I Classici de Il Giallo Mondadori 1375: Charlie Chan e il mistero del pappagallo cinese
Sally Jordan, un’ereditiera di Honolulu che naviga in cattive acque, è costretta a vendere una preziosa collana di perle. Il detective Charlie Chan, in arrivo dalle Hawaii, e il figlio di un gioielliere vengono incaricati di consegnarla all’acquirente, un finanziere di New York. All’improvviso c’è un cambio di programma: la consegna dovrà avvenire nel ranch californiano del finanziere. Laggiù, nel bel mezzo del deserto, i due trovano una situazione piuttosto strana: un compratore parecchio nervoso, un pappagallo bilingue che parla inglese e cinese, e le prove di un omicidio dove l’unica cosa che manca è il cadavere. Ovviamente l’affare delle perle passa in secondo piano. E quando il pappagallo, che potrebbe essere l’unico testimone del crimine, ci lascia le penne avvelenato con l’arsenico prima di poter rivelare qualche indizio, per Charlie è il momento di fare appello a tutta la sua saggezza orientale.
Earl Derr Biggers (1884-1933), statunitense, è stato anche giornalista e commediografo oltre che autore di gialli. Grazie al personaggio del detective sino-americano Charlie Chan, nel quale si fondono due culture così diverse e distanti, ha ottenuto un enorme successo che dai romanzi si è esteso al cinema, alla radio, ai fumetti.
All’interno, il racconto “Danuta e il colonnello” di Maria Cristina Taddeucci, secondo classifi cato all’ottava edizione del concorso Carabinieri in Giallo.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
luglio 29th, 2015 at 12:31
Molto carino e gradevole, come sempre per Biggers; un libro e un autore davvero ottimi da gustare sotto l’ombrellone, lo consiglio.
luglio 29th, 2015 at 21:12
Non è il miglior Biggers.
Per me il migliore è ‘Charlie Chan e la sonna inesistente’.
luglio 29th, 2015 at 21:14
errata corrige: Charlie Chan e la donna inesistente
luglio 30th, 2015 at 00:03
La Newton Compton l’ha proposto in diverse collane in una traduzione integrale. È un titolo noto di un autore tornato (qui da noi) in auge dagli anni ’90. A mio parere, non era il caso di riproporlo, soprattutto se la traduzione è la solita vetusta versione Mondadori (spero che qualche lettore mi smentisca dicendo che è nuova e priva di tagli).
luglio 30th, 2015 at 13:17
A me spiace vedere come si stanno evolvendo le cose per il nostro amato GM. La redazione paga, soprattutto, colpe non sue (dalla crisi alla disastrosa gestione precedente), e non credo si possa fare altro che prendere atto della situazione. E posso essere d’accordo sul diminuire le uscite, ma solo a patto di alzare la qualità. Perciò vedere Biggers come unica uscita mensile è quanto di più triste possa esserci, soprattutto per il mese di Agosto.
Quindi, se proprio non si vogliono ritradurre i Queen o i Carr, almeno Crofts, Rhode, Connington, Freeman, Markham, Rawson, Sayers, Marsh, Blake, Berkeley, Brown, Rice, Knox, Brand, Walling, Innes, Hull, Derek Smith, Alan Thomas, Philip MacDonald, Walter Masterman, John Sladek, Rufus e Charles D. King, Max Afford, Todd Downing, Norman Berrow, Rupert Penny, Harry S. Keeler etc. Per non parlare di tutti quegli autori Golden Age che vengono ristampati in Inghilterra in questo momento e che stanno ottenendo grande successo (Farjeon, Bude, Crofts, Wynne) e dei francesi. Insomma, io parlo spassionatamente, e sono opinioni personali, ma degli autori che ho citato molti non appaiono da anni, mentre altri non si sono proprio mai visti.
Io, personalmente, piuttosto che vedere Biggers, Gardner ogni 2 mesi, Lockridge, un vecchio Stout con la traduzione degli anni 50, libri della Christie che si trovano in ogni dove o qualche vecchio hard-boiled oggi illeggibile, vorrei vedere qualche autore intrigante, capace di stuzzicare la fantasia dei lettori. Solo aumentando la qualità dei testi, delle traduzioni e, perché no, inserendo prefazioni, postfazioni o appendici, si ha la possibilità di ritrovare lettori. Quei lettori che accolgono favorevolmente le introduzioni di Boncompagni agli Speciali o le appendici critiche agli apocrifi Holmesiani. Inserire qualcosa del genere in ogni classico mensile, ad esempio, per introdurre e presentare l’autore, non sarebbe una cattiva idea.
luglio 30th, 2015 at 14:18
Sacrosante parole Stefano, ma il problema di fondo è che la collana I Classici del Giallo non ha evidentemente budget a disposizione per fare tutto quello che gli appassionati come noi auspicano. Va avanti per inerzia e pubblica opere a costo quasi pari a zero per l’editore (tolti alcuni grandi nomi come Christie & co). Basti pensare alle traduzioni, talmente remote nel tempo, che non si sa nemmeno più come pagare i diritti a chi le aveva eseguite (perché sono ormai tutti morti o irreperibili). Traduzioni che quindi, ripeto, non costano nulla all’editore. Su Gardner, però, dissento dal tuo parere: è un autore ancora oggi moderno e scorrevole che però meriterebbe una ritraduzione. Se la collana avesse i soldi, potrebbe acquistare i diritti delle traduzioni integrali dei suoi romanzi realizzate da Hobby&Work negli anni 90.
luglio 30th, 2015 at 14:44
La traduzione del romanzo di Biggers dell’edizione Newton Compton, in vendita in ebook a 0,99 euro (il 75% in meno dell’ebook in edizione GM) è quella integrale di Massimiliana Brioschi del 1992 ereditata dalla defunta Editoriale Garden. Quella del GM è la vecchia traduzione di Caterina Longanesi del 1972 (anni 70, direttore Alberto Tedeschi, probabilmente tagliata).
