La semplicissima arte del delitto

gennaio 7th, 2009

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Cari lettori del Giallo Mondadori. Abbiamo discusso tempo addietro, di quanto fosse interessante la rivista interna agli antichi Gialli Moondadori. La mia intenzione è quella di propore sul blog, salturiamente,  articoli che possano essere interessanti punti di partenza per discutere del Nostro genere preferito: Il Giallo.

Così, dopo aver apprezzato il racconto di Luca Conti apparso pochi giorni fa, ecco che Vi proponiamo un articolo di Fabio Lotti (http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/2976/) su “La semplicissima arte del delitto”.

Buona lettura!

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Rifaccio il verso ad un titolo famoso di un famoso scrittore per attirare l’attenzione dei lettori. E mi si compianga per questo subdolo artificio.

Dunque questa semplicissima arte del delitto è diventata di una banalità sconcertante. Semplicissima, appunto. Tutti ormai scrivono gialli, intesi in senso lato, e chi non lo fa è proprio un deficiente, un buono a nulla. Un ritardato mentale. E allora giù a picchiettar sui tasti e a sfornare storie su storie e a infilar piedipiatti dappertutto. In ogni tempo e in ogni luogo. Non c’è spazio temporale o ambientale che non li veda all’opera. Limitandoci al nostro stivale ogni città, ogni paese di pianura, collina, montagna ha il/la suo/a bravo/a detective che vigila acuto nei dintorni e fra poco avremo pure quello di quartiere e ci si sta attrezzando per quello casalingo. A volte mi prende una paura matta che vengano a scuriosare anche in casa mia e mi arrestino, per avere schiacciato con un ben assestato colpo di ciabatta il ragnetto peloso che pendeva schifosetto sulla parete del mio piccolo studio.

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Il “primo” vero bacio…

gennaio 6th, 2009

Lettori del Giallo, Vi proponiamo qui di seguito un articolo di Luca Conti che ci racconta il Suo rapporto con questa Nostra storica collana. Sperando di farVi cosa gradita. Buona lettura.

Nel luglio del 1975, dopo aver faticosamente raggranellato 500 lire (avevo tredici anni, e all’epoca si trattava, per me, di una somma enorme), sgattaiolai in edicola, all’insaputa dei miei, e acquistai il primo Giallo Mondadori della mia vita, un volume la cui quarta di copertina stavo leggendo con spropositato interesse da qualche giorno, malgrado le occhiate sospettose dell’edicolante. Si trattava del numero 1379, Confessione di un presidente all’89° distretto, di Ed McBain, e da quel giorno non ho più smesso; anche se, in quell’estate piena di clamorosi rimescolamenti adolescenziali, confesso che di quel romanzo non capii un accidente se non che lo stile di McBain (autore che non avevo mai sentito nominare, neanche per sbaglio) mi piaceva da matti, eccome se mi piaceva.

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Tant’è vero che, col passare degli anni e un’infinità di lavoretti extrascolastici, i cui dettagli vi risparmio, riuscii a procurarmi anche i 1378 numeri precedenti più i Gialli anteguerra (rilegati ed economici), i Capolavori, i Classici, le Primavere/Estati/Autunni/Inverni Gialli e quant’altro della Mondadori mi capitasse a portata di mano. Per non parlare degli Omnibus: il primo – qualche tempo dopo la mia prima, ardimentosa sortita – fu Le ultime avventure di Philo Vance, istigato dalla serie tv in cui Giorgio Albertazzi interpretava lo stravagante detective di S.S. Van Dine: ben 4500 lire, risparmiate una monetina alla volta, peggio di Zio Paperone ai tempi del Klondike…Perché vi dico questo? Non già per cedere alla nostalgia, visto che il Giallo gode tuttora – per nostra fortuna – di ottima salute, ma per raccontarvi come una semplice visita in edicola (che peraltro già frequentavo assiduamente per le mie regolamentari dose di Topolino, Tex e Alan Ford) possa segnare per sempre la vita di una persona. E il mio imprinting è stato poderoso, tanto da non lasciarmi più scampo.Tutto quel che mi può essere capitato in quel luglio di trentatre anni fa l’ho rimosso ormai da tempo – evidentemente non era così importante – fatta eccezione per quei cinque minuti passati in edicola, che hanno segnato una tappa fondamentale nella mia esistenza. Oggi, che mi occupo di gialli per lavoro, l’irrefrenabile passione che ho scoperto di avere nel 1975 non è mai venuta meno neanche per un istante, e non accenna a diminuire. E, all’alba dell’ottantesimo compleanno del Giallo Mondadori, non credo di poter offrire omaggio migliore a chi mi ha cambiato la vita.                     

