In ricordo di Andrea G. Pinketts

dicembre 21st, 2018

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Andrea G. Pinketts

Andrea G. Pinketts (Milano, 12 agosto 1961 – 20 dicembre 2018)

Giovedì 20 dicembre 2018 è scomparso, all’età di 57 anni, lo scrittore Andrea G. Pinketts, autore della serie di libri noir con protagonista Lazzaro Santandrea, fra cui i romanzi “Lazzaro vieni fuori” (suo romanzo d’esordio, da cui quest’anno è stato realizzato l’audiobook interpretato da lui stesso), “Il vizio dell’agnello” e “Il senso della frase”. Proponiamo alcuni brevi ricordi dello scrittore – e dell’uomo – da parte di chi ha avuto il piacere, e l’onore, di conoscerlo bene.

 

Andrea G. Pinketts, Il conto dell'Ultima Cena

Andrea G. Pinketts, “Il conto dell’Ultima Cena”, Il Giallo Mondadori Oro, 22/7/2001

ADDIO SCERIFFO

di Franco Forte

Ieri ci ha lasciati un grande scrittore e un grande uomo, una “vecchia canaglia” che aveva il dono di sapersi fare amare da tutti, anche da coloro che apostrofava con il suo vocione scorbutico o quelli a cui toglieva la parola durante una presentazione o un convegno, per attirare l’attenzione del pubblico su di sé. Andrea G. Pinketts ha trascorso gran parte della sua vita insieme a una birra, a un sigaro e ai tanti amici che riusciva a calamitare a sé grazie al suo carisma e a quell’aspetto da “sceriffo” capace di intervenire nelle questioni più spinose per redimerle con intelligenza e con la parola giusta. Perché Pinketts aveva un dono, quello della parola o, per dirla a modo suo, del “senso della frase”, il che lo rendeva un partner interessante per qualsiasi discussione, ma anche un anfitrione speciale per le tante presentazioni che organizzava nei bar e nei locali che erano il suo secondo ufficio, e in cui si poteva sempre ottenere la sua attenzione.
Personalmente ho un carissimo ricordo degli incontri-scontri avuti con Andrea durante le riunioni della supergiuria del Gran Giallo di Cattolica, di cui lui era nume tutelare, e in cui ci divertivamo come bambini nell’accapigliarci per un racconto piuttosto che per un altro, nel vano tentativo (da parte mia) di tenere a freno l’esuberanza di Pinketts che propendeva sempre per la storia più bizzarra o fuori dagli schemi, anche a prescindere dalla qualità stessa dell’opera (se poi l’autrice era una bella donna… allora meritava almeno il Premio Speciale Pinketts). Perché Andrea stesso era un personaggio fuori dagli schemi, che sembrava uscito da uno dei suoi romanzi. E forse era proprio così, visto che raramente mi è capitato di conoscere qualcuno che fosse allo stesso tempo scrittore, personaggio e lettore in modo così unico e intenso.
Addio, sceriffo del giallo italiano. Andremo a cercarti nei tuoi romanzi, dove non smetterai mai di essere protagonista.

 

Andrea G. Pinketts, Il conto dell'Ultima Cena

Andrea G. Pinketts, “Il conto dell’Ultima Cena”, Mondadori Oscar Giallo, 20/11/2018

