I classici de Il Giallo Mondadori: Il mistero della cassa scomparsa

aprile 15th, 2016 by Moderatore

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Solita routine al deposito bagagli della stazione di Fenchurch Street. Gente che lascia valigie, gente che ritira valigie. Ogni tanto qualcosa va smarrito, tutto nella norma. Ma questa è una giornata che l’inserviente di turno ricorderà per molto tempo. Il tizio che gli ha appena allungato un biglietto sembra in preda all’ansia, cerca una cassa di legno cerchiata di ferro con il nome Dobson sull’etichetta. La cassa c’è,
nome e indirizzo corrispondono, eppure il numero del collo è sbagliato. Difficile pensare a uno scambio fortuito. Allora una sostituzione deliberata? Sarebbe davvero un grosso guaio per il proprietario, sempre più ansioso perché il contenuto era di notevole valore. Ai due non resta che controllare, pochi gesti per togliersi ogni dubbio. Sciogliere lo spago, estrarre le viti, sollevare il coperchio. Per ritrovarsi entrambi a fissare sbigottiti l’interno della cassa. In effetti, una testa umana recisa non è il genere di articolo che si usi spedire di frequente. E quanto meno evoca altri dubbi, ben più gravi. Per questi, ci vuole il dottor Thorndyke.

R. Austin Freeman (1862-1943), giallista britannico, dopo aver lavorato da giovane in una farmacia è diventato chirurgo, ha servito come medico nelle colonie africane ed è stato uffi ciale sanitario, per poi prendere parte alla Grande Guerra. Si è dedicato parallelamente alla narrativa poliziesca, introducendo nell’indagine il metodo scientifi co. È l’inventore della detective story “rovesciata”, nella quale il colpevole è noto e la suspense si focalizza sulla ricerca della soluzione. Il suo personaggio più popolare è il dottor John Thorndyke, investigatore forense protagonista di una lunga serie di romanzi e racconti.

All’interno, il racconto “Quello che le cameriere non dicono” di Alessandro Marchetti Guasparini, vincitore del premio Gialli sui laghi 2015.

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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo

14 Responses

  1. Armando

    Ottima uscita

  2. Kronos H

    Preso!
    scusate una piccola critica: sono proprio necessarie le “pagine del direttore”? Si parla nientemeno che di Yeti!!! Tanto vale pubblicare un oroscopo…
    Ma una postfazione di due paginette sull’autore e sul romanzo, no, eh?

  3. Marco G.

    Kronos mi hai tolto proprio le parole di bocca, condivido completamente la tua critica : già lo dissi, se si deve risparmiare la prima cosa da tagliare sarebbero proprio quelle insulse paginette del direttore.
    Inserire al loro posto una postfazione sul volume o sull’autore sarebbe meraviglioso (al riguardo sono superlative le prefazioni agli speciali di Boncompagni), tuttavia al momento con la crisi del settore penso che sarà impossibile.
    Per migliorare i bilanci si preferisce aumentare i prezzi e dimezzare le uscite piuttosto che migliorare il prodotto.

  4. walter

    Si puo fare di piu’, assegnare le pagine a un vero esperto un Boncompagni,Longo o altri perche’sanno trattare con competenza e sapienza la letteratura gialla.Gli articoli di Costanzo sono ideali per Topolino

