Gérard de Villiers – SAS: Duello a Barranquilla
gennaio 7th, 2011 by Alessio Lazzati
Gérard de Villiers – SAS: Duello a Barranquilla – N°37 – Gennaio 2011
La nuova missione per Sua Altezza Serenissima Malko Linge, l’agente nero dei servizi segreti americani? Il luogo più letale del Sudamerica: Colombia, impero della cocaina serrato nella doppia morsa dei marimberos, armata di trafficanti capeggiati da Esteban Contador, e dei ribelli del FARC, famigerata forza di guerriglia. Peggio ancora, trafficanti e ribelli hanno stipulato il quintessenziale patto con il diavolo: droghe pesanti in cambio di armi ad alta tecnologia. Per il Principe delle Spie si prepara la “carrera” più micidiale della sua carriera.
In tutti i sensi.
Posted in Segretissimo SAS
gennaio 7th, 2011 at 12:14
Un episodio ‘storico’ per più di una ragione. Rispetto a missioni precedenti pur restando il tema politico ancora prevalente il nemicocomincia a perdere quelle caratteristiche da Guerra fredda. Si tratta in fin dei conti di una missione contro i trafficanti colombiani e questo è già un segno del cambiare dei tempi. Un altro motivo di interesseè il fatto che, almeno nell’edizione originale francese, erano inserite con dovizia di particolari scene hard che parevano prese da film Hard. Anche questo un segno dei tempi. Il cinema a luci rosse era esploso in quegli anni ma in Francia era considerato in maniera molto più disinvolta che da noi. Star e film avevano una visibilità da fenomeno di costume, quasi un mondo del cinema parallello, visto senza troppi perbenismi.naturale che approdasse anche in SAS che, sino a quel momento come tutti gli agenti di carta… sfumava al momento in cui si consumava il sesso vero. Ricordo una sequenza lesbo8 obiettivamente inutile nello svolgimento della trama) che fu tagliata nella versione italiana. A dirla tutta sino al 1990 le sequenze più esplicite di SAS furono censurate. per un certo periodo nelle ristampe di Supersegretissimo era il sottoscritto che, con gli originali alla mano, ripristinava i brani tagliati. Avevo fatto un conto che in ogni episodio c’erano 7 scene e..mezza di sesso spinto… Non so esattamente da quale versione sia presa questa riedizione,cioè se contenga o meno le scene hard
gennaio 7th, 2011 at 15:52
@Professionista
Queasta cover mi ricorda quella stupenda di AVVENTURA A PARAMARIBO. Il 2011 comincia bene!
Restando in tema di scene erotiche, prima di conoscere SAS le scene più hot che avevo letto nella letteratura spy-action (e forse nella letteratura in generale) erano quelle di Van Lustbader in THE NINJA (1980) e altri suoi romanzi classici.
Parlando di SAS, mi hanno colpito particolarmente la scena erotica con lo scarabeo in ROULETTE CAMBOGIANA, la scena del triangolo Malko+Sani+l’avventuriero australiano in SUDESTREMISTA ASIATICO e quella del rapporto anale condito all’olio di pimento con la favolosa Saba Afridi in INCUBO A PESHAWAR.
Te le ricordi queste tre fantastiche scene, Prof?
gennaio 7th, 2011 at 17:31
EHEEH Hitman in particolare quelal di INCUBO A PESHAWAR che era anche un’ottimo romanzo. Mi fa piacere che tu sia un lettore del primo Lustbader. in effetti ai tempi il tasso di erotismo nelel sue storie era sicuramente superiore al tasso abituale nei cosiddetti ‘romanzi hard cover’. recentemente anche lui ha ridotto la ‘pressione erotica’ nei romanzi dedicati a jason Bourne.
gennaio 7th, 2011 at 23:08
Molto bene Prof, anche tu sei un estimatore di INCUBO A PESHAWAR.
Quanto a Van Lustbader, io conosco quello degli anni tra il 1980 e il 1995: tanto erotismo, arti marziali, esoterismo, CIA, KGB e lunghe digressioni su vari aspetti del Giappone ma anche dell’Estremo Oriente in generale.