LA VERITÀ SUL CASO PINKETTS

di Andrea Carlo Cappi

In un suo libro scrisse che odiava le domeniche. E odiava il Natale, una superdomenica. Forse è per questo che Andrea G. Pinketts se n’è andato il 20 di dicembre, sfuggendo alle feste e al terzo assalto della malattia. Buona parte del pubblico italiano lo ha conosciuto in televisione: al Maurizio Costanzo Show negli anni ’90, a Mistero in tempi più recenti, e in molti altri programmi in cui veniva chiamato a parlare, anche se odiava il termine “opinionista”. Molti per fortuna lo conoscono per i suoi libri. La verità però è che Pinketts è nato sul Giallo Mondadori negli anni Ottanta. Lettore onnivoro, profondo conoscitore della letteratura di genere, alternava racconti surreali e atipici, premiati al Gran Giallo di Cattolica, ad articoli in appendice su autori e personaggi celebri della collana. Di certo nel suo stile e nello spirito era molto vicino al commissario Sanantonio di Frédéric Dard, uscito in una collana mondadoriana a sé stante. I romanzi di Pinketts erano ancora un po’ troppo fuori dagli schemi, per uscire con un marchio così classico come quello del Giallo. La sua visione del mystery era improntata alla ribellione, ma proprio per questo ogni suo giallo (o noir, se si preferisce) con protagonista Lazzaro Santandrea sconfinava in un genere parallelo, disobbediente alle regole di Van Dine ma più coerente di un capolavoro di Raymond Chandler, irriverente nei confronti di Agatha Christie ma ironico e amaro come James Crumley. Non a caso Pinketts sarebbe approdato in collana nel 2001, con la riedizione de “Il conto dell’Ultima Cena” (ora da poco tornato in libreria come Oscar Giallo), un romanzo da cui Claude Chabrol, suo ammiratore, avrebbe tratto volentieri un film. Ma prima ancora Pinketts aveva avuto un cameo come personaggio nella Hollywood anni ’40 raccontata da Stuart M. Kaminsky, nei panni di un poco affidabile detective, al fianco dell’antieroe Toby Peters in “Toby, Eva e i vecchi serpenti”. A mia volta, lo coinvolsi come personaggio di contorno in alcuni racconti del Cacciatore di libri, nato anche lui sulle pagine del Giallo. Del resto la prima volta che incontrai Pinketts, senza ancora sapere chi fosse e molto prima di cominciare un sodalizio e un’amicizia durati circa venticinque anni, fu a una festa di carnevale in cui lui si era travestito da… Andrea G. Pinketts. Il personaggio letterario rifletteva il personaggio che l’autore, mescolando i detective del noir francese e americano con un pizzico di Tex Willer, interpretava nel mondo reale. Il vero Pinketts era ancora più complesso e, senza di lui, non sarebbero esistiti il Pinketts-personaggio o Lazzaro Santandrea. Non conosceremo mai tutta la verità. Ma per fortuna Pinketts ha lasciato una serie di indizi, sotto forma di libri. Perché i suoi delitti diventano perfetti solo se l’autore viene scoperto.

 

SENZA RETORICA


di Stefano Di Marino

Niente retoriche. Andrea G. non avrebbe voluto. Solo serate, brindisi, sigari e brindisi. Con amici, amiche, scrittori famosi e altri che avrebbero voluto esserlo. Decine, centinaia forse di serate e festival. Molti discorsi sul giallo, tra amici, anche quando il giudizio era severo, sempre con una battuta. Ricordo in particolare le serate al Sud, ma anche all’Admiral, quei viaggi in treno per raggiungere un festival, rigorosamente nel vagone bar perché “il Pink” seduto e fermo proprio non riuscivamo a tenerlo. Una volta lo sfidammo, Lui che si vantava di essere il “Re di Cuori” a dimostrarci che era così. E in quell’espressione che era un po’ Belmondo e un po’ Buscaglione fece capolino quel sorriso un po’ infantile, accattivante, che era il suo segreto. Si avvicinò al bar e, nel giro di cinque minuti, una ragazza bellissima gli si avvicinò e chiese: “Ma lei è Pinketts, quello di Misteri?” E così via, per tutto il viaggio fu con noi una piacevolissima compagnia femminile. Di tanto in tanto Andrea guardava me e Cappi strizzando l’occhio. Come per dire: “Avete visto?” Era così. Spavaldo. Senza retorica. E lo è stato sino alla fine.

 

Se volete, lasciate anche voi il vostro ricordo di Andrea G. Pinketts nei commenti.
Il funerale si terrà il 22 dicembre 2018 alle 14:45 nella Basilica di Sant’Eustorgio a Milano.

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I Classici de Il Giallo Mondadori 1416: Ellery Queen, Il rovescio della medaglia

dicembre 19th, 2018

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Ellery Queen, "Il rovescio della medaglia"

Ellery Queen, “Il rovescio della medaglia”, I Classici del Giallo Mondadori n. 1416, gennaio 2019

Ellery Queen

Il rovescio della medaglia

I Classici del Giallo Mondadori n. 1416

Gennaio 2019

 

Inauguriamo le celebrazioni per i 90 anni del Giallo Mondadori con un grande classico in cui niente è come sembra.

