Gli Speciali de Il Giallo Mondadori 92: De Angeli, Bruce, Wallace, “Natale di Sangue”
Augusto De Angelis, Leo Bruce, Edgar Wallace
“Natale di Sangue”
Il Giallo Mondadori Speciali n. 92
Dicembre 2019
A dicembre vi attende in edicola un “Natale di sangue”: due romanzi e un racconto di tre grandi autori del passato ambientati nel periodo natalizio.
Il primo romanzo, dell’italiano Augusto De Angelis (1888-1944), ci porta nella Milano di fine anni ’20, dove il Commissario De Vincenzi, capo della mobile, si trova alle prese con omicidio di una famosa cantante d’opera. “Il do tragico” viene cantato il 22 dicembre 1928 in uno studio radiofonico, un delitto doppiamente oscuro, sia perché all’apparenza inspiegabile, sia perché compiuto durante un black-out.
Uno dei punti di forza del romanzo è il protagonista della storia, un investigatore con l’animo di un poeta, che si fida di più delle proprie intuizioni psicologiche rispetto all’applicazione delle moderne scienze forensi, che proprio in quel periodo stavano cambiando il modo di condurre le indagini. Ecco una presentazione del Commissario De Vincenzi da parte di De Angelis in un’altro dei romanzi della sua saga:
“Era giovane, neppure trentacinque anni, eppure si sentiva vecchio. Aveva fatto la guerra. Ed era uno spirito contemplativo. Qualche suo compagno, in collegio, lo chiamava poeta, per riderne, naturalmente. E lui era tanto poeta che si era messo a fare il commissario di polizia”.
Il secondo romanzo della raccolta è “Diario di un assassino” di Leo Bruce, pseudonimo riservato alla produzione poliziesca dello scrittore Rupert Croft-Cooke (1903-1979). Ironicamente, Croft-Cooke sperava di passare alla storia per la sua monumentale opera memorialistica, e invece oggi viene ricordato e ristampato – come ricorda Mauro Boncompagni nell’Introduzione – quasi esclusivamente per i suoi romanzi “gialli”.
Due sono i personaggi principali delle storie poliziesche di Leo Bruce: il sergente Beef, un uomo rozzo e pratico, vera e propria antitesi di Sherlock Holmes, con un “Watson” che lo guarda dall’alto in basso, e il raffinato Carolus Deene, protagonista del nostro romanzo, “Diario di un assassino”. Carolus Deene, quarantenne, ex atleta e soldato e ora professore di storia e investigatore “per diletto”, si trova a indagare sul caso di un misterioso omicida che afferma di voler uccidere per il solo gusto di farlo, in modo da realizzare il “delitto perfetto”. In pieno inverno, l’omicida colpisce sul lungomare di una piccola località balneare, e spedisce poi il proprio “diario”, ritenendo di essere impossibile da scovare, e punire.
Sarà proprio così?
Dovrete leggere il romanzo per scoprirlo…
Conclude la raccolta “Il caso Chopman”, racconto di un autore che non ha bisogno di presentazioni: Edgar Wallace (1875-1932). Il giorno di Natale, l’avvocato Archibald Lenton viene chiamato a dare un parere su un delitto misterioso, che vede coinvolti un ladro e un ricattatore, entrambi freddati a colpi di pistola e ritrovati all’interno di un’auto abbandonata sul ciglio della strada. Questo racconto comparve per la prima volta sullo “Strand Magazine”, la famosa rivista che ha ospitato anche i romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, ed è una storia in cui sacralità e vendetta vanno a braccetto.
Senza aggiungere altro, vi lasciamo con l’augurio che la signora Lenton spedisce al marito alla fine del racconto: BUON NATALE!
