Assassinio sull’Orient Express (1274)
Il signor Ratchett, un ricco americano dal passato misterioso, viene ucciso a pugnalate sull’Orient Express. Tante, troppe pugnalate. Il colpevole dell’efferato delitto deve per forza nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra avere alcun movente plausibile. Per fortuna sul treno c’è Hercule Poirot, investigatore senza eguali, che con la sua logica impeccabile affronterà il caso forse più intricato della sua carriera e riuscirà a fare emergere la verità.
Agatha Christie (1890-1976), creatrice di Hercule Poirot e di Miss Marple, nasce a Torquay, sulla costa inglese, da una famiglia agiata. Durante la Prima guerra mondiale presta servizio come crocerossina e nel 1920 pubblica il suo primo giallo: Poirot a Styles Court. A questo folgorante esordio seguono numerosissimi romanzi, racconti, testi teatrali e radiofonici. Dopo il divorzio dal primo marito, il pilota Archibald Christie, si risposa con l’archeologo Max Mallowan, con il quale intraprende diversi viaggi in Medio Oriente. Nel 1954 vince il Grand Master Award, nel 1955 il New York Drama Critics Circle Award e nel 1971 viene nominata dalla regina Elisabetta Dame dell’impero.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
luglio 7th, 2011 at 14:40
adoro la Christie, questo è sicuramente uno dei romanzi più riusciti, er intreccio, situazioni e psicologia dei personaggi. Penso che lo comprerò anche se continuerò a leggere la mia copia ormai vecchia e mancante dell’ultima pagina.
M:
luglio 7th, 2011 at 15:58
Ma c’è ancora qualcuno che non l’ha letto???
luglio 8th, 2011 at 09:05
Se è stato ritradotto lo rileggo volentieri.
luglio 8th, 2011 at 11:52
Avrebbe bisogno però di una bella rinfrescata, sempre che sia la traduzione solita: risente per esempio di alcuni pregiudizi di epoca fascista nella traduzione, che non ho motivi per non credere che non sia quella di Alfredo Pitta.
E’ quella o no? Mi stupirei del contrario.
luglio 8th, 2011 at 20:36
Questo bellissimo romanzo si trova negli Oscar in un’edizione decisamente più “gradevole”: non era meglio pubblicare qualche classico dimenticato?
luglio 9th, 2011 at 18:00
Piacerebbe saperlo anche a me!
Certo sarebbe un buon biglietto da visita per il buon Forte, come nuovo editor!
luglio 10th, 2011 at 20:22
Niente paura! E’ la mitica traduzione di Alfredo Pitta! ci mancherebbe.
Saluti
guido