“Il rovescio della medaglia” (in originale Double Double) è l’ultimo romanzo del ciclo di Wrightsville, immaginaria cittadina del New England già visitata più volte in passato da Ellery Queen.

Questa storia si contraddistingue per i personaggi memorabili, prima fra tutti Rima Anderson, una “ragazza selvatica” che coinvolge Ellery nelle indagini dopo la misteriosa sparizione del padre su una scogliera; mettendo fra l’altro seriamente in crisi il convinto regime celibatario del celebre scrittore-investigatore.

Sette morti si susseguono una dopo l’altra, senza lasciare alcuna traccia che possa portare alla soluzione dell’enigma.
Soltanto la straordinaria capacità deduttiva di Ellery Queen riuscirà a cogliere ciò che a tutti gli altri è sfuggito.
Una filastrocca per bambini che recita: “Ricco, povero, mendicante, ladro, medico, avvocato, mercante, capo”.
Un serial killer spietato, che sembra intenzionato a portare alla luce le verità nascoste sotto le apparenze della tranquilla cittadina di Wrightsville. Il più povero era in realtà il più ricco, e colui che veniva ritenuto il più facoltoso era in realtà in bancarotta. E così via.

Come noto, i gialli di Ellery Queen contengono sempre una “sfida al lettore”: gli autori (i cugini Frederic Dannay e Manfred Bennington Lee) disseminano di indizi la storia e invitano chi legge a scoprire l’assassino prima dell’investigatore.

E voi, vi sentite all’altezza della sfida?

Se è così, buona lettura!

 

CONTIENE LA PRIMA PUNTATA DELLA STORIA DEL GIALLO MONDADORI!

 

EBOOK DISPONIBILE A GENNAIO

 

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90 anni di Giallo

dicembre 8th, 2018

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90 ANNI DI GIALLO
di Franco Forte

 

Forse lo sanno tutti, o forse solo i veri appassionati, coloro che seguono il Giallo Mondadori da un certo tempo: in Italia, la letteratura “gialla” prende questo nome proprio dal colore delle copertine dei nostri libri, fin dalla loro comparsa nell’estate del 1929, con quattro uscite contemporanee molto interessanti da ricordare: “La strana morte del signor Benson” di S.S. Van Dine, “L’uomo dai due corpi” di Edgar Wallace, “Il mistero delle due cugine” di Anne Katherine Green e una raccolta di alcune opere di Robert Louis Stevenson, fra cui “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Sono passati novant’anni, e il giallo ormai è un genere letterario consolidato e molto diffuso, in qualche modo pervasivo anche degli altri generi, in cui si insinua per dare quel “pepe” in più che può servire a mantenere sempre desta l’attenzione del lettore. Ecco allora che possiamo leggere romanzi d’amore con una sottotrama gialla, storie di fantascienza in cui esistono detective del futuro, romanzi di formazione che grazie a una spolverata di giallo riescono a risultare più frizzanti, più godibili nella lettura. Insomma, il giallo ha conquistato tutti, e un piccolo merito, per questo, deve senz’altro essere attribuito al Giallo Mondadori, collana periodica da edicola che da novant’anni, con regolarità encomiabile, sforna ottimi romanzi tutti i mesi, senza aver mai rinunciato all’emblema stesso di questo genere letterario: il colore delle copertine.

Tutti più grandi autori sono passati dalle nostre pagine, e ancora oggi, insieme alle novità che arrivano dal mercato editoriale italiano e internazionale, vengono ristampati dei piccoli capolavori del giallo che altrimenti andrebbero perduti. Credo sia questo il merito principale di una collana economica da edicola: fornire a prezzi accessibili a tutti, ma con una grande cura nel lavoro di traduzione e revisione dei testi, un mix di autori contemporanei e del passato che riesca a fornire un’ampia panoramica di ciò che si produce nel mondo e, al contempo, mantenga viva la tradizione del giallo classico d’investigazione, attraverso la ristampa dei grandi scrittori come Agatha Christie, Ellery Queen, Rex Stout, Earl Stanley Gardner, Edgar Wallace, John Dickson Carr e molti altri.

