Classici del Giallo 1480: Cornell Woolrich, “La pietra maledetta”
Cornell Woolrich, “La pietra maledetta”, I Classici del Giallo n. 1480, maggio 2024
India, 1757. Escargot è un soldato semplice nell’esercito di Sua Maestrà Luigi XV.
Stremato dal caldo e stanco delle mille insidie di quel paese lontano, il francese si aggira in libera uscita per Mitapur quando i suoi avidi occhi si posano su un idolo annerito dal tempo, nel ventre oscuro di un tempio indù.
Una divinità piena di braccia, dagli occhi scintillanti che sembrano quasi dotati di vita.
Si sa che l’occasione fa l’uomo ladro, ed Escargot non fa eccezione. Senza rimuginarci troppo, il soldato stacca uno dei due enormi diamanti dal valore incommensurabile e, dopo aver affrontato un anziano sacerdote, scappa verso il porto.
Ha stretto in pugno il suo lasciapassare per tornare a casa, ma nelle orecchie gli rimbombano ancora le parole di minaccia del vecchio sacerdote: “Tu hai rubato l’occhio di una divinità. Questo occhio resterà sempre fisso su di te, portandoti sciagure.”
Quello che non immagina è che quel furto sacrilego darà realmente il via a una scia di sangue destinata ad attraversare i secoli.
Come sancito dalla maledizione, il diamante rubato passerà di mano in mano: arriverà in dono a una giovane aristocratica condannata alla ghigliottina nella Parigi della rivoluzione, piomberà a New Orleans nel caos della guerra civile americana, per poi riemergere ancora una volta nella Tokyo degli anni Quaranta, tra le mani di una spia americana convinta di aver fatto un affare.
Come predetto dal sacerdote, l’occhio della divinità adirata non perdona. E tutti coloro che sono tanto sfortunati da entrare in suo possesso sembrano destinati ad andare incontro a una fine ineluttabile.
Traduzione di Mauro Boncompagni.
Cornell Wollrich (1903-1968) è uno dei grandissimi del giallo americano. Nei romanzi e racconti scritti nel corso di un’esistenza travagliata, vivendo per anni rinchiuso negli alberghi di Manhattan, ha saputo come nessun altro innestare sui meccanismi del suspense il senso di solitudine dell’individuo in balia di un mondo spietato e incomprensibile, la disperazione per l’amore frustrato, l’angoscia e il puro terrore, che rappresentano la sua cifra inconfondibile. Si è firmato anche con lo pseudonimo di William Irish.
All’interno, il racconto “Al mare con l’assassino” di Samuele Nava, vincitore del premio Scerbanenco@Lignano 2023.. Ecco come ce lo presenta l’autore:
Questo breve racconto vuole essere un omaggio a Giorgio Scerbanenco. Il titolo si ispira a “Al mare con la ragazza”, un meraviglioso noir ambientato tra Milano, Latisana e Lignano, pubblicato da Scerbanenco un anno prima di “Venere privata”. Il romanzo è la storia di due ragazzi “di borgata” milanesi che “vogliono vedere il mare” a ogni costo. Anche il protagonista del mio raccontino, un ergastolano in permesso premio, vuole vedere il mare; e a Lignano incontrerà il sorriso di una ragazza.
Buona lettura!
EBOOK DISPONIBILE A MAGGIO
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Posted in Ebook, I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
aprile 30th, 2024 at 11:19
@Redazione
Buongiorno, ho comprato il volume, ma in fondo non sono riportate le uscite di giugno. Le potete anticipare?
Grazie mille
aprile 30th, 2024 at 16:12
A un Woolrich, tradotto da Boncompagni, non si può dir di no!
maggio 1st, 2024 at 23:49
… anche se una bella raccolta di racconti inediti l’avrei preferita! Forza, e poi un bel Drago Woolrich con il meglio della sua produzione breve!
maggio 2nd, 2024 at 08:38
Ciao @Lele,
a giugno usciranno:
– “Dannati per sempre” di Nicola Calathopoulos per Il Giallo Mondadori;
– “Dieci incredibili giorni” di Ellery Queen per I Classici del Giallo;
– “Sherlock Holmes. Il manoscritto scomparso di Mark Twain” di Roger Riccard per il Giallo Mondadori Sherlock.
Su queste uscite daremo, come sempre, maggiori anticipazioni sul blog a fine mese.
Buona giornata!
maggio 2nd, 2024 at 09:27
Per evitare le solite domande tipo: “cosa esce il prossimo mese”, proporrei di fare un piccolo riquadro, magari in alto a destra, con un breve elenco delle prossime uscite.
maggio 2nd, 2024 at 12:55
Vorrei sollecitare anche io un bel Omnibus di Woolrich!
maggio 3rd, 2024 at 00:37
Di questo Woolrich cosa mi dite? Non lo conoscevo minimamente (il libro, non Woolrich, ci mancherebbe) e non ho trovato alcuna recensione sul web. Qualcuno di voi l’ha già letto?
maggio 3rd, 2024 at 05:40
Mmm, chiedo scusa per OT ma… “Dieci incredibili giorni” non è stato (ri)edito nei Classici del Giallo a luglio 2016? Queen non si discute mai, però mi sembra un po’ ravvicinata come ristampa.
maggio 7th, 2024 at 14:59
Chissà, magari Dieci incredibili giorni (capolavoro assoluto) sarà finalmente in versione integrale…..
