Relazioni pericolose (64)
ELLERY QUEEN, Dopo la folgore
“Caro Jim, lascio te e Ridgemore per sempre e ti prego di non cercarmi.” Non male come biglietto d’addio della propria amata mogliettina. Biglietto che Jim Denton, su tutte le furie, getta dritto nella spazzatura. Solo l’inizio dei suoi veri guai. Perché quando la moglie ricompare cadavere, come potrà provare la propria innocenza?
ELLIOTT CHAZE, Con lei fino all’inferno
Capelli color del miele, occhi color lavanda, Virginia è proprio una ragazza incantevole. Peccato che è una donna in grado di scatenare l’inferno e beve whisky liscio sognando un bagno nelle banconote. Nessun problema per Tim: con Virginia è disposto ad andare ovunque, persino all’inferno!
CHARLES B. CHILD, Il mistero di Kademein
“A Baghdad, non ci saranno cadaveri solo il giorno in cui le strade odoreranno di rose.” Così la pensa il brillante ispettore iracheno Chafik J. Chafik, alle prese con un complicato enigma dai risvolti fin troppo umani.
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Posted in Gli speciali, Le collane del Giallo
luglio 7th, 2011 at 22:13
Maledetti, questo mese mi avete svuotato il portafogli… ho preso tutto, a parte carabinieri in giallo! Comunque sono contentissimo per la nuova direzione intrapresa e mi fa piacere che quest’ultima si sia tradotta nella pubblicazione di titoli di qualità, inediti e non, oltre che in un una veste editoriale rinnovata(bellissima, per carità, ma che prezzi…). Bisogna guardare alla qualità prima che all’immagine e mi sembra che quantomeno si stia facendo un tentativo in questo senso… sono rimasto di stucco nel constatare che per il prossimo mese è previsto l’ultimo inedito di Berkeley con protagonista Sheringham :). Spero che l’operazione vada a buon fine e che riusciate a riportare la collana agli antichi fasti; buona fortuna.
luglio 8th, 2011 at 21:43
Sono in buona compagnia!
Si i Carabinieri nei Gialli a me fanno venire i brividi in effetti… sarà che ci ho fatto il militare!
Comunque sono disposto a pagare qualcosa in più, lo dico a mio discapito, per una qualità sia grafica che di contenuti migliore.
luglio 9th, 2011 at 22:38
Libro assolutamente da non perdere.
luglio 11th, 2011 at 20:48
EVVIVA !!!
Era l’unico apocrifo queeniano che non avessi.
luglio 13th, 2011 at 14:54
Letto. Molto bello. Sapiente scandaglio dell’animo umano e dei rapporti con l’altro. Conoscenza di Chafik J. Chafik, ispettore di Bagdad, un omino dalla testa grossa con piedi e mani delicati sempre con la sigaretta in mano che non fuma, per rispettare la promessa alla moglie. Racconto godibile con piccoli squarci di una società povera e lacerata da fazioni religiose.
luglio 15th, 2011 at 06:48
L’ho appena finito.. e anche se avevo individuato il colpevole un po’ in anticipo rispetto al solito, lo consiglio vivamente.. anche perchè è bello leggere uno dei libri che Ellery Queen è di solito intento a scrivere mentre risolve i suoi casi, ma soprattutto quelli di suo padre.. Perfetto sotto l’ombrellone, ma adattabile anche ad un prato di montagna..
Buona lettura a tutti!!!
luglio 22nd, 2011 at 08:15
Un buon apocrifo di Ellery Queen anche se, secondo me, i migliori sono quelli della serie ‘Vietato’ specialmente il terzo ‘Vietato essere uomini’ più sullo stile degli Ellery di Dannay-Lee.
luglio 23rd, 2011 at 20:34
Notevole ripescaggio del capolavoro Elliott Chaze. Tuttavia, come Luca ho la copia originale in madre lingua, e pur notando che grosso modo la traduzione italiana per quanto ho visto non si discosta sensibilmente da quella originale, tuttavia il punto debole della riproposizione (in cui non c’entra minimamente Boncompagni, sia chiaro) è la resa in italiano: per un meraviglioso noir d’atmosfera come questo, la traduzione dell’epoca mi appare un po’, come dire.. “ingessata”: una resa più fluida, avrebbe consegnato un capolavoro alla sua giusta collocazione.
Tuttavia questa è una riflessione che non so fino a che punto possa essere consegnata alla situazione editoriale della Mondadori di oggi; potrebbe invece essere utile perchè altri ritraducessero questo capolavoro.
Il guaio è che per tradurre splendidamente un noir d’epoca, senza cadere nel prosaico e nel ripetuto, io credo ci vogliano dei traduttori specializzati in quella branca; e non so quanti traduttori ci siano in Italia capaci di rendere in maniera virtuosa la prosa degli scrittori pulp e noir americani, d’epoca e contemporanei 😉
E’ questo il punto.
E’ bene secondo me che un traduttore si specializzi in un determinato genere, o in una determinata area linguistica.
Mauro Boncompagni io lo vedo traduttore di contemporanei di area inglese, contemporanea oppure degli anni di Carr. Ma nel momento in cui cominciasse a tradurre Maxime Chattam per esempio, mi lascerebbe un po’sbalestrato.
Se un giorno vedessi Luca tradurre Doherty, rimarrei lo stesso sballato: io vorrei vedere lui, che è famoso per le traduzioni di autori hardboiled e pulp americani, tradurre anche qualcosa della Brand o di Ngaio Marsh, o ancor di più di Innes. Cioè di autori raffinati.
Innes per esempio, se lo si traduce come altri autori, si può rimanere parecchio insoddisfatti: ci vuole una resa frizzante per non appesantirlo troppo (secondo me vale soprattutto per le prime opere).
Non so se mi sia fatto intendere.
luglio 24th, 2011 at 16:20
Il romanzo di Chaze è buono; sotto certi aspetti mi ha ricordato quel capolavoro che è ‘Vertigine senza fine’ di Woolrich-Irish.
agosto 13th, 2011 at 10:49
Anche se potrebbe essere superfluo, desidero ringraziare il Dott. Boncompagni per la sapiente introduzione.