Il Giallo Mondadori 3225: “Nero Wolfe. Un porto sicuro”

febbraio 25th, 2023 by Redazione
Robert Goldsborough, “Nero Wolfe. Un porto sicuro”, Il Giallo Mondadori n. 3225, marzo 2023

Robert Goldsborough, “Nero Wolfe. Un porto sicuro”, Il Giallo Mondadori n. 3225, marzo 2023

Robert Goldsborough, “Nero Wolfe. Un porto sicuro”, Il Giallo Mondadori  3225, marzo 2023

 

Il giardiniere si prende cura delle orchidee… ma chi si prende cura del giardiniere?

La Seconda Guerra Mondiale è finita da una manciata di anni, e la vita nella vecchia casa di arenaria sulla Trentacinquesima Strada Ovest di Manhattan procede tranquilla.

Il geniale Nero Wolfe se ne sta rintanato nel suo nido circondato dalla sua strana famiglia: Archie Goodwin, tirapiedi e tuttofare, e lo chef Fritz Brenner, i cui deliziosi manicaretti sono sicuramente uno dei motivi per cui il padrone di casa pesa più di un quitale.

Theodore Horstmann, il fidato giardiniere incaricato di coccolare le diecimila orchidee nella serra sul tetto della casa, si è di recente trasferito in un appartamento tutto suo, continuando tuttavia a svolgere le sue mansioni per quattro ore al giorno.

Ma una sera di giugno, mentre gli abitanti della casa banchettano con una cena a base di cotolette d’agnello, la loro quiete viene interrotta dal trillo insistente del campanello.

Alla porta c’è il giardiniere, barcollante e coperto di sangue. Qualcuno lo ha assalito per strada, pestandolo senza nessun motivo apparente. Prima di crollare a terra, Theodore fa in tempo a sussurrare: “Erano in due.”

Dopo aver fatto portare il poveretto in ospedale, Nero Wolfe rimane profondamente turbato. Non solo la sua cena è stata interrotta – fatto già di per sé inconcepibile – ma è stato addirittura l’intero suo piccolo, confortevole mondo a subire uno scossone inaudito.

Theodore aveva un caratteraccio, e loro due litigavano spesso su come curare una particolare orchidea… ma certo non meritava di finire in coma.

L’indagine sul tentato omicidio conduce presto in un ritrovo per scaricatori di porto, non lontano dai moli sul fiume Hudson, dove il giardiniere era solito giocare a carte.

Archie si introduce sotto mentite spoglie nella cerchia degli avventori per indagare sui loro giri loschi, ma né lui né il suo geniale padrone immaginano ancora quale torbidume si sia annidato nei bassifondi della città…

Traduzione di Mauro Boncompagni

Robert Goldsborough – Nato nel 1937 a Chicago, si è laureato in giornalismo alla Northwestern University e ha lavorato come giornalista per quarantacinque anni per il Chicago Tribune e per Advertising Age. È noto soprattutto per aver continuato, autorizzato dagli eredi di Rex Stout, la saga del grande investigatore Nero Wolfe con sedici romanzi, il primo dei quali, “Nero Wolfe: Delitto in mi minore”, ha ricevuto il Nero Award nel 1986.

E all’interno, appuntamento con l’Angolo del Direttore, a cura del nostro direttore recentemente scomparso, Maurizio Costanzo.

 

EBOOK DISPONIBILE A MARZO

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15 Responses

  1. Gneo

    Non vedo l’ora di leggerlo. Goldsborough è una certezza!

  2. Fabrizio

    Bene grazie

  3. Cristiano

    Evviva Goldsborough!!! Sono felicissimo di constatare che stanno procedendo le acquisizioni dei suoi inediti su Nero Wolfe. Se non sbaglio, il titolo originale di quest’opera è “Trouble at the Brownstone” del 2021. Mi sfuggono i motivi per cui gli inediti in Italia non vengano acquisiti/pubblicati in ordine cronologico rispetto alle pubblicazioni in lingua inglese, ma per me è già tantissimo poter finalmente leggere queste nuove avventure. Un grazie di cuore alla Redazione!

  4. Fabrizio

    Preso(a Roma)!

