Le Grandi Saghe di “Urania”: Tutti a Zanzibar
Il futuro alla gola, tra multinazionali pronte a tutto per il profitto e uomini in lotta per la sopravvivenza, in un mondo sovrappopolato e retto dalle regole della competizione. La collana Grandi Saghe di “Urania” presenta un classico della fantascienza di anticipazione, firmato dal grande John Brunner.
All’inizio del XXI secolo, a.D. 2010, sette miliardi di esseri umani brulicano sulla Terra: un pianeta sovrappopolato, spaventosamente inquinato e mortalmente competitivo. In questo classico “futuro d’inferno” le nazioni se la giocano ai dadi e la politica sporca non fa sconti a nessuno, usando senza scrupoli scienza e tecnologia. Questa è la storia di Norman Niblock House, dirigente rampante della General Technics, e di Donald Hogan, la spia. Ma è anche la storia della Beninia, un paese africano disposto a vendersi alla GT pur di uscire dal Terzo Mondo, e dello Yatakang, lo Stato che non arretra di fronte al ricatto delle manipolazioni genetiche. Questa è la storia non dell’apocalisse ma di come si architetta l’apocalisse. Mattone per mattone, in uno spaventoso e realistico reportage dal futuro.
John Brunner (1934-1995) è tra i massimi autori inglesi di science fiction ed è noto per il suo impegno politico e sociale. Tra i suoi romanzi più celebri: La scacchiera (The Squares of the City, 1965), Tutti a Zanzibar (Stand on Zanzibar, 1968, premio Hugo 1969), L’orbita spezzata (The Jagged Orbit, 1969), Il viandante in nero (The Traveller in Black, 1971), Il gregge alza la testa (The Sheep Look Up, 1972), Impero interstellare (Interstellar Empire, 1976).
Il romanzo è preceduto dalle introduzioni dell’autore alla prima e alla seconda edizione italiana.
[Vai alla quarta di copertina.]
Posted in Grandi Saghe
luglio 3rd, 2008 at 08:30
Scusate.. ma il blog sarà solo per fini pubblicitari delle varie collane e sottocollane di Urania?
Fornirà sondaggi, concorsi, link, approfondimenti, discussioni?
luglio 3rd, 2008 at 09:49
Il blog sarà un canale diretto tra la redazione di Urania e i lettori. Stiamo preparando un po’ di sorprese. Ci auguriamo che diventerà presto un luogo di incontro e dibattito per i lettori della collana di SF più longeva d’Italia.
Ciao!
X
luglio 3rd, 2008 at 12:26
In passato lettore accanito di fs, chissà che il blog non stimoli la passione assopita. Mi piacerebbe sapere cosa sta succedendo alla fs, sembra sparita come genere a sé (il che non si direbbe per il fantasy, contaminato al massimo dal romanzo storico); non che sia necessaramente un danno. Urania sembra ancorata a una concezione tradizionale della sf, o sbaglio? Aspetto l’annuncio dei prossimi volumi (sopratutto Grandi Saghe), comunque ottimi Brunner e Sawyer.
Ciao
luglio 3rd, 2008 at 12:37
Mi chiedo per quale motivo avete adottato una numerazione unica per le uscite grandi saghe?
In pratica abbiamo 3 numeri uno, 1 due, nessun 3, nessun 4, etc
Non era meglio continuare a “contare” le tre incarnazioni separatamente? Un collezionista molto deluso…
luglio 3rd, 2008 at 13:01
Lino, benvenuto e speriamo sul serio di riportarti a leggere “Urania”. Io non parlerei di concezione tradizionale della SF, anche perché cosa c’è di meno tradizionale di un genere rivolto per sua natura al futuro? 😉
Boutade a parte, “Urania” ha dimostrato di sapere esplorare gli orizzonti del genere a 360°, con un occhio di riguardo anche per le contaminazioni con altri generi. Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di leggere autori dall’elevata cifra stilistica (Dan Simmons), postmoderni/postumanisti (M. John Harrison), hard sci-fi (Haldeman, Sawyer), specializzati in ucronie (Prosperi) o in future noir (Tonani).
Andrea, non sono troppo sicuro che sia come tu dici. Mi sembra invece che le GS continuino in maniera progressiva, a prescindere dal genere… Verificheremo.
