Giallo classico vs Noir : una convivenza impossibile?

settembre 29th, 2008

Tags: , , , ,

Di seguito,una discussione nata tra i lettori del Giallo Mondadori, sul difficile e tormentato rapporto Giallo tradizionale – Thriller/Noir.

E voi cosa ne pensate? Dite la Vostra.

Popularity: 42% [?]

Posted in Extra | commenti 186 Comments »

Comunicazione di servizio

settembre 25th, 2008

Tags: , , , ,

Gentili lettori, in riferimento agli ultimi avvenimenti, scaturiti all’interno della discussione ” Killer²” desidero comunicarVi quanto segue:

  • Ogni commento, giudicato non a norma verrà eliminato senza alcun preavviso.
  • E’ bandito qualsiasi tipo di intervento “politico”.
  • I commenti non riguardanti l’oggetto della discussione (segnalato dal titolo della medesima) sarà spostato o (se necessario) eliminato.

Questi provvedimenti, mirano ad un sereno e regolamentato dialogo tra le parti.

Certo della Vostra gentile collaborazione.

Cordiali Saluti

Dario Geraci

Popularity: 14% [?]

Posted in Extra | commenti 9 Comments »

Chicago Way – Michael Harvey

settembre 23rd, 2008

Tags: , , , , , ,

Un ritorno alle origini per il genere “hard – boiled” , un romanzo della new – generation destinato a diventare un classico.

cover_gra.jpg

Perché riaprire all’improvviso e senza una ragione valida apparente un caso di stupro vecchio di nove anni? È questo che si chiede l’investigatore privato Michael Kelly al termine del colloquio con l’ex collega della polizia di Chicago John Gibbons, che ha chiesto il suo aiuto per trovare finalmente il colpevole. Gli interrogativi si moltiplicano quando, poche ore dopo il loro incontro, John Gibbons viene trovato assassinato e la vittima dello stupro si mette in contatto con Michael, mentre una giornalista televisiva un po’ troppo caparbia vuole a tutti i costi l’esclusiva sul caso. Poi anche Michael viene inserito tra i principali sospettati dell’omicidio dell’amico…
Le cose si complicano con il verificarsi di nuove aggressioni a sfondo sessuale e il rinvenimento di tracce organiche che però riconducono a un violentatore e assassino seriale da anni in carcere. Nel frattempo emergono comportamenti a dir poco equivoci da parte delle più alte autorità in merito a vecchi casi.
Tra fascicoli fantasma che passano di mano e prove occultate che ricompaiono – e grazie alla collaborazione di Nicole Andrews, una sua amica d’infanzia esperta di DNA -, Michael Kelly riuscirà ad andare in fondo alla vicenda e a portare a galla la sconcertante verità che essa nasconde.
Chicago Way è un romanzo denso, dall’insinuante ferocia, che scandaglia il pozzo nero dei sentimenti umani e riprende con grande talento la migliore tradizione dell’hard-boiled, rendendo la città di Chicago protagonista, nel solco mirabilmente tracciato dalla Detroit di Elmore Leonard e la Los Angeles di Raymond Chandler.

Michael Harvey ha conseguito due lauree, in giurisprudenza e in lingue classiche, e un master in giornalismo. È produttore di documentari, scrittore e giornalista nonché co-creatore e produttore esecutivo della fortunata serie televisiva Cold Case. Le sue opere hanno vinto numerosi premi negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Popularity: 15% [?]

Posted in Extra | commenti 1 Comment »

Scorciatoie per l’inferno (AAVV)

settembre 21st, 2008

Tags: , , , , ,

Una straordinaria antologia, curata da un maestro del noir contemporaneo: James Ellroy.

8804566965g.jpg

C’è qualcosa nelle storie di true crime che cattura la nostra attenzione, ci irretisce, stimola la nostra curiosità più nascosta. Vogliamo sapere, dobbiamo sapere. È il nostro modo di avventurarci alla scoperta di un cuore di tenebra che è attorno a noi. È la nostra personale scorciatoia per l’inferno. Le scorciatoie per l’inferno presentate in questo libro sono quindici, quindici storie criminali vere, scritte da alcuni dei più celebri giornalisti investigativi d’oltreoceano, selezionate e introdotte da un grande maestro nel noir americano, James Ellroy.

