Sfida a Poirot (1234)
Una donna cieca fin troppo intraprendente. Quattro orologi che segnano tutti le quattro e tredici, anche se in realtà sono solamente le tre. Il cadavere di uno sconosciuto. Questo è quanto Colin Lamb trova al 19 di Wilbraham Crescent. E dal momento che la polizia di Crowdean brancola letteralmente nel buio, Lamb non ha scelta: rivolgersi a Hercule Poirot, vecchio amico di famiglia. “Dev’essere un delitto molto semplice” dichiara l’investigatore belga. “Perché sembra così complicato.” Ma la faccenda non pare tanto semplice, specialmente quando la conta dei cadaveri comincia ad aumentare.
Agatha Christie (1890-1976), creatrice di Hercule Poirot e di Miss Marple, nasce a Torquay, sulla costa inglese, da una famiglia agiata. Durante la Prima guerra mondiale presta servizio come crocerossina e nel 1920 pubblica il suo primo giallo: Poirot a Styles Court. A questo folgorante esordio seguono numerosissimi romanzi, racconti, testi teatrali e radiofonici. Dopo il divorzio dal primo marito, il pilota Archibald Christie, si risposa con l’archeologo Max Mallowan, con il quale intraprende diversi viaggi in Medio Oriente. Nel 1954 vince il Grand Master Award, nel 1955 il New York Drama Critics Circle Award e nel 1971 viene nominata dalla regina Elisabetta Dame dell’impero.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
dicembre 6th, 2009 at 11:45
curiosando in edicola ho scoperto che, a dispetto delle mie convinzioni in merito, non avevo letto tutta la Christie.
in particolare non avevo letto questo.
per cui l’ho iniziato e finito in una serata.
romanzo dell’ultimo periodo, certo non all’altezza dei capolavori, con un Poirot ufficialmente in pensione che lascia la scena per la maggior parte del tempo agli altri protagonisti per poi recitare in conclusione il ruolo del deus exmachina.
ho trovato particolarmente interessanti e divertenti le riflessioni che mrs. Agatha via HP dedica alla letteratura gialla.
la citazione diretta con nome e cognome è riservata solo ai maestri, non sorprendentemente Conan Doyle e Dickson Carr.
gli strali a pseudonimi, e soprattutto profili, piuttosto parlanti.
colpisce anche che la dettagliata spiegazione su come sia stato architettato il delitto sveli in realtà anche con il modo in cui la narratrice ha strutturato il suo racconto, in un certo senso i trucchi del mestiere.
lo scrittore di gialli mira a confondere e depistare in fondo con gli stessi mezzi dell’assassino, per lo meno quello non casuale.
verrebbe da dire una concessione antelitteram ai modi e poi vezzi del postmoderno.
mi ha colpito anche la citazione, la prima mai trovata in un giallo inglese, del famoso caso Kent riportato in auge recentemente dal libro di Kate Summerscale vedi http://sn.im/tkxmi.
dicembre 6th, 2009 at 11:58
scusate il link sopra non funziona, questo sì:
http://snurl.com/tkxoo
dicembre 6th, 2009 at 11:59
E’ un ottimo romanzo, secondo me, uno dei migliori dell’ultima Christie. Peraltro è notevolissima anche la versione televisiva, realizzata proprio quest’anno, col fantastico David Suchet.
Per quanto riguarda il caso Kent, esistono moltissimi gialli che ne parlano (o addirittura ne utilizzano elementi nella trama) ben prima della Christie: dalla Pietra di luna di Wilkie Collins al Mistero di Edwin Drood di Charles Dickens.
dicembre 6th, 2009 at 12:15
@ luca
intendevo una citazione esplicita e naturalmente la prima mai trovata da me.
non mi sembra che il caso venga citato come tale in Wilkie Collins o in Dickens, ma la tua memoria – per non parlare della competenza – è certo migliore della mia ;)…..
dicembre 6th, 2009 at 12:21
Collins e (ovviamente) Dickens, che stava molto attento a quel che scriveva il suo amico, hanno inserito il caso Kent proprio nella trama dei romanzi che ho citato. Chiaro, senza farne esplicito riferimento – anche perché era materiale parecchio recente – ma utilizzandolo comunque.