Una caratteristica, questa, ormai decisiva per la salute del Giallo Mondadori: si tratta infatti di una collana che cerca di proporre al suo pubblico quel genere di romanzo giallo che oggi, in altri ambiti, è stato più o meno inglobato in sottogeneri diventati preponderanti, come il thriller o il noir. Parlo del giallo d’investigazione di stampo classico, in cui, al contrario di come per esempio potrebbe accadere in un buon noir, l’investigatore riesce a condurre il caso con le sue caratteristiche peculiari, i suoi pregi e i suoi difetti, per arrivare alla soluzione e risolvere il mistero, assicurando alla giustizia i colpevoli. La misura di quanto questo genere sia ancora apprezzato dal pubblico, possiamo averla dal successo che sta avendo una collana mensile parallela al Giallo Mondadori, ovvero “Il Giallo Mondadori Sherlock”, che propone apocrifi incentrati sul grande investigatore vittoriano creato da Sir Arthur Conan Doyle, l’immortale Sherlock Holmes. Si tratta dell’unica collana periodica al mondo che con uscite mensili accontenta gli appassionati di questo straordinario personaggio, rivisitando gli scenari tanto apprezzati del Canone di Doyle.

Alle nostre collane mensili, “Il Giallo Mondadori”, “Il Giallo Mondadori Classici” e “Il Giallo Mondadori Sherlock”, riusciamo ad affiancare alcune uscite speciali che propongono raccolte di romanzi e racconti a tema (“Il Giallo Mondadori Speciali”, con periodicità trimestrale e uscite a marzo, luglio, settembre e dicembre), sempre a prezzi imbattibili rispetto al resto del mercato, oltre ad alcuni volumi contrassegnati come “Oro” che ospitano il vincitore del premio più prestigioso nell’ambito del giallo in Italia, il Premio Alberto Tedeschi, e qualche chicca che vogliamo proporre ai lettori nel periodo estivo, quando siamo tutti più rilassati e bendisposti nei confronti delle migliori letture.

Insomma, il Giallo Mondadori, in tutte le sue sfaccettature, propone ogni anno ben 43 titoli ai suoi lettori, suddivisi tra gialli contemporanei, ristampe dei classici, apocrifi di Sherlock Holmes e speciali ed extra, nel tentativo di fornire una panoramica sempre fresca e puntuale del meglio che questo genere letterario riserva e ha riservato agli appassionati, pur rendendoci conto che servirebbero il triplo delle uscite per accontentare i palati raffinati dei nostri lettori.

Ma come si diceva, il 2019 è l’anno in cui si festeggia il novantesimo anniversario della collana, e dunque abbiamo cercato di offrire qualche chicca in più ai nostri affezionati lettori, concentrandoci soprattutto sulla linea dei Classici. Da gennaio a dicembre, infatti, “Il Giallo Mondadori Classici” avrà una grafica tutta nuova, che con un preponderante sapore “vintage” cercherà di recuperare le magiche atmosfere evocate dalle copertine del Giallo degli anni d’oro di questa collana. Non solo grafica, ma anche un ritorno alle illustrazioni di un artista che ha davvero fatto la storia dei periodici Mondadori, Carlo Jacono. Saranno sue le dodici illustrazioni che ci accompagneranno sulle copertine dei Classici quest’anno, recuperate dall’archivio monumentale di opere di questo straordinario artista.

Oltre a questo, in ogni fascicolo dei Gialli troverete un apparato d’appendice molto importante che, ne siamo certi, piacerà agli appassionati: la storia del Giallo Mondadori dalla sua nascita a oggi, in un percorso a puntate che mese dopo mese, grazie alla profonda conoscenza di questa collana da parte del nostro esperto nonché traduttore Mauro Boncompagni, ci farà conoscere i risvolti più curiosi, meno conosciuti e più affascinanti della regina di tutte le collane di genere d’Italia, portandoci nel dietro le quinte del Giallo Mondadori e facendoci conoscere da vicino le persone che hanno contribuito, nel tempo, a rendere immortale questo marchio ormai diventato un vero e proprio status symbol della letteratura italiana.