La forza devastante di queste storie sta nella qualità straordinaria degli scrittori e nella varietà di campi che essi coprono.
Peter Landesman conduce un’agghiacciante inchiesta sulla schiavitù sessuale che coinvolge migliaia di ragazze giunte negli Stati Uniti con la promessa di un lavoro e il miraggio di un avvenire migliore; David Grann ricostruisce la vicenda paradossale di un eccentrico fan di Sherlock Holmes la cui morte, avvenuta in circostanze misteriose, non avrebbe sfigurato in un romanzo di Conan Doyle; Jeff Dietz accompagna un agente dell’Fbi lungo il confine fra Texas e Messico alla ricerca delle più sottili tracce lasciate dagli immigranti che attraversano clandestinamente la frontiera. C’è poi la curiosa vicenda di un padre di famiglia che durante la notte gestisce una rete di assaltatori di Bancomat diffusa in tutto il paese o quella di un ladro di argenteria che opera all’interno dell’alta società newyorkese come un gentiluomo d’altri tempi. E ancora le commoventi pagine di Nancy Gibb scritte meno di trenta ore dopo l’attacco alle Torri Gemelle o il pezzo di Clive Thompson che dimostra perché è così pericoloso accettare gli attachment di posta elettronica al giorno d’oggi¿
Il libro è concluso da un lungo racconto dello stesso Ellroy, che – narrando la sua gioventù selvaggia a Los Angeles tra bevute, furti, arresti – ci porta alla scoperta dello scrittore che più lo ha ispirato, Joseph Wambaugh. (librimondadori.it)

James Ellroy è nato nel 1948 a Los Angeles. La sua infanzia è stata segnata prematuramente dall’omicidio della madre. Dopo un’adolescenza difficile e inquieta che gli ha fatto conoscere la prigione, ha iniziato a scrivere quelli che ora sono bestseller in tutto il mondo: Dalia Nera, Il Grande Nulla, L.A. Confidential, White Jazz, American Tabloid, Sei pezzi da mille e la sua autobiografia I miei luoghi oscuri.

more info

Popularity: 13% [?]

Posted in Extra | commenti 5 Comments »

Tracce d’America (AA.VV)

settembre 19th, 2008

Tags: , , , , , ,

frontcover.jpg 

Una panoramica, livida e dolorosa, su un paese in conflitto con il mondo e con se stesso. “Dargli scorci metropolitani di New York alla natura selvaggia dei canyon del Nevada, dal lusso artificiale delle navi da crociera e degli hotel di Las Vegas alle roventi praterie del Texas, “Tracce d’America” è come un dossier sulle più oscure inclinazioni dell’animo umano e sulle devastanti conseguenze del crimine, nascoste dietro il velo dell’apparente tranquillità della realtà americana.” Un’antologia cinica e spietata in cui si cimentano maestri del calibro di Ed McBain, Jeffery Deaver, Elmore Leonard e James Lee Burke. 427 pagine ad alto tasso adrenalinico, 19 racconti selezionti da Scott Turow, 1 sola esperienza indimenticabile.

In tutte le librerie nella collana “Mondadori Omnibus”

More info on: LibriMondadori

Popularity: 14% [?]

Posted in Extra | commenti 5 Comments »

Posizione di tiro – Montecristo/2 – Stefano Di Marino

settembre 4th, 2008

Tags: , , , , , , ,

 Intervista a cura di Dario pm Geraci

articoli_io_0ritratto.jpg

Posizione di tiro.Un caricatore da 5 colpi.Faccia a faccia con i protagonisti del Noir Italiano. 

