SAS – Pirati! – N°35 Novembre – 2010
Gérard de Villiers – SAS: Pirati! – N° 35 – Novembre 2010
Somalia: terra senza legge, luogo senza pace. Somalia: ricettacolo del crimine, fucina della razzia. Miscela al nero pressoché perfetta perché Al Qaeda decida di procedere a una dura infiltrazione. Obiettivo della più feroce organizzazione terroristica del mondo, servirsi degli inafferrabili pirati del Corno d’Africa per lanciare un assalto forse definitivo alle rotte commerciali dell’odiato mondo occidentale. Un assalto che la CIA deve stroncare a ogni costo. E un unico uomo, Malko Linge, Principe delle Spie, è in grado di destreggiarsi tra brutali signori della guerra pronti a vendersi al peggior offerente, motoscafi ad alta potenza trasformati in strumenti di morte, donne guerriere bellissime e letali.
Posted in Segretissimo SAS
novembre 7th, 2010 at 12:42
Ah… le copertine di SAS! 😀
novembre 8th, 2010 at 10:44
vento in poppa….
novembre 8th, 2010 at 11:33
D’altra parte c’e’ stato Halloween, come non omaggiarne il simbolo? 😉
novembre 8th, 2010 at 12:13
e per citare i mitici supertramp…your poppa don’t mind… se non ricordo male…
novembre 12th, 2010 at 13:55
Alla faccia del naturalismo…
poppero, poppero! 😀
novembre 18th, 2010 at 18:58
Visto che per ora nella collana dominano i SAS degli anni Settanta, quand’è che ristampano GLI OSTAGGI DI TOKYO?
novembre 30th, 2010 at 12:24
Arrivato a pagina 150 (su 210 circa), ancora nessuna traccia delle “donne guerriere bellissime e letali”, millantate dalla IV di copertina.
E per di più Malko ha già lasciato Mogadiscio, quindi non capisco quando potrà mai incontrare dette guerriere…
Senza rovinarmi il finale, c’è qualcuno che sappia qualcosa in proposito?
dicembre 1st, 2010 at 18:54
Ebbene, ho finito di leggere questo libro:
per l’esattezza si compone di 213 pagine e costa Euro 4,20.
Da un punto di vista letterario, si possono salvare 10 righe al massimo.
Si tratta della parodia involontaria di sé stesso, ovvero della parodia del genere spy-story.
Naturalmente non sto argomentando in merito ai temi di politica internazionale che vengono coinvolti, ma sto discutendo su un piano squisitamente letterario, visto che questo autore è accreditato come un “guru” del genere, alter ego di Ian Fleming, padre di 007.
De Villiers è talmente mediocre da ingannare sé stesso e i propri lettori, pur di spacciare qualche copia in più del suo libro ultra-tascabile.
Vediamo perché…
La IV di copertina annuncia che solo il nostro eroe (Malko Linge, che se na va in giro a mangiare aragoste, spesato dalla CIA, con fare indolente, facendo tutto a spese degli altri: da solo non riuscirebbe a chiamarsi nemmeno un taxi, e perfino le donne la sanno più lunga di lui: il colmo!), ebbene annuncia che solo lui è in grado di destreggiarsi, in Somalia, oltre a tutto il resto, tra “donne guerriere bellissime e letali”…!
??????????????????????
Ebbene, fossimo al cinema, fossimo a teatro, fossimo ad uno spettacolo dal vivo, potrei capire l’astuzia: le donne costano, le donne guerriere sono rare, le donne guerriere bellissime sono poco comuni, le donne guerriere bellissime e letali meglio non farle incazzare.
Però si da il caso che questo sia un libro, per Bacco!
La letteratura ha il vantaggio che l’inchiostro si adatta a qualunque soggetto. Non ci sono costi extra.
Se uno vuole scrivare una spy-story ambientata in Somalia, con alcune “donne guerriere bellissime e letali”, ebbene apre un file word, digita i tasti e scrive…
Non ci sono costi extra, per Bacco!