Grazie a tutti per le vostre osservazioni,
X
luglio 3rd, 2008 at 13:43
La situazione è la seguente:
le Grandi Saghe sono dei supplementi ad Urania ed utilizzano il suo ISSN.
Con la codifica adottata da Mondadori sarebbe stato possibile avere (i tredici caratteri che precedono essendo identici – 9771120528354):
l’Horror n. 1 (codifica estesa: 80001)
il Fantasy n. 2 (codifica estesa: 80002)
il Fantascienza n. 3 (codifica estesa: 80003)
ma per il 2008 non sarebbe stato possibile pubblicare un eventuale altro Horror (essendo il 2 impegnato) od un altro fantasy, essendo il 3 impegnato.
Inoltre, anche nel 2009 si avrebbero avute limitazioni (come potete facilmente verificare).
Limitare le scelte editoriali per pure questioni di codifica deve essere sempbrato folle, cosicché si è deciso di numerare consecutivamente le tre sezioni.
Io avrei scelto un’altra strada ed ho tentato, con scarso successo di spiegarlo alla redazione (o meglio, la redazione ha capito, ma non si è riusciti a salire fino al livello decisionale).
In effetti si poteva giocare con l’11° e 12° carattere della codifica, che teoricamente dovrebbero indicare la periodicità o il prezzo, ma che nella pratica è di uso arbitrario e mantenere separate le numerazioni delle tre collane.
D’altra parte è la scelta fatta con gli speciali.
Riepilogando abbiamo:
DUE n. 1
UN n. 2
Nessun n. 3
Da qui tutto regolare (il 4 c’è ed è un Fantasy).
Comunque avete strane pretese.
Ma chi l’ha detto che i volumi debbano uscire in sequenza?
Fece scalpore a suo tempo l’annuncio di Malaguti che recitava: “Dopo il 63 esce il 64″, ma quanta verità, nell’annuncio.
luglio 3rd, 2008 at 13:52
Non ho ben capito cosa c’entri il numero di costa con i codici.
Quello che so, e che non mi piace, è che i miei primi due volumi della saga di Martin hanno il numero 1 e 4 in costoletta.
luglio 3rd, 2008 at 14:08
[b]Andrea[/b] se guardi dietro, dove c’è il codice a barre puoi notare che il numero che figura sulla costola, 4 e lo stesso che figura all’ultima cifra in alto, ovvero 4.
Per ovvi motivi (salvo nel caso dei supermercati, ma qui dovremmo aprire un altro discorso) la codifica deve essere univoca e consistente.
Non potevano mettere 2 in costa e 4 nel codice.
Puoi sempre fare come il compianto Aurelio De Grassi: correggere il numero “sbagliato”.
Con l’attuale tecnologia è abbastanza banale sostituire il 4 al 2, stampare la correzione su carta sottile ed incollare il pezzettino sul dorso.
Se fatto abilmente nessuno si accorgerà del ritocco.
Può anche essere divertente e magari fra qualche decina d’anni i dorsi ritoccati faran valere il libro una fortuna.
luglio 3rd, 2008 at 14:23
Suggerirei al curatore del blog, diciamo sia X, di mettere le copertine estese, in modo che in alta, si fa per dire, definizione (buona comunque a mostrare con dovizia i particolari) si possa vedere sia la quarta che la costola. Non dovrebbe essere un grosso problema. E sarebbe una cosa molto interessante. Tutti son bravi a mettere il davanti. Molti sono curiosi di vedere che c’è dietro.
luglio 3rd, 2008 at 14:29
Credo di aver afferrato il senso del discorso dei codici a barre. Capisco che economicamente non era vantaggioso avere tre collane distinte, ma avrebbero potuto avere una numerazione “ufficiale” progressiva e un’altra “fittizia” per ognuna delle tre collane. Non mi sembra una cosa impossibile, lo fanno, per esempio gli editori di fumetti (Panini, Planeta e altri).
Sicuramente ritoccherò il numero in costa, ci avevo già pensato 😉
luglio 3rd, 2008 at 14:52
Lo fa anche Robot, o mi sbaglio?
luglio 3rd, 2008 at 15:35
Andrea, puoi sempre munirti di lettore di codice a barre quando vai in edicola.
non disperare, come collezionista ti capisco perfettamente, tu mettili semplicemente in ordine di uscita e segnati da qualche parte all’interno (magari con una semplice matita) che quello in realtà è il secondo volume, l’altro il terzo, ecc… per non trovarti un giorno fra qualche anno a dire “ma dov’è finito il N.3 ? eppure mi sembrava di averli comprati tutti !”
luglio 3rd, 2008 at 17:13
Ernesto, la copertina estesa occuperebbe troppo spazio nel post. Cerco di inventarmi qualcosa…
Resta sintonizzato!