Stefano Di Marino, classe 1961. appassionato di narrativa di genere da sempre. In tutte le sue forme. Romanzi, fumetti, film. Ha scelto di scrivere e dal romanzo d’esordio Per il sangue versato (1990) ha pubblicato più di 60 romanzi tra spionaggio, thriller, avventura contemporanea e storica. A volte con vari pseudonimi trai quali il più noto è Stephen Gunn con cui firma la serie il Professionista(Segretissimo).Appassionato viaggiatore, fotografo, istruttore di sport da combattimento, coltiva una particolare passione per la cultura orientale.

Chi è Dario Massi. Da dove viene e dove andrà.

SDM. Dario Massi è un uomo scomodo. Fuori dal suo tempo. Forse dalla nostra realtà. Ma crede ancora nella giustizia. Di certo è un uomo segnato. Uno che,alla fine, vorrebbe degli affetti, Giustizia, amicizie, cose così. Ma gli è capitato di finire all’inferno. Ma ha trovato il modo di sopravvivere. E questo  ha un prezzo. Molto alto. Dove andrà…in luoghi oscuri e molto, molto pericolosi. Dai quali non è affatto sicuro che esca…

Quali sono le maggiori differenze tra questo Tuo ultimo personaggio e il Professionista?

SDM. Dario è un personaggio più cupo. Meno avventuroso. Più legato al contesto di Montecristo che non è una serie ma un lungo romanzo diviso in tre parti. È un protagonista e non un eroe. Ha certamente dei legami con i commissari dei poliziotteschi  anni 70. Lo spirito è un po’ Poliziotto solitudine e rabbia. Ma sono anche passati 30 anni. Diciamo che Massi è un personaggio più Noir del Professionista che  ancora si concede dei momenti più leggeri…

Montecristo. Perché questo titolo, Dumas è stato fonte di ispirazione?

SDM. Devo dire che è un nome di fortissimo impatto e non solo per le suggestioni letterarie. Nel terzo episodio si vedranno le eventuali parentele con l’opera di Dumas che però è solo un’ispirazione. Per comprendere bisogna svelare il segreto di cosa è veramente Montecristo. E per questo dovete leggere…

In un ipotetico quadro strutturale del Tuo lavoro, Montecristo dove si colloca?

SDM. Tutti i miei romanzi, compresi  quelli del Professionista, fanno parte di un unico universo. Montecristo sta sulla linea iniziata con Pista cieca, L’Ombra del Corvo, Ora Zero e Sole di Fuoco. Storie che seguono un filone ma che hanno di volta in volta protagonisti differenti. Posso dirlo. C’è un collegamento molto nascosto con Lacrime di Drago, ma è molto presto per parlarne…

La costruzione di Montecristo dal punto di vista narrativo, come del resto Ora Zero e Sole di fuoco, è molto cinematografica. Quali sono state le tue maggiori fonti di ispirazione?

SDM. Io divoro libri, fumetti, film, serie televisive a ritmo continuo. Montecristo non ha una sola fonte di  ispirazione. Volevo scrivere un thriller su un colpo di stato in Italia. Il gioco dei rimandi sarebbe infinito, però, rispetto ad altri romanzi questo è il più… indipendente da un particolare format. Per esempio Ora Zero aveva una forte connessione con la struttura di  24. Ma narrativa scritta e filmata hanno delle differenze.

Popularity: 15% [?]

Posted in Extra, Posizione di tiro | commenti 16 Comments »

Chiuso per ferie

agosto 2nd, 2008

Tags:

giallo-estate.JPG

Estate,

Sei calda come i baci che ho perduto
Sei piena di un amore che è passato
Che il cuore mio vorrebbe cancellare…
Odio l’estate

Lo sappiamo, cari lettori, anche Voi come Noi odiate questo inutile spazio bianco sul calendario. Purtroppo è arrivato il momento inesorabile, i blog Mondadori vanno in vacanza, e lo fanno insieme, così come hanno iniziato la loro avventura.

A partire da oggi, 2 agosto, entriamo in modalità “chill” . Il mese trascorso è stato intenso sia sul fronte delle proposte di lettura che su quello degli spunti di riflessione. Adesso occorre ricaricare le batterie, per ripartire ancora più carichi. Ci congediamo quindi per un mese, concertando nella sala dei bottoni il piano d’azione per l’anno che verrà.

