Il Giallo Mondadori 3226: Valerio Varesi, “L’affittacamere”

marzo 27th, 2023 by Redazione
Valerio Varesi, “L’affittacamere”, Il Giallo Mondadori 3226, aprile 2023

Valerio Varesi, “L’affittacamere”, Il Giallo Mondadori 3226, aprile 2023

Valerio Varesi, “L’affittacamere”, Il Giallo Mondadori 3226, aprile 2023

 

Manca poco alle vacanze e nella questura di Parma regna la quiete. Per il commissario Soneri c’è quasi da augurarsi che persino i criminali siano andati in ferie… ma la sua speranza dura poco.

La pace viene interrotta dall’arrivo di una vecchia signora dall’aria familiare, preoccupata per un’amica che non risponde alle chiamate né al citofono.

L’ennesima ‘tragedia della solitudine’… o qualcosa di più losco?

L’amica in questione è l’anziana Giuditta Tagliavini, conosciuta da tutti in zona con il soprannome di Ghitta, padrona di una vecchia pensione.

La stessa che un tempo ospitava giovani studenti universitari e ragazze della scuola per infermiere, e dove tanti anni prima lo stesso Commissario aveva incontrato sua moglie, prima di perderla per sempre.

A far svanire la dolce nostalgia dei tempi andati ci pensa l’agghiacciante presente durante il sopralluogo: qualcuno ha pugnalato l’anziana proprietaria, lasciando il suo corpo irrigidito sul pavimento della cucina della pensione.

Ma chi potrebbe avercela a tal punto con una signora anziana come lei, e per quale motivo?
E che fine ha fatto l’arma del delitto?

Per il commissario Soneri ha inizio così l’indagine su un delitto indecifrabile, tra luoghi affollati di ricordi, prospettive ingannevoli e rigurgiti di rancori insospettabili.

 

Valerio Varesi  Nato a Torino nel 1959, vive a Parma e lavora nella redazione di Bologna del quotidiano la Repubblica. I suoi romanzi, tra  i migliori esempi di noir sociale, sono tradotti in Inghilterra, Germania, Polonia, Spagna e Francia, dove è stato definito ‘il Simenon italiano’. Il commissario Soneri, protagonista dei polizieschi che hanno venduto centinaia di migliaia di copie e che ha ispirato la celebre serie televisiva Nebbie e delitti, può essere ormai definito come un antesignano della moderna figura dell’investigatore letterario.

 

E all’interno, ultimo appuntamento con L’angolo del direttore, del compianto Maurizio Costanzo.

 

Buona lettura!

 

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12 Responses

  1. Walter

    Si può sapere chi avrà la direzione della collana?

  2. Redazione

    Ciao @Walter,
    Maurizio Costanzo era il direttore responsabile, una pura carica amministrativa, ma non essendo il direttore editoriale della collana non aveva alcuna partecipazione nelle scelte dei titoli o delle strategie editoriali, motivo per cui tutto continuerà come prima.
    Ci sarà un nuovo direttore responsabile, come previsto dal Tribunale per i periodici, ma senza alcuna partecipazione editoriale.
    Buona giornata!