Invece, come avrete ormai capito, di tali donne nel libricino di De Villiers, edito da Mondadori, nemmeno l’ombra…
Un autore che non crede a sé stesso, che ha bisogno di donne che non riesce nemmeno a scrivere, per dare un tocco originale ad una storia che neppure esiste!
Chiedo a Mondadori che mi restituisca Euro 4,20, perché questa è una frode bella e buona, Signori!
dicembre 1st, 2010 at 22:05
Eddai, Gerard, scrivile bene, ‘ste quarte di copertina
dicembre 2nd, 2010 at 14:25
Battuta da camionista, Quiller.
Chi si occupa di servizi, dovrebbe avere qualcosa di più nella zucca…
dicembre 2nd, 2010 at 23:15
@Mario Rossi
Io credo proprio che De Villiers non c’entra niente con quanto sta scritto nella quarta di copertina, che è opera della redazione italiana. Non puoi accusare lui.
Oltretutto non è la prima volta che ci sono incongruenze tra il contenuto del romanzo di SAS e la quarta di copertina, io ormai non ci faccio più caso: il 50 per cento di essa è solo pubblicità che annuncia cose inesistenti nel testo effettivo. Ad esempio nella quarta di IL TESORO DEL NEGUS si parla di “tre bellissime guerrigliere” quando in realtà le vere guerrigliere (che si possono definire tali) sono soltanto due: Elmaz e Sarah.
Ho notato che nelle famigerate quarte si tende a descrivere Malko Linge come una specie di super guerriero-survivor assimilabile a Chance Renard, Vlad o James Bond. Cosa assolutamente falsa, e l’ho scoperto a mie spese quando mi sono avvicinato la prima volta a SAS e ancora non conoscevo il personaggio…
dicembre 3rd, 2010 at 13:27
@Hitman77
Intanto ti ringrazio per la seria analisi che hai svolto, a differenza del “camionista”.
Io non assolverei De Villiers, perché un autore importante non si fa passare la mosca sotto il naso ed in ogni caso trova piena conferma il mio assunto:
se TRE GUERRIGLIERE sono una pubblicità migliore di DUE GUERRIGLIERE, perché diavolo l’autore non ne mette TRE nel suo cavolo di romanzo???
Ad addestrarle davvero, immagino che tre costino più di due, ma porca miseria qui siamo in letteratura…
Gli pesa la penna?
E poi rimane una truffa vera e propria: un supermercato che annunciasse la vendita di tre panettoni a tot lire e poi nel pacco se ne trovassero solo due, risponderebbe di truffa e passerebbe un mucchio di guai.
Quindi confermo che Mondadori mi deve Euro 4,20 indietro, oppure un romanzo in cui ci siano “donne guerriere bellissime e letali”: posso anche scriverlo io, volendo.
Quanto al Negus, almeno queste due guerriere che ci sono, fanno qualcosa di interessante? O sono semplici comparse?
E ne sopravvive almeno una?
Visto che sei così gentile, poi, mi sai dire se Mandy la Sgualdrina è personaggio minore ricorrente oppure “one shot”?
E che fine fa?
Grazie.
dicembre 3rd, 2010 at 17:10
@Mario Rossi
Elmaz e Sarah hanno un ruolo rilevante e ci accompagnano fino alle ultime pagine del romanzo, soltanto che una delle due… finisce tragicamente. Ma lo stesso oro del Negus giunge a un triste epilogo. Un’avventura africana decisamente brutale, e un Malko Linge ferreamente ligio alla propria etica personale a prescindere dalle amarezze.
Riguardo Mandy la Sgualdrina so che compare in almeno altri 4-5 romanzi di SAS: nei primi anni Novanta (se ricordo bene) è ancora molto attiva… ma non so dirti che fine faccia, non avendo ancora letto i SAS relativi.
Per quanto riguarda la truffa, finora ho letto solo un terzo di PIRATI!, ma se davvero le donne bellissime e letali non compariranno, allora è un vero scandalo: non ci si può fidare delle quarte di copertina di SAS… ma questo lo sapevamo già.