Ci lasciamo però con una marea di ottimi titoli a tenerci compagnia. Gli aggiornamenti degli ultimi giorni vi avranno già fatto rendere conto di ciò che ci attende nelle prossime settimane. Dal giallo alla fantascienza passando per la spy-fiction, ce n’è davvero per tutti i palati.

I blog ovviamente resteranno aperti, per registrare i vostri commenti e le vostre opinioni. Per l’azione però dovremo aspettare il 25 agosto: aggiornamenti sulle nuove uscite, interviste, approfondimenti e molte altre sorprese sono in
corso di sviluppo. Riprenderemo da lì il nostro discorso, fiduciosi di ritrovarci tutti ancora affamati di buoni libri, pronti a re-intraprendere il viaggio insieme ancora una volta,attraverso i territori dell’immaginario contemporaneo.

Arrivederci dunque e a prestissimo. Ci allontaniamo per poco, chi su veicolo a curvatura, chi su una vecchia Pallas nel buio della notte.

Buone letture.

Dario Geraci / Giovanni De Matteo

Popularity: 18% [?]

Posted in Extra | commenti 4 Comments »

Mickey Spillane

luglio 30th, 2008

Tags: , , , ,

Spillane: l’uomo proiettile

” Non aspettare il momento opportuno: crealo! ” (George Bernard Shaw)

11spillanephoto.jpg

Frank Michael Morrison Spillane (New York9 marzo 1918 – Murrells Inlet17 luglio 2006).

Ci sono grandi autori e ci sono maestri. Spillane appartiene a questa categoria.

Unitamente a Chandler e Hammett, Mickey Spillane è stato uno dei padri, nonché massimi esponenti del genere “hard – boiled”. Il suo personaggio più conosciuto, protagonista della maggior parte delle sue opere, è Mike Hammer, investigatore privato, un tipo rude, maschilista, sporco e maledetto. Non era amato Spillane, aveva clienti, non lettori. Anche tra i suoi colleghi non raccoglieva certo mazzi di fiori, Raymond Chandler ad esempio  lo definiva capace solo di scrivere fumetti e nulla più. Egli stesso era molto simile al proprio personaggio, deciso, antipatico, presuntuoso, spesso a ragion veduta. Spillane oltre che un grandissimo autore fu soprattutto un eccellente osservatore e patologo della realtà, cinica e disincantata del nostro mondo. In un universo corrotto, violento, traumatico, non c’è posto per i deboli e neppure per i buoni. Per contrastare il male bisogna utilizzare i suoi stessi mezzi. Non era simpatico a molti Mickey, soprattutto non era simpatico alla critica, per la quale non lesinava “colpi frontali” come : “Non mi importa un accidente di leggere le recensioni,sono più interessato ai rendiconti derivanti dal diritto d’autore.” Figlio di un barista, nato nel quartiere newyorkese di Brooklyn e cresciuto nel New Jersey iniziò la sua gavetta scrivendo racconti “pulp” per quotidiani, periodici e riviste a fumetti della Marvel. Per guadagnare vendeva cravatte, faceva il bagnino a Long Island e l’uomo proiettile al circo.

Mai professione fu più azzeccata per un uomo che farà del piombo la sua ragione di vita. Hammer, il protagonista delle sue storie, di fatto diede un contributo fondamentale alla scuola noir. Mescolando letteratura “alta” con le regole (o l’assenza di esse) del “genere” Spillane ottenne un cocktail letale, che lo porta ad essere ancora oggi una pietra miliare per la storia del Giallo e non solo. E’ assolutamente impossibile ritenere Spillane unicamente uno scrittore. Non si può incatenare (neppure da morto) un uomo capace di passare da agente FBI (collaborò a numerose operazioni antidroga)  a predicatore religioso e testimonial per una marca di birra. Un esempio di “self – made – man” che ha dovuto crearsi autonomamente la propria fortuna. Certo, la salita fu perigliosa, ma il lato positivo (senza dubbio apprezzato da Spillane) è che a conclusione del percorso non bisogna ringraziare nessuno.

