Anteprima: Simone Sarasso – Confine di Stato

luglio 5th, 2009 by Alessio Lazzati

Simone Sarasso – Confine di Stato – Supersegretissimo – Luglio 2009

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“Attenzione, siamo di fronte a un libro importante e a un esordio strepitoso. Non perdetevi questo romanzo.” – VALERIO EVANGELISTI

Sbirri corrotti, traditori della Repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in affari con Cosa Nostra, teppisti pronti a tutto. Tra il 1954 e il 1972 tengono in pugno il belpaese. Senza di loro la storia italiana sarebbe stata tutta un’altra storia. Da Milano a Roma, da Cuba a New York, un viaggio nero e amaro alle radici di un’Italia senza eroi ma piena di carnefici. La storia di un paese dilaniato dalle stragi, fatto a pezzi dalle faide di partito, cresciuto nel sangue. Un’Italia che ha perso il ricordo dell’onore e dell’innocenza, dove le ideologie sono sepolte  e l’unico potere è quello del crimine. In mezzo a tutto questo si muove Andrea Sterling, personificazione del male, cuore di tenebra dei delitti più efferati e oscuri.

 

 

 

 

 

Questo tizio è parecchio pericoloso

 

Dio disse ad Abramo: «Sacrificami un figlio.»

 

Abe disse: «Amico, mi prendi in giro?»

 Dio disse: «No.»

 Abe disse: «Cosa?»

 Dio disse: «Puoi fare come vuoi Abe,

 ma la prossima volta che mi vedi arrivare

 sarà meglio che te la dai a gambe.»

 «Allora» disse Abe, «dove vuoi che avvenga

 questo omicidio?»

 Dio disse: «Sulla Highway 61.»

 Bob Dylan, Highway 61 Revisited

 

Andrea Sterling, colonnello Kurtz, un tizio con le palle Milano, inizio giugno 1961

Pericoloso davvero, vacci coi piedi di piombo…”, così gli aveva detto Kurtz.

Sterling aveva minimizzato, come al solito. “Sarà il solito stronzo pezzo grosso che commissiona il lavoro. Che non si sporca le mani. So come trattare con certa gente. È tutta la vita che mi capitano tra i piedi”

Kurtz l’aveva messo a tacere con gesto rapido della mano. Inequivocabile.

Questa volta è diverso. Non è solo un pezzo grosso. Questo tizio è stato un combattente. Come me e te. Servizi Americani.”

Era stato allora che gli aveva spiegato la teoria dei cerchi concentrici.

Vedi, Sterling, le cose funzionano così. Non è che l’onorevole X venga da noi o vada a dire ai Servizi di andare l’indomani a far fuori un capo di Stato, a mettere una bomba.

Al livello più alto si dice che il Paese va alla deriva, che i comunisti finiranno per avere il potere. Al cerchio successivo si dice: ‘guarda che sono preoccupati. Che cosa possiamo fare? Dobbiamo influire sulla stampa.’ Così si va avanti fino all’ultimo livello: noi.

Noi gli rispondiamo che abbiamo capito e succede quello che deve succedere. Così se qualche giudice va dall’onorevole X a dirgli che è responsabile dell’attentato, lui gli risponde: ‘No. Io non ne so un cazzo’. Di solito avviene questo processo, per cerchi concentrici.

Di solito. Qui le cose sono diverse. Per fare il lavoro che dobbiamo fare, questa cosa per gli Americani, abbiamo bisogno di informazioni dall’interno dell’Ente Petrolifero Statale. E non ci serve una talpa qualunque, un ragazzino fresco di università che ha rubato qualche documento dagli schedari. Ci serve qualcuno molto vicino all’obiettivo. Che lo conosca al punto di dirci quante volte al giorno va a pisciare. Con quale mano si fa le seghe.”

Sterling fingeva indifferenza, senza riuscirci. Si rivolse d’impulso a Kurtz: “E allora chi è questo tizio? Il suo migliore amico?”

È il suo braccio destro, o quasi. Si è ritirato dall’EPS per curare i suoi affari.”

Si è ritirato o l’ha cacciato? Non dirmi che ce lo sta vendendo per vendetta…”

Il tuo difetto, Sterling, è che salti alle conclusioni. Lui ci sta servendo su un piatto d’argento la testa del suo mentore. E non lo sta facendo per vendetta, ma perché è la cosa giusta da fare. Perché sa che gli Americani sono l’unica salvezza possibile per questo paese.

