I Classici de Il Giallo Mondadori 1399: Signori, il gioco è fatto

luglio 25th, 2017 by Moderatore

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Una lettera anonima preannuncia una tragedia. Qualcosa di terribile succederà presto ai Llewellyn, una famiglia newyorkese molto in vista. Rivolgendosi nientemeno che a Philo Vance, l’ignoto corrispondente
lo prega di intervenire prima che sia troppo tardi. A fare da palcoscenico per questa profezia di sventura è una casa da gioco frequentata dall’alta società, e da qui si avvia l’indagine del detective dilettante, mentre la roulette gira e la dea bendata dispensa i suoi favori. Ma il tragico episodio che puntualmente si verifica, un caso di avvelenamento, è più che un semplice azzardo: è la mossa di apertura in una partita a scacchi contro un machiavellico avversario. Un assassino capace di creare situazioni ad arte per indirizzare gli inquirenti su una falsa pista, fino a una conclusione fallace. Tuttavia, sottovalutare il genio investigativo del famoso dandy è un errore che può costare caro anche al più scaltro dei criminali. Come puntare tutto
sul numero sbagliato.

S.S. Van Dine, pseudonimo dello statunitense Willard Huntington Wright (1888-1939), dopo gli studi a Harvard e in Europa diventa critico d’arte e letterario. In occasione di un periodo di riposo forzato decide di cimentarsi con la narrativa poliziesca, mettendo a frutto la sua erudizione e le sue doti analitiche. Protagonista dei suoi ingegnosi romanzi è il celebre Philo Vance, investigatore dilettante che affronta ogni
indagine come una sfida intellettuale. Il personaggio raggiunge all’epoca una tale popolarità da approdare anche al cinema e alla radio.

All’interno, il racconto “Stella del mattino” di Annamaria Fassio.

EBOOK DISPONIBILE

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One Response

  1. franco

    L’avevo ma l’ho comprato ugualmente essendo Van Dine uno dei miei autori preferiti. La cosa più gratificante di questo volume, conoscendo già la storia, sono state, tuttavia, le anticipazioni del prossino “Speciale” in uscita a settembre, in cui è preannunciato il romanzo “L’uomo dal fazzoletto” di John Victor Turner, edito nel 1941 in altra collana. Se non sbaglio, John Turner avrebbe scritto anche sotto gli pseudonimi di Nicholas Brady e David Hume, mentre, penso che il romanzo in pubblicazione dovrebbe essere “Death Must Have Laughed” del 1932. Se è cosi’ aspetto con impazienza l’uscita. In ultimo, volevo esprimere una considerazione. Mi auguro, cioè, che questa iniziativa non sia un’eccezione ma prosegua in questa direzione: quella di presentare all’attenzione dei lettori opere che, seppur non inedite, sono state pubblicate in un lontano passato, anche da altri editori, e poi dimenticate.

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