Ora però ho deciso di vedere come se la cava con Jason Bourne, penso che reperirò i titoli in lingua originale visto che l’inglese del “vecchio” Van mi aveva affascinato molto… a meno che non sia cambiato col passare degli anni. E poi è un’occasione per fare esercizio.
gennaio 8th, 2011 at 10:42
Anche io li leggo in originale. Noterai che rispetto ai romanzi degli anni 80 è diventato più lineare nella composizione delal frase e certamente la osa gli ha giovato. Di certo il suo Bourne è piuttosto distante da quello di Ludlum, ricorda i suoi migliori romanzi di spionaggio come $ pezzi di Giada.
gennaio 10th, 2011 at 23:13
@Professionista
Quattro pezzi di Giada, ovvero JIAN. In quel romanzo Jake Maroc versa in una grave crisi psico-fisica che ha compromesso anche la sua… efficacia sessuale!
Questo tema dell’eroe che deve rigenerarsi faticosamente dopo aver perso le sue migliori qualità fisiche e mentali è stata trattata da Lustbader anche in WHITE NINJA.
Volendo cercare nella tua saga del Professionista, qualcosa di simile in qualche modo possiamo trovarlo in L’INFERNO DEI VIVI, dove Chance è ridotto piuttosto male e deve farsi soccorrere dai suoi fidati alleati.
Dico male, Prof?
gennaio 11th, 2011 at 10:53
verissimo Hitman…in effetti l’Inferno dei Vivi ha segnato la fine e l’inizio contemporanei di una serie di minicicli all’interno delle avventure del Prof.
gennaio 11th, 2011 at 23:07
@Professionista
Prof, ho alcune domande:
1) Il nuovo 007 firmato Jeffery Deaver uscirà su Segretissimo?
2) Un Segretissimo che non ho acquistato è stato GLI ARTIGLI DEL LEOPARDO (LEOPARD KILLS) di Jim DeFelice. Mi sono perso qualcosa?
3) Tra i prossimi SAS che potrei leggere ci sono LO SCONOSCIUTO DI LENINGRADO e CACCIA ALLA TALPA. Senza anticiparmi i dettagli del finale, come giudichi questi due romanzi?
Grazie
gennaio 12th, 2011 at 14:42
Il Bourne di Van Lustbader non mi è piaciuto per nulla.
gennaio 15th, 2011 at 16:47
@Hitman
-il nuovo Bond di Deaver credo sarà un’uscita da libreria dell’editore che abitualmente pubblica Deaver
-Leopard Kills è davvero un buon romanzo
-I due episodi che citi di SAS erano entrambi se non dei tempi d’oro almenodi un periodo molto buono.Lo sconosciuto di Leningrado l’avevo suggerito come ristampa, Caccia alla talpa invece è ancora(direttiva non mia9 troppo recente.
@Langley: a me invece sono piaciuti di più dei seguiti di Ludlum. Nome senza volto(Bourne Identity) resta un romanzo straordinario ma i successivi dell’autore orignale erano piuttosto discutibili anche nelal scrittura che a volte(complice forse una non eccellente traduzione) risultava pesante. però è un parere strettamente personale
gennaio 15th, 2011 at 23:09
@Professionista
Sono d’accordo con te: CACCIA ALLA TALPA è del 1999 e mi pare di capire che la nuova collana per adesso non si spinge così in avanti negli anni.
Invece LO SCONOSCIUTO DI LENINGRADO è uscito nel 1990 e potrebbe essere benissimo ristampato, visto che hanno già ristampato titoli come SOLUZIONE ROSSA (1992) e I CROCIATI DELL’APARTHEID (1994).
Ma allora potrebbero pensare a ristampare anche I KILLER DI BRUXELLES (1988) che in un tuo articolo descrivi come uno dei SAS dal ritmo più frenetico. Non credi?
