Il lago d’oro (1257)
Gli ospiti nella lussuosa dimora di Dwight Stanhope,ricco uomo d’affari, vengono svegliati nel cuore della notte da un forte rumore. A intervenire immediatamente è Nicholas Wood, giovane ispettore incaricato dal padrone di casa di sorvegliare la sua collezione di quadri d’inestimabile valore. Nella grande sala da pranzo, Wood trova un uomo mascherato vestito in maniera stravagante, oltre che gravemente ferito. Macabra sorpresa: il ladro è nientemeno che lo stesso Dwight Stanhope,pugnalato mentre si apprestava a…depredare se stesso! Per dipanare il mistero servirà l’arguzia di Henry Merrivale, il Vecchio.
Carter Dickson pseudonimo di John Dickson Carr, nasce a Uniontown, Pennsylvania, nel 1906. Nel 1930 scrive il primo giallo, Il mostro del plenilunio . Tre anni dopo dà il via alla serie delle inchieste del dottor Gideon Fell, e quasi contemporaneamente fa debuttare l’altro suo grande personaggio, sir Henry Merrivale,detto “il Vecchio”. L’autore resta soprattutto l’insuperato specialista dei misteri di camera chiusa. Scompare nel 1977.
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ottobre 5th, 2010 at 14:20
Già beccato insieme a “Ho ucciso mia nonna?” di Fredric Brown. Aspetto l’arrivo di “L’affare testa di morto” del nostro Pietroselli.
ottobre 6th, 2010 at 17:14
Non è un capolavoro, ma H.M. è sempre godibilissimo… tanto più nella traduzione integrale di A.M. Francavilla! Da consigliare a tutti coloro che non l’hanno già letto a suo tempo nel Giallo Mondadori. E, parlando di Carr, un toc-toc alla porta del carrofilo Mauro Boncompagni: non si può mettere in cantiere una ristampa – ritradotta o almeno reintegrata – di uno splendido romanzo, ”Piazza pulita” (Poison in jest), che non viene ripubblicato in Italia da circa 40 anni?
ottobre 7th, 2010 at 10:31
Oltre a ‘Piazza Pulita’ non si potrebbe ripubblicare ‘Il mostro del plenilunio’ che ha visto l’ultima uscita nel 1974?
ottobre 7th, 2010 at 17:09
Mariano, una riedizione di “Piazza pulita” è sicuramente tra i progetti che prima o poi si realizzeranno, ma per il momento, specie se parliamo di nuove traduzioni, la priorità va all’ultima raccolta di commedie di Carr, “13 to the Gallows”, ancora inedita in italiano. E’ un progetto al quale tengo molto, e spero che Sergio Altieri riesca a imporlo tra le priorità della collana.
ottobre 7th, 2010 at 21:37
Signor Boncompagni, spero vivamente riesca nella Sua opera di convincimento! Anch’io aspetto da tempo una traduzione italiana di “13 to the Gallow”. A tal proposito vorrei chiederLe una cortesia: ci puo’ dire quali sono i titoli delle commedie contenute nel volume?
Grazie e saluti
Guido
ottobre 7th, 2010 at 22:01
A Marius:
Il Mostro del Plenilunio e’ stato ripubblicato dalla Mondadori nel 1993 nell’Omnibus giallo Bencolin della polizia di Parigi!
Fra i libri di Carr sicuramente da ripubblicare (e riscoprire) metterei anche L’Ultima Carta la cui ultima pubblicazione risale ad un Classico del 1973!
Saluti
Guido
ottobre 7th, 2010 at 22:14
Ho notato che a novembre usciranno due libri davvero molto interessanti, un Millar e l’altro e Browne…
ottobre 8th, 2010 at 06:07
Veramente Mauro, oltre che “13 to the Gallows” (che in effetti contiene 4 inediti per l’Italia), c’è un altro grande inedito, già pubblicato come l’altro titolo da Crippen & Landru, cioè “Speak of the Devil” che è un grosso lavoro in otto parti, del 1941.