Vi aspettiamo in edicola, per festeggiare con noi il novantesimo compleanno del Giallo Mondadori!

 

ECCO ALCUNE ANTEPRIME…

Ellery Queen, "Il rovescio della medaglia"

Ellery Queen,
“Il rovescio della medaglia”

Erle Stanley Gardner "Perry Mason e la cliente misteriosa"

Erle Stanley Gardner
“Perry Mason e la cliente misteriosa”

Kenneth Fearing, "Cosmetici e veleni"

Kenneth Fearing,
“Cosmetici e veleni”

Earl Derr Biggers, "Charlie Chan e il canto del cigno"

Earl Derr Biggers,
“Charlie Chan e il canto del cigno”

Carter Dickson, "Dipartimento casi bizzarri"

Carter Dickson,
“Dipartimento casi bizzarri”

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Il Giallo Mondadori 3174: Il giudizio di Falconer

novembre 30th, 2018

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Ian Morson, Il giudizio di Falconer

Ian Morson, “Il giudizio di Falconer”, Il Giallo Mondadori n. 3174, Dicembre 2018

Ian Morson

Il giudizio di Falconer

Il Giallo Mondadori n. 3174

Dicembre 2018

Preparatevi a immergervi di nuovo nella Oxford della seconda metà del XIII secolo.

Questo dicembre esce il secondo romanzo della serie di William Falconer di Ian Morson, “Il giudizio di Falconer”, che segue “La crociata di Falconer” (Il Giallo Mondadori n. 3156, maggio 2017).

I romanzi di Morson combinano i generi thriller, detective story e historical novel. L’evento alla base del romanzo, la misteriosa morte del capocuoco di un legato pontificio, è storico. La ricostruzione degli avvenimenti è estremamente accurata, al punto che l’autore si è sentito in dovere di aggiungere questa nota:

Gli storici avveduti sapranno che l’evento centrale descritto in questo libro si è verificato in realtà alcuni anni prima del periodo in cui lo colloco io. In quel momento storico, il maestro reggente Falconer non si trovava a Oxford. È per questo che invoco la clemenza degli esperti e li supplico di prendere per verosimile la soluzione del mistero da parte di Falconer.

Ian Morson conosce molto bene la cittadina di Oxford, dove ha studiato lingua e letteratura russa, ed è membro dei Medieval Murderers, un gruppo di scrittori di gialli e thriller ambientati nel Medioevo, che a partire dal 2015 ha cominciato a pubblicare anche come collettivo.

Buona lettura!

 

EBOOK DISPONIBILE A DICEMBRE

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I Classici de Il Giallo Mondadori 1415: Agatha Christie, Delitto in cielo

novembre 27th, 2018

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Agatha Christie, Delitto in cielo

Agatha Christie, “Delitto in cielo”,
I Classici de Il Giallo Mondadori n. 1415, Dicembre 2018

Agatha Christie

Delitto in cielo

I Classici de Il Giallo Mondadori n. 1415

Dicembre 2018

Avete paura di volare? Se avete risposto di sì avete qualcosa in comune con Hercule Poirot, che in questo grande classico del Giallo, in edicola a dicembre, si trova alle prese con un delitto in un luogo chiuso” in campo quanto mai aperto. Siamo negli anni ’30, l’investigatore belga è uno dei pochi passeggeri di un lussuoso volo fra Parigi e Londra, quando Madame Giselle, anziana usuraia parigina, viene trovata morta davanti agli occhi increduli di undici testimoni, nessuno dei quali si è accorto di nulla.

Quella che a prima vista sembra una puntura di vespa, si rivela ben presto essere la ferita lasciata dal dardo di una cerbottana, per far fuori in un sol colpo Madame Giselle e il suo brutto vizio di ricattare i propri clienti.

A tirare le fila di questo claustrofobico caso a fianco al detective belga troviamo fra i passeggeri un romanziere, Daniel Clancy, la cui presenza offre gustosi spunti metaletterari sul processo di scrittura dei gialli, similmente a quanto avviene in altri romanzi della Christie.

