Segretissimo – Kent Anderson – Sympathy for the Devil

novembre 27th, 2009 by Alessio Lazzati

Segretissimo – Kent Anderson – Sympathy for the Devil – N°1558 Dicembre 2009

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Hanson è un bravo ragazzo americano. Hanson è diplomato al college. Hanson adora la bellezza della poesia di Yeats. Ma dove Hanson sta andando ora gira un acido proverbio: la bellezza è sottile come la pelle, l’orrore arriva fino all’osso. E l’orrore ha un nome, la guerra del Vietnam. La più infame, la più lurida guerra che l’America abbia mai combattuto. Così, tra i pochi eletti che hanno superato il micidiale addestramento dei Berretti Verdi, Hanson si incammina sul pecorso dei dannati, dritto nel ventre putrido della giungla del Mekong. Ineluttabilmente, quasi tragicamente destinato a sopravvivere là dove tutti cadono, al tempo stesso vittima e carnefice in uno scenario dove ogni cosa è strage, sofferenza, devastazione, Hanson finisce col fare i conti con la verità più atroce: il demone siamo noi.

“Il lavoro di Kent Anderson è raggelante e autentico”

Oliver Stone

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16 Responses

  1. RiccardoF

    L’impegno di Segretissimo con Romanzi di spessore continua. Bell’uscita, davvero interessante.

  2. Quiller

    Pare che nel suo genere sia considerato un capolavoro. Personalmente preferisco i Segretissimo spionistici ai bellici ma in questo caso la qualità dovrebbe essere molto alta.

  3. Luca Conti

    Quiller, si tratta di un capolavoro assoluto, senza mezzi termini. Anderson è uno dei pochi autori che stanno alla pari con James Crumley (e non a caso i due erano amici per la pelle).

    Se non hai mai letto “I mastini della notte”, uscito in libreria qualche anno fa, recuperalo alla svelta, prima che sparisca per sempre.

  4. f.t.denard

    incuriosisce anche a me… pensavo che sul Vietnam americano fosse stato scritto tutto. A volte però mi piacerebbe leggere anche qualche storia sul periodo francese del vietnam… ovvero quando c’erano i francesi in quella che si chiamava Indocina. Anche in quel periodo ne sono successo di tutti colori, mi viene un mente il famoso commando 13 del reggimento di fanteria di marina di quello che diventerà il famoso generale Jean Louis Delayen, (storia vera), ma non credo che la sua storia, sia mai uscita in italia o sì?

  5. Luca Conti

    Be’, Anderson in Vietnam ha combattuto in prima persona (era sergente nelle Special Forces) e questo romanzo (uscito nel 1987, tra l’altro) è una sorta di autobiografia neanche tanto nascosta. Così come è sempre lui, più o meno, il protagonista del successivo “I mastini della notte,” ovvero un veterano del Vietnam che torna a casa con una valanga di problemi e finisce per arruolarsi in polizia con risultati terrificanti.

  6. il professionista

    a proposito di romanzi bellici del periodo francese in indocina chissà se si ritrovano ancora quelli di Pierre Boulle….

  7. Dario Geraci

    Apprezzo molto questa parentesi bellica di Segretissimo…:)

  8. Luca Conti

    Che poi, l’ambientazione bellica del libro è soltanto un pretesto: si tratta di un colossale romanzo di formazione, l’esatto contraltare di “Uno per battere il passo” di James Crumley, che è sempre ambientato ai tempi del Vietnam ma nelle retrovie, in una base dell’aeronautica delle Filippine, tra i soldati che aspettano di essere chiamati a intervenire e quelli riportati dal fronte dopo essere stati feriti.

    Il libro di Anderson è basato su una struttura guerra-ritorno a casa-incapacità di riadattarsi alla vita civile-di nuovo guerra (ma per disperazione e noia).

    Per me è un romanzo indimenticabile. Forse non piacerà a tutti, anche perché non è un libro di facile lettura, ma se uno è disposto a perdercisi dentro e a lasciarsi trasportare dalla follia di tutto quanto, l’impatto è enorme.

  9. f.t.denard

    Pierre Boulle…? grazie della dritta, farò una ricerca!

  10. Guy

    “Capolavoro assoluto” mi pare davvero eccessivo, sia per il romanzo in sè, sia per ciò che rappresenta nel suo genere. Confrontato ad altri capolavori sul Viet-Nam (uno su tutti The 13th Valley di DelVecchio) è un libro noioso e per certi versi nemmeno troppo realistico.

  11. Luca Conti

    Mah, vedi come possono essere diverse le opinioni? Io ho trovato il libro di Del Vecchio assolutamente piatto nella sua ostinata insistenza sul “realismo,” per l’appunto.

    Quelle di Anderson e Del Vecchio sono due prospettive molto diverse, secondo me, e difficilmente paragonabili.

  12. franco

    un aspetto della guerra del vietnam visto con un’ottica personale. il susseguirsi delle guerre, cecenia irak afganistan ha mostrato aspetti sempre più crudi della guerra e della vita dei soldati, basta leggere i libri scritti su Falluja o sull’afganista sia da parte Russa che USA per rendersene conto. comunque una lettura istruttiva.

  13. Paolo

    Ho comprato il romanzo seguendo il consiglio di Luca Conti. Non ho ancora letto il libro; ho notato, però, che l’edizione italiana presenta 327 pag., mentre Luca tempo fa scriveva sul blog del Giallo che il romanzo originale è di 400 pag. Quindi la mia domanda è: la traduzione italiana è integrale?

  14. Alessio Lazzati

    @Paolo: ho raccolto le informazioni necessarie. L’edizione italiana NON è stata tagliata.

  15. Bernardo Cicchetti

    Possibile che sto cercando dagli inizi di dicembre questo libro in tutta Aversa e mezza Napoli e non si trova per nulla? Ma che razza di distribuzione è???

  16. Paolo

    @Alessio
    Grazie mille!
    In effetti la brevità dell’edizione italiana si può spiegare con la mancanza di pagine vuote tra un capitolo e l’altro. Ora posso dirmi soddisfatto dell’acquisto e felice per la serietà di questo blog. Continuate così, queste uscite sono davvero ottime.

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