  3. Cristiano Cant

    Capitò qualche anno fa ciondolando per quei luoghi impregnati di mistero chiamati bancarelle. Un’offerta stracciata, tre libri a una cifra persino ignobile. Li acquistai e ne lessi di seguito due (Gli invisibili e Il Cineclub del mistero). Mancava questo, che ho concluso due giorni fa. Non raggiunge l’estro delittuosamente tecnico degli altri due, giacchè è dominato da due piani di narrazione che sovrastano tutto: anzitutto la realtà politica e sociale di un trentennio di storia italiana (scontri destra-sinistra nel cuore degli anni ’70), e poi – più intimamente – l’inconscio stesso di Soneri, il commissario protagonista, travolto in prima persona da inattese verità legate a quegli anni. Il centro della vicenda è una pensione nel centro vecchio di Parma, uno di quei posti con un lungo corridoio al centro del quale c’è ancora il telefono a muro, con la guida e il contascatti. La donna che la gestiva, Ghitta Tagliavini, è stata uccisa con una lama che le ha dilaniato il cuore: “Tutto confluiva con naturalezza in quella pensione che pareva il perno ben lubrificato attorno al quale girava un intero mondo”. E’ un posto che Soneri conosce bene. Moltissimi universitari (fra cui lui) vi bazzicavano e vi soggiornavano all’epoca; l’andirivieni di incontri e di amori, di rabbiosi e romantici collettivi e di lotte fra fazioni opposte, tutto si incubava fra quelle stanze. Ed è lì che incontra Ada, la donna che poi diventerà sua moglie e che morirà durante il parto (morirà anche il figlio). Tornare adesso fra quelle camere è scoprire un altro mondo. Tutto cambiato da quelle atmosfere e da quelle rincorse di ragazzi. Cambiato anche il quartiere stesso, dove le vecchie botteghe sono ormai stinti ricordi e gli unici testimoni di quegli odori sono un barbiere quasi in pensione, una puttana sfiorita a livelli quasi patetici e un barbone, tale Fediga, un roccioso comunista all’epoca, talentuosissimo assistente alla facoltà di fisica ora ridottosi a dormire fra cartoni e giornali (è il personaggio più bello del libro). Quella pensione è diventata un bordello a ore, oltre che un posto dove di nascosto Ghitta (la Maga) pratica aborti e dove amanti incrociano altri amanti. Soneri sente la spaccatura fra l’allora e il presente, fra quell’Italia abitata da intense verità politiche (per alcune rarissime persone lo fu) e un nuovo orizzonte, forse – ecco la stramba chirurgia del tempo – più brutto rispetto all’altro: “Non illuderti coi ricordi, sembrano belli perchè sono lontani. Hai presente quei gioghi di buoi che si appendono alle pareti? Si fanno ammirare lucidi e freschi di vernice, ma prima di diventare collezione erano puzzolenti e sporchi di merda. La nostalgia è solo la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. E’ questo il cuore della gran parte romanzo, questa l’atmosfera – restituita benissimo – di uno ieri sfocato e tuttavia più intenso di tanta mutevolezza banale nella quale sbandiamo più illusi e disincantati. Accanto poi ci troveremmo intrecci di appalti e concessioni, ricatti e affarismi, l’eterna storia del possesso e dell’invidia umana. Il delitto sarà nè più nè meno che il destino e la biografia di qualcuno indeciso alla vita, di un istintivo, di un fragile, e Varesi lo vela molto bene nel racconto. Ma il quadro in assoluto dominante in tutta la storia è lo spaccato politico di quegli anni, prima di tutto la bassa metamorfosi, le miserie e le doppiezze attraverso cui tanti uomini – soprattutto a sinistra, e qui Varesi ci ha preso in pieno – sono approdati. Chi dunque cerca un giallo in termini stretti deve abdicare. Qui siamo nelle delicate giunture di un romanzo sociale a cui si accompagna, anche, un giallo. Concludo con una nota curiosa chiedendo alle eccellenze di Mondadori: perchè proporre sotto Pasqua un romanzo ambientato nelle feste natalizie?

  4. Rita

    Non so cosa risponderà la redazione,Cristiano, ma provo a fornirle un assist. Forse perché volevano offrirci una sorpresa e il giallo di Varesi lo è? Coinvolgente anche la tua recensione e,giacché ci siamo,auguri a tutti.

  5. Cristiano Cant

    Un abbraccio grande Rita, e….buon Natale…ovviamente

  6. Claudio

    Buongiorno. Ieri è morta la scrittrice Annie Perry. Mi è dispiaciuto molto. Aveva due vite. Mi piacerebbe leggere un speciale dei suoi gialli più famosi .Grazie

  7. Claudio

    Per ricordarla

  8. Jack

    @Redazione: Claudio mi ha preceduto: oggi ho appreso la notizia della morte di Anne Perry. La scrittrice aveva 84 anni e si è spenta a Los Angeles per un attacco di cuore,ma si trovava in ospedale da almeno due mesi.
    Mi unisco anch’io alla richiesta di Claudio e cioè auspico che il Giallo Mondadori continui a pubblicare i suoi romanzi di ambientazione storica e magari un volume strenna a Natale con due o tre romanzi brevi della serie “Christmas” inediti in Italia
    @Anne Perry: Thank you, Mrs Perry. Rest in peace

  9. chiara171

    Lasciando da parte le infinite ripetizioni sulla nebbia parmense ed i bei tempi andati, il giallo di Varesi mi é piaciuto molto.

  10. Rita

    Cara Chiara,condivido il tuo giudizio sul giallo di Varesi,meno quello sui tempi andati e sulla nebbia.Nei meteo di quando ero bambina(quelli di Bernacca,per intenderci)”nebbia in Val Padana” era una costante e la serie TV tratta dai gialli di Varesi si intitola,appunto, Nebbie e delitti.
    Ora è scomparsa pure quella ma onore al merito se un romanzo te ne restituisce l’atmosfera. Cari saluti.
    P.s.Io sono del Sud

  11. chiara171

    Ciao Rita, io di Bologna ed in effetti non vediamo la nebbia se non raramente da decenni ormai. Allora lasciamo da parte nebbia e bei tempi andati e speriamo che vengano pubblicati altri gialli di Varesi, che per me é stata una bella scoperta non conoscendo l’autore e non avendo visto la serie tv.

  12. Marco Pacino

    Un giallo Italiano, con la I maiuscola. Molto intimo, riflessivo e nostalgico.

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