Classici Oro Giallo Mondadori 14: Augusto De Angelis, “Il candeliere a sette fiamme”

Augusto De Angelis, “Il candeliere a sette fiamme”, Il Giallo Supplemento n. 14, luglio 2024

Augusto De Angelis, “Il candeliere a sette fiamme”, Il Giallo Supplemento n. 14, luglio 2024

Quello che all’apparenza inizia come un caso qualsiasi nella desolazione delle casacce degradate in via Anfiteatro a Milano, si trasforma in una caccia all’uomo internazionale per il commissario De Vincenzi, l’investigatore melanconico e pessimista inventato dal giallista Augusto De Angelis, che scrisse i suoi romanzi durante il ventennio fascista.

La vittima ha l’aspetto di un uomo mediorentale e il passaporto tedesco, ed è morto senza accorgersi apparentemente di niente, ancora in pigiama e con i vestiti piegati con cura accanto al letto.

Due però sono i dettagli che non quadrano: la presenza di un candelabro a sette bracci, ovvero una menorah ebraica, e il numero quarantotto scritto in nero sulla porta gialla della sua camera d’albergo. Un codice segreto?

La pista porterà De Vincenzi fuori dall’Italia in un giallo che si mescola alla spy-story. L’indagine lo porterà ad attraversare il Mediterraneo e ad approdare in Egitto, dove la questione palestinese inizia appena a delinearsi nel mutevole scenario internazionale.

Augusto De Angelis (1888–1944), scrittore, giornalista e autore teatrale perseguitato dal regime fascista, è considerato il padre nobile del giallo all’italiana. Da appassionato cultore di questo genere letterario, ha anche curato una collana dedicata alla narrativa poliziesca. Il commissario De Vincenzi è il suo personaggio più noto, protagonista di quindici romanzi ambientati nella Milano degli anni Trenta.

Buona lettura!

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