Ma è sempre il suo mentore. L’uomo al fianco del quale ha lavorato trent’anni, col quale ha combattuto in montagna, durante la guerra. Non è una decisione facile. Però l’accetta. Da uomo. Si prende la sua parte di lavoro sporco, non si limita a suggerire come di solito fanno i potenti.

È un tipo a posto. Merita rispetto.”

Sterling non trovò niente da dire. Si incamminò verso la porta dell’ufficio del pezzo grosso. Mise la mano sulla maniglia. Si girò di scatto verso Kurtz.

Un ultima cosa…”

Dimmi”, fece Kurtz

Come si chiama?”

Niente nomi. Lui è Il Dirigente. E ora va, ragazzo. Non farlo aspettare.”

 Sterling procedeva verso l’ufficio, la testa confusa, pesante. Cerchi concentrici.

La porta si aprì di scatto, Sterling fu sorpreso al limite del panico, per la folata improvvisa. Il Dirigente reggeva la maniglia con la destra: le mani rudi, coperte di peluria grigia.

Sterling lo squadrò: un uomo mite e possente, con occhi vitrei, freddi. Un vestito blu, sartoriale, scarpe marroni. La bocca dura e tagliente, sormontata da baffi curati.

Era il tipo d’uomo che quando si rade la mattina pensa a Clarck Gable, ed è soddisfatto di quello che vede nello specchio.

Lesse lo stupore negli occhi di Sterling, lo invitò a sedere su una sedia di pelle verde, di fronte alla scrivania.

Senza chiedergli gli versò due dita di vermouth liquoroso, gli porse il bicchiere con infinita gentilezza.

E così lei è il famoso Sterling… Il Colonnello mi ha detto grandi cose di lei.”

Sterling annuì con gesto impercettibile del capo, il naso tuffato nel bicchiere.

Lei ha una vaga idea del perché ho voluto parlarle di persona?”

No. Nessuna idea, Signore.”

Eppure dovrebbe, col mestiere che fa, Sterling.”

Lei ha delle informazioni che ci interessano. E immagino che volesse comunicarle direttamente all’incaricato dell’operazione.”

Qualcosa di giusto l’ha detto, Sterling: so qualcosa che voi non sapete. Ma non è per questo che l’ho invitata qui. Avrei potuto comunicare direttamente col Colonnello. Ci conosciamo da più di vent’anni e di lui mi fido ciecamente.”

Di me no?”

Assolutamente no, Sterling. Io non la conosco. Di lei so solo che è un buon soldato. Quello che non so è se si rende conto della portata dell’incarico che le è stato affidato.”

Sarebbe questa l’idea? Una lezioncina sui valori da salvaguardare, sul patriottismo? Risparmi il fiato. Ho quarantadue anni, conosco il mio mestiere. So perché lo faccio.

Le stronzate sulla causa anticomunista e sull’importanza del nostro intervento me le sento ripetere dai tempi dell’addestramento. Per cui, se vuole arrivare al punto…”

Kurtz mi aveva avvertito, mi aveva detto che lei è uno che si scalda facilmente.

Per arrivare al dunque… Il punto è proprio questo. Lei sa perché fa quello che fa, non ho alcun dubbio a riguardo. Ma in questo caso non ha la più pallida idea di chi sia veramente la persona da eliminare. Conosce il suo ruolo istituzionale, certo. Ma non conosce l’uomo.

Io sono un soldato come lei, Sterling. E come lei vent’anni fa avevo davanti un nemico da far fuori. La differenza tra lei e me è che io conoscevo il mio nemico.

I fascisti erano i nostri compagni di scuola, i nostri insegnanti, i nostri burocrati. Erano la gente con cui avevamo diviso il pane fino al giorno prima di imbracciare le armi.

Quando siamo saliti in montagna sapevamo che si sarebbe trattato di scegliere: o noi o loro.

E la questione era piuttosto semplice: tagliare la gola al tuo vicino, sorprenderlo nel sonno o in un’imboscata. E questo perché avevi la certezza che lui aveva fatto la scelta sbagliata.

Ora le cose stanno esattamente come vent’anni fa. Il mio amico, uno degli uomini più coraggiosi che abbia mai conosciuto, il mio compagno d’armi, ha fatto la scelta sbagliata. Ma la mano che lo colpirà non è più la mia, Sterling. Questa volta tocca a lei uccidere per quell’idea. E voglio che conosca l’uomo che verrà punito per le sue scelte come l’ho conosciuto io.”

Sterling era rapito. Non aveva davanti Giuda Iscariota, il tizio seduto alla scrivania era Abramo. In persona.