luglio 30th, 2015 at 18:28
Pieno accordo con Francesco e Stefano sulle traduzioni integrali e sull’innalzamento della qualita’ e non solo del prezzo. Ma, per cortesia, non parliamo soltanto di una certa categoria di autori degli anni 30/40!! Ci sono ottimi autori di titoli pubblicati una sola volta nei decenni seguenti che ,a buon diritto, devono oggi essere considerati Classici di buon livello.
luglio 30th, 2015 at 18:30
P.S. Naturalmente in totale sintonia su introduzioni,note e commenti di Boncompagni!
luglio 30th, 2015 at 21:12
@Stefano. Meglio di così non potevi esprimere anche il mio pensiero!
luglio 31st, 2015 at 00:04
Certo, albertspy, ci sono pregevoli romanzi successivi alla Golden Age del giallo che meriterebbero di essere (ri)presentati e I Classici hanno anche pescato qualche buon titolo in questo senso negli ultimi anni, ma al momento vedo proprio annaspare questa collana (molto più del Giallo Mondadori, che tutto sommato fa del suo meglio per offrire romanzi contemporanei di buona qualità) e ne sono davvero addolorato. Speriamo in bene, ma senza pecunia da stanziare non si può che peggiorare.
luglio 31st, 2015 at 09:56
E Westlake anche in variante Stark. O Larry Block. Occorre esser lungimiranti e visionari ad un tempo: è difficile che un nuovo lettore resti incantato e si perda per le brume inglesi, baloccandosi con l’ennesima camera chiusa, se non è apparecchiata una traduzione 21mo secolo, spigliata e rispettosa ad un tempo. I lettori della prima ora – al netto dei completisti che immagino siano meno dei romanzi di Leo Bruce con il sergente Beef – non comperano di nuovo Perry Mason ed il Mistero del Romanzo Tradotto in Parte per leggere per l’ennesima volta che Paul Drake esclama :
” Maledizione, Perry ! Carol mentisce come un beduino ! “.
Pfui, direbbe il ciccione malefico della 35ma strada.
luglio 31st, 2015 at 11:48
Anch’io condivido in pieno il pensiero di Stefano. Con tanti autori interessanti e non ripubblicati da tempo perche’ andare dietro a opere gia’ lette e rilette facilmente reperibili? Anche per Gardner merita sempre.
agosto 1st, 2015 at 00:13
@Stefano. Sono d’accordo, ma vorrei dire la mia su cosa intendo per “classico”: un libro di successo nel passato che fa sempre piacere rileggere; autori anche non scontati, ma che hanno scritto libri apprezzati
agosto 1st, 2015 at 11:24
Da appassionato e cultore di gialli non posso che concordare su Stefano..ma in parte concordo anche con la redazione. Perchè la collana del GM ha sempre presentato il poliziesco in tutte le sue sfumature, e autori solo classici e solo del genere camera chiusa/delitto impossibile annoierebbero presto il lettore medio, e la collana affosserebbe; ricordatevi che la troppa qualità letteraria è molto spesso nemica del marketing, i GM per sopravvivere devono “tirare dentro” più gente possibile, e con questo Biggers, che noi giallofili certamente abbiamo ma che può catturare il lettore da spiaggia, è garantito un romanzo gradevole e non troppo impegnativo senza che la qualità venga meno. Poi si, c’è l’edizione Newton, ma si trova o in un tomone certamente impensabile da portare con se in vacanza, o in ebook che non tutti usano, per cui credo che le vendite di questo classico non saranno troppo penalizzate dalla concorrenza. Poi che c’entra, anche a me l’uscita non interessa e avrei voluto un Halter, un Very o un Rhode, ma ragionando da “editor” non trovo sbagliata la scelta della redazione.
agosto 1st, 2015 at 12:32
Se almeno qualcuno rispondesse, non sarebbe male. Qui si critica per il bene del GM, non è un attentato di lesa maestà.
Rispondete redattori!
agosto 1st, 2015 at 14:11
Sono ormai passati 10 anni(6.07.2005) dalla scomparsa di ED MCBAIN.Possibile che non si possa ristampare qualche suo romanzo,eppure le sue storie sono dei classici .
agosto 1st, 2015 at 23:55
E’ in certo modo triste leggere quello che dice Stefano. E lo è perchè anni fa, nel 2008 o 2009 non ricordo, ma basta andare a fare una ricerca in quegli anni ed il post lo si ritrova (o era il 2010? Non credo), io scrivevo pari pari quello che dice ora lui.
E cosa è cambiato? Solo che allora rispondeva Mauro e faceva intravvedere scenari stuzzicanti o orizzonti inesplorati. Ma poi…
Ecco perchè in definitiva la penso come Francesco.
Tuttavia il discorso è molto complesso e va visto in una prospettiva più a vasto raggio, tenendo anche conto degli assetti societari e delle prospettive del gruppo.
agosto 2nd, 2015 at 13:00
Chiaro che io non sto sostenendo di pubblicare solo romanzi Golden Age; mi limito a constatare che il materiale da pubblicare/ristampare/ritradurre sarebbe infinito. Sempre tenendo presente che all’estero critici e lettori stanno riscoprendo certi romanzi e autori, e questo determina ristampe di classici, nuovi studi etc. Da noi la critica non esiste e si pubblica solo materiale con diritti scaduti. Chiaro che andando avanti così si muore.
