Gli speciali de Il Giallo Mondadori 79: Delitti in prima pagina

giugno 21st, 2016 by Moderatore

Brown-cover

FREDRIC BROWN, Gorgo fatale Un ragazzo muore in un parco di divertimenti. È stato un tragico incidente, a quanto pare. Per il cronista Sam Evans, incaricato di scrivere un pezzo strappalacrime, i conti però non tornano. C’è un assassino in circolazione, e intende fermarlo prima che colpisca ancora. Evitando, se possibile, di ritrovarsi immortalato nella rubrica dei necrologi.

GREGORY MCDONALD, Giovedì mi ucciderai È l’ingaggio del secolo per Irwin Fletcher detto Fletch: uccidere un famoso manager, su commissione della vittima predestinata. Il giorno prefissato è giovedì, il compenso cinquantamila dollari più un biglietto per Buenos Aires. Fantastico, se non fosse che Fletch, giornalista investigativo, davvero non sa resistere all’istinto professionale di chiedersi che cosa c’è sotto.

CORNELL WOOLRICH, Galoppino Clint Burgess sogna una grande carriera nel suo giornale, anche se per ora deve accontentarsi di andare a caccia di notizie e telefonarle in redazione. Ma quando il proprietario di un locale viene ucciso e la polizia chiude il caso a tutta velocità arrestando il colpevole, è il suo momento. Perché toccherà a lui, all’ultimo degli ultimi, indagare per scoprire la verità.

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10 Responses

  1. Alessandro B.

    Non sono un po’ troppi due Cornell Woolrich nello stesso mese? Gialli connessi col mondo della stampa credo che non manchino.

  2. Fabrizio

    Da prendere sicuramente per il Brown, gli altri 2 titoli non li conosco, ma ne varrano sicuramente la pena.

  3. Piero

    Fletch vinse un Edgar Allan Poe Award nel 1975

  4. Antonio

    Uscita molto interessante.
    Quando sarà in edicola ?

  5. Alberto Minazzi

    A Venezia è arrivato oggi e l’ho preso (per Brown). Spero che presto arrivi anche la Marsh.

  6. Fabrizio

    a cologno monzese arrivato oggi. Preso per il Brown ( e c’era solo una copia!). L’introduzione del sig. Boncompagni è veramente ottima, oltre a dare molte informazioni sui 3 autori in poche pagine, mi ha già convinto a prendere Grido di morte.

  7. Alberto Minazzi

    Ho finito rapidamente Gorgo fatale: mi aspettavo molto di più, Brown ha scritto decisamente cose migliori!

  8. Fabrizio

    Confermo l’impressione di Alberto. Brown è sempre brown ma questo è un po’ sotto le aspettative. Ha pagina 96 c’è un errore sulle date dell’incidente, si passa dal 1939 al 1959. Per il futuro.

  9. Alberto Minazzi

    Molto carino, invece, il racconto di Woolrich. E lo dice uno che non ama molto questo autore…

  10. Alberto Minazzi

    Finito! Diciamo che merita un bel 7, anche se, paradossalmente, avendo comprato il libro per il romanzo di Brown, a darmi le migliori soddisfazioni sono stati gli altri due testi contenuti.

    Ecco le mie recensioni:

    GORGO FATALE – La nota positiva, di questo romanzo, è che è ben scritto e che la lettura scorre rapida e fluente. Trattandosi però di un giallo (almeno nelle intenzioni…), la valutazione deve tener conto anche di molti altri aspetti. Ed è qui che ci si perde. Mi spiego meglio: il libro non ha minimamente atmosfera, essendo interamente incentrato sulle riflessioni psicologiche del protagonista; l’evoluzione della vicenda è interamente legata alle deduzioni di Sam Evans, senza qualche sia pur piccolo indizio; gli sviluppi sono assolutamente prevedibili, senza nessun colpo di scena; non c’è praticamente enigma, visto che il libro si sviluppa solo sulla linea della conferma (o non conferma) delle idee del cronista; anche la vicenda “marginale” (quella delle vicissitudini amorose di Sam Evans) si conclude in maniera forse estremamente realistica, ma per me fin troppo banale (e, per di più, non credo di essere un voyeur nell’aver sperato di sapere di più del diario dell’amante del giornalista…).
    Insomma: Brown sa fare decisamente di meglio!

    GIOVEDÌ MI UCCIDERAI

    Se non fosse un hard boiled al cento per cento (tipologia di libri che, nella fin troppo realistica struttura narrativa, riescono a coinvolgermi molto poco), gli darei il massimo dei voti; così, non lo faccio, consigliandone comunque la lettura. E non solo agli amanti del genere. Perché il libro è costruito perfettamente attorno a due storie (quella che dà il titolo e quella, relativa allo spaccio di droga su una spiaggia, su cui sta lavorando Fletch nel momento in cui viene contattato per uccidere), che si intrecciano e si sovrappongono fino all’impeccabile finale, in cui tutto arriva a piena e coerente spiegazione. Anche se non ci sono omicidi, non mancano le questioni (chi è che rifornisce di droga gli spacciatori? Cosa c’è realmente dietro alla richiesta di essere ucciso a pagamento?) alle quali è possibile dare una risposta attraverso le indicazioni e le suggestioni correttamente fornite dall’autore nel corso del racconto. Diciamo allora che, alla fine, mi sono ritrovato soddisfatto della lettura svolta.

    GALOPPINO – Ribadito che il genere non è il mio preferito, riesco ad essere ugualmente oggettivo e a dare un voto più che positivo ad un racconto che si legge molto piacevolmente. E, pur non essendoci la possibilità di individuare il colpevole (il testo si impernia sul racconto del protagonista, con gli altri personaggi che vengono semplicemente introdotti nella storia), c’è comunque un “enigma” da risolvere: come Clint Burgess arriva a capire che il colpevole non è quello arrestato dalla polizia. Perché l’autore, pur basandosi su nozioni che, per un italiano del 2016, non sono di comune conoscenza, in tal senso è onestissimo…

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