Alcune curiosità.
Parigi, la città in cui si apre la vicenda, era molto amata dall’autrice.
Il primo marito di Agatha, Archibald Christie, era un pilota.
Il romanzo fu pubblicato nel 1935, dopo “Assassinio sull’Orient Express” (1934) e prima di “Poirot sul Nilo” (1936), venendo quindi a formare una sorta di trilogia ideale di “Poirot in viaggio”. Tre delitti commessi in luoghi chiusi per terra, in cielo e sulle acque. Se non li avete ancora letti, non fateveli scappare!
Buona lettura!

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Gli Speciali de Il Giallo Mondadori 88: Le signore del delitto

novembre 24th, 2018

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E. Wallace, C. Woolrich, B. Orczy, Le signore del delitto

E. Wallace, C. Woolrich, B. Orczy, “Le signore del delitto”, Gli Speciali del Giallo Mondadori n. 88, Dicembre 2018

Edgar Wallace; Cornell Woolrich; Baronessa Orczy

Le signore del delitto

Gli Speciali de Il Giallo Mondadori 88

Dicembre 2018

In un presente zeppo di femminicidi efferati, leggere di donne della prima metà del Novecento che affrontano il mondo con grinta e determinazione, risolvendo casi di omicidio, non può che essere nutriente per il nostro immaginario collettivo.
Tre casi eccezionali per tre donne straordinarie. In un passato che non è mai stato così attuale. Incontriamole.

EDGAR WALLACE, “La collana di smeraldi” (1926)
Leslie Maughan, che da stenografa di Scotland Yard si mette sulle orme del defunto padre, il vicecomandante Maughan, diventando l’assistente di uno dei più alti funzionari della polizia londinese.

CORNELL WOOLRICH, “L’angelo nero” (1943)
Alberta, una donna che lotta disperatamente per scagionare il marito finito in carcere con l’accusa di aver assassinato l’amante, fino a trasformarsi in una spietata vendicatrice.

BARONESSA ORCZY, “La signora dal grande cappello” (1910)
Lady Molly, pioniera delle investigatrici in gonnella, chiamata ancora una volta ad affiancare le indagini di Scotland Yard quando il cadavere di un cliente viene ritrovato esanime sul pavimento di un negozio di tè.

 

E non è finita. Questo è davvero un dicembre d’oro per le “Signore in giallo”, perché nella collana Sherlock n. 52 trovate un’altra protagonista d’eccezione nel romanzo “La Signora Hudson e la rosa del Malabar”. Chi l’ha detto che solo Holmes fosse in grado di risolvere i casi al 221B di Baker Street? Non fatevelo scappare!

 

EBOOK DISPONIBILE A DICEMBRE

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Il Giallo Mondadori Sherlock 52: La Signora Hudson e la rosa del Malabar

novembre 24th, 2018

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Martin Davies - Sherlock Holmes, La signora Hudson e la rosa del Malabar

Martin Davies, “La signora Hudson e la rosa del Malabar”, Il Giallo Mondadori Sherlock n. 52,
Dicembre 2018