Nella quarta di un SAS ambientato in Medio Oriente -non ricordo quale- Malko viene definito “il super agente d’assalto della Cia”: probabilmente chi scriveva era convinto si trattasse di un romanzo di Marcinko anziché di SAS! Ricordiamo che SAS detesta travestirsi da guerriero (vedi in VISITA DI SCORTESIA) e pur di spargere il meno sangue possibile organizza azioni piene di giri tortuosi (vedi in I CROCIATI DELL’APARTHEID e ROULETTE CAMBOGIANA), anche se non sempre questo gli riesce. Anche nell’ultimo PIRATI! durante una riflessione prova disgusto al pensiero che ogni pietra del suo castello è macchiata di sangue.
Per finire concordo con te sui “camionisti”: ad ogni nuova copertina di SAS segue puntuale una carrellata di commenti grossolani come i centinaia che si sentono fare ai banconi dei bar o negli stabilimenti balneari. Sembra di stare sul blog di Maxim o Playboy anziché su quello di coloro che leggono di agenti segreti, black ops e sofisticati seduttori. Piuttosto deprimente!
dicembre 3rd, 2010 at 19:35
Se almeno una delle due, tra Elmaz e Sarah (hai fatto bene a non dire quale), non ci rimette la pellaccia, allora vuol dire che il testo è bilanciato e non misogino, e quindi vedrò di trovarlo su ebay.
Mandy la Sgualdrina è un personaggio che mi incuriosisce, specie ora che mi hai confermato che è un “ricorrente”: ho letto dai commenti che compare in “Matador”, vedrò di scovare le altre apparizioni.
Sulla “monaca” uruguagia che tanto monaca non è, non ti chiedo nulla, perché mi sta arrivando da ebay.
Vorrei precisare che non ho nulla contro lo stile di Malko: un personaggio può avere qualunque caratterizzazione, ed il fatto che non sia un sanguinario è assolutamente condivisibile.
Io ce l’ho invece con Mondadori che si comporta come dovesse vendere ricotta a un camionista di passaggio, utilizzando una bilancia taroccata: lo stesso braccio destro di Malko a Nairobi (un agente CIA senior), Wild Harry, a pag. 176 di “Pirati” afferma che “bisogna sempre dire la verità”, rispetto all’ipotesi di tradire per convenienza un suo informatore somalo.
Per Mondadori, i lettori vanno trattati peggio di un informatore somalo?
Comunque mettiti l’anima in pace:
non troverai alcuna donna guerriera bellissima e letale: neppure in ipotesi.
I personaggi femminili sono due, abbastanza interessanti, ma lavorano dalla parte di Malko, più con classe che con spirito guerriero, mentre le annunciate donne guerriere avrebbero dovuto essere “contro” Malko, secondo la IV.
Perlomeno io le avrei messe nella ciurma dei Blackwater: un paio di somale, violentate dagli shebab, che si prendevano la loro bella rivincita armate fino ai denti…
Hawo è troppo distinta per essere la donna di copertina, ma i Blackwater potevano ben imbarcare un tipo del genere…
Insomma, se non si ha un po’ di iniziativa nemmeno in letteratura…
dicembre 3rd, 2010 at 22:47
A noter qu’il y apparaît dans un rôle important le personnage de Mandy Brown, dit Mandy la salope, personnage déjà apparu dans plusieurs autres tomes de la série dont Opération Matador (SAS N°56, 1979), Carnage à Abu Dhabi (SAS N°59, 1980), La veuve de l’Ayatollah (SAS N°79, 1985), Arnaque à Brunei (SAS N°94, 1989) et Les canons de Bagdad (SAS N°100, 1990).
SAS, tome 83 : Coup d’état au Yémen est un SAS plutôt réussi qui plaira à tous les amateurs de la série.
dicembre 3rd, 2010 at 22:50
Dunque caro Hitman,
mi sembra chiaro che Mandy lavori nei paesi arabi…
Ma ha un nome americano e svolge una professione occidentale (la puttana).
Puoi dirmi in che maniera Malko la impiega nelle missioni?
Grazie.
dicembre 3rd, 2010 at 23:12
L’ABITO NON FA LA MONACA hai fatto bene a ordinarlo, credo proprio che ti piacerà.
