Il Giallo Mondadori 3156: La crociata di Falconer
Oxford, 1264. Lo studente Thomas Symon, appena arrivato all’università, riceve un inatteso benvenuto imbattendosi nel cadavere di una ragazza dalla gola squarciata. Fortuna vuole che, prima di ritrovarsi
accusato del delitto, venga portato in salvo dal maestro reggente William Falconer. Pur menomato da una vista molto debole, Falconer è un detective ante litteram. Allievo di Roger Bacon, da lui ha appreso che la scienza è materia d’indagine e non di mera speculazione verbale. E ora ha un caso di omicidio sul quale esercitare le sue facoltà. La vittima, uccisa in una serata di nebbia fittissima, non può aver incontrato
casualmente il suo destino. L’agguato dev’esserle stato teso con premeditazione: opera di un comune ladro o altre forze oscure sono in gioco? In un’era cupa e turbolenta, sull’orlo di una guerra civile tra il sovrano e i suoi oppositori aristocratici, non gli sarà facile affermare la supremazia della ragione. Fedele ai dettami del suo mentore, cercherà di confermare ogni teoria tramite l’osservazione. Senza mai dimenticare che, per risolvere l’enigma, più che avere buoni occhi conterà la logica aristotelica.
All’interno, il racconto “Sorriso di morte” di Massimo Lunati.
EBOOK DISPONIBILE
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
maggio 22nd, 2017 at 12:54
Questo è il primo della serie William Falconer.
maggio 22nd, 2017 at 13:44
Credo che sia il primo libro pubblicato in italiano di questo autore. Lo prenderò senz’altro, visto che di Doherty si è persa ogni traccia.
maggio 30th, 2017 at 22:56
Martin Edwards qualche giorno fa, interpellato da me proprio su questo autore, mi ha detto che lesse molto tempo fa un romanzo che gli piacque di questo autore. Ora non so però se sia proprio questo.
“HI Pietro
I read one of Ian Morson’s early books set in Oxford a very long time ago. Yes, probably in the same vein as Paul Doherty.
More recently he has written books with a Golden Age setting, but I’ve not read any of those.
All good wishes
Martin”
maggio 31st, 2017 at 09:48
Oltre che di Doeherty, si è persa ogni traccia anche dei cicli storici di Lovesey. Peccato!
giugno 2nd, 2017 at 15:23
Sono scomparsi anche Paul Halter, Stanislas Steeman, Pierre Boileau, Leo Bruce eccetera eccetera
giugno 2nd, 2017 at 17:36
Comprato (a Vicenza). Appena possibile lo leggerò. Quello che scrive Piero mi fa ben sperare.
Forse gli agenti di Doherty sono diventati troppo esosi e Mondadori non se l’è sentita più di acquistare i diritti per altri libri.
giugno 6th, 2017 at 15:54
Brutto. Sfondo storico confuso, trama ancora di più, stereotipi sul medioevo.
Laura
giugno 6th, 2017 at 18:18
Io francamente non so come sia quest’autore. Non è di quelli più conosciuti, ma siccome non sapevo nulla in proposito ho voluto chiedere a Martin con cui sono in eccellenti rapporti. Il pensiero di Martin fa ben sperare. Ma sapete tutti che i Doherty non solo erano gialli storici ma anche Camere Chiuse. Quelli di quest’autore…non so.
giugno 7th, 2017 at 19:23
In compenso il mese prossimo ci toccano Emilio de Marchi, Augusto de Angelis e Fabiano Massimi: cosa si vuole di più dalla Divina Provvidenza?
giugno 8th, 2017 at 16:52
leggo circa 150 libri l’anno (senza toccare per ovvii motivi la Tamaro, Coelho, Proust e il sicano Camilleri (ma solo quando scrive in siciliota). È la prima volta che, arrivato a pagina 19 di un romanzo, non ci ho ancora capito nulla
giugno 9th, 2017 at 20:06
Avendo del tempo libero, dall’edicola ho letto diversi paragrafi e ho deciso di lasciarlo sullo scaffale del giornalaio!
giugno 13th, 2017 at 16:55
Una domanda alla redazione: che fine ha fatto il “Dizionario delle letterature poliziesche” a cura di Claude Masplede?
