I classici Oro de Il Giallo Mondadori 7: Il banchiere assassinato

giugno 29th, 2017 by Moderatore

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Una stanza grigia, polverosa. Un tavolo consumato e una vecchia stufa. E il telefono nero che nelle lunghe notti di attesa, con la nebbia fin dentro il cortile della Questura di Milano, prima o poi squillerà… È tutto qui il mondo del commissario De Vincenzi, e questa è proprio una di quelle notti. L’amico Giannetto Aurigi gli fa visita dopo aver assistito a uno spettacolo alla Scala e aver vagato senza meta per le strade. Ma per quale ragione presentarsi nel suo ufficio a un’ora tanto tarda? C’è qualcosa di strano, addirittura di sinistro, in lui. La risposta, forse, è nello squillo lacerante del telefono che interrompe la loro conversazione. È stato commesso un delitto, proprio nell’appartamento di Aurigi, e la vittima è il banchiere che gli aveva prestato una grossa somma di denaro. È così che, nell’Italia del Ventennio, inizia
per il commissario un’ordinaria vicenda investigativa, fatta di riflessioni, sopralluoghi, interrogatori. Perché è questo il suo mestiere. E perché nella grande città addormentata i drammi sono infiniti.

Augusto De Angelis (1888-1944), incarcerato per antifascismo nel 1943, morì in seguito alle percosse subite durante un’aggressione fascista. Scrittore e giornalista, è considerato il “padre nobile” del giallo all’italiana. Protagonista di dodici suoi romanzi scritti tra il 1935 e il 1942 e ambientati nella Milano degli anni Trenta è il commissario De Vincenzi, della Squadra Mobile di piazza San Fedele.

All’interno, il racconto “La Lambretta di Cardosa” di Carlo Parri.

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7 Responses

  1. CARLO PARRI

    Ma la Squadra Mobile non fu per caso costituita dal commissario Mario Nardone una ventina d’anni più tardi? Per il romanzo invece siamo davanti a un gran pezzo di narrativa, un lavoro dove la letteratura poliziesca prende a salire e si arrampica su temi e ritmi più che degni e davvero ben modellati dall’autore. Mi piace molto l’idea che un mio racconto sia la “chiusa” di questo bel libro.

  2. Piero

    Se devo dirla tutta, spero che questo sia la prima di dodici uscite, anche se oggettivamente sarebbe stato meglio fare uscire gli splendidi romanzi di De Angelis tre anni fa, quando si compirono i 70 anni previsti per la cessazione dei diritti in Italia. Tre anni fa infatti parecchi si sono buttati; anche Mondadori beninteso con l’uscita di tre romanzi. Sellerio aveva anticipato tutti proponendo già anni fa molti dei romanzi di De Angelis.
    Se invece quest’uscita fosse unica, sarebbe una cavolata, perchè a quel punto si sarebbe potuto optare per Le Tre orchidee o Il Mistero di Cinecittà o L’Albergo delle tre rose che è il capolavori di De Angelis o Le sette picche doppiate o anche La barchetta di cristallo. Quindi..spero solo che questo sia un inizio di serie.

  3. Fabio Lotti

    Al termine della lettura de “Il metodo Cardosa” scrissi “Scrittura decisa, diretta, veloce, senza tanti svolazzamenti, fresca ironia che spesso fa capolino anche nelle fasi più serie. Facile pronosticare il successo del libro e dell’autore (col tempo) sulla scia di Costantini, De Giovanni e Pandiani (intuizione lottiana).
    E allora, caro Parri, bisogna scrivere libri e non soltanto racconti per far avverare la mia predizione…:-)

  4. Piero

    Ehilà, si rivede il buon caro Fabio, maestro di scacchi e recensore. Nonno, a quanti nipoti sei arrivato?

  5. CARLO PARRI

    Caro Fabio Lotti, mi ricordo ancora la tua considerevole chiosa e la spericolata profezia, se vorrai leggere i brevissimi cenni biografici che precedono “La Lambretta” scoprirai anche il titolo del prossimo romanzo. Un caro saluto.

  6. Fabio Lotti

    Letto, anzi riletto (non ricordo quante volte) il libro e il racconto. Piaciuti tutti e due. Aspetto “Cardosa e il codice Modigliani”. Un salutone a Piero che seguo sempre nelle sue rubriche. Sono arrivato a due nipoti, Jonathan E Jessica che mi stanno stritolando.

  7. Fabio Lotti

    Chi volesse avventurarsi, tra le altre cose, in “Gli scacchi nella letteratura poliziesca” qui http://soloscacchi.altervista.org/?author=66

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