  5. Jack

    Non comprerò questo romanzo, perchè ho maturato la convinzione che far resuscitare i famosi investigatori creati dai grandi autori della Golden Age sia una astuta operazione commerciale dovuta quasi sempre ad avidi titolari dei diritti d’autore (leggi eredi) e ad altrettanto avidi editori e ad autori contemporanei che si prestano al gioco per molti motivi (mancanza di idee proprie? avidità pecuniaria? etc.)
    Soprattutto mi fanno rabbia gli eredi di Agatha Christie, che, non paghi di aver già capitolato cedendo i diritti per il personaggio inimitabile di Hercule Poirot (cosa importa loro se l’autrice nel romanzo “Sipario” ne narra l’ultima impresa e lo congeda definitavamente facendolo morire) hanno di recente dato il loro assenso (e te pareva) alla “resurrezione” di Miss Marple: già, proprio così: dodici nuovi racconti affidati ad altrettante penne di scrittrici più o meno note nel panorama poliziesco.
    Queste operazioni dichiaratamente volte a far cassa non sono neppure tanto originali: per esempio in Italia molti anni fa un editore ebbe la brillante idea di far scrivere a uno scribacchino nuove avventure di Sandokan, il grande personaggio creato da Emilio Salgari,
    Voglio concludere questo intervento con una domanda dettata non da intento polemico ma solo ironico: quando ci delizieremo noi amanti del “giallo” con le nuove avventure di Perry Mason (Gardner), Tommy e Tuppence (Christie), Sara Keate (Eberhart), Peter e Iris Duluth; Dr. Hugh Westlake (Quentin / Stagge)Lew Archer (Macdonald), Peter Wimsey (Sayers) Albert Campion (Allingham), Miss Silver ( Wentworth) etc. etc.

  6. Gneo

    Saranno anche operazioni commerciali soprattutto, ma i gialli di Goldsborough sono godibilissimi (compreso quello di questo mese).

  7. LC

    Condivido l’ironia di Jack e le sue argomentazioni.

  8. Cristiano

    Io, invece, condivido il parere di Gneo sui gialli di Goldsborough perchè chi ha amato veramente Rex Stout e Nero Wolfe non può non apprezzare anche questi scritti. Tra l’altro, io sono anche un appassionato di Poirot e di Agatha Christie e mi sono assolutamente goduto anche i 4 libri scritti da Sophie Hannah.

  9. Fabrizio

    Non capisco il senso della polemica di Jack.Se ci sono intenti commerciali dietro operazioni del genere va bene,d’altronde non è che lo stesso Rex Stout scrivesse per la gloria.L’importante è che gli apocrifi riescano dignitosamente e questo è il caso di cui parliamo.

  10. Alessandro B.

    Ci sono apocrifi e apocrifi. Quelli di Goldsborough sono di ottimo livello, quasi non riesco a distinguerli dgli originali di Stout. Del resto, molti gialli a firma Ellery Queen sono, in realtà, degli apocrifi approvati dagli stessi Dannay e Lee.

  11. Rusty

    Tutti gli autori di gialli non credo aspirassero alla gloria letteraria, bensì a lauti guadagni. Il genere è sempre stato profittevole, sia nella golden age, sia oggi, basta guardare l’impressionante murale dedicato che si trova in ogni libreria. Quanto agli apocrifi di EQ, gli stessi Dannay e Lee diventarono apocrifi di loro stessi, a giudicare dal clamoroso cambiamento stilistico che introdussero negli anni ’40.

  12. Stefano

    Gli ultimi di Goldsborough erano diventati pesantissimi (che abbia letto io: Murder stage left e The Battered Badge) perchè si risolvevano in una serie infinita di colloqui tra Wolfe e i vari sospettati, senza nessun tipo di azione.
    Questo torna ad essere godibile, forse un po’ forzato l’inserimento dell’argomento storico (evito di spoilerare), un po’ come nei romanzi di Kathy Reichs, ma tutto sommato è piacevole. Speriamo vengano pubblicati anche gli altri scritti negli ultimi anni, che mi risultano inediti in Italia!

  13. chiara171

    Molto godibile! Mi é piaciuto

  14. Matteo

    Direi tra i migliori apocrifi di Goldsborough.

  15. Marco Pacino

    Per quanto “apocrifo” ho trovato molto bello questo libro. Divorato in un giorno! Piacevolissima lettura. Spero che l’autore ne scriverà altri, non vedo l’ora.

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