Classici del Giallo 1467: John Dickson Carr, “L’automa”

marzo 25th, 2023 by Redazione
John Dickson Carr, “L’automa”, I Classici del Giallo n. 1467, aprile 2023

John Dickson Carr, “L’automa”, I Classici del Giallo n. 1467, aprile 2023

John Dickson Carr, “L’automa”, I Classici del Giallo n. 1467, aprile 2023

 

Sir John Farnleigh, ultimo discendente della propria famiglia, sopravvissuto per miracolo al naufragio del Titanic, torna in patria dopo mezzo lustro di assenza per reclamare la propria eredità.

Peccato che all’antica magione di mattoni rosso scuri, circondata da un alto muro di cinta e nascosta dallo sguardo dagli alberi, si presenti anche un secondo pretendente alla successione, che si dichiara in possesso delle prove… di essere lui il vero Farnleigh!

Presto, una morte improvvisa toglie di mezzo uno dei due pretendenti, lasciando costernati i presenti; sulla vicenda incombe un’ombra oscura, tra libri di magia nera e  misteriosi automi meccanici

Riuscirà il dottor Gideon a mantenere la razionalità e il sangue freddo nelle indagini, senza farsi influenzare dalle radicate superstizioni della campagna inglese?

Stimato uno dei dieci migliori romanzi dedicati ai delitti “della stanza chiusa” e ispirato per di più a una storia vera, “L’automa” rappresenta uno dei libri più amati di John Dickson Carr e una delle indagini più misteriose e complesse per il dottor Gideon Fell.

John Dickson Carr (1906-1977), statunitense, noto anche con lo pseudonimo di Carter Dickson, è uno dei grandi nell’Olimpo della narrativa poliziesca. I suoi romanzi sono caratterizzati da intrecci ingegnosi, atmosfere fantastiche e una buona dose di humour. Ha vinto l’Edgar nel 1949 e nel 1969 e il Grand Master nel 1962. Creatore del dottor Gideon Fell, è considerato il maestro degli “enigmi della camera chiusa”.

 

E all’interno, il racconto “Pia nella bolla” di Massimo Tivoli, vincitore del premio Termini Book Festival 2022. Ecco cosa racconta l’autore:

“Mi piacciono i gialli in cui il gioco enigmistico con il lettore, derivante dall’indagine sul fatto delittuoso, diventa il pretesto per parlare d’altro. In questo racconto, l’indagine è lo strumento per trattare il tema della disabilità cognitiva. La protagonista, Pia, un’improvvisata investigatrice sui generis, nasce da un connubio tra realtà e fantasia. Mi sono ispirato a una persona di cui, da quando ne ho memoria, faccio esperienza delle problematiche che le condizionano l’esistenza e il rapporto con gli altri, talvolta sorprendendomi come fa Gianni, sua spalla e narratore, e come fanno tutti quelli che la incontrano, attraverso la lente dell’inevitabile pregiudizio. Questo racconto lo dedico a lei. Per una volta nella vita, Pia ha vinto.”

Buona lettura!

 

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21 Responses

  1. Giordano

    L’uscita come testo è pregevole. Non mancherò di consigliarla, è un whodonit che rompe le regole e strabiliante con tanto di cold case e “magia”.
    Lo consiglierò, ma.. C’è un ma.

    Chiedo seriamente un maggior concerto di assenso sulla scelta grafica delle copertine. Questa scelta potrebbe allontanare i puristi, senza interessare i nuovi. Opinione mia eh.
    Buone letture a tutti.

  2. Rusty

    Concordo, copertina discutibile (a me non piace). Come opera è uno dei migliori Carr, niente altro da aggiungere.

  3. Giannited

    Le copertine del giallo mondadori non sono all’altezza di quelle di Urania. E questo da diverso tempo ormai.

  4. chiara171

    Mi associo per la questione copertine. Sulla copertina di questo mese della collana ordinaria c’è l’immagine della East 35th Street, mentre Nero Wolfe abita sulla West 35th Street, e sulla copertina del mese scorso collana ordinaria si vedono due braccia che affogano quando nel giallo c’è un semplice accenno ad un cadavere nell’acqua, non certo il focus principale del romanzo. Magari si avvicinassero a quelle di Urania!