EBOOK DISPONIBILE A DICEMBRE
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dicembre 5th, 2019 at 10:09
In effetti, mai lamentarsi… A gennaio, Anne Perry e la Jackson Brown! Ci risentiamo a febbraio (speriamo)…
dicembre 11th, 2019 at 21:49
Contrariamente al lettore Alberto Minazzi, per me il 2020 inizia molto bene, perchè ritengo Anne Perry una delle voci più significative nell’attuale panorama mondiale del giallo. Ovviamente tutti i gusti son gusti e ben vengano le critiche, se motivate; mi domando però quali autori di fama internazionale (e Anna Perry lo è, visto che i suoi romanzi sono tradotti non solo in Europa ma anche nel lontano Giappone) quali autori gli scontenti vorrebbero pubblicati sul GM. Io faccio qualche nome: Ben Pastor, apparsa negli Oscar ma pubblicata in genere da Sellerio che scrive ottimi romanzi storici ambientati durante la seconda guerra mondiale con il riuscitissimo personaggio di Martin Bora e Attica Locke, di cui Bompiani Ha recentemente pubblicato “Texas Blues”, un coraggioso romanzo di denuncia del razzismo nell’America di oggi e che meritatamente è stato premiato con il prestigioso premio Edgar.Un tempo i premi Edgar trovavano ospitalità proprio sulle pagine del nostro amato giallo, ma forse oggi le richieste dei diritti sono diventate esorbitanti. Peccato, perchè Attica Locke è una scrittrice formidabile…Voglio concludere questo mio intervento citando una massima di Anne Perry: ” Metti il tuo cuore sulla pagina”. Avendo letto praticamente l’opera omnia della scrittrice ( i romanzi tradotti) mi sento di affermare che la scrittrice inglese ha tenuto fede a questo suo impegnativo proposito (cito ad esempio “Silenzio ad Hanover Close” “Il carico d’avorio” “Tragica Promessa” “Giustizia in prima linea” e altri”). E questo anche i lettori più critici ed esigenti glielo devono riconoscere
dicembre 12th, 2019 at 10:09
@giuseppe. Ti cito solo tre nomi di contemporanei, di tre Paesi diversi (Francia, Inghilterra e Giappone): Paul Halter, Peter Lovesey e Soji Shimada. Per tacere dei classici: Rhode e Connington hanno ad esempio tantissime opere non ancora pubblicate in Italia. Senza dimenticare che ci sono, sia nel passato che al presente, numerosissimi autori che magari hanno scritto solo uno o due libri, ma veramente buoni. E poi gli italiani: cito solo un nome (Porazzi); ma, in questa come nelle altre “categorie” che ho citato poco sopra (contemporanei, classici, ecc.), potrei andare avanti a lungo…
dicembre 12th, 2019 at 18:57
Nell’ultima puntata della storia del giallo, Boncompagni elenca alcune delle new entry degli anni 90: Dibdin, Shelley Smith, Dexter, Halter, Cook ecc.
e alla fine, parlando dei tempi attuali,
può solo citare Bowen e Jennings che testualmente ‘piacciono non solo alle donne ma anche agli uomini’.