X
luglio 3rd, 2008 at 17:24
No. Robot non lo fa.
Robot per vendere in rete attraverso i normali servizi commerciali utilizza l’ISBN, che è un numero univoco ed identifica in modo univoco un determinato libro in una determinata forma (Robot rilegato deve avere un ISBN distinto, Robot in formato elettronico un altro ancora).
In Italia non è obbligatorio richiedere un ISSN per le pubblicazioni periodiche (serial in inglese) e comunque nulla vieta ad una pubblicazione periodica di avere un ISSN e un ISBN.
luglio 3rd, 2008 at 17:25
X. Ovviamente non dicevo nell’imbucatura, ma nella versione che si vede cliccando sull’immagine. In questo caso non vedo dove sia il disturbo.
luglio 3rd, 2008 at 17:40
Andrea. Lieto di esserti stato d’aiuto. Comunque dubito che Panini gestisca le sue collane come dici. Sarebbe irrazionale. Dovrebbe tenere una doppia contabilità.
Ottenere un ISSN nuovo è completamente gratuito e la pratica si esaurisce in pochi giorni. Oppure si può giocare con i caratteri 11 e 12.
Pratica sconsigliata salvo che supplementi che ai fini dell’ISSN non dovrebbero comportare variazione del titolo della rivista. Per variazione del titolo si intende qualsiasi modifica nelle prime 5 parole del titolo. E Urania Fantasy. Le Grandi Saghe ad esempio credo sia ben differente da Urania.
Il non applicare le regole dell’ISSN non comporta sanzioni, ma applicarle è faticoso.
luglio 3rd, 2008 at 17:46
Grazie per la precisazione, Ernesto.
Io comunque mi riferivo alla differenza tra il numero in costa (e in copertina) e il numero reale della collana.
luglio 3rd, 2008 at 18:37
iguana jo.
Oserei dire che il caso è diverso. In copertina è indicato n. 13 Nuova Serie ed in costa, 53. Il 53 in costa rimarca semplicemente la continuità della serie, per dirla all’itanglese.
Andrea suggeriva che codificassero il codice a barre come gli paresse, ma numerassero la collana in termini umani.
Troppo facile.
E poi qualcuno potrebbe rimanere disoccupato; chi consulterebbe mai il Catalogo per cercare di risolvere le stranezze se stranezze non ci fossero?
luglio 3rd, 2008 at 18:37
Panini (e non solo) lo fa eccome. Manga 2000 (per restare in tema di fantascienza) aveva una numerazionedi base, ma presentava diverse serie a rotazione ognuna con una ulteriore numerazione indipendente. Planeta pubblica Batman presenta con tre serie distinte a rotazione ognuna con numerazione propria. Se non vogliono fare così allora è meglio non metterli proprio i numeri.
luglio 3rd, 2008 at 19:59
Andrea.
Non pratico i fumetti e quindi non posso esprimere un parere.
Qui si discuteva della concordanza fra il codice a barre (ultime 4 cifre) ed il numero di collana.
Stabilita una regola, ne derivano delle conseguenze.
Se le idee non sono chiare le regole sembrano andare contro il senso comune. Di numeri bizzarri le collane di Mondadori sono piene.
Chi si ricorda del Millemondi n. 27 spuntato all’improvviso?
È possibile che su qualche Urania la spiegazione appaia. Basterà avere pazienza.
luglio 3rd, 2008 at 20:32
La magia di Urania si è creata anche grazie a queste numerazioni apparentemente assurde, ma allo stesso tempo dettate da una stretta logica “aliena”… collezionismo imperante e numeri posti nel giusto(dis)ordine di apparizione a parte, che mi dite dell’opera fiume di John Brunner, merita?
luglio 3rd, 2008 at 21:33
Da quello che ho capito, la Grandi Saghe è una collana unica, che raccoglie volumi fantasy, horror e sci-fi, seguendo una numerazione comune (ad es. 3-4 Martin (fantasy); 5 McCannon (horror) e 6 Brunner (sci-fi)). In edicola, inizialmente, mi sono leggermente confuso, ma poi la cosa mi è parsa chiara. E’ un tipo di numerazione che non condivido, ma in fondo ciò che conta è il succo delle pagine.