  5. Francesco

    La copertina è discutibile a dir poco…

  6. Fabrizio

    Grande Chiara171 per la notazione sulla casa di Wolfe ! Alla redazione dico che un pubblico così attento e competente merita le vostre più grandi attenzioni e premure ( per esempio nuove traduzioni integrali etc.)

  7. Cristiano Cant

    “Fell aveva sempre un modo di dimostrare che la cosa giusta era quella sbagliata, o per lo meno quella inattesa, e sventolava le sue bandiere a due mani sulle rovine della logica”. Frase che vale in sintesi una biografia, o che svela quanto meno uno spigolo di genio dove autore e personaggio in sostanza combaciano. Libro di impressionante intelligenza inventiva, le pedine si perdono e si mangiano fra loro in una partita mortale fra il doppio e il suo passato, fra colpe, pentimenti, furbizie ed espiazioni. Due uomini con la stessa identità, lo stesso nome, uno di fronte all’altro in un confronto spietato. Un ingente patrimonio da definire una volta per tutte. Ma uno dei due è un impostore. Qualcuno li mette di fronte uno all’altro e li interroga con domande troppo immerse in dettagli personalissimi per non poter schiarire, almeno in un errore di uno dei due, l’arcano. Ma pare non ci sia uscita (e qui è il primo tocco di miracolo che inchioda alla lettura). Poi una donna che forse può sciogliere quel nodo e che invece semina sospensione nelle pagine con ambigua scioltezza (altra maestria). Finche uno dei due verrà trovato ucciso. Il Come, che a lungo aliterà nel racconto con la certezza di un suicidio (altra dilatazione degna di somma bravura) sarà uno delle soluzioni più sbalorditive di Dickson Carr. Quanto al titolo del libro – altro addendo che si somma all’intreccio con allusioni e implicazioni anche storiche, giacchè viene citato “Il Turco” di Von Kempelen, un Automa capace di giocare mirabilmente a scacchi – esso sarà uno degli aspetti più svianti e insieme determinanti nella sorpresa di ogni tassello. Complicato descrivere passaggi e stati d’animo di un’opera che cala la sua vicenda:1) Nella concreta Storia del ‘900 (il naufragio del Titanic, aprile 1912); 2) In un delitto di un anno prima forse legato a questo; 3) Nell’eterna e sfuggente trama clinica delle psicosi e delle amnesie del doppio (mentite o volute); 4) In figure di maghi o veggenti (vedi il personaggio di Murray); 5) In un certo libro e al fatto che “chi lo possedeva era iniziato circa le domande che gli sarebbero state fatte prima ancora che fossero formulate”. Troppi piani e tutti abilmente dosati e centellinati da Carr con micidiale grandezza. Basta una riflessione di Fell a sigillare l’interezza della storia in una spinta alla lettura quasi senza uguali: “Cercate il meccanismo che azionava l’Automa nel 17° secolo e avrete la chiave di questo mistero”. Ma è questo il “cardine” vero della faccenda? Capolavoro assoluto.

  8. Kronos H

    Volevo chiedere se la traduzione è la stessa dei classici n. 824, grazie.

  9. Redazione

    Ciao @Kronos,
    la traduzione de “L’automa” è quella storica di A. M. Francavilla rivista dalla redazione.
    Buona giornata e buona lettura!

  10. Kronos H

    Grazie dell’informazione

  11. Redazione

    Cari lettori,
    ringraziamo come sempre per i vostri pareri.

    Le copertine delle nostre collane vengono mandate per approvazione ai proprietari, eredi, estate e chiunque gestisca i diritti, che gli autori siano in vita o meno. Inoltre vengono inviate per approvazione ai proprietari dei diritti, che conoscono molto bene i libri che rappresentano.

    Questa copertina in particolare, per la nuova edizione di “L’automa” di John Dickson Carr, è stata non solo approvata ma molto apprezzata.

    Buona serata e buona lettura!

  12. Claudio

    Buongiorno. Io vorrei sapere dalla redazione alcuni gialli di Mary roberts Rinehart , se l’avete pubblicati. Sto leggendo “ la scala a chiocciola “ finora è belissimo. Altri libri come l’uomo sconosciuto n 10 della stessa autrice. C’è non si trova se c’è la traduzione è pessima. Un’altro libro the bat( mai tradotta in italiano) o vele insaguinate , la camera gialla e altri . Grazie

  13. Claudio

    Mi scusi ho dimenticato due cose. È morto Maurizio Costanzoe mi dispiace moltissimo. Adesso chi è il presidente dei Gialli Mondadori ?
    Secondo si può ripubblicare dei gialli di Rinehart?