  5. Giuseppe

    La scelta di privilegiare il giallo classico rispetto a quello d’azione mi trova pienamente d’accordo, pur con le dovute eccezioni ( un titolo per tutti :
    “Li ho visti morire” di Clinton Seeley,un piccolo gioiello che raccomando di ristampare). Attendo con ansia il prossimo Pitt della Perry,una delle mie autrici preferite, di cui sollecito la pubblicazione di “Brunswick gardens”, sempre con Pitt e finora rimasto misteriosamente inedito. Anche la serie “Christmas” della stessa autrice – romanzi brevi- è appassionante e meriterebbe di essere conosciuta in Italia (in Francia lo è già, nella collezione 10/18). Rimangono da far conoscere al pubblico italiano autrici della “golden age” come ad esempio Gladys Mitchell e Josephine Bell, molto famose in Inghilterra negli anni ’30 e ’40.Che ne pensano gli amici del BLOG, l’editor e la redazione?
    Un’ultima domanda : quando sarà pubblicato il “Dizionario delle letterature poliziesche” a cura di Claude Masplede, più volte annunciato? Il 2016 sarà l’anno buono? Mi auguro di sì.
    Buone letture “gialle” a tutti e grazie per l’eventuale risposta

  6. xkander

    No, Topolino no… meglio che li legga al Costanzo Show su Rete4 :)

    Almeno fino ai primi anni ’90 in coda al volume spesso si trovavano interessanti pagine di approfondimento sulla letteratura poliziesca o sul cinema, a volte le lettere alla redazione del giallo, e sempre c’era un racconto della rivista di Ellery Queen.
    Adesso le uniche cose interessanti sono le anticipazioni sulle prossime uscite.

  7. max

    Scusate, ma data la sua enorme competenza in letteratura gialla il sig.Costanzo invece di occuparsi dello Yeti non potrebbe di volta in volta inquadrare criticamente e storicamente i vari autori?

  8. Piero

    @Marco G.

    …e ridurre anche le aree geografiche che beneficiavano della disribuzione editoriale.

    A Bari, Classici non se ne vedono più.

    Ragazzi, queste cose che voi invocate e che noi dicevamo già cinque anni fa, in altre tempi erano realtà. Negli anni ’90, nel Giallo Mondadori, dopo il romanzo vero e proprio c’era un blocco di pagine, in sostanza Il Cerchio verde, in cui era presentato l’autore della settimana, c’era la posta in cui la redazione rispondeva ai lettori, talora c’erano articoli di approfondimento, e quasi sempre c’era pure un breve racconto. Il discorso è che però tutto questo farebbe oggiciorno aumentare il prezzo di copertina. E se si tende a far di tutto per mantenere la pubblicazione, tagliando rami secchi e meno secchi, e mantenendo competitivo al tempo stesso il costo dei volumetti, volete che mettano mano ad un’idea del genere che innalzerebbe il prezzo? E chi lo comprerebbe più? Già quello che propone, salvo impennate (come in questo mese col Freeman), è in calo rispetto alla proposta anche di due anni fa. Figuratevi il resto.
    @Alberto, aiutami tu ! Pensaci tu ancora una volta a procurarmi il Classici del Giallo! Poi ti do qualcosa in cambio!
    L’appello è ricolto a Alberto Cottini, abitante in Piemonte , dove I Classici arrivano, a differenza di qui. :-(

  9. Piero

    Mi hanno detto ieri sera che anche a Taranto I Classici non arrivano più. A quanto pare noi pugliesi siamo tagliati fuori dalla distribuzione

  10. Roberto

    In copertina leggo inedito, ma su Wikipedia c’è un’edizione italiana del 1933: è possibile?

  11. Roberto

    Mi chiedo come mai Wikipedia annota il titolo in italiano edito nel 1933

  12. Gianan

    L’edizione del 33 dev’essere quella americana. Se entri nella voce di wikipedia del libro, la prima edizione italiana è questa del 2016.

    Comunque primo Freeman che leggo, non amo i gialli scientifici ma questo mi incuriosisce.

  13. Piero

    Ragazzi, ma quando è notte dormite?
    1933 è la data di pubblicazione in inglese del romanzo!

  14. Fabio Lotti

    Mi avete fatto sorridere. Per tutti sono qui http://theblogaroundthecorner.it/category/ospiti/letture-al-gabinetto/ . Chiunque voglia collaborare può mandarmi qualcosa. Nel prossimo di giugno citato un bell’articolo del nostro Piero su Giorgio Albertazzi in televisione.

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