I titoli di settembre del Giallo Mondadori

agosto 1st, 2024 by Redazione

Pronti per i teaser di fine estate?

Ecco la lista dei titoli del Giallo Mondadori in arrivo durante il mese di settembre 2024 che potete già trovare nelle pagine finali dei volumi di agosto:

– Il Giallo Mondadori n. 3243, “Quattro funerali e un matrimonio” di Rhys Bowen;

– Classici del Giallo n. 1484, “Capro espiatorio di Robert Finnegan;

– Il Giallo Mondadori Big n. 7, “Il college” di Dorothy L. Sayers;

– Il Giallo Mondadori Sherlock n. 121, “Sherlock Holmes. Vendetta dall’oltretomba” di David Stuart Davies.

Come da tradizione, daremo tutte le anticipazioni su questi volumi a fine mese.

Seguite il blog per restare aggiornati.

Buona estate!

 

 

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Posted in Ebook, Giallo (serie regolare), I Classici del Giallo, Il Giallo Big, Sherlock

55 Responses

  1. Gemma Diomede

    “Il college” di Dorothy L. Sayers, certamente la sospirata traduzione di “Gaudy Night”!

  2. Gneo

    Mese molto interessante. Unica pecca la Bowen!

  3. Marco

    E finalmente Sayers. Bastava avere un poco di fiducia nella redazione. Grazie a tutto il GM per l’eccellente scelta.

  4. Fabrizio

    Penso di sì ,bene!

  5. Mariano del Preite

    Redazione, è così? “Il college” è la versione italiana di “Gaudy Night”? Sarebbe davvero una splendida notizia

  6. Claudio

    Io personalmente comprerò il giallo della Sayers. Non mi interessa come è stata tradotta.

  7. Redazione

    @Gemma, @Mariano,
    sì, si tratta di Gaudy Night.
    Buona estate!

  8. Lorenzo

    Una notizia ottima, finalmente. Grazie GM.
    Ma mi domando, dato che ci sarà questo inedito, fra qualche tempo troveremo anche l’inedito di Berkeley: “Trial and Error”?
    Sarebbe veramente un regalo gradito per noi fan del giallo mondadori

  9. Fabrizio

    Grazie ancora ,aggiornateci naturalmente sulla data di uscita

  10. Pietro De Palma

    Sarebbe da chiedere chi l’abbia tradotto. Tradurre la Sayers non è da tutti. E’ molto difficile. E’ come tradurre certi romanzieri che provenivano da Oxford

  11. Franco Nivaldo

    GAUDY NIGHT, grande notizia!

  12. Franco Nivaldo

    Pietro De Palma: è vero, oltretutto pieno zeppo di citazioni anche oscure, in versi e in prosa

  13. Fabrizio

    Vedo che il libro di Finnegan uscì negli anni 50 ,qualcuno conosce l’autore?

  14. Pietro De Palma

    @Franco Nivaldo: e noioso e palloso come gran parte dei romanzi della Sayers. Io non l’ho finito in inglese ma finché l’ho letto non c’era neanche il morto. Ovviamente è da prendere giacché è la prima edizione italiana, ma tra Sayers e Blake, Blake e’ moooolto meglio

  15. Mariano del Preite

    E’ da comprare in ogni caso, auspicando che a tradurlo sia stato Mauro Boncompagni e che nei prossimi mesi esca anche il secondo titolo agognato da anni, ossia il sempre citato Trial and Error di Berkeley. Grazie redazione e buona estate a tutti

  16. Franco Nivaldo

    In effetti in “Gaudy Night“ il morto non c’è proprio.

  17. Fabrizio

    Sayers per me impagabile per l’ambientazione ,sopratutto quando compare la famiglia al completo ,ad es .Clouds of witness.
    Boncompagni? Magari.
    Trial and error prossimo traguardo.