                                                            

                                                                     Luca Conti

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Buonanotte Don…

gennaio 2nd, 2009

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NEW YORK – È morto Donald Westlake, tra i più prolifici e famosi scrittori di gialli americani. L’autore aveva 75 anni ed è stato colpito da infarto lo scorso mercoledì mentre era ad un veglione di Capodanno in Messico, dove si trovava in vacanza con la moglie. La notizia è stata resa nota solo oggi tramite il “New York Times”.

Con Westlake se ne va un ulteriore pezzo di storia del romanzo poliziesco. Ciao Don, ci piace immaginarti insieme al compianto James Crumley in compagnia di un buon sigaro a raccontarvi vecchie storie da bar.

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Giallo Natal…

dicembre 25th, 2008

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Cari lettori del Giallo Mondadori, auguri di buon Natale.

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Giallo Mondadori: quale il migliore?

dicembre 22nd, 2008

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Migliaia di numeri, speciali, antologie di ogni sorta…Quale sarà per i lettori del Giallo Mondadori il romanzo più bello scoperto grazie a questa splendida collana? Fatecelo sapere.

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Posizione di tiro – Il mio volto è uno specchio – Enrico Luceri

dicembre 17th, 2008

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Intervista a cura di Dario pm Geraci 

Questo mese, abbiamo intervistato Enrico Luceri, il vincitore del Premio Tedeschi 2008. Un occasione imperdibile per conoscere meglio un autore che impareremo a conoscere nel tempo. Buona lettura 

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Possiamo iniziare con una domanda banale? Ora che ha vinto il Premio Tedeschi, cambierà qualcosa per il Luceri narratore? Pensa in qualche modo che il premio la proietti nell’”olimpo” dei professionisti?

Penso che la risposta “politicamente corretta” più adeguata e convenzionale sarebbe: è un punto d’arrivo e di partenza, ecc. ecc. C’è del vero e del giusto, ma nel mio caso la situazione è diversa. Leggo i Gialli Mondadori dall’Agosto del 1970. Lo ricordo bene, il primo giallo è come il primo amore, non si scorda mai, e quello poi era indimenticabile, per me che ero adolescente: “La morte fa l’autostop” di Chase (scusa se è poco!). Da quel momento è iniziata una storia, un legame che dura ancora oggi. Quasi quarant’anni di Gialli Mondadori (ma anche altre collane dello stesso editore, gli Omnibus gialli, gli Oscar del crimine, e così via), cioè la mia vita fino a ora: se ne pesco a caso uno dalla libreria e guardo la data di pubblicazione, probabilmente affiorerà un ricordo (più sbiadito o più nitido a seconda dei casi) di quel periodo, vicino o lontano che sia. Gioie e dolori, delusioni e speranze che si riflettono (un altro specchio, ma questo non è un volto) nelle copertine del grande Carlo Jacono o di qualche altro artista. Il Giallo Mondadori è una presenza costante, familiare, un amico che non tradisce. E se qualche volta capita di restare delusi da questo amico (perchè magari un romanzo si è rivelato inferiore elle mie attese), è meglio valutare con calma e serenità il suo comportamento (cioè rileggere quel libro, senza pregiudizi), per scoprire che forse è stato tutto un malinteso (e il romanzo in fondo era valido). Per quasi quattro decenni il Giallo Mondadori è stato lo specchio (ancora!)che Alice guarda affascinata, e io con lei. Il premio Tedeschi mi ha permesso di attraversare lo specchio. Adesso sono dall’altra parte, non so quanto ci resterò ma come nelle favole ci sto bene e non vorrei più tornare indietro.

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Da dove nasce l’idea de “Il mio volto è uno specchio”? Leggendo il romanzo, verrebbe da chiedersi se l’abbiano influenzata maggiormente i romanzi che ha letto o i film che ha visto.