Un saluto, e tanti auguri per il nuovo blog!
7di9
luglio 4th, 2008 at 08:10
Valentino.
Da piccolo Tutti a Zanzibar mi impressionò moltissimo. Riletto anni più tardi non mi fece la stessa impressione. Ma questo mi sembra normale. Non è un capolavoro, ma ci sono libri che si debbono leggere. E questo è uno di quelli.
La traduzione del compianto Prinzhofer è notevole. Pure Brunner, che parlava un piacevole e colto italiano, l’apprezzava. John e Marjory erano innamorati dell’Italia e sono stati spesso ospiti ai Congressi Nazionali di Fantascienza. Ma il tempo passa, il ricordo degli amici sbiadisce, ma Tutti a Zanzibar rimane un libro da leggere.
luglio 4th, 2008 at 09:45
personalmente il problema della numerazione mi turba ben poco, anche se è interessante scoprire tutti i cavilli che stanno dietro un banale numeretto.
questo lo prenderò di sicuro. anche se gli altri due “grandi saghe sf” sono ancora in attesa di lettura…
luglio 4th, 2008 at 17:08
come mai (ma questo vale anche per l’horror uscito in questi giorni) è pubblicato in Urania Saghe se non si tratta di una saga? Solo perchè è un volume più “corposo”?
luglio 4th, 2008 at 18:04
Ernesto.
Acquistato oggi. Si prospetta una lettura bella impegnativa, sbirciati in metropolitana alcuni passi, devo dire che l’impianto narrativo mi sta catturando. Grazie, Ernesto.
luglio 4th, 2008 at 23:10
Ho chiesto all’edicolante il n.3 “Tutti a Zanzibar” e mentre lo rigiravo e lo sfogliavo tra le mani, dal momento che graficamente è molto accattivante, ho notato un n.6 e lì sono rimasto perplesso.
Ho pensato di aver perso il 4 e il 5 (chissà quando saranno usciti?). Un attimo di smarrimento e poi la verità è venuta alla luce: mi sono ricordato che tante volte Urania e le sue collane hanno cambiato formato, colori,cerchi quadrati, rombi e numerazione appartenenti ad altri pianeti e stelle:ma si tratta pur sempre di fantascienza!
Dando uno sguardo superficiale dove erano alloggiati altri volumi ho notato da lontano sul dorso di essi un 4 e un 5: allora, mi son detto, sono usciti 3 volumi di SF delle grandi saghe e mi sarei accollato la spesa dal momento che senza Urania non è semplice vivere.Nel prendere i due volumi 4 e 5 vedo che si tratta di altre saghe con numerazione fantascientifiche. Ero tutto preso su come risolvere il problema; ma esisteva una risposta? Navigando in Internet scopro l’esistenza di un blog di Urania (possibile che la meritevole Urania aprisse un dialogo con i suoi lettori?)
Era vero e lì c’era la spiegazione tra la costernazione o l’accettazione di molti lettori.
Ho fatto 2 ragionamenti:
1°)i numeri sul dorso non sono importanti: Urania è Urania!
2°)potrò risparmiare. Come? Se stamperanno un volume che già possiedo, potrò anche non comprarlo dal momento che non sono legato alla numerazione (se ci riuscirò); mentre nel caso di una numerazione cronologica ci sarebbe stato un buco (d’altronde spesso i lettori di Urania sono anche collezionisti). Ciao a tutti coloro che vivono sul pianeta dove l’impossibile è possibile.!
luglio 7th, 2008 at 17:49
[…] degli anni Sessanta, prossimi ormai a trapassare nei Settanta. E un grande autore come John Brunner al meglio della sua forma. Che ne pensate? Se la formula vi piacerà, potremo continuare a […]
luglio 9th, 2008 at 11:53
Io so solo che alla Mondadori, casini del genere con le numerazioni ne hanno sempre combinati, rendendo ingestibili le collezioni. Quando sembrava che la nuova gestione dovesse risistemare le numerazioni mi sono sentito un rinato, ho pianto di gioia (!!!) Invece di nuovo casino.