Io credo che la distinzione “GM inediti” e “classici dove si ristampa roba vecchia e non si ritraduce” non ha ragione di esistere quando si pubblicano 2 titoli mensili. Che a qualcuno possa piacere Biggers, Bowen, qualcosa della Perry, Jennings etc nessuno lo mette in dubbio. Sono bravi autori. Così come c’è chi ama Gardner. Ma non si possono pubblicare 6-7 Garnder all’anno (scorro indietro i titoli e vedo solo lui), così come non credo ci si possa permettere di pubblicare autori medio-decenti se si hanno 2 titoli al mese a disposizione.
Poi ripeto, questa è solo la mia idea. Alzare la qualità degli autori e inserire note, articoli, introduzioni etc. Credo sia l’unica soluzione.
agosto 2nd, 2015 at 13:25
Io per ragioni anagrafiche non ho potuto leggere nei GM tutti i romanzi dei grandi autori classici, quindi a ogni uscita di Freeman, Biggers o Stout gioisco.
Cari lettori storici, lasciate che questa collana alimenti le librerie delle generazioni successive alle vostre con le traduzioni che è possibile pubblicare (quelle moderne e integrali sono sempre auspicabili, ma sappiamo come stanno le cose), e se siete a caccia di novità a tutti costi concentratevi sulla collana principale.
agosto 2nd, 2015 at 15:41
Biggers va bene, via. A quel che mi risulta viene letto volentieri anche dai non “fissati” come noi.
agosto 2nd, 2015 at 21:00
Non posso essere d’accordo con Crepascolo e Omar, da amante solo del Giallo classico! Anzi: se la formula attuale non funziona, penso anche perché i gialli attuali si trovano facilmente in tutte le salse, forse specializzarsi proprio sulla Golden Age potrebbe essere la strada giusta, anche x i costi, avendo tutto il patrimonio delle Palmine (di cui Mondadori ha già i diritti) da riproporre nei Classici
agosto 3rd, 2015 at 19:03
Quello che dici Stefano è sacrosanto, ma purtroppo c’è l’errore di fondo determinato dall’aver aumentato il prezzo di copertina, decurtando nel medesimo istante l’offerta di romanzi del 50%.
E’ chiaro che così, la collana è destinata a morire. E potrebbe essere anche un modo indolore di chiudere una collana: pensa quale rumore ci sarebbe se d’amblè la Mondadori decidesse di chiudere la più antica collana esistente di romanzi polizieschi, che con la sua popolarità ha influenzato pesantemente la lettura di polizieschi in Italia.
Con due titoli al mese va rivista l’intera proposta mensile: il classico è destinato alla ristampa (alla fine degli anni ’60 quando sorse la collana, I Classici proponevano solo ristampe). L’equivoco sorse all’inizio degli anni ’80, quando per classico si designò una produzione storicizzata in cui potevano esserci ancora dei buchi da colmare; ed ecco perchè le varie traduzioni di inediti. Quindi in questo senso io non vedo un abominio. L’abominio è però nella proposizione di ristampe con traduzioni vecchie, sorpassate da altre migliori (un caso è la traduzione della Taddei preferita a quella della Fonticoli in La morte nel villaggio di Agatha Christie; ma di casi come questo ve ne sono altri); e la proposizione tra gli inediti di materiale che non è degno della collana.
Nella prospettiva della proposizione di inediti di valore ( almeno un Marsh e 2 Halter certi i cui diritti sono stati acquistati già parecchio tempo fa, senza parlare di altra roba), che terrebbe la fascia dei lettori affezionati più vicina, quale risultato pratico può avere la proposizione di autori poco conosciuti, o quella di autori italiani (tanto strombazzati in passato ma che non rendono alla fine) eccetto Stefano Di Marino, la Bucciarelli o Baraldi?
Ecco perchè serve rivedere completamente il meccanismo delle uscite e saper proporre, mensilmente, almeno un romanzo di sicura presa.
Per esempio, un Biggers può anche essere interessante da proporre, a patto che vi sia un inedito di valore che faccia da contraltare!
Possibile che romanzi carriani oramai introvabili, tipo l’Occhio di Giuda di Carter Dickson o La sfinge dormiente di Carr (traduzioni di Mauro) o Scaglie di giustizia di Marsh (traduzione di Ferrari), romanzo introvabile quasi, non possano essere ristampati?
Possibile che anche Castelvecchi si sia buttata nel calderone dei polizieschi, pubblicando un romanzo di Griffith che esiste già nelle palmine, ma con nuova traduzione, e la Mondadori invece si sia…fermata?
Tutto è possibile.
Soprattutto se si tengono aperte le orecchie e gli occhi, e si capisce cosa si stia muovendo sullo sfondo.
agosto 4th, 2015 at 13:38
A questo punto della discussione, mi unisco anch’io all’appello di bloom sollecitando un commento spassionato da parte della redazione che ci aiuti a capire quali dinamiche editoriali sono davvero in atto e che futuro attende le due collane.
agosto 4th, 2015 at 15:34
” Qualcuno stava uccidendo i classici del giallo. Non erano bruciati in una pira in una pubblica piazza, ma lavorati ai fianchi, con metodo pugilistico e chirurgico ad un tempo: proposti sempre uguali a se stessi, accompagnati da traduzioni che risalivano ai tempi in cui i ceffi, al cinema, viaggiavano sul predellino, fino a che il pubblico aveva preso a considerarli come bosini o aereoplanini di carta stealth. Triste pensare a gente del tonnellaggio di Wolfe, Fell o Bertha Cool come a delle particelle fantasma o a droni invisibili ai radar…”
Dalla quarta di copertina de L’Occhio di Giuda della Sfinge Dormiente di AAVV.
agosto 4th, 2015 at 23:53
Ma perché mai l’inedito di Ruth Rendell di questo mese non dovrebbe essere “degno della collana”?
