Gérard de Villiers – SAS: Allarme Plutonio

ottobre 8th, 2012 by Alessio Lazzati

Gérard de Villiers  – SAS: Allarme Plutonio – N°58 Ottobe 2012

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Il russo Stephan e i due gorilla ceceni dalla testa rasata non sanno che questa è la loro ultima notte a Budapest. È la loro ultima notte in assoluto. L’uomo che hanno di fronte, l’iraniano Ishan
Kambiz, è uno che non ama gli scherzi. C’è in ballo l’acquisto di un quantitativo di plutonio 239 a uso militare che farà del suo paese una potenza nucleare, in grado di contrapporsi agli Stati Uniti. Ma la
polvere rossastra contenuta nella valigetta che il terzetto vorrebbe consegnargli in cambio di seicentomila dollari è senza valore, una truffa. Forse pensano che sia uno stupido, questi miserabili che osano intralciare l’operazione Darius. A Stephan gliela farà letteralmente mangiare tutta, la sua polvere, fino a fargli scoppiare i polmoni: sarà un messaggio eloquente per quelli che l’hanno mandato. Ai due ceceni basterà sparare in testa. Dopodiché l’operazione potrà continuare. A meno che Sua Altezza Serenissima Malko Linge, convocato dal capo della stazione CIA di Budapest, non riesca a impedirlo. Perché il Principe delle Spie è una vera arma di distruzione di massa.
All’interno, il racconto “Lisbona di sangue” di Francesco Perizzolo, vincitore del premio GialloLatino 2012.

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13 Responses

  1. il professionista

    questo me lo ricordo come uno dei più divertenti degli anni ’90..e in più c’è il racconto di Francesco..leggetelo con attenzione..di questo figuro sono sicuro che sentirete ancora parlare…premio meritatissimo

  2. nostalgico

    Finalmente ristampano uno dei pochi SAS che mancano alla mia collezione! Appello alla redazione: ristampate anche IL MISTERO DELLE CANARIE e LA TALPA DI LANGLEY! Non li trovo da nessuna parte!!!! :-(

  3. il professionista

    e vedrai che se liristampano ti piaceranno..Il mistero delle canarie se ben ricordo aveva a che fare con Rupert Murdoch o quantomeno strizzava l’occhio alla crona e La talpa di langley era davvero un’ottima spy story. in questoAllarme Plutonio oltre all’avventurac’erano alcune situazioni divertenti(ma non invasive della sotria9 con Milton e Chris…

  4. nostalgico

    @Prof
    Abbi pazienza, ma avendo qualche anno meno di te (quando leggevi ROULETTE CAMBOGIANA non ero ancora nato!) non so di cosa stai parlando. Che roba è l’affare Robert Murdoch?

  5. il professionista

    Murdoch? eh anche nelle cronache recenti…scandali sull’informazione..però mi ricordo che il legame era un po’ criptico.. nel romanzo’mi pare'(la memoria qualche volta fa scherzi9 ci fosse un’allusione a un fatto di cronaca di quegli anni… devo recuperare in archivio per essere più preciso..

  6. Francesco Perizzolo

    Sono curioso di leggere questo Allarme Plutonio, visti i commenti positivi.
    A me era piaciuto anche uno dei primi numeri della ristampa, quello ambientato in Vaticano: grande attualità pure quello, e con una ventina d’anni d’anticipo rispetto alla vicenda di quest’anno.

  7. il professionista

    l’episodio del vaticano ha una storia editoriale tutta sua…quando uscì erano appena accaduti i fatti di cronaca cui si dà una fantasiosa(?) spiegazione nel romanzo. fu deciso di non pubblicarlo. alla fine Altieri decise di farlo. e fece bene perchè, al di là di ogni polemica sui fatti, era davvero un buon romanzo. Mi risulta però che rispetto all’edizione francese alcune scene di sesso fossero state tagliate

  8. glock22c

    Mi risulta che l’episodio ambientato in Vaticano non fu l’unico “tribolato”. “Vendetta Romana” uscì in Francia nel 1981 e si dovette aspettare sino all “Estate Spia” del 1994 per vederlo pubblicato in Italia. Se non ricordo male nel 1984 la pubblicazione fu giudicata inopportuna in quanto il libro evidenziava pregiudizi di DeVilliers nei confronti dell’Italia che toccavano quelli che all’epoca erano nervi scoperti (quali ad esempio la connivenza di parte della stampa con il terrorismo) e credo che anche nell’edizione italiana vi sia stata una leggera limatura nelle scene di sesso.