Per quanto riguarda i Bourne di Van Lustbader mi hai convinto che devo mettere da parte 30-40 euro per comprarli. Ho letto anche le trame su varie recensioni in Internet e mi stimolano.
gennaio 16th, 2011 at 12:43
I killer di Bruxelles è stato ristampato un po’ di anni orsono in Supersegretissimo nel 1998 insieme a Visto per Cuba…in copertina c’era uno strambo SAS con la pistola e l’aspetto st ilefotomodello a proposito di collegamento tra copertine e contenuto… in ogni caso ‘I killer’ era un romanzo anomalo e sospetto che fosse già all’opera qualche ghost. Molte scene d’azione e sparatorie abbastanza inusuali per un SAS. a me però era piaciuto abbastanza.
gennaio 16th, 2011 at 23:02
@Professionista
Possiedo quel Supersegretissimo 1998, ma non ho ancora letto né I KILLER né VISTO PER CUBA. Però ho letto la tua prefazione.
Negli ultimi anni tutti i SAS erano stati ristampati in ordine cronologico nei volumi doppi di Supersegretissimo, fino alla coppia A PROPOSITO DI SUA ALTEZZA SERENISSIMA – MORIRE PER ZANZIBAR (Supersegretissimo 34 del Dicembre 2007).
Guarda caso, i SAS più vecchi ristampati finora in questa nuova collana sono L’ABITO NON FA LA MONACA e CON UN PIEDE NELLA FOSSA, che nell’ordine cronologico sono immediatamente successivi a MORIRE PER ZANZIBAR.
Dunque, Prof, se ho capito bene tutti i SAS da MORIRE PER ZANZIBAR andando a ritroso non verranno ristampati per un bel pò di tempo… è così?
gennaio 17th, 2011 at 18:03
direi di sì…io sono stato interpellato per proporre una lista di titoli che alternino storie più recenti a romanzi più vecchi cercando di evitare ristampe troppo ripetute e i romanzi di meno di dieci anni fa. Poi è l’editor che decide…
gennaio 17th, 2011 at 23:06
@Professionista
Allora spero che tra le uscite di quest’anno tu abbia messo GLI OSTAGGI DI TOKYO, sono curioso di leggerlo…
gennaio 18th, 2011 at 10:21
come ti dicevo io propongo una serie di titoli all’inizio dell’anno. Gli ostaggi di Tokyo era sicuramente trai papabili…tieni conto che io propongo i titoli di 20 in 20 , la programmazione poi subisce rimescolamenti con l’inserimento dei 5 inediti. GLI OSTAGGI DI TOKYO all’epoca mi piacque molto e rappresenta uno dei pochi romanzi in cui si parla con cognizione del Renko Sekigun, l’Armata rossa giapponese… a proposito mi permetto di suggeriti di cercare un’edizione di Segretissimo estate spia del 1999(credo) in cui erano raccolti due romanzi noir di de Villiers MISSIONE SI-SIOU e L’AFFARE ZOUZOU..non c’è SAS ma son odue romanzi davvero piacevoli.
gennaio 18th, 2011 at 23:27
Dovrebbero essere stati scritti da De Villiers poco prima che lanciasse SAS… nel 1963, credo.
Grazie Prof, valuterò anche quel Segretissimo.
Per quanto riguarda GLI OSTAGGI DI TOKYO dev’essere affascinante anche perché se non sbaglio Malko si allea con un gruppo Yakuza per combattere i comunisti giapponesi: certe alleanze rischiano sempre di essere a doppio taglio, non trovi?
gennaio 19th, 2011 at 11:29
Sì, erail periodo in cui c’erano deelle nemiche letal ie affascianati. in questo caso c’era questa terrorista nipponche soffriva di problemi alal tiroide che le facevano sporgere gli occhi e le creavan odei problemi comportamentali…
gennaio 19th, 2011 at 16:12
Anche in VISITA DI SCORTESIA c’era una terrorista nipponica (Chino Bu), avvenente quanto un lavandino…
Invece un’agente giapponese molto bella e letale dovrebbe trovarsi nel più recente HONG KONG EXPRESS (1997), ma non ho mai letto quel romanzo…
gennaio 19th, 2011 at 20:47
Rettifica: intendevo dire SHANGAI EXPRESS (1979)
gennaio 21st, 2011 at 10:13
Shanghai express l oricordo, anche a me non era piaciuto molto mentre Hong Kong Express fotografava abbastanza realisticamente l’ambiente della colonia inglese all’epoca del passaggio alla Madrepatria, erano anche gli anni del grande boom dei film di Woo e un pochi l’influenza si sente
gennaio 21st, 2011 at 15:46
Hong Kong Express ha anche una copertina ben riuscita: la bella signorina asiatica e il tramonto sulla sfondo. In precedenti post abbiamo parlato non troppo bene della grafica di SAS negli anni Novanta, ma per me ci sono anche alcune cover di quel periodo che si salvano decisamente.