agosto 7th, 2015 at 12:46
Finalmente sono arrivati i volumi di agosto anche al Lido di Venezia. Finalmente non tanto perché ci fosse qualche titolo che mi interessasse, ma perché volevo vedere le uscite di settembre. E, purtroppo, ho trovato l’ennesimo Gardner e una Bowen a cui lascio il beneficio del dubbio. Così come, però, mi resta il dubbio che si voglia veramente far chiudere le collane…
agosto 7th, 2015 at 18:21
Le uscite del prossimo mese credo che, come dire, scontenteranno leggermente alcuni di voi; l’inedito è un’altra avventura di Lady Georgianna di Rhys Bowen, che a me sinceramente diverte molto ma che col giallo in se c’entra il giusto, e nei classici, udite udite…un Perry Mason di Gardner (la rossa ambiziosa)! che bello, non me lo aspettavo un Gardner, una novità piacevole per la collana, ultimamente si era visto poco…solo 4 volte nell’ultimo anno, più in uno speciale!
La collana Sherlock ospiterà “SH e i delitti di Mayfair” di Britland; dopo mesi non abbiamo un inedito, ma un titolo già pubblicato dalla Delos book.
agosto 7th, 2015 at 22:41
Bravo, hai detto bene: 4 Gardner in un anno + uno speciale!
Che cosa ne deduci?
agosto 8th, 2015 at 10:05
Un altro bel Gardner??? Che bello! Incomincio a pensare che chi cura le pubblicazioni di queste collane, specie dei classici, lo faccia come terzo o quarto lavoro e magari neanche ben pagato, visto l’ impegno e la fantasia che ci mette.
agosto 8th, 2015 at 10:43
L’inedito di Ruth Rendell è degno della collana, ma il problema non è la mera uscita estiva, quanto il piano delle uscite sin da ora. Bisogna tener conto, che fino ad oggi eran state previste determinate uscite, che di punto in bianco verranno ridimensionate. Se prima era previsto un giallo classico ed un psicologico, un hard-boiled e un giallo rosa, ora non sarà più possibile, e si dovrà per forza scegliere oculatamente le uscite, tra i titoli già programmati.
Questa storia andrà avanti per un certo tempo e avrà due effetti: uno, noi avremo due uscite (e potrà accadere che non siano soddisfacenti e si perda altro pubblico affezionato: 4 Gardner in un anno è francamente troppo! ), di cui una ristampa ed un solo inedito a mese. E’ evidente che colui che è amante del classico e abbia già la ristampa e veda altra uscita, non comprerà, e questo determinerà un certo effetto; due, la Mondadori per effetto della decurtazione del 50% delle uscite mensili, risparmierà per parecchio tempo sulle nuove traduzioni, perchè intanto avrà da piazzare quelle già effettuate.
Si pone a mio parere anche un altro problema: quello della scadenza dei diritti. Non so quale sia bene il procedimento, ma se i diritti vengono concessi per un determinato tempo, e se i tempi si allungano, un effetto si dovrà pure averlo!
Il mio pensiero è ai due Halter di cui Paul mi aveva detto che la Mondadori aveva acquistato i diritti: che fine faranno? Un certo presentimento lo sto avvertendo per quanto concerne anche altre uscite della Mondadori, previste e rinviate: es. il secondo saggio critico di Curran su Christie, previsto per marzo, rinviato a maggio, a giugno, e poi…scomparso. Ad oggi la Feltrinelli non ha ancora avvisato me ed altre 15 persone a Bari dell’arrivo di tale volume. Quindici giorni fa, me lo davano ancora non uscito. Non vorrei che facesse la fine del Dizionario di Luca Conti.
agosto 8th, 2015 at 18:16
X settembre ancora Perry Mason e la Bowen!!! Chi sono “le talpe” che stanno sgretolando sistematicamente e con una certa velocita’ le collane gialle da edicola della nostra vita??
agosto 13th, 2015 at 14:17
@Piero.
Per “Trame e segreti dell’archivio di Agatha Christie” di John Curran Amazon fornisce come data di uscita il 16 febbraio 2016.
agosto 13th, 2015 at 14:57
Ricordo(agli smemorati) che Gardner ha scritto più di 80-dico 80- romanzi con il personaggio di Perry Mason.Anche con 4/5 uscite all’anno temo che non riuscirò (l’età avanza) a (ri)leggerli tutti.Io sicuramente comprerò il numero di settembre.Non dimentichiamo che i volumi che escono ora(e che usciranno nei prossimi mesi)fanno parte di un piano editoriale che sicuramente era stato preparato alla fine(circa) del 2013.
Inutile prendersela con questa o quella pubblicazione,le carte in tavola ora sono diverse.
agosto 13th, 2015 at 18:42
Piero; ne deduco che Gardner e la Bowen vendano bene, che chiaramente è la cosa che interessa principalmente alla redazione; gli autori che vorremmo evidentemente li compreremmo solo noi, penseranno questo.