Martin Davies

La Signora Hudson e la rosa del Malabar

Il Giallo Mondadori Sherlock n. 52

Dicembre 2018

Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna.
Nel caso di Sherlock Holmes ce ne sono almeno due. La prima è senz’altro Irene Adler, l’unica che abbia saputo tenergli testa (“Uno scandalo in Boemia”).
Ma ce n’è un’altra, più inaspettata e misteriosa, e risiede niente di meno che in Baker Street 221B. Anzi, è lei la vera “padrona di casa”. Stiamo ovviamente parlando della Signora Hudson, landlady di Holmes e Watson.
Sir Arthur Conan Doyle è estremamente avaro di dettagli quando si riferisce a Mrs Hudson. Nel canone compare soltanto in 11 storie su 60 e parla solo 3 volte, per un totale di 26 linee di dialogo.
Ovviamente la vediamo sempre attraverso gli occhi di Watson, che fa da filtro e narratore. Per il buon dottore, la Signora Hudson poteva ben apparire come un mero personaggio di sfondo, un elemento di ambientazione. Ma se così non fosse?
Quello che è un elemento oscuro e poco definito nel canone diventa una miniera da esplorare per gli autori di apocrifi holmesiani come Martin Davies, che a Mrs Hudson ha già dedicato un altro romanzo, “La Signora Hudson e la maledizione degli spiriti”, pubblicato l’agosto scorso (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 48).
In questa seconda avventura, la Signora Hudson e la sua assistente Flottie, la sguattera di casa, se la dovranno vedere con una situazione capace di mettere alle strette persino il grande Sherlock.
La Rosa del Malabar, gemma inestimabile donata da un maragià indiano alla regina Vittoria, è a Londra per essere esposta al pubblico. In contemporanea, è giunto in città anche il Grande Salmanazar, celebre illusionista ed escapista, una figura misteriosa, non immune da sospetti per una serie di furti di gioielli avvenuti durante i suoi spettacoli. Chi avrà la meglio? L’uomo capace di far sparire nel nulla la propria assistente con i suoi trucchi o un altro genere di “donna invisibile”, come la nostra insospettabile eroina? Non vi resta che leggerlo, per scoprirlo.
Buona lettura!

 

PS
E se vi piacciono le investigatrici, sempre in edicola a dicembre 2018 non perdetevi “Le signore del delitto” (Gli Speciali de Il Giallo Mondadori n. 88).

 

EBOOK DISPONIBILE A DICEMBRE

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Premio Alberto Tedeschi 2019 – Bando

novembre 7th, 2018

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Il Giallo Mondadori bandisce il Premio Alberto Tedeschi, edizione 2019, per il miglior romanzo giallo italiano inedito.

Il concorso si svolgerà secondo le seguenti norme:

1 – Il concorso è aperto a tutti i cittadini italiani.

2 – Sono ammesse solo le opere in lingua italiana, inedite, mai pubblicate neppure parzialmente. I romanzi dovranno avere una lunghezza minima di 200 cartelle dattiloscritte e una massima di 300. La cartella dattiloscritta deve essere di 30 righe di 60 battute circa, per un massimo di 2000 battute a cartella, spazi vuoti compresi.

3 – Si può partecipare con un solo elaborato. Non sono ammesse le opere di vincitori di precedenti edizioni.

4 – I romanzi dovranno essere inviati al seguente indirizzo:

Bando Premio Tedeschi 2019

Bando Premio Tedeschi 2019

PREMIO ALBERTO TEDESCHI 2019
C/O IL GIALLO MONDADORI
VIA MONDADORI 1 20090
SEGRATE (MILANO)

Entro e non oltre il 31 gennaio 2019. Vale la data del timbro postale.

Avvertiamo che non si accettano manoscritti e che i dattiloscritti non saranno restituiti.

Le opere dovranno essere inviate in due copie e i concorrenti dovranno indicare chiaramente le proprie generalità, i propri dati anagrafici e il domicilio, nonché il numero di telefono e l’indirizzo e-mail. Sarà cura della redazione comunicare a tutti i partecipanti, esclusivamente via e-mail, i nomi dei finalisti al Premio, che saranno anche pubblicati sul blog del Giallo Mondadori (www.giallomondadori.it). Non verranno fornite ulteriori informazioni sulle opere in concorso.

ATTENZIONE: per poter partecipare è indispensabile ritagliare e allegare al dattiloscritto copia in originale di un Certificato di Partecipazione (CdP) del 2018 o 2019 che si trova nelle ultime pagine di ogni fascicolo del Giallo Mondadori.

5 – Una giuria composta da esperti esaminerà i dattiloscritti, assieme alla redazione, e deciderà il vincitore.