Come tu stesso hai detto ernesto, le soluzioni nemmeno le sentono, quindi…
Scherzi a parte, non si tratta di vita o di morte o di cose importanti per vivere si sa, ma è una questione di rispetto per chi i libri li compra e oltre a leggerli li colleziona con passione e dedizione. R
luglio 10th, 2008 at 12:52
Non se qualcuno lo ha già chiesto. E’ possibile ritrovare i primi volumi delle grandi saghe, mi riferisco a pianeta TChai e Berseker mi sembra un peccato che opere così rilevanti non usufruiscano eventualmente anche un passaggio in libreria e di una disponibilità maggiore. Io le ho persi ho meglio ancora non conoscevo la serie e non le ho prese. Volevo dire che è stata ottima la scelta di Tutti a Zanzibar di Brunner era un po’ che lo cercavo, la copertina mi ricorda un po’ Matrix pero’…
luglio 11th, 2008 at 19:21
Nelle “Grandi Saghe” di Urania mi piacerebbe veder pubblicati
“L’anello di Caronte” e il seguito “La sfera spezzata”, dal momento che la loro ricerca è difficile e che sono passati tanti anni dalla loro edizioni.
luglio 12th, 2008 at 09:33
Micronauts e Giuseppe hanno ragione, sono altri due ragazzi operativi e propositivi 😛 Fondiamo un gruppo? Chenesò: La Società degli Operativi della SF! Dopo una Contrada delle Stelle tutto è davvero possibile! 😛
luglio 12th, 2008 at 23:34
A Micronaut: per i volumoni da libreria in stile Grandi Saghe, alla Mondadori ci stanno provando dallo scorso anno col ciclo degli Chtorr. Forse è meglio che il libreria ci vadano cose diverse rispetto a quello che va in edicola (che spesso è per un pubblico più di nicchia). In questo modo poi si mette in circolazione piu materiale! Ricordo a tal proposito la brutta idea di pubblicare contemporaneamente Conan negli Oscar e quasi contemporaneamente nei Fantasy di Urania. Una cosa che non serve! R
luglio 13th, 2008 at 10:14
Sono giorni che vago per le edicole per cercare i nuovi volumi “Le Grandi Saghe” ma non si trovano da nessuna parte!! E’ possibile che ogni estate la stessa storia con questi extra che non si trovano mai?!?
Esiste qualche sito on-line dove si possano acquistare nuovi?
luglio 15th, 2008 at 00:03
[…] mondo. Pubblicato in un anno cruciale come il 1968, vincitore l’anno successivo del Premio Hugo, Tutti a Zanzibar (in originale Stand on Zanzibar) è uno dei capisaldi della New Wave montante all’epoca, ma si […]
luglio 15th, 2008 at 09:03
[…] lettura, visto che siamo ormai senza scampo e Brunner lo aveva capito qualcosa come 40 anni fa. Sul romanzo mi sono dilungato sul blog di Urania. Se non vi fidate del sottoscritto, allora buttate un occhio […]
luglio 15th, 2008 at 10:40
Vogliamo essere propositivi: io è da tempo immemore che cerco una copia di “Infinto” di Olaf Stapledon ditemi voi se con una copertina di Brambilla non ci uscirebbe un bel Urania Collezione o Urania Grandi Saga (spero solo non sia già uscito).
luglio 16th, 2008 at 21:28
E’ bello che ognuno di noi propone il titolo di un libro o un autore o altre cose, ma alla fine ci sarebbero 10, 1000, 100.000 richieste e forse raccoglieremmo il nulla.Ci vorrebbe una statistica sulle proposte e magari quelle che avranno il maggior numero potrebbero essere tenute in considerazione sia dal curatore che dall’editore; come pure segnalare i volumi che mancano da decenni dal mercato, le saghe incomplete e altre idee.
Questo BLOG sarà solamente un contenitore di proposte e di suggerimenti che rimarranno tali oppure sarà un BLOG costruttivo?