Ogni storia che ho scritto, romanzo o racconto o soggetto cinematografico, nasce da un’esperienza, o un ricordo, su cui la mia fantasia costruisce una trama. Quest’ultima viene poi piegata alle esigenze narrative di genere per mezzo di riferimenti più o meno indiretti a film o romanzi. Nel caso del romanzo “Il mio volto è uno specchio” oltre alla citazione esplicita de “La sposa in nero” di Irish/Woolrich (ma anche al film di Truffaut), sono presenti situazioni ispirate a un paio di romanzi di Biggers con Charlie Chan(“La donna inesistente” e “Il cammello nero”, del quale ho scritto qui (http://romagiallofactory.blogspot.com/2008/07/recensioni-charlie-chan-e-il-cammello.html) e dell’inevitabile Christie di “Un delitto avrà luogo”. Nel descrivere l’ambiente claustrofobico di “Villa sul lago” avevo in mente “L’albergo delle tre rose” di De Angelis (di cui ho scritto qualcosa qui (http://romagiallofactory.blogspot.com/2008/12/recensioni-lalbergo-delle-tre-rose-di.html). Il cigolio ossessionante del ventilatore, che ritorna nella memoria di un personaggio in maniera quasi traumatica mi ricorda un’analoga scena dal film “Angel Heart” di Alan Parker. Infine, i momenti che precedono alcuni omicidi vengono descritti attraverso il punto di vista di un personaggio in una costruzione simile alle inquadrature di certi film thrilling di qualche anno fa, come le soggettive argentiane.

Il romanzo, si ricollega in qualche modo alla tradizione del “gotico italiano”; a tratti paiono comparire echi scapigliati e scene che riportano alla mente certi film italiani degli anni ’60. Quelli di Freda, Bava, Polselli..E’ una cosa voluta o  Le è venuta così, in modo naturale?

Sono oltre dieci anni che scrivo, consapevolmente intendo. Inconsciamente si può dire che lo faccio dagli anni ’70 del secolo scorso: durante l’estate, quando i cinema e le arene erano un sollievo alla noia e al caldo, ho trascorso ore e ore incollato alla sedia a vedere la grande stagione del thrilling all’italiana. E naturalmente leggevo tanti gialli. Insomma, per quasi due decenni ho costruito a mia volta le storie che avrei voluto vedere o leggere, con la fantasia e l’immaginazione stimolata da quelle pagine e quelle sequenze. Quando ho cominciato a scrivere sul serio, mi è sembrato naturale fondere queste due influenze: il giallo classico, cioè un “whodunit” aggiornato ai tempi, immerso nell’atmosfera di tensione e suspense creata in maniera quasi cinematografica. Su questo argomento ho scritto un breve saggio pubblicato in tre puntate qui http://www.milanonera.com/?p=562 http://www.milanonera.com/?p=563 http://www.milanonera.com/?p=564 

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Se dovesse descrivere il suo modo di fare letteratura, oggi, come lo definirebbe? Vede in Italia, i margini per la rinascita di un certo tipo di “Giallo”?

Scrivo gialli con la consapevolezza di non voler fare nulla di diverso. Questa struttura mi permette di costruire meccanismi diversi uno dall’altro e al tempo stesso molto simili, realistici e verosimili (e quindi né reali né veri altrimenti sarebbe un saggio e non un’opera di narrativa), con la precisione e la cura di chi crede in quello che fa e non si cura delle mode effimere e passeggere e delle critiche mossa da pregiudizi e interessi personali. Credo che il giallo inteso in senso tradizionale possa sopravvivere solo se ci sarà una richiesta dal “basso” (inteso non in senso limitativo), cioè dal pubblico dei lettori, perchè fra gli addetti ai lavori c’è una corrente (molto influente) che non nasconde la sua ostilità verso le trame classiche.

Se aprissimo il “cassetto” di Enrico Luceri, cosa troveremmo? Quali sono i Suoi programmi per il futuro (immediato e su larga scala)?

Ho ancora diversi inediti: due romanzi e un’antologia di 16 racconti. Ma anche una “dispensa” ben fornita di idee e soggetti: le scalette di altri quattro romanzi e una dozzina di racconti. Solo il futuro dirà quale di queste opere troverà per prima il proprio destino editoriale. Nella seconda metà del 2009 un mio saggio su una particolare tematica del giallo verrà pubblicato in appendice al Giallo Mondadori.  E poi mi auguro di continuare a leggere quello che mi piace e a scrivere quello in cui credo. Che poi sono la stessa cosa. Ma la motivazione vera, profonda, irresistibile che mi spinge a scrivere (finora quasi 2200 pagine!) è una sola. Non è la fama, o il successo, o il guadagno, o la rivincita verso qualcuno o qualcosa. Niente di tutto ciò. È il mio desiderio, la mia speranza, diciamo pure la mia necessità di sentirmi amato. Se fra tutti i lettori del romanzo “Il mio volto è uno specchio” ci sarà qualcuno che troverà fra le righe l’impulso, forse irrazionale, di provare affetto per me, ebbene questa sensazione elementare mi sarà di conforto e sollievo più di ogni altra ricompensa.

