Due parole su “Ganglan Blues”
di Stephen Gunn
Uno degli obiettivi principali che mi sono prefisso da alcuni anni è quello di apportare sempre qualche novità nel serial del Professionista per evitare che si cristallizzi. Dal 2007 è cominciata la deriva italiana delle sue avventure. Fondamentalmente si tratta di storie che si svolgono in quella Milano criminale violenta e multietnica che ho scoperto intorno a me, ma non solo. Il Professionista è mosso in Italia sin dai suoi esordi spostandosi tra le Dolomiti, Venezia, Napoli e più spesso a Genova senza scordare la puntata a Trieste contenuta nel volume ‘Scrivere da professionisti’. Non è comunque un segreto che ultimamente Gangland sia uno degli scenari che preferisco. Non solo perché è la mia città ma anche perché sempre di più ne vedo la posizione nell’intreccio di interessi internazionali che la rendono uno scenario perfetto per una spy story nostrana. Sentivo, però, dopo episodi come Gangland, Tiro all’italiana e il romanzo breve Vendetta (pubblicato da BD e che si svolge temporalmente ‘dopo’ Gangland blues) di sperimentare ulteriormente. In effetti Gangland Blues si propone obiettivi ambiziosi. È al tempo stesso la mia Poisonville e al tempo stesso Sin City e la Milano di Scerbanenco messe assieme, ovviamente a modo mio. La trama spionistica s’intreccia con quella hard-boiled perché, a mio vedere, la distinzione tra traffici internazionali, tra politica e malavita urbana non ha più ragione d’essere. In questo Gangland Blues si avvicina a certe atmosfere di Montecristo. Però volevo provare qualcosa di nuovo così ho concepito in romanzo diviso in parti che in origine erano – almeno nelle prime fasi – racconti singoli uniti appunto dal collante della città. Poi, con il procedere del lavoro, ho capito che in realtà era una storia unica solo scandita attraverso una serie di fatti che apparentemente potevano sembrare slegati ma infine trovavano un intreccio comune. È anche la vicenda del ‘popolo di Gangland’ non solo del Professionista anche se Chance rimane fortemente al comando della vicenda, tanto da raccontarla in prima persona. C’è tuttavia una particolare affezione alla Banda del Prof. E per questo ho voluto utilizzare per questo pezzo un disegno preparatorio di Alberto Lingua un disegnatore di talento con cui sto progettando una vicenda a fumetti(interamente questa volta) ambientata Genova. La tavola che vedete mi pare rendere giustizia all’immagine del Professionista e dei suoi compagni. Spero che vi piaccia anche se, come sempre, uno dei privilegi del lettore è immaginare i personaggi come la fantasia gli suggerisce.
Posted in Segretissimo
marzo 1st, 2011 at 19:51
Di sicuro il fumetto sarà un uscita interessante, da quantoho capito il disegno ha il tuo ok…hai ragione quando dici che ognuno di noi si regala un immagine dei personaggi, a volte è anche bello guardare come questi vengono proposti, sopratutto se avendo la tua approvazione significa in fondo che rispecchiano(almeno in gran parte) quella che era la tua idea dei personaggi…
Siamo ovviamente in grande attesa per l’evento… il fumetto sarà in b/n o ci saranno delle tavole a colori?
marzo 1st, 2011 at 23:34
Motecristo è bellissimo!!
Gentilmente, qualcuno mi posta una cronologia di Gangland su Segretissimo?
marzo 1st, 2011 at 23:36
Aspettati una risposta dal Prof.
Chi meglio di lui?
marzo 2nd, 2011 at 10:35
Si la cosa migliore sarebbe una bella cronolgia dove sono inseriti tutti i volumi del Prof., no?
marzo 2nd, 2011 at 11:59
le storie di gangland si intersecano con quelle del ciclo normale comunque
Gangland
I lupi muoiono in silenzio(Anime nere-Oscar)
Colori di Guerra(che ha poi un seguito non a Gangland in Beirut gangwar)
Tiro all’italiana
un frammento di Guerre segretee di bajo Fuego
Ganglandblues
vendetta(il romanzo illustrato BD)
marzo 2nd, 2011 at 16:58
Grazie!!
marzo 3rd, 2011 at 10:20
marzo 3rd, 2011 at 11:27
Cavoli, se basta chiedere per avere…. attento prof.!
marzo 3rd, 2011 at 21:24
Sabato me ne impossesso! Dev’esserci più che un romanzo questa volta in quelle pagine. Dev’esserci il mondo del Prof! 😉
marzo 6th, 2011 at 10:26
vero Rik
marzo 9th, 2011 at 12:01
http://hotmag.me/barbariche/2011/03/09/gangland-blues/
un contributo sul blog di Barbara Baraldi
marzo 29th, 2011 at 12:10
Sono d’accordo con il professionista. anche io, da quando ‘studio’ l’Italia per prola al centro di vari progetti, ho notato che è al centro di trame spionistiche internazionali più di quel che si pensi… in un certo senso, siamo di nuovo al centro del mondo come nel Rinascimento…e il bello che la maggior parte di noi non lo sanno e guardano agli USA o alla Cina.