Che tristezza…
dicembre 12th, 2019 at 20:23
Vorrei esternare anch’io il mio pensieero, tanto più che dieci anni fa (2008-2009) fui il portabandiera del Giallo Classico in uno scontro qui sul Blog Mondadori con quelli che amavano l’Hardboiled Action, che in quei tempi andavano per la maggiore (Stefano Di Marino soprattutto). Ce ne dicevamo di cotte e di crude. Finchè lo scontro, che richiamava anche diecimila visite in un mese (era uno dei blog maggiormente seguiti in Italia per ciò) divenne così viscerale, coinvolgendo anche altre persone, da andare oltre i righi. Lo scontro determinò la chiusura dello spazio attribuito alla querelle (che faceva comodo alal testata inizialmente in quanto la rendeva più visibile). Io allora ero PRO CLASSICI e basta. Essendo amico di Igor Longo ero ancora più reazionario di quanto lo fosse lui. Ma il tempo mi ha consentito di comprendere che bisogna leggere tutto. Sono arrivato a leggere persino action pura (anche se non mi gratifica molto), mentre l’hardboiled (un certo hardboiled, quello più classico, mi piace molto). Cosa voglio dire? Che una testata, che si dice Giallo Mondadori, non puà contemperare solo le esigenze di un determinato pubblico, ma deve aprirsi a più anime. Quindi io non faccio la guerra ad Anne Perry, alla Bowen et similia. Se piacciono a molti lettori, tanto meglio per loro! Io dico solo che non bisogna solo prendere in esame la Perry e la Bowen, ma anche il resto. Ho notato per esempio che gli scrittori degli anni trenta che sotto gli editor fino al primo Altieri venivano molto tradotti, dopo un primo inizio con Forte, si sono eclissati. Non vorrei che a Forte fossero antipatici, nel senso che vada verso più gli autori contemporanei che verso quelli di 80 anni fa. Al di là di Halter (di cui abbiamo terminato con lo scorso romanzo quelli che portò Igor a Mondadori, e ora vedremo veramente se la Mondadori abbia la voglia di farne altri), esistono altri autori contemporanei classici molto famosi. Ora escludendo i giapponesi (la Mondadori non ha mai amato in modo eccessivo i giapponesi, anche se talora qualcosa si è visto) tra cui Norizuki, Higashino e soprattutto il mio amico Shimada Soji, ci sarebbe almeno la serie di Christopher Fowler (quasi tutti omicidi impossibili) che folleggia in Inghilterra ed è diventata quasi un oggetto di culto, ma a Mondadori non se n’è visto uno dei suoi 12 romanzi almeno. Lasciamo perdere i classici sensu stricto; lasciamo perdere Innes, Perceval Wilde, Henry Wade, Connington, Rhode, Rupert Penny, Gladys Mitchell, etc etc etc. Non la finiremmo più. Oramai dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento. Può essere anche che sia una questione di diritti (io penso che sia la ragione preponderante, del fatto che alcuni autori non si vedano più, tipo i Crispin, i Lovesey, i Cook, i Colin Dexter ma li fa Sellerio, i Chandler ma li fa ora Adelphi, i Patrick Quentin, tanto per fare qualche nome, come che ci si fermi al dato della vendita (una Ngaio Marsh che voci di corridoio mi dicono non aver venduto molto recentemente in Mondadori, molto difficilmente la vedremo di nuovo). Che dire allora? Visto che la situazione è questa, si può solo sperare che migliori, leggere quello che passano altre case editrici, nel caso non si seguano le uscite mondadoriane, oppure..leggere in lingua madre, l’extrema ratio.
dicembre 12th, 2019 at 21:37
Vuoi che ti risponda Gneo?
O tempora O mores.
E ho detto tutto
dicembre 19th, 2019 at 09:40
Bravissimo Piero! Hai centrato il problema e hai proposto la giusta soluzione, o meglio, hai dato il giusto suggerimento agli scontenti: pascolare altrove nei cataloghi di altri editori e, se possibile, leggere in lingua originale. Per contro, capisco e comprendo la delusione di chi trova sempre le stesse firme mese dopo mese e vorrebbe invece ritrovare i propri autori preferiti (o scoprirne di nuovi). Come ho già avuto modo di scrivere, le pubblicazioni da edicola mondadoriane e non solo hanno sempre avuto l’abitudine di inondare le collane per un certo periodo delle opere di un dato autore (questo spesso per una questione di acquisizione in blocco di “pacchetti” di titoli), ma finché le uscite erano 52 all’anno c’era modo di “tollerare” anche autori poco graditi. Oggi con sole 12 uscite, può obiettivamente irritare vedere l’alternanza di soli tre-quattro nomi. Ciò detto, io adoro le scrittrici (quelle citate in questi commenti e altre ancora) e quindi non mi lamento certo, ma capisco bene i malumori. Mi sono comunque concesso una risatina tra i baffi quando ho visto che il prossimo classico sarà il primo romanzo della saga gattofila della Braun. Ho subito pensato alle critiche inappellabili che queste opere avevano ricevuto in passato dai cultori sia del giallo classico sia dell’hard-boiled.