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Riprendono le trasmissioni

dicembre 15th, 2008

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Alzi la mano chi non ha tremato durante questi tre giorni…Pensavate di esserVi liberati di noi?

Ci scusiamo per il momentaneo disservizio dovuto all’aggiornamento dei server sui quali poggiamo.

Per farci perdonare, durante i prossimi giorni Vi offriremo:

  •  Intervista esclusica al vincitore del Premio Tedeschi : Enrico Luceri
  • Interivsta a Chris Grabenstein

E altri interessanti approfondimenti.

Buon proseguimento.

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Il bersaglio (Jason Pinter/Harmony Harlequin)

dicembre 4th, 2008

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Lettori del Giallo, tranquilli. Non avete sbagliato indirizzo, siete proprio sul sito del Giallo Mondadori. Vogliamo consigliarVi, come da segnalazione di Luca Conti, questo interessante thiller/spionistico uscito per Harmony Harlequin e firmato Jason Pinter.

Qualche info tratta dal sito ufficiale Harmony: La mia vita non mi sfreccia davanti agli occhi in un lampo. Tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto voglio vivere. Non riesco a correre. Correre è tutto quello che Amanda e io abbiamo fatto nelle ultime settantadue ore. E sono stanco. Stanco di sapere la verità e non poterla raccontare.
Cinque minuti fa tutta la faccenda è diventata improvvisamente molto chiara. So che due uomini – un agente dell’FBI e un assassino – mi vogliono morto, anche se per motivi diversi. Se io muoio stanotte, molti altri moriranno domani.il-bersaglio_cover_big.jpg

Proprio mentre sto per morire, mi rendo conto che non è vero niente. Non c’è nessuna luce bianca alla fine del tunnel. La mia vita non mi sfreccia davanti agli occhi in un lampo. Tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto voglio vivere. Mi sono trasferito a New York un mese fa, per diventare il miglior giornalista mai esistito. Per scovare le migliori storie mai scritte. E ora eccomi qui: Henry Parker, ventiquattro anni, stanco oltre misura, con un proiettile a tanto così dal togliermi la vita. Non riesco a correre. Correre è tutto quello che Amanda e io abbiamo fatto nelle ultime settantadue ore. E sono stanco. Stanco di sapere la verità e non poterla raccontare. Cinque minuti fa tutta la faccenda è diventata improvvisamente molto chiara. So che due uomini – un agente dell’FBI e un assassino – mi vogliono morto, anche se per motivi diversi. Se io muoio stanotte, molti altri moriranno domani.

Jason Pinter: Promettente autore americano, vive a New York. Dopo aver lavorato per quasi nove anni nel mondo dell’editoria, ha finalmente deciso di tentare a proporre lui stesso un manoscritto, e il suo coraggio è stato premiato. Il bersaglio è infatti il primo titolo di una trilogia mozzafiato.

In edicola al prezzo di 5.90 euro

Il sito dell’autore:http://www.jasonpinter.com/

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La vetrina di Dicembre

novembre 27th, 2008

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Enrico Luceri vince il Premio Tedeschi 2008

novembre 27th, 2008

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Romano, laurea in ingegneria, Enrico Luceri è da sempre un appassionato di noir, mystery & thriller. Autore di racconti e articoli sui vari aspetti di questo straordinario genere letterario, appartiene al gruppo di ottimi autori romani — Giulio Leoni, Massimo Pietroselli, Luigi De Pascalis — che continuano a imporsi all’attenzione dei lettori. Ha pubblicato due antologie: “Vita Segreta di uno scrittore di gialli” (Magnetica, 2006)  e “Le colpe vecchie fanno le ombre lughe” (Prospettiva Editrice, 2008). Con “il mio volto è uno specchio”, vincitore del Premio Tedeschi 2008, Luceri rivisita con grande attenzione il genere suspense thrilling che -sia in libro che in film – ebbe notevole risonanza negli anni ’70. Questa la sua “voce” sull’enciclopedia on-line Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Luceri  

Nel mese di Dicembre, come di consueto, il Giallo Mondadori, pubblicherà il romanzo vincente: Il mio volto è uno specchio.

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