  18. Fabrizio

    A proposito di Blake,vedo che ci sono ancora non tradotti
    https://it.wikipedia.org/wiki/Cecil_Day-Lewis

  19. Fabrizio

    Mi auguro anch’io una traduzione di Boncompagni! Per il resto si vede che le cose cambiano, un tempo i grossi colpi erano tra luglio e agosto e Natale, ma evidentemente è cambiato il modo e il tempo di leggere del Fedele Lettore del Giallo. Ho un ricordo di settembre meno spumeggiante. Grazie alla redazione per aver colmato un vuoto culturale e mi associo sull’altra grande richiesta di Trial and Error.

  20. Rusty

    Il Segreto delle Campane è molto bello, tutt’altro che noioso. Poi de gustibus, qui piace molto Halter che per me è illeggibile.
    Quindi Sayers lo comprerò sicuramente, sperando di trovarlo.

  21. Marco

    La Sayers è pura grande letteratura del novecento. Come in Simenon l’intreccio giallo c’è ed è spesso brillantemente risolto, ma in un contesto di romanzo totale che arricchisce chi legge. Insieme alla Tey ha portato il mystery alla nobiltà pura,ogni suo libro è imperdibile.

  22. Lele

    Vorrei dare un consiglio alla @Redazione: perché non pubblicate nuovamente la raccolta di Agatha Christie “Parker Pyne indaga” ma con l’aggiunte dei due racconti la stella del mattino e il caso della baia di Pollensa?

  23. Redazione

    Ciao @Lele,
    grazie per la segnalazione.
    Buon pomeriggio e buona estate!

  24. Palmina

    Io suggerisco un’edizione dei racconti di Patrick Quentin, molti sono inediti.

  25. Pietro De Palma

    @ Marco : scusami, ma non puoi generalizzare. Tu il testo inglese non ce l’hai, io l’ho letto fin quasi alla fine. Il morto non c’è. Valga quello che diceva la Sayers, che non riteneva un vero mystery questo.
    Tu leggilo bene, immagino che l’edizione italiana non sia veramente integrale, altrimenti sarà noiosissima, con rimandi a versi e a significato criptici. E poi potremo parlarne.
    Per il futuro, consiglio caldamente alla redazione di prendere in esame per la collana I BIG, un must, da far tradurre a Mauro Boncompagni, che stravede per questo autore: “Trial and Error” di Anthony Berkeley (1937), un vero giallo.

  26. Redazione

    Cari utenti,
    cortesemente ricordiamo di moderare i toni ed evitare polemiche.
    Aiutateci a conservare l’utilità di questo blog come strumento di informazione e a mantenerlo un posto piacevole in cui trascorrere il tempo.
    Grazie e buona estate!

  27. L'Ombra

    Sarebbe bellissimo un volume di Agatha Christie contenete solamente tre racconti lunghi che non si trovano facilmente mai riuniti:
    1) Testimone d’accusa
    2) Tre topolini ciechi
    3) La disgrazia

  28. Fabrizio

    Nell’attesa di Il college mi accingo alla lettura di Cinque piste false,faticosamente trovato usato a caro prezzo ,un classico del giallo del 1994 da 400 pagine della Sayers ..Grazie ancora per la nuova traduzione !

  29. Marco

    Pietro; hai scritto tu che i romanzi della Sayers sono tutti “noiosi e pallosi” (uso parole tue) e poi sarei io che generalizzo? Da lettore che ha amato Il segreto delle campane, Lord Peter e l’altro, Sincope, Bellona club etc non posso assolutamente essere d’accordo, ogni parere è legittimo ma se di parla di generalizzare non sono io ad averlo fatto. Per quanto riguarda Gaudy Night, su come è tradotto e da chi, lo si vedrà al momento, io mi auguro una traduzione integrale ed accurata come spesso è stato.

