Gialli Mondadori marzo 2023

marzo 16th, 2023 by Redazione

A marzo, il Giallo Mondadori si fa in quattro!

Per gli Speciali del Giallo, “Il colpevole è innocente” di Erle Stanley Gardner, Arthur J. Rees e R. Austin Freeman ci mette alle prese con tre casi giudiziari dove le apparenze ingannano.

Il Giallo Mondadori Sherlock, “Sherlock Holmes. I delitti della contea”, di Margaret Walsh, ci porta nella campagna inglese per una misteriosa morte tra antichi tumuli funerari.

“L’ora del becchino” di Margery Allingham, per I Classici del Giallo: Albert Campion indaga su un doppio omicidio in una eccentrica famiglia di Londra.

E sul Giallo Mondadori, grande ritorno di uno degli investigatori più geniali di sempre, con “Nero Wolfe. Un porto sicuro” di Robert Goldsborough, in questa avventura apocrifa a caccia dei colpevoli di un tentato omicidio che lo riguarda da vicino.

 E voi, su quale indiziato punterete?

Erle Stanley Gardner, Arthur J. Rees,  R. Austin Freeman, “Il colpevole è innocente”, Speciali del Giallo n. 105, marzo 2023

 Gardner,  Rees,  Freeman, “Il colpevole è innocente”, Speciali del Giallo n. 105, marzo 2023

Margaret Walsh, “Sherlock Holmes. I delitti della contea”, Il Giallo Mondadori Sherlock n. 103, marzo 2023

Margaret Walsh, “Sherlock Holmes. I delitti della contea”, Il Giallo Mondadori Sherlock n. 103, marzo 2023

Margery Allingham, “L’ora del becchino”, I Classici del Giallo n. 1466, marzo 2023

Margery Allingham, “L’ora del becchino”, I Classici del Giallo n. 1466, marzo 2023

Robert Goldsborough, “Nero Wolfe. Un porto sicuro”, Il Giallo Mondadori n. 3225, marzo 2023

Robert Goldsborough, “Nero Wolfe. Un porto sicuro”, Il Giallo Mondadori n. 3225, marzo 2023

 

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2 Responses

  1. Jack

    Ho acquistato lo speciale e per il momento sono riuscito a leggere solo l’introduzione firmata da Mauro Boncompagni, come sempre superlativa

  2. Jack

    Vorrei aggiungere alcune considerazioni, anzi rispondere ad alcuni lettori/frequentatori del blog a margine di loro affermazioni sugli apocrifi di Robert Goldsborough, laddove si sostiene che gli autori della Golden Age come ad esempio Rex Stout non scrivevano “per la gloria” ma soprattutto per realizzare “lauti guadagni”. Mi sembrano sentenze un po’ perentorie e anche ingenerose: in letteratura ad esempio scrivevano solo per arricchirsi autori come Franz Kafka, Italo Svevo e Beppe Fenoglio ignorati e anche ostacolati dai critici letterari loro coevi: nessuno dei tre è diventato milionario, che io sappia.
    Come non lo sono diventati scrittori come Cornell Woolrich, Dashiell Hammett e Josephine Tey: tutti e tre a modo loro hanno “scardinato” le regole del mystery classico, Woolrich introducendo personaggi angosciati, alle prese con la solitudine esistenziale, con sensi di colpa, coinvolti in delitti che non hanno commesso e però lo stesso vengono accusati e pertanto devono dimostrare la loro innocenza. Come scriveva con lungimiranza Alberto Tedeschi “il suspence di Woolrich non finisce con la dissoluzione dell’incubo”
    Dashiell Hammett si può considerare davvero l’iniziatore di un nuovo tipo di romanzo poliziesco perchè consapevolmente si allontana dal mystery classico alla Agatha Christie mettendo in scena un investigatore come Sam Spade, che debutta nel 1930 nel romanzo “Il falcone maltese”:”violento, imprevedibile, sconcertante…un duro…che scova il colpevole anche quando disprezza il cliente, che non rinuncia… a chiamare le cose col loro vero nome” :così lo descrisse Ellery Queen. Ebbene lo scrittore nel dopoguerra venne condannato perchè iscritto al Partito Comunista, ostracizzato da Hollywood e ancora privato dei suoi beni per una causa di tasse arretrate. Riuscì a non morire solo e in povertà solo grazie all’intervento della donna da lui amata, la scrittrice e commediografa Lillian Hellmann (vedi il film del 1977 “Giulia” di Fred Zinnemann, interpretato da Jane Fonda
    cioè Lillian Hellmann e Jason Robards nel ruolo di Dashiell Hammett)Hammett non scriveva secondo me solo per fare soldi.
    E dubito che Josephine Tey, altro nome della Golden Age oggi sì acclamato nelle storie del genere poliziesco ma ai suoi tempi poco “acclamato”, abbia ricavato una fortuna dalla pubblicazione dei suoi inimitabili romanzi, anche perchè pubblicò solo una decina o poco più di “gialli”, ma tutti di ottimo livello ed originali: ad esempio nel romanzo “Miss Pym disposes”del 1946 la conclusione non è quella solita dei whodunit
    Infine per tornare a Robert Goldsborough: lo scrittore americano tuttora attivo (classe 1937) aveva scritto cinque romanzi e un volume di racconti narrando le gesta di Steve Malek, un reporter del Chicago Tribune, attivo negli anni dal 1938 al 1949 alle prese con intrighi politici e di altra natura. Questi romanzi sono stati scritti dal 2005 al 2017 e ho trovato le loro trame molto interessanti ad esempio in “Shadow of the bomb” (2006)
    si parla di Enrico Fermi e delle ricerche segrete per la costruzione di un’arma risolutiva per la fine della seconda guerra mondiale.
    Se il Giallo Mondadori ci avesse fatto conoscere questi romanzi… allora avrei comprato Goldsborough senza esitare

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