maggio 9th, 2024 at 15:46
@Mariano A parte che, da abbonato, mi arriva lo stesso, ma se fosse integrale niente da eccepire sulla ristampa ravvicinata. Non sarebbe però male, che ne so, se non una collana ad hoc, o un rilancio dei Classici, utilizzare come ai vecchi tempi dei colori diversi per nuovi numeri integrali, anche se resto dell’idea che un bel rilancio in stile Urania Collezione non sarebbe male, magari dopo quota 1500, sarebbe tempo per una collana filologicamente corretta con Christie, Carr, Queen, Stout al loro meglio, più qualche paginetta critica a fine volume, e continuare i ripescaggi da Palmine e numeri tra le prime centinaia. Chiedo sempre scusa per l’OT, e mi permetterei di consigliare la nascita di un piccolo spazio virtuale di dialogo coi lettori che prescinda da numeri del mese per parlare delle collane gialle, storicamente tra i fiori all’occhiello dell’Editore e con vista sul secolo di vita. Credo che, da appassionato uranofilo, pur trattandosi di pubblici diversi, manchi un po’ un luogo di riflessione critica per favorire anche l’apertura a nuovi lettori; perdonate il papireggiare, che mi è dolce in questo mare…
maggio 10th, 2024 at 11:27
@Ophiucus75 Completamente d’accordo con te; anch’io ogni mese lascio in edicola oltre 50 € per le uscite di Giallo e Urania, per cui sottoscrivo ogni parola ed ogni concetto da te espressi. Eppure, senza alcuna vena polemica nei confronti della @Redazione, non posso fare a meno (e penso di averne il diritto) di rilevare la diversa attenzione da Essa rivolta alle due collane: certamente maggiore nei confronti di Urania, dove le nuove traduzioni e/o le riproposizioni integrali stanno diventando una gradita consuetudine (Collezione); innegabilmente inferiore nei confronti del Giallo (Classici) dove vengono riproposte traduzioni vecchie di decenni spesso tagliate nella loro forma originale. Quale affezionato “contribuente” della Casa, avrei preferito anch’io un po’ più di attenzione.
maggio 13th, 2024 at 19:02
@FrancoMinardi Io 50 forse no, però seguo quasi tutti i volumi da edicola Mondadori, oltre all’abbonamento immancabile ai Classici del Giallo; non mi permetto di criticare ciò che non conosco, come le dinamiche particolari per le doppie acquisizioni cartacee-digitali, però ho notato negli ultimi anni un eccellente rilancio della componente sf, e sogno lo stesso anche per i Gialli, cosa che già con la nascita dei Big mi pare piacevolmente di intravvedere. Di sicuro i numeri non saranno più quelli entusiasmanti anni 70-80, ma sogno per il centenario un forte rilancio per questa storicissima collana e tutte le sue derivate. Col tempo già si è creato a livello di autori italiani un corpus contemporaneo assai valido, mi auguro solo possano crearsi le condizioni anche per un rilancio critico-filologico del genere, auspicando attenzione anche saggistica e un occhio di riguardo, anche solo una o due uscite annuali, per tutti i classici brevi e di media lunghezza, naturalmente spalmati nei vari sottogeneri possibili. Mi scuso sempre per l’OT, in assenza di uno spazio più adeguato per le riflessioni sulle collane/uscite.
maggio 13th, 2024 at 19:18
@Franco @Orphicius75 Sottoscrivo i vostri interventi, aggiungendo il rammarico per le aspettative create dalla nascita della nuova collana gialla BIG, dove sarebbe stato bello vedere i grandi titoli inediti della Golden Age oppure ristampe integrali e ritradotte di grandi romanzi (pensiamo alla Lega degli Uomini spaventati di Stout) disponibili in Italia solo in versioni datate e mutilate. Anche io noto da anni le differenti strategie editoriali di Urania e del Giallo, anche in fatto di ritraduzioni, e me ne chiedo il motivo.
maggio 14th, 2024 at 12:39
Questa delle traduzioni mutilate non si può sentire. Capisco che non si parli di Faulkner o Céline, ma il rispetto per gli autori è sempre dovuto. Per fortuna pare sia solo un retaggio tossico di anni lontani.
maggio 14th, 2024 at 16:56
@Mariano: Adesso corriamo un rischio ancor peggiore, quello di romanzi “adeguati alle superstizioni contemporanee”, e temo molto per Agatha Christie. Tra un testo mutilo e uno politicamente corretto… non so cosa sia peggio!
maggio 15th, 2024 at 12:57
Hai dannatamente ragione,Ophiucus 75!
Per l’adorata Agatha gli italiani erano mafiosi due volte su tre.
Di questo passo mi aspetto che i pisani chiedano di revisionare la Divina Commedia, perché “Ahi Pisa,vituperio delle genti” è palesemente incitamento all’odio
maggio 15th, 2024 at 16:57
Qualcuno di voi ha letto questo Woolrich? Come è?
maggio 17th, 2024 at 16:33
@Rita Vero, tutti mafiosi e colpevoli di ogni abominio, ma motivo in più di lasciare ogni singola parola per poter comprendere a fondo le idee di un’epoca, non solo grazie a mobili o musiche. Il rispetto filologico non ha assolutamente nulla di retrogrado, si tratta solo di permettere ai lettori di epoche successive di comprendere l’evoluzione delle società, senza voler uniformare tutto in un piattume indifferenziato; altrimenti vai a spiegare la sorte di un Oscar Wilde se ne alteri il sentimento predominante dell’epoca…
maggio 20th, 2024 at 11:26
@AndreaD
trovi delle recensioni su Goodreads, cercando The Doom Stone
maggio 20th, 2024 at 14:45
@Kronos H
Grazie mille, avevo cercato in generale su google ma senza successo, ora cercherò su Goodreads.