James Hadley Chase

luglio 15th, 2008

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Piccolo ritratto di un grande autore, James Hadley Chase, il “rivoluzionario” che sfidò il genere.

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James Hadley Chase

(Londra, 24 Dicembre 1906 – Ascona, 6 Febbraio 1985)

Se dovessimo ricercare all’interno della narrativa “nera” un autore bizzarro, non potremo che imbatterci in Renè Brabazon Raymond ossia James Hadley Chase. Schivo, introverso, presuntuoso a tal punto, da affermare di poter realizzare in poche settimane, un capolavoro del genere mistery: così fu. Vede la luce infatti, nel 1939 “No orchids for miss Blandishaka “Niente orchidee per Miss Blandish” considerato ancora oggi una pietra miliare del “genere”. Dodici giorni circa per confezionare un gioiello, questo è infatti, il tempo stimato per la stesura del primo romanzo di Chase, sei intensi week-end alle prese con il proprio spirito grigio e temerario. Ma sbaglieremmo se cercassimo di relegare la figura dell’intrepido Renè, alla sola carta stampata; oltre alla proficua attività di narratore (utilizzò anche pseudonimi quali James L. Docherty, Ambrose Grant e Raymond Marshall ), è risaputa la propria “connivenza” con il Secret Intelligence Service, ambiente nel quale conobbe la sua, poi, storica amicizia Grasham Greene, scrittore e drammaturgo inglese, molto rinomato a causa delle proprie critiche politico-sociali. Sarà proprio Greene tra l’altro, che pubblicherà il romanzo “Il mio nome è mitraglia” per la casa editrice Bloomsbury nel 1946. Le decine di romanzi lasciati in eredità da James Hadley Chase, rappresentano un patrimonio inestimabile per generazioni di lettori che hanno saputo apprezzare un “rivoluzionario del nero”, un autore capace di catapultare le proprie storie, in dimensioni ciniche e violente, scandite da ritmi frenetici e convulsi, che non perdono mai la propria spietata lucidità.

DG

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