agosto 15th, 2015 at 19:08
Lo deduci da cosa io abbia detto? Bah, Omar, mi pare che tu sia abbastanza ingenuo: credi davvero che Bowen e Gardner vengano messi in cantiere perchè vendono bene? Può darsi pure, ma io non credo. Secondo me è collegato alla faccenda dei diritti: probabilmente di Gardner, che è tutto sommato autore abbastanza conosciuto, si sa chi detenga i diritti. E della Bowen è stato acquistato sicuramente un pacchetto di titoli. Oggigiorno gli autori non si vendono a titoli ma a pacchetti. Per certo so che i gialli di Amelia Peabody furono acquistati in pacchetto (e in pacchetto furono rivenduti alla Nord), e idem per Abbott. Non so se anche per i Carr (questo dovrebbe dirlo Mauro). Per cui penso ragionevolmente che abbiano acquistato un certo numero di titoli della Bowen che hanno provveduto a tradurre.E ora li stanno buttando sul mercato. Ti ricordi quando c’erano i gialli sui gatti? E tutti dicevamo le stesse cose che si dicono ora a riguardo della Bowen? Si diceva allora che erano pubblicati perchè vendevano. Ma poi non son stati più pubblicati. Perchè? Perchè avevano finito le traduzioni che avevano allestito. Così pure per i Doherty, che fu una scoperta di Igor Longo. Dovrebbe dirlo lui se anche in quel caso i titoli furono acquistati in pacchetto (ma secondo me andò così). Poi sono finiti. Doherty ha continuato a scrivere. La Mondadori ha pubblicato “Il canto dell’angelo nero” (The Song of a Dark Angel) quattro anni fa. Può essere che sia stato acquistato solo quel titolo? Può essere che quel titolo non sia andato bene per cui stanno lesinando con gli altri titoli posto che li abbiano effettivamente comprati? Tutto può essere.
Questo in ultima analisi volevo dire, Caro Omar: può esser quello che dici tu. Ma può esser anche quello che dico io.
Può esser tutto e il contrario di tutto.
L’unica cosa certa è che il futuro della collana è incerto: con due uscite sole, di cui una di inediti, e un prezzo maggiorato, ripeto, la credibilità della collana si gioca sulle uscite. E siccome, le uscite di questo mese sono state programmate sicuramente almeno sei mesi fa quando i titoli erano quattro, e un titolo sbagliato poteva essere anche perdonato, se ne deduce che ora se esce un titolo che non va si potrebbe aver eun certo effetto. Ma del resto tutto ciò è al di là della nostra portata.
agosto 17th, 2015 at 09:38
Acquisterò il Mason solo se la traduzione è integrale, cosa che dubito…
agosto 17th, 2015 at 12:39
@Ezio G.
Se il criterio delle pubblicazioni fosse quello della quantità, allora Edgar Wallace dovrebbe uscire un mese sì e uno no, pur essendo una dozzina al massimo i suoi romanzi ancora leggibili (non parlo di capolavori); lo stesso vale per Gardner: avrà sì scritto 80 libri di Perry Mason, senza contare quelli con Donald Lam protagonista, ma non è un caso se nessuno di essi viene ricordato come pietra miliare nella storia del giallo. A me pare che le avventure di Parry Mason siano molto sopravvalutate, complici forse le famose serie tv con Raymond Burr. Ma ,ripeto, se il nuovo criterio di selezione di questa collana è la quantità, e se ha successo, allora niente da dire.
agosto 17th, 2015 at 20:26
Mah, io credo per l’abuso di Perry Mason che dipenda principalmente o da scadenze di contratto o da ragioni di concorrenza, prima che altri editori li ripubblichino in nuova traduzione, altrimenti 5 titoli in 9 mesi non avrebbero alcun senso. Non credo venda più di un Carr, Queen o Stout. I due letti finora sono comunque gradevoli, nulla da eccepire. Secondo me, a questo punto, meglio chiudere come fecero coi Classici Urania e ripartire con un Collezione Giallo proponendo superclassici integrali e autori validissimi e magari meno noti (Crispin, Abbot, Blake). Reputo un dovere culturale, da parte di chi lo lanciò in Italia, prendersi cura di questo patrimonio, sapendo abilmente gestire i nuovi social per la promozione.
agosto 21st, 2015 at 18:32
Grazie a tutti per i tanti consigli espressi in questo thread, ma forse è bene aggiustare un po’ il tiro.
Prima di tutto, speriamo si capisca che su certe decisioni “difficili” che sono state prese ben poco può la redazione, che lavora per cercare di proporre al pubblico il meglio che si riesce ad acquisire, ma che non decide certo in materia di strategie editoriali di più alto livello, che competono all’editore (il quale, a sua volta, prende certe decisioni non perché se le sogna di notte, ma perché il mercato impone di fare certe scelte, se non si vuole finire peggio).
Dopodiché, andiamo per punti:
1) Qualcuno si lamenta delle quattro uscite annuali di Gardner. Be’, conti alla mano, sappiate che questo è l’autore in assoluto più venduto nei Classici, sia in cartaceo sia in digitale, e da solo contribuisce a mantenere in piedi la baracca meglio di quanto farebbe qualsiasi altro autore che avete citato. Se lo togliessimo o riducessimo drasticamente la sua presenza, allora sì che il GM correrebbe seri rischi di chiusura. Per cui, se a qualcuno non piace… amen, ce ne faremo una ragione. Ma se il pubblico, acquistandolo, dimostra di gradirlo, e se le mail che arrivano in redazione continuano a chiederci “più” Gardner, allora noi non possiamo fare a meno di seguire queste indicazioni. E lo stesso vale per altri autori, che riproponiamo non per la fissazione di qualcuno, ma perché valutiamo nel corso del tempo le risposte del pubblico. La Bowen, per esempio, citata da qualcuno con fastidio, è l’autrice più venduta del GM, e dunque fatevene una ragione perché la pubblichermo ancora, almeno fino a quando il pubblico la gradirà. Dopodiché, continuiamo a proporre autori di vario genere, anche inediti di grandi classici (la Marsh, Chase, Halter, la Eberhart), ma molti non riusciamo ad acquisirli per questione di costi o di mancata concessione dei diritti, e altri vengono snobbati dal pubblico, e dunque diventano improponibili in uscite successive. Ricordatevi che a decidere, alla fine, non siamo noi, ma i lettori con i loro acquisti (o mancati tali).
