L’eterna lotta (3048)

dicembre 31st, 2011

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Virginio Lo Russo, a capo del commissariato di Roma Trevi, è un uomo tormentato. Colpa di un caso ancora irrisolto, la misteriosa scomparsa di una coppia di studenti le cui tracce si perdono nei pressi della celebre Fontana. E colpa del male incurabile che gli ha portato via sua moglie, un dolore che non dà pace. Non lo aiuta di certo vivere in una città che sente estranea, incomprensibile, sfuggente. Finché durante le ricerche dei due ragazzi qualcosa d’inatteso riemerge da un passato terribile: una vecchia divisa delle SS che sconvolge ogni ipotesi precedente. Chi si cela davvero dietro il sequestro? Esiste una Roma occulta che trama nell’ombra? Il commissario Lo Russo dovrà farsene una ragione: i guai per lui sono appena cominciati.

All’interno, il racconto “Spiegazioni” di Nicoletta Sipos.

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Il Giallo Mondadori Oro 18: Anno Domini

luglio 2nd, 2014

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Il crimine va oltre il tempo. Che a uccidere sia un pugnale nella notte, il morso invisibile del veleno o un diabolico marchingegno, in duemila anni niente è cambiato se non l’arma che dà la morte. Così come, fin dalle epoche più remote, la ricerca del colpevole è per l’investigatore prima di tutto una sfida dell’intelligenza, che non ha bisogno di tecnologie sofisticate. Dall’antica Roma al Risorgimento, ecco allora un mosaico di indagini nel passato che ridisegnano la Storia, mettendo in scena il duello all’ultimo sangue tra il senso di giustizia e le crudeli storture della mente umana. L’eterna lotta della parte più pura dell’anima contro quella più oscura che la insidia. Bianco contro nero, da sempre e per sempre. E nel mezzo, le infinite sfumature del giallo.

EBOOK DISPONIBILE

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2 romanzi a confronto di Anthony Berkeley: The Wychford Poisoning Case vs Not to Be Taken

marzo 24th, 2014

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Non mi dilungherò a introdurre Anthony Berkeley perché è uno scrittore di cui ho già parlato in passato. Oggi parleremo in particolare di due romanzi, che a parere mio potrebbero essere speculari: The Wychford Poisoning Case (1926) e Not to Be Taken (1937).

Perché innanzitutto questi due? Perché se è vero che, nella produzione di Berkeley, parecchi sono i romanzi in cui si discute di avvelenamento, è anche vero che questi due romanzi trattano entrambi un classico avvelenamento da arsenico.

E’ da dire che nella produzione in genere britannica, vi sono vari scrittori che hanno affrontato il tema del veleno a partire dagli anni ’20. Se nel caso di Agatha Christie, la sua conoscenza di medicinali e veleni si formò durante il servizio, nel corso della Prima Guerra Mondiale, presso l’ospedale di Torquay, il fatto che molti altri scrittori in quegli anni abbiano scritto romanzi polizieschi le cui trame fossero basate su avvelenamenti ( Berkeley, Brand, Sayers, Rhode, Freeman, etc..) significa che era un argomento condiviso generalmente : esso potrebbe essere stato in relazione al bombardamento mediatico che nelle prime due decadi del secolo e anche prima ci fu a riguardo di famosi avvelenatori (Armstrong, Crippen, Maybrick, Seddon) che influirono pesantemente su scrittori che  necessariamente avrebbero dovuto andare incontro alle aspettative del pubblico; e sicuramente un bacino di utenza pesantemente influenzato da notizie di crimini basati su avvelenamenti, avrebbe meglio accolto romanzi di intrattenimento che avessero dibattuto delle stesse cause: un po’ come è oggi in cui i romanzi polizieschi in generale, in una società in cui i valori sono il sesso e i soldi, basano i loro crimini su sesso e soldi, e sulle loro implicazioni di carattere perverso.

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Scorribande giallistiche III

maggio 10th, 2013

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Arieccomi!…

Visto il successo strepitoso degli altri pezzi (tutti i membri della mia famiglia li hanno letti) continuo con queste scorribande che sono in perfetta sintonia con la mia saltellante personalità

Ora siamo in tre. A scrivere. Dopo Jonathan è arrivata Jessica che succhia il latte come un’idrovora. E’ bella cicciotta, faccia tonda, occhi blu. Dice di non perdere tempo a fare sempre quel bischerone di nonno e incominciare subito (lo capisco dai ciondolamenti della testa). Anche Jonathan è d’accordo alzando il dito pollice e facendo l’occhiolino.

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Avvinti come l’edera

aprile 18th, 2009

Mi permetto di riprendere e rimpolpare cose già scritte per illuminare lo stretto rapporto che esiste fra il giallo e gli scacchi, sperando di attirare l’attenzione dei lettori su questi due meravigliosi parti dell’intelletto umano (ho esagerato?).La passione per il giallo l’ho avuta sin da piccolo quando, frugando per caso in una cantina di un mio cugino, mi ritrovai fra le mani una avventura di Perry Mason pubblicata dalla Mondatori sulla cui copertina campeggiava il volto del noto attore Raymond Burr (molti lo ricorderanno come uno dei protagonisti de La finestra sul cortile di Hitchcock, quello che ha fatto la felicità di tanti depressi mariti tagliando a pezzi la moglie) che è stato uno degli interpreti principali, se non l’unico, di questo popolare avvocato.

La passione per gli scacchi è avvenuta, invece, molto più tardi e precisamente nel 1972 al tempo dell’ormai mitico incontro mondiale Spassky-Fischer nella gelida Islanda. Fu un mio scolaro del liceo scientifico Galileo Galilei di Siena, l’attuale Maestro Alessandro Patelli presidente del circolo scacchi del CRAL del Monte dei Paschi, a condurmi lungo le strade tormentate della scacchiera. Leggi tutto »

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