.
luglio 17th, 2008 at 09:27
Beh l’idea di fare una statistica dei titoli che vorremo vedere su Urani Collezione o Grandi Saghe è sicuramente una buona idea. Potrebbe essere un modo per dare degli spunti ai curatori,a volte però devo amettere che sono i romanzi di cui non ho mai sentito parlare che mi sorprendono. Io sepero che questa idea di Giuseppe sia ripresa dai curatori del sito, è chiaro che avrebbe lo scopo di dare degli spunti.
luglio 19th, 2008 at 09:24
Da quanto ha scritto Giuseppe (“mentre lo rigiravo e lo sfogliavo tra le mani) deduco che il volume Tutti a Zanzibar sia già disponibile nelle edicole. Pur avendo ordinato il volume in questione nella mia edicola di fiducia, nonché anche MilleMondi usando il codice numerico (grazie all’aiuto di Ernesto) non è ancora arrivato (né uno, né l’altro). L’edicolante dice che nel magazzino quei volumi non sono ancora arrivati. Mi domando perché tanta differenza in Italia? Io abito vicino a Rimini, non in un paesino sperduto tra i monti… eppure ho sudato non poco anche per fare arrivare regolarmente Urania Collana e Urania Collezione…. La situazione non è migliore in città e per trovare il supplemento di Urania ho dovuto girare 6 edicole…che fare? Ok… l’attesa mi fa desiderare ancora di più la lettura di questi libri, però uffa!
luglio 19th, 2008 at 13:12
chiara b
Mi ricordo un anno, dopo una visita a Karel Thole (quindi qualche anno fa) che con Lippi (che di solito chiamo Giuseppe, ma non vorrei che si facesse confusione) visitammo una decina di edicole senza trovare il MillemondiEstate con stupore di Lippi. Il mio edicolante chiude nel mese di luglio e per paura di perdere un Millemondi ne compro sempre due (uno quando il mio edicolante riapre).
Con l’attuale politica di distribuzione, se viene reso tutto l’invio, l’edicolante non riceve più gli invii successivi.
Staffilano, essendo il traduttore, mi regalò UFY n. 1 (seconda serie, ovviamente). Da allora, nonostante le insistenze mie e dell’edicolante non sono più riuscito a vederlo nella mia edicola. Ho dovuto rivolgermi ad amici milanesi o ad andare personalmente a Milano per acquistare gli speciali Fantasy.
Con il n. 1 (terza serie) la distribuzione è reiniziata. Speriamo in bene. A Borgomanero ci sono sette edicole. Solo due tengono Urania e sorelle (ma in una Urania Collezione non arriva proprio).
Penso che le nostre lamentele siano accuratamente annotate da Lippi e Altieri. Non so cosa possano fare, sono anni che la situazione è questa.
Ai tempi in cui frequentavo UraniaMania ogni volta che usciva un Urania si ascoltavano i lamenti dei cacciatori frustrati. Penso che sia ancora così.
luglio 19th, 2008 at 16:50
Per Chiara b e Ernesto.
Abitando a Roma non ho difficoltà a rintracciare i volumi di Urania,dal momento che ci sono numerosissime edicole; però ho notato che alcune di esse sono sprovviste della collana di Urania e qualche altra delle sue “sorelle”: ciò si verifica anche per alcuni comics e riviste.
Credo che il problema sia della distribuzione come lo stesso Ernesto fa notare:in caso di non vendita non si riceve il numero successivo.
E se Urania si vendesse anche nei negozi di fumetti, le cosiddette “Fumetterie”? Purtroppo non tutti i comuni hanno le “Fumetterie”.
Come accontentare i lettori di Urania?
giugno 10th, 2009 at 16:01
avete letto che non ci saranno più le grandi saghe fantascienza?!? come si può far cambiare idea all’editore? mi piaceva molto l’idea di questa collana, di avere i libri raccolti in un unico volume, con queste belle copertine. Facciamo una petizione per continuare le grandi saghe!!!
giugno 10th, 2009 at 19:17
Sono d’accordo con dav, vorrei vedere continuare Le Grandi Saghe.
giugno 11th, 2009 at 09:27
oltrettutto epix , se vogliamo considerare il fatto che pare possa raccogliere saghe in tre atti in un volume unico, si rivolge esclusivamente al fantasy, che peraltro continua con l’unica grandi saghe fantasy fino alla fine del ciclo di martin
giugno 24th, 2009 at 21:09
io vorrei veder pubblicato un’altro bel volumone delle grandi saghe a completamento parziale ( poichè non tutto il materiale è stato pubblicato in Italia) del ciclo dei Berserker di Saberhagen. complimenti comunque per tutte le vostre pubblicazioni. ciao