2) Calibrazione delle uscite: come forse potete immaginare, una programmazione così intensa e densa di uscite come quella delle collane del GM prevede una pianificazione a lungo termine, perché prima di riuscire ad acquisire i diritti di pubblicazione di un titolo passano anche mesi, e a quel punto bisogna lavorarlo, acquisire il rinnovo della traduzione (altri mesi) , ecc. Il che significa che si programmano le acquisizioni lavorando almeno con un anno e mezzo di anticipo sulle uscite, se non due. Dunque, tutti i titoli previsti nella seconda metà del 2015 e per quasi tutto il 2016 sono libri già acquisiti e messi in calendario già dal 2013, quando la periodicità era quindicinale, e si pensava di esaurirli tutti entro il 2015. Con il cambiamento della periodicità a mensile, tutti i titoli sono scivolati in avanti, e dunque non è possibile fare alcuna programmazione mirata mese per mese come qualcuno chiede, almeno per tutto il 2016, in quanto si tratta di volumi già acquistati e con termini di pubblicazione già stabiliti dai contratti, su cui stiamo battagliando per ottenere rinvii e cambiamenti senza dover essere costretti a rinegoziare i diritti di ogni singolo titolo (e dunque sborsando ancora altri soldi). Insomma, i problemi contrattuali sono enormi, e non si possono risolvere con la bacchetta magica. Occorre un po’ di tempo per smaltirli e tornare a regime. Nonostante questo, assicuriamo i più tormentati di voi che combattiamo fino allo stremo delle forze, per cercare di fare uscire titoli e autori che ci sembrano adatti al nostro pubblico nei mesi e con gli abbinamenti che riteniamo più consoni. E per fortuna al momento i risultati ci stanno dando ragione.
3) Le traduzioni. Tutti convinti che le traduzioni moderne, magari di altri editori che poi vendono i libri a prezzi ridicoli (e quindi chissà quanto le hanno pagate, quelle magnifiche traduzioni), siano migliori di quelle storiche del GM, curate da gente come Alberto Tedeschi, Laura Grimaldi, Gian Franco Orsi, ecc? Be’, lasciateci dire che noi non lo siamo affatto, e anzi non abbiamo dubbi su quali siano le traduzioni che preferiamo. Diverso il discorso su tagli, revisioni, ecc. Cerchiamo quando possibile di reintegrare e sistemare al meglio, ma i costi per rimettere mano a una traduzione e renderla integrale, sono tali che ci converrebbe di più ritradurre ex novo (certo non acquisteremmo le traduzioni di altri editori che vi sembrano piacere tanto), con la conseguenza di affossare i conti della collana, visto che una traduzione per un volume di 300 pagine può costare più di 5000 euro (non c’è solo la traduzione, poi bisogna fare una revisione accurata, che sono altri costi), che con il prezzo di copertina del GM e i nostri margini significa dover vendere parecchie migliaia di copie in più per recuperare la spesa (e oggi vendere migliaia di copie in più è una vera impresa). Si cerca dunque di mediare fra qualità delle traduzioni, legame (non solo affettivo) con la storia del GM e lavorazioni redazionali per cercare di rinfrescare e rendere al meglio ciò che riteniamo di valore e ci possa consentire di offrire ancora volumi che altrimenti sarebbero improponibili ai prezzi della collana (certo, pubblicassimo rilegati da 20 euro l’uno sarebbe tutto più facile…).
4) Apparati critici, biografie, ecc. Tutto bello, forse servirebbe a vendere qualche copia in più (o forse no. Avete idea di quanta gente ci scrive, quando lo facciamo, per dirci che abbiamo sprecato pagine e che avrebbero preferito leggere magari dei racconti dei loro autori preferiti, o vedere pubblicati romanzi più lunghi? No, non lo sapete, ecco perché vi pare tutto facile…), ma questo comporterebbe ulteriori costi che, come forse qualcuno ha capito, la collana non è in grado di sostenere, non in questo delicato momento di crollo del mercato editoriale, soprattutto delle edicole.
In conclusione, grazie per i vostri consigli e commenti e per il sostegno che qualcuno dà ancora alla collana. Ma non pensiate che qui ce ne stiamo con le mani in mano, a farci scorrere tutto addosso come se non ci riguardasse. Il lavoro davvero difficile non è quello di pontificare e spiegare a tutti che cosa sarebbe meglio pubblicare basandosi unicamente sui propri gusti, ma dare al pubblico ciò che vuole. Ed è quello che stiamo cercando di fare, nonostante le difficoltà del momento (la contrazione delle vendite nelle edicole, per i periodici, riguarda il 35% a livello nazionale, mentre il GM riesce ancora a navigare su una sostanziale parità, il che è da una parte quasi un miracolo, dall’altro dimostra che forse le nostre scelte non sono così sbagliate).
Un grazie particolare, dunque, a chi vorrà continuare a sostenerci, nella speranza che il Giallo Mondadori possa continuare per altri 85 anni a colorare di giallo le edicole italiane.
