Classici Giallo Mondadori 1422: White Ethel Lina, “Svanita nel nulla”
Ethel Lina White
“Svanita nel nulla”
I Classici del Giallo Mondadori n. 1422
Luglio 2019
Londra, quartiere Mayfair. Una bella ragazza di diciannove anni dai lunghi capelli biondi entra nell’appartamento numero 16 della Pomerania House, un’antica residenza di lusso.
Nessuno la vede uscire.
Mai più.
Così raccontano tutti i testimoni oculari interrogati da Alan Foam, l’investigatore incaricato di sbrogliare la matassa della misteriosa scomparsa. Le supposizioni abbondano, rasentando l’assurdo, mentre gli indizi concreti scarseggiano.
Tanto da portare l’investigatore a ipotizzare che Evelyn Cross possa davvero essere svanita nel nulla.
Almeno fino a che…
… lo scoprirete leggendo questo inedito di Ethel Lina White!
Sebbene oggi il suo nome sia meno conosciuto, negli anni Trenta l’autrice britannica era nota tanto quanto altre due famose autrici contemporanee, Dorothy L. Sayers e Agatha Christie. Dai romanzi di Ethel Lina White (1876-1944) sono stati tratti film importanti, dei veri classici del cinema in bianco e nero, diretti da registi del calibro di Alfred Hitchcock e Robert Siodmak.
Della stessa autrice, il racconto “La vittima è presente” è stato pubblicato in “Il nemico alla porta”, Gli Speciali del Giallo Mondadori n. 89, mentre “La casa sull’oscurità”, altro inedito dell’autrice, è stato pubblicato in I classici del Giallo Mondadori n. 1405.
Il volume contiene la settima puntata della Storia del Giallo Mondadori, a cura di Mauro Boncompagni. Il tema di questo mese è: “Gli italiani”.
All’interno, inoltre, il racconto “Omicidi nella nebbia” di Andrea Delle Sedie, Alessandro Napolitano e Fiammetta Rossi.
Buona lettura!
EBOOK DISPONIBILE A LUGLIO
Popularity: 19% [?]
Posted in 90 anni, Ebook, I Classici del Giallo
giugno 29th, 2019 at 09:56
Si presenta molto interessante…
luglio 9th, 2019 at 12:59
È arrivato questa mattina: preso. E presto lo metterò in lettura.
luglio 9th, 2019 at 15:19
Naturalmente non mi lascerò sfuggire questo inedito : di recente ho riletto della White “La scala a chiocciola”,che reputo superbo, un vero capolavoro
La copertina di Carlo Jacono è quella del Giallo n. 1572 del 1979 : cioè del romanzo “Scorpion” di Mildred Davis. L’autrice americana mi risulta ancora viva e vegeta (88 anni!) e nel Giallo erano stati pubblicati negli anni ’70 4 romanzi di cui conservo un ottimo ricordo.
Non ha scritto molto : 15 romanzi in tutto più un romanzo breve (Suicide hour). Ma mi risula tuttora inedito il suo primo romanzo “The room upstairs” del 1948 (pubblicato a 18 anni!) e che si aggiudicò in quell’anno il premio Edgar per la migliore opera prima.
Quanto mi piacerebbe leggerlo!
Gli ultimi 3 romanzi di Mildred Davis sono stati pubblicati una decina d’anni fa, sono ambientati nel Maine e li ha scritti in collaborazione con la figlia, Katherine Roome
luglio 9th, 2019 at 19:11
Posso andare controcorrente (anche se so che darò vita a una nuova discussione, accanto a quella già in atto sulla Perry – che io non amo, prediligendo il giallo classico ad enigma, ma ho scelto volutamente di non entrare nel dibattito)? È il primo Classico che compro quest’anno e devo dire che, tanto più dal vivo, trovo la grafica vintage molto meno attraente di quella moderna.
luglio 10th, 2019 at 15:10
Caro Alberto, condivido in parte il tuo commento sulle copertine. Jacono era bravissimo e ha reso grande il GM da un punto di vista grafico-artistico. Quello che trovo assurdo è riciclare copertine studiate per altri romanzi. Questa, come scrive @Jack, era stata pubblicata per un’opera di Mildred Davis e quindi perché attribuirla ora a un inedito della White? Forse perché costa meno sfruttare i diritti d’immagine che non commissionare una nuova copertina? Non so, non me ne intendo però è un’operazione comune in molte case editrici (si veda soprattutto Newton Compton con la sua collana di gialli o Garden editoriale).
luglio 11th, 2019 at 12:59
Non so se lo acquistero’ ma ho letto di ELW abbastanza per consigliarla senz’altro.
