I Classici de Il Giallo Mondadori 1393 : Indagine a ritroso

gennaio 18th, 2017 by Moderatore

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Rievocare gli spettri non porta niente di buono. Un monito che il dottor Edward Haxton dovrebbe prendere in considerazione. Insegnante universitario, è nel mirino dei colleghi per la gestione disinvolta di certi libri contabili, ma non intende lasciarsi estromettere con un’accusa di malversazione. Piccole miserie della vita accademica? Non proprio. Perché la mossa da lui scelta per contrattaccare va ben oltre i limiti dell’ambito professionale. Ed è così che la sua minaccia di svelare i retroscena di uno scandalo di qualche anno addietro, quando una studentessa era deceduta in seguito a un aborto, scatena l’irreparabile. Un’aggressione contro un’altra ragazza, quindi un’altra morte. Anzi: un delitto. Che potrebbe essere appena l’inizio. La violenza genera violenza, come per un macabro riflesso. E ora l’ombra senza pace della prima vittima reclama un tributo di sangue.

D.M. Devine (1920-1980), giallista britannico, è stato funzionario amministrativo presso l’Università di St Andrews, in Scozia. A partire dal 1961 si dedica alla crime fiction, scrivendo tredici romanzi e guadagnandosi l’apprezzamento di Agatha Christie. Si firma anche Dominic Devine e David Munro.

All’interno, il racconto “Delitto in do maggiore” di Liudmila Gospodinoff, vincitore del premio Giallo sulla Gialla 2016.

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12 Responses

  1. Marcor

    La trama e’ accattivante. Lo prendero’anche se non conosco affatto l’autore. Qualcuno sa dirmi qualcosa di piu’, anche sulle sue altre pubblicazioni?
    Grazie

  2. Mauro Boncompagni

    Marcor, D.M. Devine è tra gli autori del poliziesco inglese apparsi dopo il 1960 a essersi ispirato in modo intelligente e con maggiore successo alla scuola del giallo classico. Il suo primo romanzo, in italiano “Lutto in famiglia”, non vinse un premio letterario bandito dal prestigioso Collins Crime Club solo per un vizio di forma, se vogliamo chiamarlo così (il concorso era riservato ai docenti universitari, mentre Devine era solo un segretario amministrativo), ma il libro venne egualmente pubblicato con giudizi molto lusinghieri di esperti del calibro di Agatha Christie e Nicholas Blake. Quando “Non c’è ritorno” apparve in Inghilterra, Julian Symons lo recensì in questo modo sul “Sunday Times”: “Una vera detective story di tradizione classica, che comunica al lettore quel desiderio piacevole ma quasi angosciante di raggiungere la soluzione”. Può bastare?

  3. Mauro Boncompagni

    Sfogliando tra i miei file, ho trovato una interessante recensione di Francis Iles (Anthony Berkeley) apparsa sul “Guardian” nel 1966 proprio su questo “Indagine a ritroso”: “D.M. Devine è ormai diventato un maestro della moderna detective story ai suoi più alti livelli; e in ‘Indagine a ritroso’ gli indizi sono davvero succulenti. Questa storia dalla trama accattivante e dall’ambientazione universitaria, con personaggi vivaci e un mucchio di credibili complicazioni, sembra scritta apposta per coloro che amano un puzzle veramente buono. E la soluzione li lascerà ampiamente soddisfatti”.

  4. andrea

    Ciao marcor, secondo me è un autore ottimo e lo dico a ragion veduta possedendo tutti i suoi romanzi tradotti in italiano. Si tratta di whodunit ottimamente confezionati, logicamente ineccepibili che rispettano tutte le regole del giallo classico pur essendo immersi in un’atmosfera più angosciante del mystery classico. I suoi romanzi sono tutti di ottimo livello, mancano forse il o i capolavori, nella sua produzione

  5. ophiucus75

    L’unico finora letto suo, “Lutto in famiglia”, mi era alquanto piaciuto, di sicuro non mancherò di leggerlo (poste permettendo!).