  30. Pietro De Palma

    Io mi auguro di no, perché altrimenti la lettura sarà noiosissima. Comunque “de gustibus non disputandum”. Guarda che l’ho amata anch’io la Sayers, quando cominciavo ad ampliare i miei orizzonti, negli anni 80. MA Bellona, Alta Marea, 5 piste false, non giustifica salvare tutto. Anche Una indagine romantica non è male. Ma, a parere mio, è una scrittrice che è invecchiata male, mentre per es. I romanzi di Wade si leggono ancora

  31. Franco Nivaldo

    Pietro De Palma: a differenza tua io “Gaudy Night“ l‘ho letto fino in fondo e confermo che il morto non c‘è: e allora? C’è eccome il mistery,e c‘è anche molto altro, ritratti psicologici sottili, ritratto d‘ambiente e d‘epoca, considerazioni sociologiche sul ruolo delle donne nella vita intellettuale per niente banali. POi, certo, ‘de gustibus non est disputandum, ma “GN“ è un romanzo importante.

  32. Claudio

    Chiedo scusa, sto uscendo dal tema. Un consiglio alla redazione. Perché non mettete una rubrica sui gialli che vorreste leggere da noi. Così nessuno esce dal tema. Ho letto su Wikipedia un giallo di Herry wade. Il delitto a mezzanotte. Vi dico la verità questo giallo è intrigante. Grazie

  33. Redazione

    Ciao @Claudio,
    è possibile segnalare dei titoli sotto questo post: “Chiamata alle armi per tutti i giallisti”.
    Buona giornata e grazie della segnalazione.

  34. Claudio

    Un’altra cosa redazione. Perché non ripubblicate gialli degli anni ‘70, ,’80, 90 e così via. Allora alcuni autori non sapevo la loro esistenza . Oggi so chi erano. Allora avevo 3 anni ,oggi li comprerei a occhi chiusi, perché ho 60 anni. Togliete a mano a mano, tutto i gialli di Doyle.

  35. Dani

    Evviva, finalmente un nuovo romanzo di Rhys Bowen! Quando ho letto l’anticipazione in fondo all’Harding di agosto non riuscivo quasi a crederci. Grazie alla redazione!

  36. Rusty

    Chiedo cortesemente a tutti i partecipanti di questo blog di evitare di spoilerare. Comprerò senz’altro Gaudy Night, ma la lettura sarà influenzata da alcuni dei post qui sopra. Sarebbe opportuno limitarsi a giudizi generici. Grazie.

  37. Fabrizio

    Concordo con Rusty!
    Comunque che la Sayers non sia Carr o la Christie è pacifico,nondimeno la lacuna andava indubbiamente colmata, quindi bene così e avanti su questa linea!

  38. Marco

    In risposta a Pietro; io amo molto le gialliste donne, credo che diano al genere un tocco più delicato e ricco di sfumature, e anch’io se cerco un giallo più classico e di intrattenimento prediligo scrittrici come la Allingham e la Brand (oltre ovviamente a sua maestà Agatha) mentre la Sayers, la Tey e anche Ngaio Marsh le vedo più come continuatrici della tradizione della Gaskell o delle sorelle Bronte, che a loro tempo scrissero storie con buone dosi di Mystery, ma che ovviamente erano molto di più di letteratura di genere. Credo che la Sayers, tra le tre che ho citato, sia quella che più ha raccolto il testimone di questo tipo di narrativa, lungaggini comprese, poiché concordo che la Sayers non sia certo un’autrice da ombrellone o da puro svago. Per cui, tra i tanti titoli non imprescindibili che saturano il mercato, avere un romanzo di tale spessore a un prezzo veramente accessibile e con la cura editoriale garantita da un prodotto targato GM a me pare un vero miracolo, per cui mi sento veramente di ringraziare chi ha permesso la realizzazione di questo sogno, che ci soddisfa e al contempo ci fa sonare altri grandi inediti come Trial and Error.
    Concludo associandomi alla richiesta di Rusty di non spoilerare troppo.