  9. il professionista

    sì hai ragione. io lo lessi quando uscì elo apprezzai comunque. Il problema era non urtare le convinzioni politiche dell’allora direttore…però non capisco perchè fare delel differenze. le posizioni un po’ reazionarie di De Villiers sono sempre state note ed equanimi. allor si può fare del razzismo se si parla di paesi africani ma quando si è in italia tutti devono essere politicamente corretti nella loro descrizione? per favore….

  10. glock22c

    Concordo, tuttavia qualcuno deve essersi sentito punto nel vivo se abbiamo dovuto attendere 13 anni per leggerlo, ma non credo che sia stato un problema di politicamente corretto, piuttosto direi la descizione puntuale (e forse diretta?) di alcuni personaggi che avrebbero potuto riconoscersi?

  11. il professionista

    ho abbastanza presente il testo, per dirla tutta la parte italiana che riguardava le brigate rosse non conteneva riscontri riconoscibili si limitava a descrivere l’Italia a tinte forse un po’ più fosce di quello che era ma come avveniva per Argentinao altri paesi..credo proprio che fosse il fatto di toccare certi gruppi politici di casa nostra che non piaceva…

  12. eg8

    Ricordo, nel romanzo, un commento esplicito al fatto che il cadavere di Aldo Moro fosse stato ritrovato a metà strada fra la sede della DC e quella del PCI come messaggio per ammonire: “Non provateci più”, in relazione al tentativo di compromesso storico fra i due partiti. Una lettura del fatto che era saltata comunque agli occhi di molti all’indomani dell’omicidio Moro. Messaggio di chi? Non certo delle BR che puntavano a un rovesciamento rivoluzionario (almeno stando a quello che i suoi capi, una volta in galera, hanno sempre detto). E quindi? Bel mistero (ma magari mi sto immaginando tutto). Eppoi: nel corso di un colloquio fra Malko e un esponente della CIA quest’ultimo accusa Moro di avere smantellato i Servizi segreti italiani. Una scelta sciagurata che, con Moro ora rapito dalle BR, ne rende difficoltosissimo il ritrovamento. Be’, questa storia di Moro che “affossa” i Servizi può essere letta come un velato riferimento allo scioglimento del vecchio SID per le se troppe ambiguità (e contiguità) con l’estrema destra e la sua sostituzione con il SISDe proprio a ridosso del rapimento. Era una lettura di De Villiers delle vicende dei nostri servizi che poteva suscitare fastidio o addirittura allarme? Forse. Voleva lanciare dare, in controluce, una spiegazione di determinati fatti? Può essere. Il creatore di SAS ha contatti a prova di bomba con gli ambienti dell’intelligence occidentale; e anche quella francese, al pari di molte altre, ha giocato sporco in Italia in quegli anni. Non è quindi escluso che quelle “allusioni narrative” si riferisseo a situazioni reali. C’era abbastanza carne al fuoco, insomma, perché quel SAS non venisse pubblicato.

  13. il professionista

    sono comunque contento di averlo letto all’epoca e di averlo visto ripubblicato in seguito8su mio suggerimento).da dietro le quinte ho una visione forse un po’ differente delle motivazioni che portarono a questa dilazione ma..alla fine era un bel romanzo e questo conta. che poi, come disse qualcuno, le donne italiane venissero mostratein maniera diciamo poco lusinghiera, la cosa non credo abbia importanza nel senso che i personaggi sono solo personaggi e non emblemi di tutta una categoria. in tutti iromanzi di SAS le donne hann osempre una sessualità vissuta esplicitamente(evviva!)in maniera libera e disinibita.Non è un giudizio negativo, fa parte del gioco. in una vicenda italian dovevano diventare delle educande? no di certo. comunque se vi leggete nell’Antologia erotica di questa estate il brano dedicato a ornella tratto proprio da quel libro, è integrale….

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