Tornando al romanzo di cui sopra, è del 1997 e -se non sbaglio- è praticamente contemporaneo al tuo LA NOTTE DEI MILLE DRAGHI anch’esso inerente al ritorno di Hong Kong alla Cina.
Sono curioso di vedere cosa combina il giovane Chance in quella località e in quel periodo dei Novanta, ma tengo il romanzo in lista d’attesa perché prima voglio leggere YAKUZA CONNECTION che è cronologicamente precedente…
gennaio 21st, 2011 at 16:25
Ho letto “Lo Sceicco sciocco” (“Carnage a Abu Dhabi”) e De Villiers mi ha profondamente deluso.
Il giudizio sullo scrittore va assestato come di seguito: autore incompiuto, artisticamente fragile, ha compiuto solo i primi passi del suo percorso di iniziazione.
Come lettore, considero concluso il mio rapporto con De Villiers.
gennaio 21st, 2011 at 18:12
De Villier è un autore prolifico e professionale, credo che ormai abbia compiuto la sua parbola consapevole del ruolo che ha avuto nella spy story europea dal ’65 a oggi. LO SCEICCO SCIOCCO in effetti non è tra le sue prove migliori ma neanche tra le peggiori. Per me è un vecchio amico…da pochigiorni ho ricevuto le Maitre Des Hirondelles…che è già sul mio scaffale assieme all’ultimissimo Bourne di Ludlum/Lustabader.
gennaio 22nd, 2011 at 16:03
De Villiers continua ad essere uno dei miei preferiti insieme a Stephen Gunn ed altri: qualche giorno fa ho riletto alcune parti di IL DISERTORE DI PYONGYANG e IL VOLO 007 NON RISPONDE e ho provato le stesse soddisfazioni della prima volta.
De Villiers almeno fino al 1990 ha scritto quattro romanzi all’anno ed è un esempio eccezionale di costanza qualitativa: se qualche romanzo è un pò sotto il suo livello standard glie lo si può perdonare benissimo.
Oltretutto non va mai trascurato l’elemento soggettivo: sono certo che tanti SAS vecchi e nuovi che mi hanno entusiasmato non verrebbero giudicati ugualmente bene da altri lettori, e viceversa.
Forza De Villiers/SAS!
gennaio 22nd, 2011 at 16:06
perfettamente d’accordo con te. i due SAS che citi son oanche trai miei preferiti.
gennaio 22nd, 2011 at 16:41
Ho cercato su un sito francese il nuovo SAS 186 che hai citato, LE MAITRE DES HIRONDELLES. Non conosco il francese ma ho cliccato sul traduttore di Google e ho letto la recensione. Interessante: prende spunto dalla recente vicenda di Anna Chapman e le spie russe negli USA… ma dice anche che la trama è costruita in modo insolito per gli schemi abituali di SAS, cosa vorrà dire?
P.S. allora avrai letto anche SAS 185 FEROCEE GUINEE…
gennaio 23rd, 2011 at 02:03
@HITMAN le Maitres des Hirondelles devo ancora leggerlo ma frecoe Guinee l’ho letto a ottobre quando son oandato a Parigi. Non è male. Una storia africanache lega politica locale, trafficanti di droga colombiani e africani e jiahdisti..recentemente , però, mi pare che le trame di SAS si avvicinino più a telfilm allungati con molte scene di sesso e momentiin cui Malko non è in azioneche si potrebbero tranquillamente tagliare.