agosto 24th, 2015 at 10:40
Ringrazio la redazione per le accurate spiegazioni, che per ciò che mi riguarda eliminano tanti dubbi sollevati da utenti di questo blog. Come sempre, qui si parla un po’ a vanvera, ciascuno proponendo la sua verità come se potesse essere l’unica valida, ma nella stragrande maggioranza dei casi senza avere la più pallida idea di come funzionano le cose sul serio, soprarttutto nel difficile mondo editoriale e delle vendite in edicola. D’altra parte, credo sia giusto, per i lettori, esprimere il loro parere, e dunque mi fa piacere vedere che la Redazione non solo ci legge, ma opera anche secondo criteri che alla fine sono vicini a ciò a cui tendiamo anche noi lettori, ovvero il bene del Giallo Mondadori. Ovviamente, chiunque di noi scriva lo fa con il complesso dell’allenatore della Nazionale di calcio (lo sappiamo, in Italia siamo tutti più bravi dell’allenatore della Nazionale in carica e sapremmo senz’altro fare meglio di lui), quasi pretendendo di avere la soluzione giusta per tutto, anche senza conoscere i veri meccanismi di cui si alimenta una collana complessa come il GM. Da parte mia sono soddisfatto delle uscite degli ultimi anni, sto comprando molti più libri rispetto a una volta, anche di autori italiani di cui prima diffidavo un po’ ma che stanno dimostrando di essere sempre più bravi e competenti, e dunque non ho nulla da recriminare sulle scelte della Redazione. Unico rammarico la riduzione delle uscite, ma come ci è stato spiegato bene, si tratta di una scelta che segue logiche diverse e particolari, e dunque mi pare inutile continuare a criticarlsa. Forse il solo modo per far tornare indietro l’editore sulla decisione è uno: continuare a comprare il GM, e dimostrare che le vendite possono aumentare, non diminuire. A quel punto, sono sicuro che anche la periodicità verrà riconsiderata.
agosto 24th, 2015 at 21:34
Piero; vedi, io sarò anche abbastanza ingenuo come dici, ma alla fine, stando alla redazione, avevo ragione io. E’ chiaro che Gardner viene riproposto perchè vende tanto, è un autore che la Mondadori ha già proposto in passato quindi non è che lo compra “a pacchetti”; Perry Mason è un beniamino del pubblico che non si trova comodamente in libreria come Holmes o Poirot, ed è chiaro che la gente lo gradisce anche solo di nome. Vindry, Halter, Steeman, COnnington e altri li comprano in pochissimo, e come la redazione ha onestamente ammesso non conta cosa preferiamo noi esperti in materia ma conta chi vente, e la Bowen, con le sue storie furbe e accattivanti, è chiaro che vende più di un giallo di camera chiusa anni venti di un autore che per molti può essere pesante già dal nome. C’è poco da fare, è inutile prendersela con la redazione, prendetevela col palato poco raffinato del consumatore medio. In ogni caso ringrazio la redazione per l’esauriente intervento.
agosto 25th, 2015 at 10:35
L’intervento della redazione mi sembra ineccepibile. Apprezzo in modo particolare il ragionamento su Gardner (ma come cavolo si fa a pensare che Gardner non interessi i lettori del Giallo?) e sulle traduzioni. Nel particolare di Biggers, la Longanesi è una delle migliori traduttrici, ce ne fossero!
agosto 25th, 2015 at 11:38
Quando ho scritto che Biggers va bene anche per i non “fissati” come noi, lo stesso era sottinteso per altri autori. Dobbiamo farcene una ragione.
agosto 27th, 2015 at 16:07
cari membri della redazione del GM, ho letto solo oggi il vostro intervento, lungo e circostanziato, e ve ne sono molto grato. Noi lettori appassionati che scriviamo su questo blog siamo rimasti un po’ spiazzati dagli ultimi cambiamenti e ci siamo quindi lasciati andare a supposizioni e a qualche illazione. Un tempo, nel Giallo settimanale, Gian Franco Orsi rispondeva alle lettere dei lettori motivando le scelte redazionali e anticipando le prossime uscite. Mancando questa finestra con i lettori non può che accadere che questi ultimi si scatenino a fare ipotesi, spesso campate in aria, ma qualche volta azzeccate. Suggerirei quindi a voi della redazione di intervenire anche in futuro, comprensibilmente con i numerosi impegni che avete, per rispondere ai nostri dubbi. Mi stupisce comunque che nessuno finora abbia replicato ai commenti molto dettagliati che avete scritto. Forse, e qui permettetemi una battuta, aver annunciato che Gardner e Bowen sono gli autori più venduti delle 2 collane ha spiazzato e quindi zittito tutti quanti. Personalmente, continuo a non essere d’accordo sulla questione delle traduzioni, a me cara visto che me ne occupo per lavoro. Io personalmente non critico quelle realizzate da Laura Grimaldi, o G. F. Orsi, ma in generale trovo irrispettoso verso autori e lettori proporre romanzi stranieri mutilati. Tra l’altro proprio quelli di Gardner sono sforbiciati alla grande e non mi risulta che siano stati tradotti dai due nomi citati sopra. Quanto ad Alberto Tedeschi, dobbiamo a lui se sono nate queste collane e quindi tanto di cappello, ma le sue traduzioni sono ahimè piene di buchi. Prendete The Circular Staircase della Roberts e mettete a confronto la sua traduzione con quella di Marina Berdini realizzata per la Newton Compton e ve ne renderete conto. A proposito poi delle traduzioni degli altri editori, voi della redazione le definite ironicamente “magnifiche” supponendo che siano state pagate una miseria e quindi valgano poco dato il basso prezzo di copertina delle pubblicazioni. Beh, con tutto il rispetto, direi che dovreste invece ricredervi o perlomeno tenere una mentalità più aperta. La Newton ha proposto per qualche titolo traduzioni nuove in linea, per qualità e scorrevolezza, con quelle mediamente offerte da altri editori più blasonati (Mondadori compresa) e la Hobby&Work, per la collana da edicola dedicata a P. Mason (che tra l’altro costava come il GM), ha offerto versioni integrali e leggibilissime. Prendo comunque atto che il momento sia difficile e che non ci siano soldi da investire nemmeno in revisioni che ripristinino le parti mancanti. Fine della polemica. Per il resto ho gradito molto le vostre puntualizzazioni e devo dire di concordare con le vostre scelte editoriali relative alla collana madre. Concludo quindi augurando buon lavoro a voi e lunga vita al mio amatissimo Giallo Mondadori.
agosto 31st, 2015 at 17:51
L’intervento della Redazione, che ovviamente ringrazio, non aggiunge sinceramente molto a quello che si pensava già. Chi scrive non parla a vanvera, né tantomeno penso di avere la soluzione per aumentare le uscite. Certo per aumentare la qualità delle uscite sì, ma quello è un altro discorso.