Anche questo potrebbe essere un lavoro da pubblicare, no?
ottobre 8th, 2010 at 09:32
“Il mostro del plenilunio” l’ho ritradotto io un paio di anni fa, per mio piacere personale e perché non avevo mai lavorato su Carr, e la traduzione riposa attualmente in uno degli hard disk di casa. Sapevatelo!
ottobre 10th, 2010 at 13:24
Forse sarebbe meglio che tu lo salvi su una pen-drive. Pensa un po’ se accadesse la stessa cosa che è accaduta a me tre anni fa, quando s’è rotto l’hard disk e ho perso 6 racconti scritti da me anni fa: Carr si rivolterebbe nella tomba, a pensare che uno finalmente l’aveva tradotto tutto, e poi..l’ha perso! 😉
ottobre 10th, 2010 at 13:42
Caro Luca, spero ardentemente che la tua nuova traduzione compaia presto nei Classici.
Cerca di convincere Altieri…
ottobre 10th, 2010 at 18:48
“13 to the Gallows” contiene quattro stage-plays prodotte tra il 1942 e il 1945: “Inspector Silence Takes the Air”, “13 to the Gallows”, “Intruding Shadow” e “She slept Lightly”. Le prime due, le più lunghe, furono scritte in collaborazione con Val Gielgud.
Piero, no, non mi sono dimenticato di “Speak of the Devil”, figuriamoci. Il problema con quel libretto è la foliazione: è troppo piccolo per le misure di un giallo accettabile, e pubblicarlo insieme ad altri racconti sparsi porrebbe subito un problema di diritti.
ottobre 11th, 2010 at 21:39
Perché non presentare “Speak of the Devil” e “13 to the Gallows” insieme in un numero del Supergiallo? Ricordo che “La porta sul delitto”, altra miscellanea di opere di Carr aveva più di 400 pagine…
ottobre 12th, 2010 at 10:22
@Mauro Boncompagni: è una richiesta un po’ OT, ma siccome riguarda altro spazio di questo Blog ed un articolo da me scritto, Dario me la farà passare..
Ad agosto non c’eri, quando ho scritto l’articolo su Il terzo proiettile di Carr. Mi credi se fra tutti desideravo conoscere il tuo giudizio (ovviamente mi fa piacere conoscere quello di tutti)? Oltre quello di Luca, naturalmente (ma quello già lo conoscevo). Soprattutto perchè in Italia sei il massimo conoscitore di Carr.
In effetti forse ho ecceduto nelle note e nelle digressioni: più che un articolo da Blog, era uno da pubblicare su carta stampata ! Però mi è sembrato il migliore che abbia scritto sinora, e quindi volevo conoscere il tuo parere. Se non lo vuoi dare qui, puoi tranquillamente chiedere a Luca il mio indirizzo email oppure contattarmi su Anobii. Avere il tuo indirizzo email mi darebbe anche la possibilità di chiederti delle cosette che mi servono per un mio articolo ( che volevo già dare a Dario e che ho bloccato nell’attesa di conoscerle).
Thank You.
ottobre 12th, 2010 at 10:24
@Mauro Boncompagni:in realtà è solo UNA cosetta ! 😉
ottobre 13th, 2010 at 11:21
Preso. Uno dei pochissimi Carr che mi mancano. Almeno capirò perché si passa dall’uomo al lago. O rimarrà un mistero?
+1 per Carr-Conti
ottobre 13th, 2010 at 19:44
Capirai, capirai. Si parla anche di El Greco, e di El Dorado. Del resto El Dorado è la traduzione di The Gilded Man. In questo romanzo c’è di tutto.
Per quanto riguarda il romanzo in edicola, devo dire che a me piacque, anni fa, quando lo lessi per la prima volta: certo non è un Capolavoro come She died a Lady che è dell’anno dopo, ma è comunque un ottimo romanzo. Inoltre mi fa piacere che sia uscito, visto che in un post a riguardo di un Carr uscito nell’agosto dell’anno scorso, peroravo l’uscita proprio di questo romanzo. Evidentemente Mauro, tutto legge e tutto sente, anche se solo al momento opportuno esce fuori. Almeno mi fa piacere che sia andata così, oppure può esser andata, più realisticamente,che il mio desiderio si sia sposato con una sua decisione personale. Fatto sta che, contro corrente, pur ammettendo che non si tratta di un Carr capolavoro , io trovo in questo romanzo dei motivi di originalità (anche se è l’ampliamento di un racconto dello stesso Carr pubblicato qualche anno prima: “The Incautious Burglar” 1940, anche come “Guest in the House”, racconto che venne pubblicato poi nella raccolta “The Men Who Explained Miracles”) che lo apparentano a quel filone del romanzo fantastico in Carr (vi fanno parte almeno MILLE E UNA NOTTE, BURATTINI, CAPPELLAIO, AUTOMA) in cui vengono mischiati elementi bizzarri, con indizi incongrui, il tutto in un’atmosfera surreale, che poi magicamente vengono spiegati con logica ferrea grazie ad una soluzione immaginifica.
