I Classici de Il Giallo Mondadori 1386: Dieci incredibili giorni
È successo ancora. Lo scultore Howard Van Horn si risveglia in un alberghetto di New York dopo l’ennesimo episodio di amnesia. Ha addosso del sangue non suo e i segni di una colluttazione. Forse
questa volta, durante il lungo blackout di cui nulla ricorda, ha davvero fatto quello che si aspettava, prima o poi: forse ha commesso un omicidio. C’è però una persona in grado di aiutarlo a risolvere l’enigma di un delitto che potrebbe non essere mai avvenuto, il suo vecchio amico Ellery Queen. Lui lo accompagnerà a Wrightsville, nella dimora familiare del New England dove tutti i segreti giacciono in attesa di chi li riporterà alla superficie. Ed è là che, nel corso di dieci giorni funestati da misteriosi eventi, Ellery affronterà uno dei casi più incredibili nella sua carriera di investigatore.
Ellery Queen è lo pseudonimo dei cugini statunitensi Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971), che insieme hanno dato vita a una delle firme più prestigiose nella storia del giallo. Il personaggio da loro creato ha raggiunto una vastissima fama come autore di romanzi e racconti, e ha promosso il recupero di opere del passato e la scoperta di nuovi talenti curando antologie e riviste come l’“Ellery Queen’s Mystery Magazine”, per decenni il più importante periodico di narrativa poliziesca al mondo. È stato tra i fondatori dell’organizzazione Mystery Writers of America e ha vinto più volte il premio Edgar.
All’interno il racconto “Delitto nella casa da tè” di Marco Bertoli, vincitore della nona edizione del concorso “Carabinieri in Giallo”.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
giugno 22nd, 2016 at 16:03
Per me è uno dei migliori Ellery Queen.
Lo possiedo in tre edizioni e adesso lo leggerò per la quarta volta.
giugno 29th, 2016 at 09:45
E’ una traduzione più recente?
luglio 17th, 2016 at 19:59
Preso il libro… ho cercato il nome del traduttore, ma non l’ho trovato… in compenso, “si cercano i proprietari dei diritti di traduzione”…
Credo che mi sono riposto da solo alla domanda precedente, e sì che è un Ellery Queen…
ottobre 21st, 2016 at 23:34
L’ho letto più volte, ma non mi è mai piaciuto. Chabrol ne trasse un film deludente.