giugno 13th, 2017 at 17:06
Ottimo primo semestre, spero che la qualità prosegua anche nel secondo. Segnalo per un’eventuale traduzione “Wings of fear”Della Eberhart che risale agli anni 30. Anne Perry è tra mie autrici preferite ed ha cominciato una serie con Daniel Pitt. Mi auguro anche che la serie “Christmas2 prima o poi venga tradotta.
giugno 13th, 2017 at 22:11
E il tuo giornalaio ti ha permesso di leggere diversi paragrafi e poi di non comprare il romanzo? O è un masochista nato o l’edicola è tua!
giugno 17th, 2017 at 09:31
Mi ero lamentato perché su sette numeri di quest’anno tre erano della Perry.
Però se le alternative sono romanzi come questo ben venga la Perry.
giugno 19th, 2017 at 08:55
Io lo sto leggendo, toccato da tanti commenti approssimativi. Questo non è un giallo medievale come i Doherty (quelli sono classici), è un thriller cupo. La scrittura è densa, anche contorta (è lo stile dell’autore) e quindi non è facile da leggere. Attualmente sto a pag.50. Per di più attua la prassi narrativa di tutti i thriller contemporanei: cioè segue le vicende di tre-quattro personaggi in via esclusiva, alternando l’azione, vicende che si intersecano e poi inevitabilemnte si uniranno nell’afflato finale. Prendete Cooper, Dan Brown, anche Pronzini. Il tipo di scrittura è quello. Non è quello che privilegia un solo filone narrativo, come nelle opere classiche per eccellenza. Il solo appunto che concedo è a Laura, che critica giustamente l’atmosfera. Laura è più legata ai gialli di Doherty immagino. Ma si tratta di altro genere. Questo Morson è stato bibliotecario, ma non è specializzato in Storia Medievale. Guardate che molta gente scrive come Morson. Oramai è un genere consolidato attuare una vicenda poliziesca nel passato. Pochi però sono prodighi di caratterizzazioni storiche. Doherty è laureato e specializzato in storia medievale, ancor più elisabettiana. Ha diretto un college cattolico londinese per 30 anni. E’ un’autorità di storia elisabettiana. Capite? Per di più ha unos tile arioso che invoglia a leggere, e nelle sue storie inserisce alcuni spunti e aneddoti che solo lui conosce. Questo è un thriller tout-court, inserito in una cornice medievale, ma che sarebbe potuto essere messo in altra, e nessuno avrebbe detto nulla. L’avete letto Il Club Dumas o La tavola fiamminga di Perez Reverte? Sono così. Quindi bando alle ciance (paragrafi letti dal giornalaio), leggete il libro, e poi parlate, invece di cianciare prima
giugno 21st, 2017 at 16:42
Sono quasi arrivato alla fine.
Romanzo bellissimo.
Altro che i commenti approssimativi letti qui..
I commenti negativi vanno fatti dopo aver letto i libri, altrimenti sono inutili.
Ritiro anche quello che ho detto sulla caratterizzazione storica: è notevole. Certo non parla di battaglie nè rivela aneddoti che solo un medievalista conosce, ma il periodo citato è quello della seconda rivolta dei baroni culminata nella battaglia di Evesham, anni dopo, tra Re Enrico III d’Inghilterra e suo figlio Edoardo, e Simone di Montfort a capo dei baroni ribelli. Il romanzo si situa probabilmente dopo l’annullamento da parte del re delle Disposizioni di Westmisnster del 1259.
giugno 21st, 2017 at 17:26
Appena finito di leggere. Tutto sommato non mi è dispiaciuto, certo non è Doherty. Concordo con Piero sul fatto che più che un giallo è un thriller: la soluzione, infatti, è svelata quasi all’improvviso e le consuete spiegazioni finali sono alquanto frettolose ed incomplete. Il continuo saltare da un personaggio all’altro talvolta infastidisce (i vari paragrafi sono spesso più brevi di una pagina). Nonostante, poi, i continui riferimenti del protagonista ad Aristotele e al metodo deduttivo, io di “detection” ne ho vista poca. Mi è sembrato anche un po’ troppo corto per essere un “romanzo”. Ad ogni modo meglio di tanta roba che c’è in giro oggi (specie in ambito historical).