E se ancora non li possiedi, ti consiglio due gioielli africani degli anni Settanta: CONTO ALLA ROVESCIA IN RHODESIA e VESPAIO IN ANGOLA (in quest’ultimo c’è una guerrigliera con la maiuscola, la statuaria portoghese-angolana Graziella Lobito)… altro che PIRATI!
Io sono anche un fan dei SAS mediorentali: titoli come VISITA DI SCORTESIA, INCUBO A PESHAWAR e LIBANO ROSSO SANGUE sono dei veri highlights.
dicembre 4th, 2010 at 13:45
D’accordo, amico.
Aggiungerò il vespaio.
Grazie per le informazioni.
dicembre 4th, 2010 at 15:40
Sulla copertina del Vespaio in Angola, edizione anni ’70, c’è una donna colpita al cuore da un proiettile: si tratta di Graziella Lobito?
dicembre 4th, 2010 at 23:55
Non direi: da quel che ricordo miss Graziella esce sana e salva dal tour de force. Comunque ci sono una o due donne che fanno una finaccia.
C’è anche un principe polacco decisamente avventuriero che vende e impugna le armi e nei momenti di riposo ama circondarsi di negrette giovanissime e polpose: un personaggio coi fiocchi!
dicembre 5th, 2010 at 00:58
Ora leggo il libro poi vi dico
dicembre 6th, 2010 at 13:41
Okay, grazie ragazzi.
dicembre 16th, 2010 at 14:02
Cari amici,
ed in particolare caro il simpatico “Hitman77″,
mi è arrivato – tramite ebay -“L’abito non fa la monaca”, e i primi 2 capitoli si sono rivelati scoppiettanti e brillantissimi.
Tuttavia torna d’attualità il “mistero delle copertine di SAS”: in quella de “L’abito non fa la monaca”, ebbene (clamoroso!) accuratezza assoluta!
La bellissima suora di copertina è l’esatta raffigurazione del personaggio creato da De Villiers: occhi, bocca, colori del vestito e perfino il tipo esatto di arma impugnata durante il rapimento dell’agente CIA (!!).
Come è possibile passare da una tale accuratezza (perfino non dovuta) ad una copertina come quella di “Pirati” del tutto estranea alla storia e ai personaggi?
Cari lettori, ma soprattutto cara redazione di Mondadori, giro a voi la domanda…
dicembre 17th, 2010 at 00:28
@Mario Rossi
Non è un caso isolato. Ad esempio sulla copertina di MAI DI SABATO -ottimo SAS mediorientale- vediamo una donna dai capelli rasati e il viso stupendo, compreso quel poco di corpo che si vede, con in mano un fucile mitragliatore. Tuttavia nel romanzo la donna israeliana ha sì i capelli rasati… ma ha 10 kg in più di quanto gli ci vorrebbe per essere bellissima come appare in copertina. Oltretutto non è una guerrigliera o un’agente professionista come la copertina darebbe a intendere.
La fatalona con la pistola sulla copertina di IL DISERTORE DI PYONGYANG (PARTE SECONDA) dovrebbe essere la bruna agente israeliana senza nome che compare nei primi capitoli quando Malko è a Macao, ma i suoi occhi hanno qualcosa di asiatico -e non stupisce, visto che il suddetto romanzo è ambientato quasi tutto in Giappone. Comunque non penso possa essere Nobuko (per me una delle donne più favolose di SAS, da come viene descritta).
Anche la fascinosa nera in tenuta da combattimento sulla copertina di CONTO ALLA ROVESCIA IN RHODESIA non si capisce bene chi possa essere… di sicuro non è Daphne Price.
dicembre 17th, 2010 at 12:27
@Hitman77
Per i miei gusti, 10 kg in più vanno benissimo…
Dunque, con la tua simpatica carrellata, hai confermato che l’accuratezza nella rappresentazione grafico-digitale di Flor Catilina, la bellissima tupamara che rapisce il capo della CIA a Montevideo, è un’isolata eccezione in un contesto di copertine del tutto astratte e pensate per “camionisti”, anziché per amanti di spy-stories, i quali – per vocazione – dovrebbero apprezzare proprio il dettaglio e l’accuratezza, aspetti – infatti – sui quali si impegna a fondo De Villiers nelle sue storie.