Se invece ti riferisci all’esplicita citazione del caso, è probabile che tu abbia ragione. Io ricordo altri polizieschi in cui si parlava del caso Kent, che comunque sono successivi al romanzo della Christie (ma che precedono comunque il libro della Summerscale).
dicembre 6th, 2009 at 13:22
Finalmente anche una donna che ci offre le sue considerazioni in maniera più ampia del solito.
Benvenuta!
Io per ora sono alle prese con i gatti…
dicembre 6th, 2009 at 15:13
@ luca
credo che in realtà dal punto di vista dell’atmosfera e dell’ambiente la citazione più evidente sia nel “Turn of the Screw” di James.
sarebbe davvero interessante studiare in maniera più approfondita il rapporto tra casi celebri (la Christie cita non a caso in parallelo al caso Kent il caso Borden) e narrativa e più recententemente il cinema.
penso soprattutto a quante volte negli ultimi anni ho visto citare nelle fiction americane il caso della Dalia Nera….
@ fabio
grazie :)!
non ti invidio (per i gatti intendo);).
sto cominciando la Marsh.
dicembre 6th, 2009 at 15:32
Caro Fabio,
non capisco quel “finalmente ANCHE una donna che ci offre le sue considerazioni in maniera più ampia del solito” Come
se noi donne fossimo capaci solo di dire che 2+2=4. Non ti è mai passato per il cervello che molte volte le donne tacciono o sono di pochissime parole perchè si annoiano a discutere con uomini sempre arroganti e maschilisti?
I fiorentini poi…..
Grazie.
Giuseppina
dicembre 6th, 2009 at 15:48
Guarda che il Lotti non è mica fiorentino, è di Staggia Senese, ovvero proprio a metà strada tra Firenze e Siena, e come tale incarna i principali difetti di entrambe le fazioni
dicembre 6th, 2009 at 15:53
Per restare in tema, anne67 ha perfettamente ragione nel citare Henry James e il suo Giro di vite, dove peraltro c’è un richiamo esplicito a The Mysteries of Udolpho di Ann Radcliffe (ovvero a colei che, praticamente da sola, ha inventato il romanzo poliziesco moderno, qualche secolo dopo Sofocle e l’Edipo re:-) )
dicembre 6th, 2009 at 17:04
Grande Giuseppina!
Quuell’ANCHE era proprio la soddisfazione di uno Staggese (alla larga i senesi e i fiorentini!) per il contributo di una signora o signorina al posto dei soliti contributi di uomini arroganti e maschilisti.
dicembre 6th, 2009 at 23:56
Ah, le donne ! Giuseppina è impagabile, ma, e lo dico sul serio, Manuela non lo è da meno. E’ sempre un piacere leggerle.
Interessantissimo il caso di Lizzie Borden.
“Lizzie Borden ha preso un’ascia,
E colpì sua madre quaranta volte.
Quando vide cosa aveva fatto,
Colpì suo padre quarant’un volte”.
dicembre 7th, 2009 at 10:45
@ luca
mi affido alla tua cultura enciclopedica (visto che ci manca ancora l’ormai famigerato dizionario :().
richiami a Lizzie Borden nel giallo americano?
dicembre 7th, 2009 at 11:50
quanti ne vuoi, da Stuart Palmer a Ed McBain (che ci ha scritto sopra un libro, firmato come Evan Hunter), a Walter Satterthwait, il cui romanzo Miss Lizzie è pure uscito nel Giallo nel 1990. Ma ce ne sono decine.
dicembre 8th, 2009 at 15:44
Caro Piero,
di grazia,potresti dirmi quale connessione tu trovi tra me ed Annette e la tristemente famosa Lizzie Borden? Non avendo l’intelligenza di voi maschi, non colgo il significato profondo di questo volo pindarico.
Comunque, questo blog rischia di divenire un club british dell’età vittoriana in cui era vietato l’accesso alle donne. Insomma, una COSA Vostra.
Grazie
Giuseppina La Ciura
dicembre 8th, 2009 at 16:19
@Giuseppina.