Ma sinceramente lettori che amano la Bowen e scrivono lettere per contestare qualche bella postfazione meritano questo ed altro.
Sulla questione traduzioni non credo nessuno in questo blog abbia mai detto che chi traduce per altre case editrici sia migliore di Tedeschi, o chi per lui, gente che certamente ne sapeva ben di più sul poliziesco dei traduttori odierni. Non si può certo negare però che massacrassero molti testi, quindi non si parla di “qualità” della resa ma di mutilazione, che è ben diverso.
settembre 1st, 2015 at 10:08
Mi pare di vedere il signor Gardner, da qualche parte in una delle roulottes della carovana che lo accompagnava nelle sue incursioni indianajonsiche, interrompere la dettatura di ” Perry Mason e la Redazione Assediata “, somministrata a ritmo adrenalinico ad una delle sue tante Della Streets, per sganasciarsi come un cavallo che ha vinto il derby, quando ormai aveva l’età x esser al massimo la trita con il limone sulla tavola di un ristorantino economico, all’idea che ancora oggi regge la baracca di un periodico giallo nato negli anni in cui Mickey Mouse era una novità assoluta e bagna il naso a gente che non ricorda l’allunaggio o addirittura la caduta del Muro. Davvero l’ Avvocato del Diavolo. Deve aver siglato uno di quei patti di cui si racconta in tanta fiction, da sempre. Speriamo che davvero nel tempo gli ingranaggi del Paese e di tutto quello che ne costituisce il ripieno ricomincino a girare con l’energia di un bimbo in rotta di collisione con una pasticceria e che i GM recuperino una cover interessante e seducente e, magari, riescano a proporre delle alternative al Povero Perry, Atlante leguleio che da solo regge il suo ( e nostro ) mondogiallo. Mai la fine.
settembre 1st, 2015 at 12:28
Sinceramente non immaginavo che la Bowen fosse uno degli autori più venduti (Gardner lo si poteva prevedere, data la grande popolarità delle serie televisive che periodicamente, specie d’estate, ci ripropinano). A questo punto sarebbe interessante se la Mondadori pubblicasse periodicamente (magari proprio su questo blog) una graduatoria degli autori più venduti, una specie di hit parade. Quanto alle traduzioni, persone più qualificate di me hanno espresso la loro autorevole opinione, ma sono d’accordo con la Redazione sul fatto che alla maggioranza dei lettori non importa poi più di tanto che siano (anche molto) datate. Quello dei tagli è un altro discorso, secondo me l’opera dovrebbe sempre essere proposta nella versione integrale, per una questione di correttezza nei confronti del lettore.
settembre 1st, 2015 at 14:55
Concordo pienamente con quanto scrive Stefano e proprio x questo motivo e poiche’ non vale la pena continuare a farsi del male(parafrasando Nanni Moretti) sto leggendo l’ultimo titolo pubblicato di James Lee Burke. Nel GM attendo con ansia e speranza il prossimo di Bill Pronzini, Ruth Rendell, Thomas Cook o novita’ di nuove proposte straniere di buon livello.
settembre 2nd, 2015 at 15:24
Prossimamente avremo “La collera di Napoli” di Diego Lama e “Incubo” di Anne Blaisdell. Venerdì parto per il torneo internazionale di scacchi a Cesenatico. Altro che brivido giallo!
settembre 4th, 2015 at 20:27
C’è qualcuno che da chi è Anne Blaisdell?
settembre 4th, 2015 at 20:27
Che sa, ovviamente…
settembre 7th, 2015 at 15:58
E’ l’unico romanzo scritto con questo pseudonimo da Elizabeth Linington. Pubblicato nel 1961 dall’autrice americana scomparsa nel 1988.
settembre 7th, 2015 at 17:27
Anne Blaisdell è lo pseudonimo di Elizabeth Linington, di cui il GM pubblicò nel 1981 “Perché i poliziotti hanno l’ulcera” (GM 1673). Da “Nightmare”, pubblicato a suo tempo da Garzanti e in uscita nel GM a ottobre, è stato tratto il film “Una notte per morire” (Die! Die! My Darling!) del 1965 con regia di Silvio Narizzano. Dalla scheda su IMDB risulta che il film ha un cast di tutto rispetto (T. Bankhead, S. Powers, D. Sutherland) e che la sceneggiatura è di Richard Matheson (!!!)
settembre 8th, 2015 at 19:29
Se con le nuove uscite singole si alternano autori superinflazioni Gardner) ad autrici semisconosciute, le mie perplessità aumentano esponenzialmente: comunque, ho capito di far parte di un’ esigua minoranza dio lettori, che in questo blog vengono quando va bene irrisi, quando va male offesi (vero, signor VergaG ?). Comunque auguri sinceri per avere altri 85 anni di queste collane, pur ad una qualità inferiore rispetto ai bei tempi.
settembre 10th, 2015 at 11:27
@ redazione: non si potrebbe aggiornare la classifica Top Ebook presente nel menu sotto la testata di questo blog, ferma ad oltre due anni fa (aprile 2013)? Ad esempio, sul blog dei romanzi rosa Mondadori la classifica degli ebook è aggiornatissima. Peraltro la datatissima classifica attualmente presente sul blog contraddice almeno in parte le vostre considerazioni, in quanto mostra un Ellery Queen che “doppia” le vendite di Gardner…
settembre 11th, 2015 at 00:26
Per esperienza personale direttissima, vi assicuro che un editore italiano, prima di pubblicare le reali classifiche di vendita dei propri libri, preferisce farsi un tuffo in acque inquinate.