Sulle copertine: essendo un gaudente delle brossure, giudico Jacono parecchio sotto a Pinter e Thole ( collaboratori GM anni addietro) Qui addirittura si recupera un’immagine non appartenente al giallo incluso… non benissimo per me.
Il problema dell’appeal grafico c’è da parecchio. Comunque tifiamo per GM…
luglio 16th, 2019 at 09:26
Finito! Tutto sommato plausibile la spiegazione della sparizione impossibile (anche se ci sono alcuni aspetti un po’ tirati), mi ha un po’ deluso la piega assunta dal giallo, che ha finito per assomigliare ad un mediocre Wallace.
luglio 16th, 2019 at 10:10
Naturalmente condivido in toto quanto argomentano Alberto Minazzi e Francesco sull’operazione copertine vintage dei Classici : certo, sono molto belle e sono
un omaggio al grande Carlo Jacono, ma mi auguro che, festeggiato il novantesimo, venga ingaggiato un vero illustratore (credo che talenti in questo settore non manchino. E poi perchè le copertine di Urania sono affidate al talentuoso Franco Brambilla e invece quelle del Giallo sono credo elaborazioni digitali di varie agenzie, purtroppo spesso mediocri -almeno a mio parere, vedi ad esempio la copertina dell’ultimo romanzo di Anne Perry. Certo, forse un bravo illustratore ha dei costi maggiori…ma una copertina scadente non invoglia l’eventuale lettore all’acquisto. Almeno io la penso così
luglio 16th, 2019 at 21:49
Mi piacerebbe che l’illustratore ne sapesse qualcosa in più della trama. Tra una copertina spoiler ed una che, come direbbe qualcuno, non c’azzecca niente, potrebbe esserci una via di mezzo.
luglio 20th, 2019 at 15:41
Grande Ethel Lina White e ottima riscoperta del nostro amato GM. Mi auguro che prosegua la pubblicazione degli inediti della scrittrice e segnalo in particolare “The third eye”, ambientato in una scuola femminile.
luglio 26th, 2019 at 11:26
Ecco la mia recensione.
Segnalo in coda, separata e sottolineata, una riflessione spoilerata, da leggere solo dopo aver letto il libro.
Giallo lentino e che non mi ha lasciato molto soddisfatto e anzi tutto sommato deluso (2 stelle). Si parte con una sparizione impossibile, che troverà alla fine una spiegazione plausibile, sia pure con alcuni aspetti un po’ tirati (tengo a parte lo spoiler per approfondire). Poi, esauriti nel primo quarto di libro tutti i possibili approfondimenti legati a questo evento, l’evoluzione della storia vira decisamente verso tutt’altro tipo di contenuto, decisamente più “wallaciano” (e quindi molto meno affascinante nella prospettiva di un giallo più puramente classico). C’è anche spazio per una seconda sparizione “impossibile” (risolta in maniera un po’ più arzigogolata e banale della prima) prima della rivelazione di una verità che, tutto sommato, non sorprende, pur avendo alla base un apparato indiziario abbastanza deboluccio.
Il romanzo della White, comunque, è decisamente meglio del racconto (Omicidi nella nebbia) in calce. Che non è scritto male, e quindi può essere ritenuto carino, ma poi, quanto a prospettiva gialla, cade pesantemente nel finale, non essendoci nemmeno l’ombra di un indizio, sia pur blando.
POSTFAZIONE – RIFLESSIONI SULLA SOLUZIONE
Più che sulla soluzione vera e propria (il complotto lo vedo decisamente più adatto ad un libro avventuroso, appunto “alla Wallace”, che a un giallo ad enigma), sono debitore della riflessione sulla prima sparizione a cui ho accennato. Mi sono chiesto cioè quanto possa essere veritiero che si arrivi a distruggere e poi ricostruire un intero appartamento solo con finalità propedeutiche alla predisposizione di un’impossibilità mirata a un progetto criminoso aleatorio come un rapimento a fini estorsivi. Questo fa gioco all’autrice per dimostrare come fosse impossibile uscire dalla stanza, ma mi sembra per lo meno alquanto antieconomico…
luglio 27th, 2019 at 09:43
Anche per me tre stelle. Lettura gradevole ma quando si vuole esagerare nel costruire casi impossibili si può cadere anche un po’ nell’astruso.