dicembre 19th, 2019 at 23:31
@ Francesco: infatti. Anch’io in passato ho parlato della stessa metodologia: l’acquisto di pacchetti di titoli. Almeno in passato era consuetudine, ora non so. In passato si sono acquistati talvolta, quando erano pochi romanzi di un autore, tutti quanti: come si fece per es. per Abbot. Per il resto, i gatti a me fanno venire l’allergia (sul serio). Per di più ho l’allergia figurata a romanzi con protagonisti animali, salvo uno di Agatha Christie, famoso (ma quello era un cane)
dicembre 20th, 2019 at 10:27
@ Alberto, Gneo e Piero. Non era mia intenzione rinverdire la polemica autrici sì/ autrici no, dal momento che le posizioni in merito sono chiare e la discussione diventerebbe noiosa e sterile. Alcuni anni fa avevo lanciato l’idea di una collana mensile dedicato al poliziesco d’impianto storico, coltivato anche da scrittori di casa nostra (vedi il recente e splendido “Quasi per caso” diGiancarlo De Cataldo, anche se non ho ben capito il titolo) ma temo che per il momento ciò resti un mio pio desiderio. Volevo solo sollecitare gli insoddisfatti a fare dei nomi e gli autori che voi citate rientrano nelle mie corde, tranne gli autori giapponesi che non conosco. Poi ha ragione Francesco: quando il giallo era settimanale o quindicinale le cose erano diverse e si poteva accontentare tutti. Gli italiani leggono poco e le librerie si riempiono solo in prossimità del Natale e sono frequentate solo da chi già legge libri. In questi giorni ho acquistato il “Sermone di Natale” di Robert Louis Stevenson: se non sbaglio, il grande scrittore scozzese aveva avuto l’onore di apparire in uno dei primi numeri dei Libri Gialli nel lontano 1929 con “Lo strano caso del dottor Jekill e Mr. Hyde”, quando in copertina non campeggiava ancora il cerchio ma un’altra figura geometrica, un esagono mi pare. Colgo anche l’occasione di augurare un sereno Natale a tutti i frequentatori del blog e ai lettori, all’editor, alla redazione e ai traduttori. Buon Natale!!!!
dicembre 21st, 2019 at 01:18
Esattamente, avendo a disposizione 11 uscite annuali e continuando 4 serie di gialli storici ottocenteschi e una medievale… è ovvio che resti un margine molto molto risicato per poter presentare nomi diversi, generi diversi e non puoi nemmeno perdere gli utenti fissi appassionati di queste serie. Sommiamo a tutto ciò che il doppio acquisto di diritti elettronici e cartacei potrebbe condurre a problematiche varie e il dado è tratto. Si può solo sperare in una forte inversione di tendenza nel numero di lettori, la quale spinga ad aumentare di riflesso il numero di uscite, ma la vedo dura. In ogni caso il mio abbonamento ai Classici non lo mollo e a gennaio mi fiondo sul gatto, fortunatamente il primo della serie, che non ho mai letto. Viste tutte le critiche che negli anni mi è capitato di leggere sulla Jackson Brown… da bastian contrario magari mi piace! Sulla Perry ho lo speciale sui Delitti vittoriani in arretrato da decenni, l’unico mio limite è che non comincio serie a metà. Auguri!
dicembre 24th, 2019 at 14:13
Grazie Giuseppe. Contraccambio di cuore gli auguri estendendoli, come hai fatto tu, alla redazione e agli altri blogger.
dicembre 25th, 2019 at 10:31
Auguri a tutti i lettori del Giallo Mondadori anche dalla Redazione!
Come regalo, qualche anticipazione. A febbraio 2020 pubblicheremo “La morte cavalca ancora” di Janice Hamrick (collana), “Dov’è Cicely?” di Anthony Berkeley (classici) e “Sherlock Holmes – La leggenda del pirata” di Amy Thomas (sherlock). Buon Natale!
dicembre 25th, 2019 at 19:32
Berkeley è davvero un grandissimo regalo! Grazie!