A questo punto dovrebbero essere almeno ristampati, oltre ai romanzi da altri citati, almeno.. DELITTO DA BURATTINI, oppure il magnifico La SFINGE DORMIENTE ritradotto da Mauro al tempo, o anche I DELITTI DELLA VEDOVA ROSSA, una delle migliori Camere Chiuse in assoluto.
La sola cosa che trovo bislacca in questa ristampa, è la copertina: preferivo cento volte di più la precedente, oltretutto veramente magnifica, e che nella costruzione si collegava molto sottilmente a EL GRECO. Nel romanzo si parla di tale grande pittore, e si fa riferimento anche a Rembrandt, se ricordo bene. Non mi ricordo invece, che si parlasse di dipinti del novecento. Al di là di questo la copertina a me non è piaciuta proprio, mentre quella del giallo del 1985 era straordinaria: sembrava un dipinto, ed era di grande potenza evocativa. Questo avevano le copertine di una volta. Cosa non secondaria, perchè una buona fetta di pubblico la conquista proprio una bella copertina.
ottobre 13th, 2010 at 20:10
Quest’estate sono stato all’estero per un lungo periodo, Piero, e non ho avuto modo di leggere il tuo articolo sul racconto di Carr. Cercherò di rimediare al più presto, ma so già che, con un lettore competente e appassionato come te, Carr si sarà trovato in ottime mani!
ottobre 14th, 2010 at 22:29
E io spero che il mio saggio possa piacere e chissà… interessare un critico competente e appassionato come te, Mauro. 😉
ottobre 16th, 2010 at 09:42
Ciao Piero,
mi fai sapere dove trovare l’articolo su Carr?
Se vuoi contattami via email: il mio user @alice.it
Grazie
ottobre 16th, 2010 at 11:00
Non sarà un capolavoro ma l’inizio è da manuale per creare un’atmosfera di inquieta attesa dell’Evento: il ricordo di un’attrice morta proprio nel piccolo teatro di casa Stanhope, l’accenno al suo fantasma e al possibile omicidio di Betty figlia di secondo letto, l’episodio del coltello da frutta con il quale Betty si taglia fino alla scoperta sensazionale che il ladro del quadro di El Greco è prorio il padrone di casa ucciso con quel coltello…
ottobre 19th, 2010 at 17:59
Henry, l’articolo su Carr è stato pubblicato nel mese di luglio, su questo blog.
Si intitola “Vive le roman policier – Metacritica di The Third Bullet, di John Dickson Carr”.
Quando ti si apre la videata della sezione Extra, lo vedi subito.
ottobre 20th, 2010 at 23:26
Scusami se me lo sono perso, ma ero in fase di trasloco e senza internet!
Un cordiale saluto
Luca
ottobre 21st, 2010 at 22:40
Ma non te lo sei affatto perso: è lì, a disposizione.Questo è il bello del blog!
Mentre una cosa che è pubblicata, una volta che il volume cessa di essere in edicola, automaticamente finisce la sua esistenza (in un certo senso), qui essa continua.
E poi non ti scuso affatto, per il semplice motivo che non ti devi scusare. Ciao.
ottobre 22nd, 2010 at 10:35
Con la sviolinata che mi hai fatto, Mauro, hai dimostrato che se mai tu avessi intrapreso lo studio del violino, altro che Elman saresti diventato! Comunque, al di là delle sviolinate, quando lo/li leggi, desidererei conoscere il tuo giudizio. 😉