Ti ringrazio per la carrellata, ma rimane il giudizio di “incompetenti” a carico della Mondadori, che d’altronde sarebbe già fallita se non contasse su forti protezioni politiche…
“L’abito non fa la monaca”, intanto, si rivela sempre più interessante e brillante: come facevi a sapere che mi sarebbe piaciuto?
dicembre 17th, 2010 at 14:41
Giusto così perchè prima di parlare sarebbe sempore meglio riflettere:
http://www.amazon.fr/SAS-177-Pirates-G%C3%A9rard-Villiers/dp/2842679415/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1292589219&sr=8-1
questa è la cover originale del SAS in questione che non mi sembra molto più castigata. ora senza togliere nulla a de Villiers che, come dovrebbe essere noto dai numerosi scritti critici che ho prodotto in merito, è un autore che stimo moltissimo. Non può essere portato proprio ad esempio visto che è stato il primo a introdurre sequenze hard che parevano prese da cassette X per attirare i lettori. e la pubblicità occulta di un famoso designer parigino e dell’Air France?Ma va bene così…
Ci terrei a sottolineare che Segretisismo non ha aiuti politici( e piantaiamola di mettere tutto in politica!) ma si regge sul lavoro degli autori, dei redattori, dei tradutttori che non lavorano alla Spectre ma spesso devono fare miracoli con pochissimo.
Quanto alle copertine da camionisti è la stessa osservazione che mi fece un editor di un’altra casa editrice dicendomi: ma non vi vegognate ad avere delle copertine da camionisti?No. l’abbinamento tra immagine sexy(non volgare perchè nè Jacono,nè Vicror lo sono mai)più armi e scenari esotici è un marchio della spy sin dagli anni 60. Non vorrei che la malizia fosse nell’occchio di chi guarda piuttosto che nell’immagine.
dicembre 17th, 2010 at 20:35
Ti fai chiamare il “professionista”, ma sei un vero dilettante del logos, visto che non hai capito nulla, ma proprio nulla, di quanto ho detto.
Sei solo un borghesuccio supponente imbevuto di luoghi comuni, come un cane di pulci durante un’estate torrida.
dicembre 17th, 2010 at 21:25
Lascio la discussione aperta fino a mezzanotte per permettervi chiarimenti, dopodiché la chiuderò, vista la piega presa.
dicembre 18th, 2010 at 00:13
@Mario Rossi
Come facevo a sapere che ti sarebbe piaciuto quel romanzo? semplice intuito, ma non sono infallibile.
Quanto alla bellissima Flor Catilina, io in quel SAS preferisco Maria Isabel (anche se quelle borse scure sotto gli occhi non sono affatto un buon segno).
La cover-girl di MAI DI SABATO ti va benissimo con 10 kg in più? Abbiamo gusti differenti, per lo meno non ci calpestiamo i piedi in fatto di donne, ah! ah! Buone conquiste, matadòr!
Per quanto riguarda Stefano-Professionista, ti dico che hai usato parole davvero troppo severe con lui: ho letto VLADIVOSTOK HIT e sto leggendo ora CAMPI DI MORTE, e posso dirti che come scrittore è un mostro, e non potrebbe mai scrivere quei romanzi se fosse davvero un “cane di pulci durante un’estate torrida” come l’hai definito tu.
Lo sterco non può generare gioielli e i gioielli non possono essere frutto dello sterco.
Inoltre non mi sembra un crimine se la cover-girl di SAS non corrisponde sempre esattamente a un personaggio effettivamente presente nel romanzo. La prima cosa è rispettare la formula -che io apprezzo e difendo pienamente- della donna sexy e armata su uno scenario esotico o comunque evocativo.
Io mi firmo HITMAN, Stefano si firma PROFESSIONISTA e tu ti firmi MARIO ROSSI -che è l’equivalente di John Smith negli USA e di Taro Yamada in Giappone.
Tutti e tre nascondiamo la nostra vera identità dietro nickname che possono dire molto oppure nulla di noi stessi. E tutti e tre leggiamo Segretissimo.
Dunque, perché litigare?