Questo e molto altro è stato Mickey ” the rough” Spillane. Il duro più duro dei duri. Tra le sue opere ricordiamo: Il fattore Delta (1965), Il club del vizio (1969), Fuori l’ultimo (1973), Piccolo mostro (1975).

Il Giallo Mondari ha pubblicato:

2205 L’uomo che uccide Mickey Spillane(The Killing Man) 5 maggio 1991

DG

Popularity: 28% [?]

Posted in Extra, Pulp Corner | commenti 1 Comment »

Un diavolo per 27% di capelli…di Beethoveen

luglio 22nd, 2008

UN DIAVOLO PER 27% DI CAPELLI… DI BEETHOVEN

ovvero

L’itaGLietta acida e malefica di Roberto Barbolini

Com’e’ riuscito uno stravagante urologo latino-americano a entrare in possesso del 27 percento di una ciocca di capelli di Ludwig Van Beethoven? E quale astrusa forza invisibile spinge due rock & rollers un po’ coatti ad andarsene in volo ad Amsterdam alla ricerca di ciocche simili, appartenenti però a John Lennon e a Paul McChartney?

Qual e’ il vero significato della sorta pellegrinaggio sentimentale, ma dalle connotazioni inequivocabilmente macabre, che due sensuali vedove allegre milanesi compiono ogni anno ai cimiteri di Los Angeles, Kalifornia?

Che “i cinesi non muoiano mai” e’ solo una para-farsesca leggenda metropolitana un po’ xenofoba oppure e’ qualcosa che cela una realtà addirittura più sinistra di qualsiasi fantasia horror?

E poi, siamo davvero certi che Sir Arthur Conan Doyle — mitico creatore del più mitico dei detectives dell’Inghilterra post-vittoriana — non avesse il suo, di scheletro nell’armadio della colpa, a causa di un gesto tanto umanitario quanto sballato che costò la maratona olimpica a un ugualmente mitico fornaio italiano?

C’e’ un mucchio di polvere nel cimitero di San Cataldo, e non si tratta solo della polvere dei defunti, bensì di quelle candide nubi pronte a essere sparate dritte nelle sinapsi attraverso le narici. Un solo problema: per far posto alla cocaina si sfratta un morto più che prono alle passeggiate zombesche.

Le proposte di cui sopra sono il fulcro solamente di alcune delle storie di questa antologia. Una raccolta pressoché unica non nel suo genere ma NEI SUOI generi. Proposte oltraggiose e irriverenti, caustiche e corrosive, surreali e grottesche. Eppure tutte solidamente ancorate al tessuto connettivo della grande narrativa.

Giornalista e saggista, polemista e umorista ma anche, e prima di qualsiasi altra cosa, inarrivabile iconoclasta, Roberto Barbolini, classe 1951, modenese D.O.C., rovescia l’intera equazione del giallo e dei suoi miti. Violando parametri e regole, distorcendo sfumature e componenti, con le sedici storie “Beethoven 27%” Barbolini esplora la variegata quanto infida terra di mezzo che va dall’horror al mystery, dall’investigazione storiografica alla detective story, dal noir metropolitano al sexy thriller. Il risultato e’ una cavalcata ora divertente ora inquietante ma sempre, invariabilmente inaspettata di un autore letterario tout-court che non aspetta altro se non di “sporcarsi le mani” con la narrativa “di controKultura” intesa nel senso più lato del termine.

Eppure qualcosa sta cambiando. C’e’ sempre più noir “strano”, là fuori. E c’e’ sempre maggiore “contaminazione di generi”, al punto che sull’argomento si scrivono saggi critici al massimo livello analitico. Dell’uno aspetto e dell’altro, “Beethoven 27%” potrebbe diventare non solo un’antologia che precorre i tempi, ma un autentico “cult book“.