gennaio 23rd, 2011 at 18:35
@Hitman. Ho cominciato oggi LE MAITRE DES HIRONDELLES fino a ora(50 pagine) decisamente superiore agli ultimi. Malko è in scena dalla prima riga. l’approccio differente…ma non più di tanto,piuttosto la storia mi sembratornata a essere interessante,coinvolgente, forse hanno trovato un nuovo ghost che ha capito che il pubblico vuol essere intrigato con le avventure del protagonista. Grandissima Alexandra che per avere l’età che dovrebbe avere nella realtà è ancora…toujour bandante…eheh:-)
gennaio 23rd, 2011 at 23:27
@Professionista
Io invece ho terminato il “vecchio” EMBARGO. Davvero un ottimo romanzo di SAS, con un Malko gran protagonista e in gran forma anche sul piano dell’azione più fisica. Mi ha ricordato un altro romanzo di ambientazione statunitense, CON UN PIEDE NELLA FOSSA, ma EMBARGO lo trovo ancora superiore. E il dosaggio delle scene erotiche è ben equilibrato.
Sui rischi da “telefilm allungato” di certi SAS contemporanei sono perfettamente d’accordo con te: troppe scene di sesso tra gli altri personaggi, e Malko che a volte recita parti poco sostanziose.
Tra i recentissimi ho apprezzato abbastanza INTRIGO A TBILISI e CODICE S-300, anche se avrebbero potuto essere ancora migliori tagliando e/o accorciando alcune scene di sesso con il colonnello Arevadze, il playboy Arkhadin e il finanziere russo Oleg Kazenin che traffica i missili.
In POLONIO 210 Malko recita un ruolo maiuscolo e anche avventato, ma il romanzo è parzialmente rovinato dalla presenza di molte ridondanti e inutili scene erotiche, con e senza Malko.
Invece AL-QAEDA ALL’ATTACCO sarei tentato di dire che era pressoché perfetto.
gennaio 24th, 2011 at 10:04
prosegue la lettura di le Miaters des Hirondells che per il momento è il miglior SAS che ho letto quest’anno insime alla Liste hariri… una bella storia di guerra fredda aggiornata ai giorni nostri con SAS in primo piano anche se, peril momento, l’ambientazione Londinese risulta un po’ abusata negli ultimi tempi.
gennaio 25th, 2011 at 22:58
Anche a me l’ambientazione di Londra non fa impazzire, e devo ancora leggere il londinese DIO SALVI SAS.
Mi piacerebbe rivedere Malko in Brasile, in Argentina oppure in Giappone (l’ultima volta avvenne in IL DISERTORE DI PYONGYANG).
Oppure in Messico, nella torbida e dannata Ciudad Juarez di cui si parla sempre tanto…
gennaio 26th, 2011 at 10:05
le avventure giapponesi sono relativamente poche.per il brasilebisogna risalire a CHE DIAVOLO DI SPIA QUEL SAS e a ALLARME PLUTONIO che risale all’inizio degli anni’90 e forse è una delle migliori storie brasiliane.
gennaio 26th, 2011 at 22:53
Vorrei comunicare che il mio amico Riccardo De Boni, specialista in racconti gialli, neri e spy-story, ha scritto e pubblicato su QDido.org:
http://www.queendido.org/dite3.htm#Tania
un bellissimo racconto mozzafiato basato su “SAS e lo sceicco sciocco”, ambientato ad Abu Dhabi nel 1980, ribattezzato amichevolmente “SAS e la trama sciocca”, alla luce delle clamorose assurdità di cui è costellata la trama di De Villiers (o dei suoi ghost).
Il racconto di De Boni è una sorta di “fan fiction”, ambientata ad Abu Dhabi nel 2008 e si intitola:
“Agente Doug Jameson, la “dottrina
asiatica” è tua!”, con l’Agente CIA Doug Jameson e l’infida libanese Tania El Laylat, più tosta che in De Villiers.
Con 18 belle illustrazioni digitali.
Gradirei un parere da parte di Hitman77 e il professionista, grazie.
Possibilmente non cattivo.
gennaio 26th, 2011 at 23:22
CHE DIAVOLO DI SPIA QUEL SAS è il terzo della serie, ce l’ho in Supersegretissimo ma non l’ho ancora letto.
Comunque è vero, il Brasile e il Giappone assieme all’Italia sono apparsi finora solo due volte o tre volte ciascuno. Al contrario location come la Russia, il Libano e altri paesi del Medio Oriente riccorrono molte più volte nelle avventure di SAS.
La scelta è senz’altro condizionata dall’evento politico che fa da sfondo alla finzione narrativa e al fatto che Malko lavora per l’americana Cia.