  39. Alessandro B.

    Le Venti Regole del Giallo, scritte da Willard Huntington Wright (alias S.S. Van Dine) nel 1948, che per me sono come i Dieci Comandamenti del Giallo, recitano al n.7: “Ci deve essere almeno un morto in un romanzo poliziesco e più il morto è morto, meglio è. Nessun delitto minore dell’assassinio è sufficiente. Trecento pagine sono troppe per una colpa minore. Il dispendio di energie del lettore dev’essere remunerato!”
    Non aggiungo altro, poi ognuno è libero di condividere o meno.

  40. Simone Sani

    Una lista di gialli di autori insigni (c‘è anche Gaudy Night) senza il morto:

    https://www.lapl.org/books-emedia/lapl-reads/book-lists/mysteries-without-murder

  41. Rita

    La Christie ha violato parecchie regole,nei suoi capolavori:
    “Nessuno”è l’assassino
    Tutti sono assassini
    L’assassino è il poliziotto
    L’assassino è chi racconta
    …ma quando sei un grande ti viene perdonato quasi tutto

  42. Lorenzo

    Come ha fatto giustamente notare Simone, esistono innumerevoli gialli nei quali il morto non c’è.
    Le regole di Van Dine non sono un dogma e non sono certo le uniche che sono state scritte. Ricordo, per esempio, il decalogo del giallo perfetto di Ronald Knox. La prima regola di questo decalogo afferma che il colpevole deve essere presentato all’inizio del libro ma deve essere altresí un personaggio ai cui pensieri il lettore non ha accesso… Peccato che, in dieci piccoli indiani, c’è proprio un passaggio in cui vengono svelati i pensieri del colpevole (ovviamente senza rivelarlo)…
    Questo è solo un altro esempio, dopo i gialli senza il morto, in cui le regole sono state spazzate via dimostrando che si può scrivere un buon giallo anche senza seguire questi dettami

  43. Alessandro B.

    La Christie non rientra, infatti, tra i miei autori preferiti. Per il resto ognuno è libero di apprezzare – o non apprezzare – quello che più gli aggrada. Ormai si ha un’accezione talmente ampia di “giallo” da farvi rientrare qualsiasi cosa abbia a che fare con una violazione del codice penale.

  44. Rita

    Caro Alessandro B.,il tuo assunto è contraddittorio. Se ci fosse un morto,sarebbe violazione del codice penale;se non c’è ,ma l’autore ti tende i nervi allo spasmo fino all’ultima pagina su chiama thriller e ti concedo che la categoria del giallo è onnicomprensiva . Quanto a dame Agatha, può non piacere ,ma rimane,secondo me,la più saccheggiata,perché le sue soluzioni hanno “ispirato ” parecchi autori

  45. Lorenzo

    Ma non solo la Christie ha bellamente ignorato le regole che, ripeto, non sono state prerogativa solo di Van Dine. Non serve seguirle per scrivere un buon giallo… e parlo di gialli di impianto classico… Anche perché, se si seguissero alla lettera certi dettami, molti grandi gialli classici nemmeno li avremmo

  46. VS

    Finalmente un nuovo capitolo della saga di Lady Georgiana di Rhys Bowen. Lo stavo aspettando da un anno!

  47. Alessandro B.

    Cara Rita, il codice penale non comprende solo l’omicidio, ma anche altri reati “minori”, che in quelli che tu chiami “thriller” (ma che altri chiamano “gialli”, la distinzione è sottile) sono sempre presenti.
    Spiego perché non mi piace la Christie. Il colpo di scena finale è talmente scontato da risultare prevedibile: alla fine basta esaminare tutti i presonaggi coinvolti e quello meno sospettato, con meno indizi a carico, sarà immancabilmente il colpevole.
    L’arma del delitto è molto spesso il veleno e alla fine, per illustrare il movente, quasi sempre spunta fuori una parentela nascosta.
    Quanto all’aver scritto grandi gialli anche violando le regole di Van Dine i giudizi, ovviamente, sono soggettivi e come tali li rispetto ma non li condivido.