——————————————–

Sergio “Alan D.”  Altieri
Direttore Editoriale
Il Giallo Mondadori

Popularity: 14% [?]

Posted in Extra | commenti 13 Comments »

Donald E. Westlake

luglio 17th, 2008

Tags: , , , , , , , , ,

L’umorismo è il più eminente meccanismo di difesa. (Sigmund Freud)

westlake.jpg

Alcuni lo conoscono come Richard Stark, altri come Tucker Coe, altri ancora come Samuel Holt. Di certo tutti conoscono un grandissimo autore: Donald E. Westalke. Westlake, che ritroviamo questo mese in edicola con il Giallo Mondadori in ben due volumi (Parker – L’inferno in terra) e (Il signor omicidi) ha avuto il grande merito di stravolgere in modo assolutamente rispettoso i cardini della letteratura noir. Distaccandosi dal cliché dell’investigatore proto-Bogart, va a creare una miscellanea letale fatta di umorismo nero e calembour che affascina ancora dopo molti anni migliaia di lettori.Donald Edwin Westlake nacque a Brooklyn il 12 Luglio 1933. Trascorre l’infanzia ad Albany, studia presso il Champlain college e l’Harpur college senza però laurearsi. Dopo aver lavorato come trovarobe, impiegato in una compagnia di assicurazioni ed all’ufficio di collocamento di New York vive per qualche tempo in Europa dove lavora in una agenzia letteraria. Successivamente, compie una tappa fondamentale per il suo avvenire di scrittore, viene assunto come lettore di manoscritti, e qui, impara analizzando i testi, come scrivere romanzi che possano piacere sia ai lettori sia agli editori. Inizia così la carriera di uno tra i più prolifici autori noir di sempre. Con lo pseudonimo di Richard Stark, dal 1963 comincia a scrivere gialli che hanno come protagonista Parker, un  rapinatore che fa della determinazione la sua arma vincente. Qui Westlake gioca con le regole del genere, mescola sapientemente la lezione dei padri Hammett e Chandler, sviluppa e si appropria del concetto di Pulp Fiction tanto caro alla generazione della Black Mask e, fattore più importante rinnova con metodologie proprie il registro “duro e puro” del genere. Se resta innegabile il fatto che Westlake abbia assunto molte identità, è altrettanto vero che i suoi personaggi sono mossi da un file-rouge molto netto. Stark, ad esempio non è mai completamente malvagio, mai totalmente corrotto, mai interamente immerso nel marciume, il che distanzia l’autore dalla scuola cosiddetta dei “duri” che voleva i propri “cavalieri” essere con molte più macchie sulle proprie candide camicie. Come sostiene l’autore stesso: “Parker rappresenta il mio desiderio di essere competente […]  e Grofield il mio desiderio di prendere le cose alla leggera” (R. Di Vanni, F.Fossati, Guida al “giallo”, Gammalibri, Milano,1979). Attenzione però, non stiamo certo parlando di un autore umoristico. Westlake tanto per intenderci non è assimilabile ad un Bukowski, quanto piuttosto, chiedendo ausilio al cinema, ad uno Chabrol. Si, il lirismo scanzonato dell’autore è simile ad alcuni duri con la faccia da schiaffi della nouvelle vague e post-nouvelle vague francese. Westlake, che definire “giallista” risulta alquanto riduttivo, ha saputo affondare i propri colpi, le proprie critiche sociali in modo deciso ma gagliardo. E’ allo stesso tempo durissimo ma sarcastico. I suoi romanzi, qualunque tema trattino, qualunque personaggio abbiano come protagonista non si limitano ad essere dei grandi thriller, essi sono la testimonianza vivente (in quanto i libi sopravvivono agli uomini ) che per combattere il nemico, sia esso uomo o sistema, non basta avere qualcosa in più di lui, occorre toccarlo nel profondo, nelle sue contraddizioni e idiosincrasie, con decisione si, ma soprattutto con classe.

                                                                                                                                                       DG

Popularity: 17% [?]

Posted in Extra, Pulp Corner | commenti 2 Comments »

« Previous Entries Next Entries »