In una nazione come il Giappone tradizonalmente/ufficialmente non ci sono grossi avversari per i servizi segreti americani.
Tuttavia tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta uscirono diversi romanzi di avventura/spionaggio in cui il Giappone -o perlomeno una parte di esso- veniva visto come assai minaccioso per gli Stati Uniti: basta citare SOL LEVANTE di Michael Crichton, DRAGON di Clive Cussler e L’UOMO DI GUAM (non ricordo l’autore) che in Italia è uscito su Segretissimo. E’ singolare che proprio in quegli anni non sia uscito nessun romanzo di SAS in cui la Cia avesse problemi col governo giapponese o con gruppi finanziari o criminali giapponesi.
Forse De Villiers intende cautamente descrivere meno attriti possibili tra gli USA e un suo grande alleato strategico che è anche la seconda economia mondiale (la Cina per me gli è passata avanti più formalmente che in sostanza).
gennaio 27th, 2011 at 00:00
Non lo so, di fatto De Villiers quando vuole non è tenero con gli USA. Piuttosto è significativo che su oltre 180 avventure non ce ne sia una ambientata in Franciao che riguardi problemi di quel paese…
gennaio 27th, 2011 at 12:37
@Professionista
La Francia guardacaso è la patria di De Villiers, evidentemente non vuole toccarla -per lo meno nei romanzi di SAS. Hai notato che nel corso della serie dovunque Malko vada tutti bevono Taittinger e altri vini francesi? E l’arredatore Claude Dalle? In Sudafrica o in Pakistan chiamano sempre e solo lui…
Anche il traduttore Mario Morelli -negli approfondimenti che erano in appendice ai romanzi di SAS fino al 2008- ha fatto osservazioni molto simili sullo “sciovinismo” di De Villiers, anche sul pluriricorrente Gaston de la Grange che in realtà sembrava non lo conoscesse quasi nessuno…
gennaio 27th, 2011 at 12:44
@Mario Rossi
1) Sinceramente vorrei prima leggere LO SCEICCO SCIOCCO -che al momento non possiedo- con la dovuta calma. Poi confrontarlo col racconto del tuo amico. Non viceversa.
2) Mi lascia perplesso la tua richiesta di esprimere un parere “possibilmente non cattivo”, cosa vorrebbe dire?
Quando io scrivo un commento su questo Blog sono pronto a ricevere qualsiasi risposta, anche la più aspra e canzonatoria. Altrimenti tanto vale che quel commento non lo scrivo per niente.
gennaio 27th, 2011 at 14:11
io visto che sono stato definito in altro post dal signor Rossi un borghesuccio pieno di preconcetti come un cane di pulci o qualcosa di simile, sinceramente non ho voglia di rispondere. chiuso il discorso.
Come già dicevo Hitman in qualche modo de villiers ha sempre fatto pubblicità occulta nei suoi romanzi a cominciare dal’air france, dai viderogistratori samsung, alel marche di vini ed elettromestici vari, sino agli orologi e chiaramente a Claude Dalle. Mi è capitato una volta di vedere a parigi un salone di esposizione di questo arredatore…roba terrificante..da sceicco del petrolio senza un minimo di gusto. Adesso però mi sembra che abbia cambiato marche o abbia comunque diminuito la pubblicità.
gennaio 27th, 2011 at 22:58
Del resto la statua dorata a forma di donna (se così di può dire…) presente nello studio di De Villiers è un altro bell’esempio di ultra-kitsch. Suppongo l’avrai vista anche tu in qualche foto…
Anche per gli orologi, sembra che senza un modello di Breitling -sopratutto quello col perno rimuovibile che si trasforma in antenna trasmittente- un agente segreto non va da nessuna parte!