  14. Pietro De Palma

    Parecchi lettori non hanno mai capito una cosa: cosa facesse Maurizio Costanzo. Era direttore responsabile, il che non significa che fosse direttore editoriale. Sono due figure distinte. Il primo rappresenta la testata in giudizio quando venga citata per varie imputazioni quali violazione dei diritti di autore o di traduzione, per esempio, o altre. È una figura richiesta dalla legge, e si deve essere in taluni casi anche solo giornalisti pubblicisti, per es, per le piccole testate. Per le grandi bisogna essere g.professionisti, e Costanzo lo era. Il direttore editoriale, invece, Forte, nella fattispecie, detta la politica editoriale della testata, cioè decide quali romanzi pubblicare e tutto il resto. Ecco perché la morte di Costanzo non ha conseguenza alcuna per la testata che continua ad esistere senza. Bisognerà’ solo decidere di nominare un altro direttore responsabile. Tuttavia il peso della presenza di Costanzo è stata determinante nel passato, quando ci fu la crisi della direzione di Altieri, per evitare guai peggiori della soppressione di una collana, il Supergiallo, e il ridimensionamento delle uscite dei romanzi

  15. Redazione

    @Claudio,
    Mary Roberts Rinehart è un’autrice importante, a cui teniamo molto, e per cui stiamo trattando importanti acquisizioni che speriamo di poter annunciare presto.

    Maurizio Costanzo era il direttore responsabile, una pura carica amministrativa, ma non essendo il direttore editoriale della collana non aveva alcuna partecipazione nelle scelte dei titoli o delle strategie editoriali, motivo per cui tutto continuerà come prima.
    Ci sarà un nuovo direttore responsabile, come previsto dal Tribunale per i periodici, ma senza alcuna partecipazione editoriale.

    Buona giornata!

  16. lucia

    Visto che l’ argomento Costanzo mi appassiona fino a un certo punto, chiederei se qualcuno sa già qualcosa sulle uscite di maggio, grazie.

  17. Gabriele

    @Redazione

    Quali saranno le uscite di maggio?

  18. Redazione

    Ciao @Gabriele,
    sulle uscite di maggio daremo maggiori informazioni alla fine del mese di aprile. I titoli previsti sono:
    – “Sotto le ceneri” di Jane Isaac per il Giallo Mondadori;
    – “All’ombra del Big Ben” di John V. Turner per i Classici del Giallo;
    – “Sherlock Holmes. Gioco di specchi” di Richard T. Ryan per il Giallo Mondadori Sherlock.
    Buona giornata!

  19. Fabrizio

    Grazie a Pietro De Palma per le precisazioni sul ruolo di Costanzo

  20. Jack

    Ho acquistato stamane il romanzo di John Dickson Carr: in realtà già lo possedevo ma in traduzione non integrale e incluso
    insieme a “Il giudice è accusato”e “Una croce era il segnale” in un unico volume apparso anni fa nella edizione del ” Club degli Editori”

  21. Jack

    Ieri ho fatto una scoperta interessante in Rete, che spero sarà gradita ai giallomani e agli ammiratori di John Dickson Carr in particolare:
    mi sono imbattuto nel nome di Shelly Dickson Carr e così ho appurato che si tratta della nipote dello scrittore americano. Naturalmente si tratta di un nom de plume: in realtà la nipote di Dickson Carr si chiama Michelle Karol
    Ha scritto un romanzo “Ripped”(2012),
    a time-travel thriller sulle orme di Jack lo squartatore, che si è aggiudicato diversi premi letterari e alcuni racconti (“The Beacon Hill suicide”, 2019; Nantucket undertow, 2020) nonchè l’introduzione al racconto “Death at Devil’s Hole”(1974) scritto da Julia McNiven.
    Ma chi era Julia McNiven?
    Era la figlia maggiore di John Dickson Carr e la mamma di Shelly.
    Shelly ha dichiarato che il suo amore per il mystery è iniziato all’età di dieci anni, quando lesse “Perchè uccidere Patience?” del celebre nonno
    Insomma, gli eredi di John Dickson Carr
    vogliono dimostrare di aver imparato la lezione dell’illustre progenitore!

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