  48. Lorenzo

    Sulla Christie abbia pareri molto discordanti… Ma i gusti sono gusti.
    Riguardo ai grandi gialli scritti violando le regole di Van Dine (ma perché la gente ricorda solo quelle e non quelle di altri grandi autori?), riprendo le parole dello stesso Van Dine:
    “Il più importante degli scrittori francesi moderni di narrativa poliziesca è Gaston Leroux; in effetti, la mezza dozzina di romanzi che compongono le Aventures Extraordinaires de Joseph Rouletabille… rappresentano il più alto livello raggiunto dal romanzo poliziesco in Francia dopo la fine letteraria di Lecoq, e contengono una varietà di idee e ambientazioni che conferisce loro una diversità di fascino.
    E ricordiamo che il primo di questi romanzi, una straordinaria camera chiusa, non contiene il morto

  49. Fabrizio

    Sicuro?

  50. Alessio

    Nel leggere questi interessanti scambi, noto un po’ di confusione.
    Tralascio il commento un po’ troppo duro riguardo ai romanzi di Agatha Christie e mi soffermerei su quanto detto da Lorenzo.
    C’è un errore enorme nel suo commento: il mistero della camera gialla contiene il morto. Ora mi sfugge il nome, ma il guardiacaccia viene ritrovato ucciso. In effetti, è l’unico delitto commesso rispetto ai tentativi di uccidere la signorina Stangerson.

    Riguardo alle regole, ne esistono di molteplici versioni, scritti da altrettanti giallisti ma a mio avviso non servono a granché.

  51. Simone Sani

    Leggo che parecchi sono perplessi quanto alla Sayers; io non ho letto Gaudy Night ma credo che sia come minimo una lettura interessante, a leggere il molto che se ne trova sull’internet, p.e. quest’articolo del Guardian che consiglio: https://www.theguardian.com/books/booksblog/2016/jan/06/gaudy-night-by-dorothy-l-sayers-a-weighty-novel-that-still-thrills

  52. Paolo P.

    @ Simone Sani: Grazie per aver condiviso questo articolo, davvero interessante.
    Per quanto mi riguarda sono davvero curioso e felice per la prossima pubblicazione del romanzo di Sayers. Dopotutto, erano anni che veniva richiesta una traduzione di Gaudy Night… Grazie!

  53. Claudio

    Farò un off topic . Ma redazione consentitemi. Amo Carter Dickson . E quel pazzo H.M. detto il vecchio. Speriamo che non assomigli Churchill. Come dicono e l’aspetto . Leggevo e ridevo. Mi immagino vestito da Nerone H . M. Non sono commenti

  54. Fabrizio

    Devo dire che dopo un agosto di letture sayersiane mi sento incline a sottoscrivere i pareri di Pietro de Palma ( e di Edmund Wilson) però il finale del Segreto delle campane lascia il segno.

  55. Jack

    Per una volta, vado anch’io “fuori tema” per associarmi alla richiesta della lettrice Palmina ossia la pubblicazione di tutta la produzione narrativa breve (short stories) e meno breve (novellas), compresa quindi anche quella già apparsa in italiano su diverse testate (anche su settimanali come “Grazia” o “La Domenica del corriere”) della ditta Q. Patrick, Patrick Quentin, Jonathan Stagge.
    Forse ora è più agevole pensare ad un’operazione del genere: La benemerita casa editrice americana “Crippen & Landru” ha infatti iniziato a farlo e
    sono già apparsi tre volumi (il programmma parla di cinque volumi) e precisamente: “The puzzles of Peter Duluth”, “The cases of leutenant Timothy Trant” e “Hunt in the dark”: in questo terzo volume dovrebbe esserci il romanzo breve “The frightened landlady”
    (1935) a firma Jonathan Stagge, di cui finora esiste solo una versione francese. Infine sul sito
    http://www.genovalibri.it/quentin/racconti.htm c’è una documentazione abbastanza completa sull’argomento

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