Posizione di tiro – Ottobre 2010 – Massimo Pietroselli
Questo mese, abbiamo intervistato per Voi, Massimo Pietroselli.
Buona lettura.
DG: Siamo giunti al capitolo conclusivo di questa Tua trilogia, ripubblicata sul Giallo. Ti ritieni soddisfatto della risposta del pubblico?
MP: Anzitutto farei una precisazione: si tratta di una trilogia solo perché finora ne ho scritti tre. Voglio dire che, con l’aiuto di Dio e dell’editore, questa potrebbe diventare col tempo una tetralogia, una pentalogia, una esalogia etc. Ciò detto, mi pare che nel complesso sia stata apprezzata, a giudicare dalle mail che ricevo e dai post sul vostro blog, nonché dalle varie recensioni in rete.
DG: In cosa pensi differisca il pubblico del Giallo Mondadori da quello del circuito librario standard?
MP: Mah, questo è veramente difficile a dirsi dalla mia posizione “esterna”, da non addetto ai lavori. Forse i lettori del GM sono in gran parte lettori affezionati a una testata che negli anni ha proposto una certa qualità, vorrei dire un certo tipo di giallo. Proprio per questo, alcune novità possono trovare fatica a imporsi sul GM, mentre invece in libreria possono avere un più ampio riscontro. Ad esempio: se io scrivessi un giallo contaminato con la fantascienza, o con l’horror, forse i lettori del GM storcerebbero il naso. Tuttavia, credo che il GM debba tentare di proporre novità, non solo di autore ma di contenuto, sia pure senza perdere di vista i desiderata dei lettori forti: dopotutto, il catalogo del GM è sempre stato ampio. Negli anni ’50 e ’60, autori d’avanguardia, ben fuori dagli schemi soliti, venivano proposti con frequenza: è lì che sono stati pubblicati Jim Thompson o Richard Stark. Il GM non è mai stato solo “giallo classico”.
DG: A quale dei tre capitoli sei maggiormente legato?
MP: Direi che l’ultimo è il migliore dei tre. Tra l’altro, questo mi permette di credere che sto migliorando, no?
DG: Domanda di routine: Se dovessi scegliere un regista al quale affidare la trasposizione della trilogia, chi sceglieresti?
MP: A Luigi Magni, ovviamente! Oppure, visto il cinismo di alcuni personaggi – i primis il famigerato Quadraccia – a Monicelli. Tanto è un gioco, no?
DG: In questi ultimi giorni è uscito un tuo nuovo lavoro dal titolo: “L’aquila di sabbia e di ghiaccio”. Ce ne vuoi parlare?
MP:Ah, questa è tutta un’altra storia! Non siamo nel giallo, ma in un corposo romanzo storico ambientato nell’impero di Marco Aurelio. Nonostante ciò, gli elementi di intrigo abbondano: il protagonista è uno speculator, ovvero una spia, il quale attraverso una serie di indizi, tra cui il trafugamento di un cadavere da un ipogeo segreto del tempio di Iside e Serapide, scopre una macchinazione che rischia di far naufragare la campagna danubiana dell’imperatore. L’indagine lo porta da Roma fino al Danubio, e poi ad Alessandria d’Egitto, e di nuovo tra i ghiacci del settentrione. E come tutti i personaggi che si rispettano, il mio speculator ha anche un passato segreto, che si svelerà poco a poco, e un peso sulla coscienza. E poi c’è Marco Aurelio, imperatore poco frequentato dai romanzieri. Di lui l’uomo medio sa che andava a cavallo, perché c’è la sua statua in Campidoglio, e che era un filosofo. Quelli che hanno visto “Il gladiatore” ricorderanno forse che fu ucciso dal figlio Commodo: il che non è vero. Ma fece anche dieci anni di guerra lontano da Roma, sopportò il tradimento di intimi amici, abusò di oppio che gli era stato prescritto per dolori allo stomaco… insomma, un personaggio molto complesso e contraddittorio, che spero di aver reso su carta.
DG: Grazie Massimo. A prestissimo!
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ottobre 23rd, 2010 at 14:39
Massimo è un ottimo scrittore e sono contento di essere il primo a congratularmi con lui.
ottobre 23rd, 2010 at 15:26
Caro Massimo,
spero veramente che il tuo libro su Marco Aurelio sia un bel libro e serva a risollevare questa tanto decantata serie su Roma e che, secondo me, si è rivelata un grande flop.
Il primo volume, su Romolo e Remo. di Maria Pomilio era talmente noioso che sono arrivato a stento alla fine.
Quello su Annibale di Franco Forte non era male, anche se Franco ha fatto di meglio in altre sue opere.
Il terzo volume, di Claudia Salvatori, una scrittrice che apprezzo molto sia come giallista sia su Segretissimo, è stato scritto evidentemente con la mano sinistra: a circa pagina 50 dove il protagonista viene sodomizzato da una trentina di gladiatori arrapati ho deciso di buttare il volume nell’immondizia letteralmente. Mi sono detto che ci sono in giro tanti bei libri e non posso sprecare il mio tempo a leggere certe menate.
Il quarto volume, di un tale Marcialis, l’ho sfogliato in libreria e visto il modo in cui era scritto, ho deciso di risparmiare 20 euro.
Spenderò invece 20 euro nel tuo volume e spero che non mi deluderai.
ciao
ottobre 25th, 2010 at 07:26
Grazie a entrambi!
@Marius: in quel “spero che non mi deluderai” avverto un che di minaccioso, stile Don Vito Corleone: magari va a finire che mi ritrovo la ruota della bicicletta nel letto (non ho cavalli)? :-)))
ottobre 28th, 2010 at 11:28
Tranquillo Massimo! La tua bici non corre pericoli.
Lo so che non puoi deludermi: la mia non era una speranza ma una certezza.