  6. marcor

    Ringrazio il Dott. Boncompagni e gli altri amici del blog per le esaurienti informazioni. I lusinghieri giudizi su questo autore mi spingono ancor piu’ a leggere questo romanzo e quindi ad attenderne l’uscita con ansia. Grazie ancora

  7. Jack

    Non posso che concordare con quanto affermato da Mauro Boncompagni e con gli altri interventi : anni fa lessi diversi romanzi (non tutti, ma colmerò presto questa lacuna, visto che possiedo l’opera omnia di D.M. Devine),mi impressionarono molto favorevolmente: Si tratta di opere di buona (talvolta eccellente) fattura.
    A questo punto mi chiedo se il Giallo Mondadori abbia intenzione di pubblicare in futuro i due romanzi ancora inediti di questo apprezzatissimo autore : mi riferisco cioè (se Wikipedia e altri siti non ingannano)a 1) Doctors also die (1962), 2) This is your death (1981)
    Grazie per l’ospitalità e a presto

  8. marsun90

    Speriamo che tra i classici vengano, con il tempo, riproposti i recenti oscar gialli (Queen,Charlie Chan ec..) dato che l’attuale formato con la doppia copertina forata tipo gruviera li rende scomodissimi da leggere e di facile strappo.

  9. Mauro Boncompagni

    I due romanzi di Devine che citi, Jack, sono effettivamente inediti. Ma mentre “This Is Your Death” è una storia poco convincente sulla rivalità tra due fratelli (il libro apparve postumo, e personalmente sospetto che sia stato ripescato dopo essere stato scartato diversi anni prima, dato che l’ambientazione mi sembra più da anni Sessanta che da anni Ottanta), l’altro romanzo che citi, “Doctors Also Die”, è uno dei migliori di Devine e ha una trama accattivante. Stranissimo che sia rimasto inedito così a lungo. A meno che, all’epoca, non sia mai arrivato in redazione. Sarebbe bello proporlo per una traduzione italiana, e se l’editor ci legge, potrebbe farci una pensata.

  10. Jack

    Caro Boncompagni,

    un GRAZIE maiuscolo per la tua esauriente e interessantissima risposta
    Buona giornata a te e a tutti i lettori del Blog

  11. Alberto Minazzi

    Inserisco qui la mia recensione, che ho postato anche su aNobii dopo aver letto la versione del Giallo Mondadori del 1968.

    Personalmente, il giudizio che do ad un giallo si ricollega anche ai tempi di lettura: ritengo che una settimana, con i miei ritmi, sia la durata giusta di un libro, che, salvo alcune eccezioni, non deve protrarsi troppo a lungo, per non trascinare troppo la storia e perdere magari così dei dettagli importanti, né richiedere pochi giorni o poche ore, perché (sempre fatti salvi alcuni casi) il rischio è quello dell’“effetto bicchiere d’acqua”, cioè di un qualcosa che ti dimentichi altrettanto velocemente. In questo caso, ci troviamo molto vicini alla seconda tipologia, perché la mia lettura è filata via liscia e veloce, ma mi rendo conto che, se ci fossero stati degli elementi di maggior sostanza, il risultato sarebbe stato decisamente migliore. Con ciò non voglio togliere nulla ad un libro che resta comunque buono (le tre stelle piene ci stanno tutte e non ritengo un azzardo arrotondare il giudizio per eccesso a quattro), anche se, al tirar delle somme, ci sono tutti i germi per definirlo al tempo stesso una possibile occasione mancata. Mi spiego subito: a fronte di personaggi approfonditi ottimamente e con originalità, ce ne sono altri che invece sono a malapena abbozzati, tanto che spesso li ho confusi (anche perché la prosa dell’autore, o quella del suo traduttore, non sono sufficientemente scandite per evitare i possibili fraintendimenti). La storia vive sulla contrapposizione di tempi tra passato e presente con buona organizzazione e l’enigma, a base più logica che “matematica” (gli indizi cioè vanno dedotti dal contesto, più che essere veri e propri elementi univoci inseriti all’interno del testo), è tutto sommato soddisfacente, con un discreto colpo di scena finale. È il complesso di tutto ciò messo assieme che, però, mi spinge al giudizio di una compiutezza relativa: manca, in altri termini, il “tocco” che alcuni autori hanno e altri no nel fare di una buona opera un capolavoro.

  12. ophiucus75

    Resta un buon romanzo, assolutamente sopra la media, e spero che continuino in futuro i recuperi delle opere di Devine, degnissimo autore e piuttosto variegato.

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