 

IL ROMANZO PREMIATO SARÀ PUBBLICATO
NELLA COLLANA IL GIALLO MONDADORI A LUGLIO 2019

 

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Il Giallo Mondadori Sherlock 51: Sherlock Holmes e l’anello del Vaticano

ottobre 26th, 2018

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Il Giallo Sherlock n. 51

Enrico Solito, “Sherlock Holmes e l’anello del Vaticano”, Il Giallo Mondadori Sherlock n. 51,
Novembre 2018

Enrico Solito

Sherlock Holmes e l’anello del Vaticano

Il Giallo Mondadori Sherlock n. 51

Novembre 2018

Quante volte è stato in Italia Sherlock Holmes? Elementare, nemmeno una.
Non secondo il canone, almeno.
Tuttavia, nei racconti e nei romanzi apocrifi, come quello di Enrico Solito, in edicola a novembre, l’investigatore di Baker Street è stato parecchie volte nel nostro Bel Paese, dove ha aiutato le autorità locali, e persino il Papa, a risolvere crimini, enigmi e misteri apparentemente inspiegabili.
Un altro apocrifo sherlockiano ambientato nella Roma dei papi e pubblicato a gennaio di quest’anno è Richard T. Ryan, “Il Segreto dei cammei vaticani” (Sherlock n. 41). In quell’avventura, Sherlock e Watson tirano fuori dai guai papa Leone XIII, risolvendo un intricato caso di ricatto legato ai cammei di papa Alessandro VI Borgia. Guarda caso, anche “Sherlock Holmes e l’anello del Vaticano” ha per oggetto un misterioso cammeo, appartenuto però a un altro papa, Pio IX.
È davvero un caso? In realtà no, perché entrambi gli apocrifi, proprio come due ricostruzioni diverse dello stesso delitto, si poggiano sullo stesso indizio, in questo caso contenuto in una sibillina affermazione di Sherlock Holmes stesso ne “Il Mastino dei Baskerville”: “mi trovavo infognatissimo nella questione dei cammei vaticani e nella mia ansia di far cosa grata al Sommo Pontefice ho perso il contatto con molti casi accaduti qui in Inghilterra.”

Enrico Solito, membro dell’Associazione Sherlockiana Italiana “Uno Studio in Holmes” per la quale cura la rivista “The Strand Magazine”, è uno dei maggiori esperti italiani dell’investigatore creato da Sir Arthur Conan Doyle. Per i Gialli Mondadori ha già partecipato alla raccolta di racconti “Sherlock Holmes in Italia” (Sherlock n.28, 2016). Medico pediatra, la sua passione per Holmes risale a quando studiava all’università. Aveva 25 anni e stava preparando, guarda caso, l’esame di medicina legale.

 

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I Classici de Il Giallo Mondadori 1414: (Non) Sparate sul pianista

ottobre 26th, 2018

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David Goodis, Non sparate sul pianista

David Goodis, Non sparate sul pianista, I Classici de Il Giallo Mondadori n. 1414,
Novembre 2018

David Goodis

Non sparate sul pianista

I Classici de Il Giallo Mondadori n. 1414

Novembre 2018

(Non) Sparate sul pianista

Più famoso in Francia che negli Stati Uniti, “Down There” di David Goodis (1956) venne portato sul grande schermo da François Truffaut, che gli regalò il titolo con cui sarebbe stato passato alla storia del noir: “Shoot the Piano Player” (Tirez sur le pianiste, 1960).
“Sparate sul pianista” è un ribaltamento intenzionale del tipico cartello da saloon del Vecchio West. Eddie però, il protagonista del romanzo, non vive nel West, ma nella corrotta Filadelfia degli anni Cinquanta.
Un tempo musicista di talento, si è ridotto a suonatore di piano bar da quattro soldi, e non si lamenta nemmeno quando gli ordinano di aiutare a ripulire il locale a fine serata. Nonostante tutto, Eddie non esita a correre in aiuto del fratello che si è messo nei guai, ritrovandosi trascinato a sua volta in una sordida storia di regolamenti di conti, fughe e sparatorie. In questa situazione adrenalinica si riaffaccia sul palcoscenico della vita di Eddie anche l’amore, o almeno qualcosa di simile, dandogli la spinta per andare avanti e tentare di riportare un po’ di luce nella buia monotonia in cui era precipitata la sua esistenza.

David Goodis era molto simile al suo Eddie: grande talento, scarso successo. Il rispetto guadagnato oltreoceano negli anni Sessanta non bastò a salvarlo dal naufragio. Nel 1966 si aggravarono i suoi problemi di salute, sia fisica che mentale. Non raggiunse mai i cinquant’anni. Morì di ictus a Filadelfia, il 7 gennaio 1967.

 

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