Vorrei sapere dalla Redazione se seguiranno altre opere dello stesso ciclo (da quanto scritto in copertina sembrerebbe di sì).
giugno 21st, 2017 at 17:48
viste le uscite di luglio. resto perplesso su tre autori italiani nello stesso mese. paradossalmente virero sul brown di urania… spero che i dati economici diano ragione a questa scelta editoriale. un thomas cook, i racconti di brown ecc. io spero sempre !!!
giugno 21st, 2017 at 23:10
Alessandro,non seguire questi commenti fuorvianti, e come hai fatto sempre, dammi retta: acquista il romanzo in edicola: non te ne pentirai. E’ veramente sensazionale. E’ una prima opera, col botto.
giugno 22nd, 2017 at 07:28
Mia analisi sul romanzo in edicola su :
http://lamortesaleggere.myblog.it/2017/06/21/ian-morson-la-crociata-di-falconer-falconers-crusade-1994-trad-angelo-petrella-il-giallo-mondadori-n-3156-del-giugno-2017/
giugno 22nd, 2017 at 09:35
Il paragone con Perez Reverte, storico accurato e scrittore raffinato, è improponibile.
giugno 22nd, 2017 at 09:51
Scusate ma quali sarebebro i tre autori?
Massimi vincitore del Tedeschi, e il grande De Angelis. E il terzo? Nelle anticipazioni in calce al romanzo di Morson non c’è. Ci sono Perry, Ellery Queen e il solito apocrifo
giugno 22nd, 2017 at 12:05
Perchè questo non è romanzo con cornice storica accurata? Fatti una ripassata di storia medievale del periodo inglese e poi parla.
Il paragone con Perez Reverte non era sulla base dei concetti da te esemplificati, ma sulla continua frammentazione del discorso principale. Non è detto che quello che pensi tu sia vero nè che sia oro colato. Nè ho mai detto che quello che scrivo io da otto anni a questa parte sia per forza vero. Ho sempre ribadito che uno prima deve leggere il romanzo e poi parlare. Tu hai letto il romanzo e sei arrivata a dire che è brutto, io ho letto il romanzo e invece mi è piaciuto molto. A Martin Edwards il romanzo, me l’ha confermato avantieri, è piaciuto. L’unica critica che posso esternare è che essendo un’opera prima, ci ha messo parecchio dentro, non riuscendo forse a farne un’amalgama perfetta. Però nel suo insieme è notevole. Tenendo presente che è un’opera prima.
La tua presunzione invece non ha limiti: come fai tu ad etichettare un romanziere di cui hai letto solo un romanzo, perchè questo è il primo tradotto in Italia, paragonandolo ad altro che ha al novero parecchi romanzi tradotti in Italia? Non è il numero di opere tradotte che fa la differenza, ma la qualità dello scritto. Anche La Tavola Fiamminga aveva dei grossi limiti. Era un fuoco pirotecnico per tutta la durata del romanzo ma poi aveva un finale assolutamente insignificante, un flop finale. Qui invece il finale c’è.
giugno 26th, 2017 at 19:10
Improponibile lo è solo per te ovviamente. Visto che di Morson è stato tradotto solo un romanzo in Italia e non il suo capolavoro, mentre di Perze reverte ne sono stati pubblicati parecchi. Come si fa a mettere a confronto due romanzieri, che sono uno popolare ed un altro sconosciuto in Italia? Mah. E’ pure inutile continuare a parlare!
Per come la vedo io la funzione di questo Blog è morta: lo spazio commenti deve essere gestito in maniera tale che i commenti riguardino il romanzo dopo che il lettore l’abbia letto, e non invece che puntino a stroncare un romanzo, sulla base di proprie affermazioni non dimostrabili. La stroncatura può anche esserci ma dev’essere sostanziata, altrimenti è fine a se stessa, non contenendo elementi utili di critica.
Scusami Dario ma io la penso così.
giugno 27th, 2017 at 18:08
Ancora sterili discussioni su presunti grandi autori e sopratutto grandi gialli.Sono 7 mesi, compresa la prossima uscita del GM mensile ufficiale, che vediamo la Perry ed altri autori quasi esclusivamente con libri HistoryGialli.Ma l’alternanza di scrittori e generi e sottogeneri dove è andata a finire.Speriamo almeno in uno dei rimanenti titoli di Ruth Rendell, gia’ promessi con uscite cronologicamente mai rispettate.Buona lettura.