E stava sacrificando il suo protetto per un idea. Per la Causa.

Il Dirigente parlò a lungo, Sterling non disse mai una parola. Tutto quello che riusciva a ricordare, alla fine del loro incontro, era solo una sequenza di aneddoti e di immagini.

Quel film montato male era la vita di Fabio Riviera.

Sterling avrebbe presto scritto la parola FINE.

 

Dei titoli di coda si sarebbe occupato qualcun altro.

 

 

Posted in Supersegretissimo

30 Responses

  1. il professionista

    Non posso che gradire un’altra incursione dello spionaggio italico con forti componenti politiche e realistiche – o anche iperrealistiche- in Segretisismo che, non so se ve ne siete accorti..sta diventando non solo una collana di romanzi d’azione d’intrattenimento(che nondeve mancare mai…) ma anche una vetrina per italiani con i cosiddetti e la voglia di mettere storie dure sulal carta. grande Simone.

  2. Quiller

    Le “storie segrete” stile American Tabloid mi affascinano moltissimo, non posso lasciarmelo scappare!

  3. ilmionomenonhaimportanza

    un grande libro, per una trilogia ancora più inquietante,
    il mio nome?
    ilmionomenonhaimportanza

  4. ftdenard

    allora è vero che c’erano delle novità sul fronte italiano. bene,bene. Vedrò di procurarmelo, anche se qui alla periferia dell’impero Segretissimo arriva sempre in ritardo. bene con gli scrittori italiani, hanno una marcia in più.

  5. Kurt Dehn

    Da non perdere.
    Lo sto già cercando

  6. Langley

    Mooolto interssante. In libreria è uscito da poco il seguito, “Settanta”. L’idea è un romanzo (meglio, una trilogia) a metà tra “Romanzo criminale” di De Cataldo e “Il tempo infranto” di Patrick Fogli. Lo attendo con impazienza. Ci aspetta un’estate spionistica straordinaria, visto anche l’uscita ad Agosto della terza parte di “The Company”. Complimenti alla Redazione per queste scelte editoriali.

  7. Quiller

    OK, il primo che lo trova in edicola lo segnali, mi raccomando! :-)

  8. Langley

    Buona idea Quiller. Dovremmo farlo sempre per gli Speciali e i Supersegretissimo.

  9. iosonomolti

    Bellissimo. Comprato ieri per caso e già quasi finito !
    Viva gli italiani che non si limitano a scrivere del proprio ombelico e delle gite in campagna dai nonni.

    Vita Vera [e che vita (e che morti)]

  10. Piero

    Già letto nell’edizione da libreria. Gran libro. Segnalo il blog dell’autore:

    http://confinedistato.blogspot.com

  11. Langley

    Per iosonomolti: ma hai preso l’edizione che si trova in libreria? O è già uscita quella di Segretissimo?

  12. Alessio Lazzati

    È sempre un piacere annunciare l’ingresso di un nuovo autore su Segretissimo. Quando è italiano, anche di più. La qualità del lavoro dei nostri si riconferma ancora su standard di eccellenza.

    @Langley: dovrebbe essere già uscito nelle edicole, ma considerate sempre che la distribuzione non è uniforme, ed è verosimilmente iniziata stamattina.

  13. Langley

    Grazie Alessio. Nelle edicole della stazione di Firenze non l’ho visto oggi. E ci sono andato apposta, visto che i “Segretissimo” gli acquisto sempre lì. Gli unici Segretissimo in vendita che ho visto sono l’ulitmo SAS “Complotto nello Zaire” e qualche copia della seconda parte di “The Company”. Anche il Segretissimo di Nelson DeMille latita…Boh, speriamo che sia come dici tu…Comunque grazie.

  14. Langley

    Errata corrige: Non “Complotto”, ma “Panico nello Zaire”

  15. il professionista

    preso stamattina nell’edicola di via melchiorre gioira a milano…in compenso di de mille nessuna traccia….

  16. Alessio Lazzati

    Ottima notizia. Ero quasi certo che avreste cominciato a trovarlo da oggi. Spero che compaia DeMille anche lì (che invece mi dicono si trovi già altrove).

    Penso che sarebbe una buona idea segnalare le edicole in cui Segretissimo si trova costantemente.

