I luoghi di Segretissimo – La Collina del Diavolo: Teufelsberg
La Collina del Diavolo: Teufelsberg
Ci sono luoghi che da soli bastano a raccontare una storia, a evocare immagini, a far volare la fantasia. Una fantasia che può solo marginalmente avvicinare la realtà che li ha resi speciali. Teufelberg è un non luogo, una collina artificiale sorta nei pressi di Berlino, con l’accumulo di macerie della seconda Guerra Mondiale (si parla di ventisei milioni di metri cubi). Una sorta di Monte Testaccio, la versione nera e cupa, però, di una storia molto più recente e drammatica. E proprio nella foresta di Grunewald, dove sorge Teufelsberg, la Collina del Diavolo (letteralmente sarebbe “Monte del Diavolo”, ma non è insolito trovare anche l’altra dicitura), si annidano segreti che non hanno mai cessato di alimentare miti e leggende. Perché è da questi ammassi di macerie che si è “combattuta” parte della Guerra Fredda degli anni passati. Un luogo di spie, di voci, di misteri internazionali, economici e militari. Il luogo ideale, per chi deve immaginare nuovi scenari e renderli narrativa. Non c’è nulla, o quasi da inventare, se una storia affonda le radici nel concreto, anche se quel concreto è effimero, è figlio di suggestioni. Anche se tutto è finito nell’ombra, forzatamente dimenticato. Fino al 1992 le forze statunitensi sfruttarono questo luogo, grazie a un potente radar, per spiare i segreti della Repubblica Democratica Tedesca. Oggi, abbandonati i propositi di trasformare l’area in un grande e suggestivo albergo, la collina del Diavolo è un patrimonio storico da preservare, tutelata dal 2018 dal governo tedesco. È letteralmente impossibile determinare quali e quanti segreti si siano arrampicati lungo le pendici di questo accumulo di macerie. La Storia sulla Storia, nella Storia. Ma se qualcuno ha mai saputo realmente che fine abbia fatto Hitler e il suo leggendario tesoro, be’, è qui che lo è venuto a sapere. Nel luogo dove il Diavolo fa le sue mosse. E le nasconde al resto del mondo.
(Ricerche per la stesura del romanzo “La collina dei trafficanti”, Rey Molina, Novembre 2018)
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aprile 13th, 2019 at 14:26
Ciao, spero che gli approfondimenti proposti risultino interessanti. Vi lascio anche un link a un breve video, per vedere oggi cosa è la “collina del diavolo”, o almeno in che modo la usano i graffitari! ^_^
https://youtu.be/dRuWGYJzt6w
aprile 13th, 2019 at 16:31
Grazie per la visita, @Rey Molina!
aprile 18th, 2019 at 20:53
Risultano interessanti eccome! Grazie per questi approfondimenti!
aprile 22nd, 2019 at 01:16
Anche quest’iniziativa è davvero gradita. Non conoscevo questo luogo. Ho sempre letto i ‘dietro le quinte’ che scrive Di Marino sui suoi romanzi, perché ha certamente il suo fascino anche il lavoro di documentazione che un autore prepara sull’ambientazione, sui gruppi paramilitari, sulle armi, sulle religioni etc. etc. Se ci svelate qualche retroscena, noi lettori apprezziamo.
aprile 23rd, 2019 at 22:19
Luogo davvero incredibile. Tra l’altro, mi pare che persino il grande David Lynch ne fu affascinato, al punto da volerlo addirittura acquistare.