Un club proprio british british non mi sembra, almeno a stare a certi miei interventi eufemisticamente popolari. Quanto a Piero l’ho detto cento volte di impalarlo ma nessuno mi da retta (tipico esempio di intervento poco british).
In quanto a te, senza un filo di ironia, mi stai simpatica da morire. Soprattutto quando, dopo averci rifilato la staffilata,ringrazi, firmi e te ne vai
dicembre 8th, 2009 at 18:20
Caro Fabio,
sebbene il Giallo classico di cui vi dite amateur ed esperti abbia avuto grandi scrittrici( in lite spesso tra di loro come, per esempio, P.D.James versus la Christie), voi uomini considerate il genere come tipicamente maschile a causa del suo carattere essenzialmente abduttivo (o deduttivo?) il che lo rende incompatibile-hélàs!- con noi donne che ,si sa, ragioniamo con l’organo che spinse la Borden a prendere l’ascia.
Io non vi sono affatto simpatica proprio perchè donna e pensante. Una cosa è certa: io partecipo a vari blog stranieri. Nessuno mi ha avvicinata a Lizzie Borden. Anzi, direi che sono molto amata. Perchè i francesi, gli spagnoli, i belgi ,i tedeschi NON sono maschilisti. Loro hanno donne in tutti i centri di potere, mentre in Italia noi donne abbiamo potere( di facciata, en verdad) solo attraverso il letto dei potenti.
Non faccio nomi. Li conoscete meglio di me.
Adesso ringrzio, firmo e tra il sollievo generale vi lascio forever.
Giuseppina La Ciura
dicembre 8th, 2009 at 19:40
> quale connessione tu trovi tra me ed Annette
> Perchè i francesi, gli spagnoli, i belgi ,i tedeschi NON sono maschilisti.
gentile giuseppina,
forse prima di stigmatizzare il maschilismo (vero o presunto) degli uomini di questo blog, bisognerebbe non esercitare una forma ben più sgradevole di condiscendenza nei confronti delle altre donne, evitando ad esempio di usare diminutivi in modo improprio come nel suo precedente intervento ;).
quanto al resto tendo a non fare mai il processo alle intenzioni.
per me l’unico confronto reale è quello sui contenuti e sui comportamenti concreti, non sulle battute più o meno ironiche….
dicembre 8th, 2009 at 19:54
Scusa Giuseppina, fermati un attimo. Guarda che stai prendendo un grosso granchio per quanto mi riguarda. Non so da quali atteggiamenti miei, ma anche degli altri, tu abbia capito che mi/ci sei antipatica soprattutto perché donna e pensante. Da quando sono entrato a dare un pò noia in questo blog ho sempre invitato tutti a partecipare. Anzi, qualche volta mi sono lamentato perché eravamo i soliti quattro gatti a sbrodolare (lo testimoniano i miei interventi). Non capisco questo tuo atteggiamento. A me resti simpatica lo stesso forse proprio per questo carattere deciso e spigolosetto.
Per quanto riguarda Lizzie Borden veditela con Piero. Se vai via mi dispiace sinceramente però, caspiterina,non farmi più ignobile di quello che sono.
dicembre 8th, 2009 at 20:00
Generalizzare in questo modo è sempre un errore, a mio avviso. Soprattutto in uno spazio dove la discussione avviene in maniera abbastanza bizzarra, non de visu ma attraverso un filtro che non consente di guardare in faccia l’interlocutore.
Per quanto mi riguarda, se qualcuno muove un’accusa di maschilismo a me, da un lato mi suscita una risata omerica, essendo probabilmente il sottoscritto uno degli uomini meno maschilisti sulla faccia della terra (come ben sa chi mi conosce di persona); dall’altro, se si entra nella questione specifica del genere di cui ci occupiamo qua sopra, non è difficile notare il mio profondo affetto ed entusiasmo – espressi e ripetuti più volte – per le grandi e le piccole maestre del genere: dalla Radcliffe alla Rinehart, dalla Christie alla Allingham, dalla Marsh alla Hughes. Stima e apprezzamento, devo dire, spesso non condivise proprio da Giuseppina, che su alcune di queste (e altre) autrici si è espressa in termini non molto lusinghieri.