  17. Langley

    Trovato nell’edicola “mobile” alla stazione di Firenze, dove compro sempre i Segretissimo. Oltre a questa, solo quella dell’ingresso sulle scale ne ha una copia. Sulle altre edicole di firenze S.M.N.: una chiusa, l’altra non l’aveva. Comunque le copie che ho visto in queste due edicole erano 1-2. Di DeMille, per dirla alla Mourinho, “zero copie”. Strano, perche, quantomeno l’edicola “mobile” i Segretissimo li tiene sempre tutti…

  18. Quiller

    Trovato anch’io, a Brescia

  19. Kurt Dehn

    Ancora niente, ma non demordo

  20. f.t.denard

    l’ho trovato, stamattina alle 6.30. Ho passato tutto il giorno in giro per uffici a fare la coda, e ho letto una buona parte…tutti che mi guardavano e io con il Segretissimo in mano, vi ho fatto un po’ di pubblicità ben volentieri. Tutti mi guardavano un po’ sorpresi…qualcuno sbirciava anche il titolo…spero per comprarlo. Pirmna impressione? Romanzo importante e difficile, mi ha ricordato tanti fatti, passati e deve dire anche presenti… svoltisi in questi ultimi mesi…per chi vuole intendere :)

  21. ftdenard

    oggi ho continuato a distribuire il verbo si Segretissimo…ho letto il supersegretissimo in treno tra Este e Padova, c’era un altro lettore che leggeva l’eleganza del ricco, ma sembrava più interessato a me che leggevo confine di stato facendo ben vedere la copertina…

  22. Quiller

    Hai fatto bene, ftdenard: io credo che ci siano molti potenziali lettori che si servono solo in libreria e non pensano nemmeno di guardarsi attorno in edicola. In effetti non mi sembra di aver mai visto sui giornali recensioni o segnalazioni della magnifica triade da edicola Mondadori…

  23. Alessio Lazzati

    Grazie per la pubblicità Denard, il “passaparola” è sempre importante. Mi auguro che la creazione di questo blog, e il passaggio di autori dalla libreria all’edicola (vedi DeMille, ma anche Littel, Porter, Sarasso e Manfredi…altri ne arriveranno) aiuti ad avvicinare i due mondi. In più ci sono le proposte inedite di Segretissimo, che ritengo di livello sempre molto alto.

  24. SIMONE SARASSO

    Ringrazio tutti di cuore per l’entusiasmo dimostrato nei confronti del mio lavoro. Essere entrato a far parte della squadra di SEGRETISSIMO è un onore immenso.
    Mio padre è stato un accanito lettore di SEGRETISSIMO fin dall’adolescenza. Peccato che non sia più tra noi. Vedendo il nome del suo secondogenito stampigliato sulla copertina si sarebbe senz’altro commosso.

  25. il professionista

    e noi della Foreing legion siamo orgogliosi di averti con noi, Simone.

  26. ftdenard

    quella di farsi vedere a leggere un libro su treni e in sale di aspetto è la migliore recensione/apprezzamento credo si possa fare per i libri in genere…soprattutto se i libri meritano. Qui in Italia, rimango sempre sorpreso sul fatto che in certi uffici,(o sui treni) mentre si aspetta anche un paio d’ore, la maggior parte di coloro che aspettano si limitano a guardare davanti a sè o a guardare gli altri. E’ incredibile! E poi tanti dicono che non hanno tempo di leggere. Io dedico molto tempo a leggere, però quando non ne ho, ho notato che c’è sempre qualche momento in cui si può leggere, vedi quando sei in coda da qualche parte…

  27. Kurt Dehn

    Obiettivo acquisito stamattina.
    Fa piacere averlo trovato in questo paesino della Sardegna in cui sono in questi giorni in vacanza.
    A breve comincia la lettura!

  28. f.t.denard

    A proposito di Confine di Stato, mi ha fatto venire in mente,per sommi capi, un libro di Ludlum, la non sono certo del titolo in italiano, la fondazione Bancroft o qualcosa del genere…anche lì c’era un ‘sistema del male’ che voleva ‘dirigere’ il mondo…però era un libro di finzione totale. Qui, in Confine di Stato, invece, dietro i nomi fasulli ci sono personaggi che fanno tremare le gambe a chi conosce la storia degli ultimi cinquant’anni anche per sommi capi

  29. ∂| Fantascienza.com Blog |uno Strano Attrattore » Blog Archive » Confine di Stato

    […] di terminare Underworld dalla scoperta che in edicola era appena arrivata la versione economica di Confine di Stato, di Simone Sarasso. Confesso di essere stato a lungo incerto, di fronte ai proclami […]

  30. RiccardoF

    Questi sono i libri migliori che una collana come Segretissimo può offrire. Sono molto più di quel che sembrano! Grazie!