Cambiando argomento: l’embargo di cui si parla nell’omonimo romanzo di SAS (che dovrebbe essere ambientato nel 1974 o 1975) è avvenuto realmente oppure no?
gennaio 28th, 2011 at 10:20
sulla statua del fondoschiena femminile dorato nell’ufficio di de villiers(eh sì lui sì che sa …penetrare l’animo femminile)non l’ho vista personalmente ma mi è bastato il racconto di Mario Morelli in diretta. ahahahah
Sui particolari storici di Embargonon so essere preciso al cento per cento però erano i tempi della cosiddetta ‘ austerity’ e crdo che i retroscena fossero più che documentati.
gennaio 30th, 2011 at 23:01
A pagina 42 di LO SCONOSCIUTO DI LENINGRADO (1990) Malko, nel tentativo di immobilizzare un individuo sospetto, avverte una fitta pungente al polmone destro -effetto residuo di una ferita riportata molto tempo prima a Hong Kong.
Di nuovo in SAS PUNTA SUL ROSSO (2002) mentre corre forsennatamente con le armi in pugno Malko viene scosso nuovamente da un dolore acuto al polmone: la stessa vecchia ferita di Hong Kong.
In entrambi i casi, a quale vecchia missione a Hong Kong si fa riferimento? Forse al vecchissimo SAS – LE TRE VEDOVE DI HONG KONG?
gennaio 31st, 2011 at 10:40
sì, la ferita in questione SAS la riceve nella scena cluoquando cerca di fermare il vaporetto carico di manifestanti pronti a schiantarsi contro una portaerei americana. Curioso come questa ferita sicuramente non ra le peggiori ricevute nel corso della sua carriera, sia quelal che ricorre più frequentemente. Quasi finito leMAITRE DES HIRONDELLES, molto divertente, stile guerra fredda e…grandi ‘bombate’ dei Malko…
gennaio 31st, 2011 at 22:46
Invece in MAI DI SABATO viene colpito al petto a distanza ravvicinata da due proiettili con ridotta quantità di polvere da sparo -maggiore precisione di tiro ma minore velocità e quindi impatto.
Gran fortuna, i due proiettili colpiscono Malko proprio nel punto della giacca in cui ci sono i documenti e le carte di credito… Risultato: Malko sviene ma i proiettili non gli penetrano la carne!
Tu che ti documenti su armi e sparatorie, ti sembra plausibile una simile dinamica?
febbraio 1st, 2011 at 10:02
tecnicamente sì se si tratta di proiettili con carica ridotta..diciamo che SAS ha sempre un fattore C pronunciato come tutti gli eroi. il proiettileche urta qualcosaenon uccide è un luogo classico della narrativa d’avventura, usato con parsimonia funziona sempre e il letotre lo accetta. l’abuso sarebbe fuori luogo. diciamo che in 180 avventure qualche volta la possiamo perdonare. un po’ come quando a tex sparavano di striscio alla tempia..oddio avrebbe dovuto diventar scemo però…
febbraio 1st, 2011 at 10:38
Premesso che io di armi e dei loro effetti non so quasi nulla, e mi devo sempre fidare degli autori, sono rimasto molto sorpreso quando la parlamentare americana, il giorno dopo che le hanno sparato in testa a bruciapelo con una Glock (arma spesso celebratissima in tanti film e libri) non solo era viva, ma addirittura cosciente. Buon per lei, ovvio, ma allora è davvero tutto possibile!
febbraio 1st, 2011 at 20:59
già….
febbraio 2nd, 2011 at 22:49
Altro episodio al limite si trova in AL-QAEDA ALL’ATTACCO: a distanza molto ravvicinata un proiettile di piccolo calibro lo colpisce all’altezza della cintola e… rimane incastrato nella fibbia metallica (di Hérmes, nota importante!) della sua cintura. Danni riportati: solo un grosso ematoma sulla pancia.
Comunque i vostri commenti mi sono stati utili, vi ringrazio.
febbraio 3rd, 2011 at 10:45
questa volta il proiettile è arrivato molto vicin oa una zona cui il principe tiene molto….
febbraio 3rd, 2011 at 22:53
Eh sì, hanno mirato al bersaglio grosso!
febbraio 6th, 2011 at 23:13
LO SCONOSCIUTO DI LENINGRADO è un ottimo Sas. Spero che lo ristampino presto nella nuova collana, mi piace averli nella nuova veste grafica.
Unica “pecca” in quel romanzo: il famigerato Claude Dalle imperversa sovrano…
febbraio 7th, 2011 at 15:15
erano i tempi in cui ancora sponsorizzava Gerard…