Se veramente c’è qualcuno che crede che una persona possa non stare simpatica in quanto “donna e pensante,” be’, mi spiace ma siamo proprio fuori strada, perlomeno per quanto mi riguarda. E sull’inesistente maschilismo, che so, dei centri di potere francesi, mi permetterei di avanzare molti dubbi.
Poi, per il resto, ognuno ragiona con l’organo che vuole. Conosco moltissimi uomini, che, per l’appunto, pensano con un organo ben specifico (che non è il cervello), e non è che mostrino particolare intelligenza
dicembre 8th, 2009 at 20:56
Ho letto in sequenza i commenti più volte, ma non mi sembra che Piero abbia paragonato la Borden nè a anne67 nè a giuseppina la ciura. Ha semplicemente ripreso l’accenno che alla Borden faceva anne67 qualche messaggio prima.
Mi è sfuggito qualcosa?
dicembre 8th, 2009 at 21:52
Signori,
devo confessare che, a causa di un leghista veneto, sto perdendo mon latin, come dicono i francesi.
Vedo ormai maschilisti e donne vittime di spaventose ingiustizie dovunque e comunque.
Chiedo scusa dunque a tutti. Piero è innocente!
Buonanotte
Giuseppina
dicembre 8th, 2009 at 21:54
Qua qualcuno ha preso solo una bella cantonata: dare a me del maschilista è come dire che sono Hirohito e che sono stato io a scatenare l’attacco a Pearl Harbour.
Non c’era assolutamente nulla di voluto nè tantomeno di pensato.
Ho espresso un giudizio che farei centomila volte ancora cioè che Manuela e Giuseppina sono due persone impagabili, perchè hanno dei lati che io ricerco da sempre nelle donne.
Avrei dovuto finire qui il post e farne un altro dedicato a Lizzie Borden ? Guardate, non mi sono neanche posto lontanamente la possibilità che qualcuno associasse il duplice delitto (se davvero fu Lizzie Borden a commetterlo) e la filastrocca ad Anne67 cioè Manuela o Giuseppina. Non ho fatto altro che riportare la famosa filastrocca che peraltro avevo letto tempo fa su un thrillermagazine.
Detto questo non ho altro da dire.
Se poi mi si vuole impalare per cose che non ho fatto, mi si impali pure, tanto ci ho fatto il callo.
dicembre 8th, 2009 at 22:20
Vi direi allora di seppellire l’ascia di guerra, ma con Lizzie di mezzo non si sa mai (in “chi” verrebbe seppellita)
dicembre 8th, 2009 at 22:59
Piero ora non la fare lunga anche te per l’impalatura che una volta l’hai caldeggiata pure per me!
E poi non intendevo l’impalatura per cose che hai fatto o non hai fatto ma proprio perché sei Piero…:-)
dicembre 8th, 2009 at 23:21
E’vero. Ma la prossima volta caldeggerò che ti chiudano in una gabbia di ferro sospesa alla torre merlata, giacchè sei di Staggia e lì c’è la Rocca, e lascino che ti becchino i corvi. Contento ?
dicembre 9th, 2009 at 00:00
Una goduria.
dicembre 9th, 2009 at 10:09
>che ti chiudano in una gabbia di ferro sospesa alla torre merlata, giacchè sei di Staggia e lì c’è la Rocca, e lascino che ti becchino i corvi.
direi che hai visto l’Otello versione Orson Welles, ma far fare a Fabio la fine di Jago mi sembra davvero troppo ;D…..
dicembre 9th, 2009 at 10:16
No, mia cara, quello non l’ho visto. Ma ho visto molti film medievali, e ho letto molti Doherty, in cui quelle scene abbondano: direi che son stato anche gentile, visto che in un primo tempo avevo pensato alla stessa soluzione per Fabio, ma con in più..la mordacchia. Poi mi son detto: La mordacchia + i corvi? E’ troppo. Così gli ho lasciato solo i corvi..a tenergli compagnia..nella gabbia. ihi ihi ihi
dicembre 9th, 2009 at 22:41
Guarda Piero che ti lancio un anatrema come quello che ho lanciato a Luca…Occhio che non ci metto niente. Poi non dire che non ti ho avvisato…