I classici de Il Giallo Mondadori 1365: Pezzi d’uomo scelti
Il sogno, o l’incubo, del professor Anton Marek è l’innesto integrale. Trapiantare qualsiasi parte del corpo umano, compresa la testa, per salvare altre vite. Il folle esperimento è stato portato a termine dallo scienziato, con il segreto beneplacito delle autorità, smembrando il cadavere di un condannato a morte, René Myrtil, che si era offerto come donatore universale. Sette vittime di terribili incidenti stradali ne hanno ricevuto un pezzo: chi una gamba, chi un braccio, chi gli organi interni e chi, appunto, la testa. Dopo essersi ristabiliti, riprenderanno in breve tempo una vita normale, per quanto possibile. Ma nulla di normale si prepara per loro, e nemmeno per Garric, incaricato dal prefetto di Parigi di monitorare il decorso delle operazioni chirurgiche. Al manifestarsi dei primi strani fenomeni toccherà a lui cercare di capire cosa stia succedendo. Quando i pazienti, uno dopo l’altro, cominceranno a suicidarsi.
Pierre Boileau (1906-1989) e Thomas Narcejac (1908-1998), entrambi vincitori del Prix du Roman d’Aventures, hanno cominciato a collaborare nel 1948. Frutto di questo sodalizio sono stati numerosi racconti e ben quaranta romanzi, da alcuni dei quali sono stati tratti film di successo come La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock o I diabolici di Henri-Georges Clouzot.
All’interno, il racconto “Antologia del fi ume Oglio” di Alessandro D.A.M. Spallicci, vincitore del premio NebbiaGialla 2014.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
febbraio 3rd, 2015 at 16:44
Beh, davvero interessante, non avevo mai trovato prima il romanzo nelle sue precedenti edizioni, ma credo che questo tuffo nel macabro, genere in cui i Francesi eccellevano, sia decisamente da farsi.
febbraio 3rd, 2015 at 17:55
A leggere la trama, sembra più un horror che un giallo. Qualcuno ne sa di più?
febbraio 4th, 2015 at 10:36
Qualcuno saprebbe darmi qualche indicazione su questa storia? L’autore mi alletta ma la trama non proprio. Grazie
febbraio 4th, 2015 at 18:43
L’ho letto qualche anno fa in una vecchia edizione dei Gialli Garzanti. La traduzione non era molto curata e la trama, inizialmente interessante, risultava poi troppo tirata per i capelli. Insomma, non inserirei un’opera simile in una collana di gialli e mi ero un po’ stupito che all’epoca l’avesse fatto la Garzanti.
febbraio 4th, 2015 at 18:50
E’ un romanzo stupendo, assolutamente consigliato: un nero nerissimo che mette i brividi ancora oggi, anche se è del 1965.
Sfida il celebre paradosso di Polanski: se mi tagliano un braccio, ci sono io e il mio braccio; se mi tagliano una gamba, ci siamo io e la mia gamba… ma se mi tagliano la testa? Myrtil è stato smembrato e il suo corpo è finito in sette persone: comincia la commedia umana più nera…
Sicuramente i due titanici autori strizzano l’occhio al romanzo francese di culto “Le mani di Orlac” degli anni Venti, dove però c’erano solo due mani: qui c’è un intero corpo!
Spero di aver contagiato qualcuno con il mio entusiasmo: è un tema che amo e ci ho scritto un romanzo intorno, per questo non sono proprio oggettivo 😛
febbraio 4th, 2015 at 19:50
Docgas, il libro, che vinse il “grand prix de l’humour noir” nel 1965, è un giallo che ha molte qualità. C’è una componente surreale mescolata a una vicenda di pura suspense, a sua volta arricchita da un pizzico di humour nero (per l’appunto) che rende la miscela irresistibile. Chi non l’ha letto, non se lo perda.
febbraio 5th, 2015 at 15:28
Grazie Mauro Boncompagni per il suggerimento, È abbastanza raro trovare della buona suspense che invece dovrebbe essere il sale di un buon giallo. Ci rifletterò.
febbraio 5th, 2015 at 16:59
Spero ci possano essere altri inediti della coppia o del singolo Boileau, come l’eccellente romanzo dello scorso anno, o di fine 2013.
febbraio 5th, 2015 at 23:01
“Contagiato” da Lucius Etruscus l’ho preso. Per chi mi vuol seguire qui http://theblogaroundthecorner.it/category/ospiti/letture-al-gabinetto/
febbraio 7th, 2015 at 12:45
Avete visto che uscite a marzo? io sono elettrizzato da quello che, a quanto pare, è un romanzo INEDITO di Richard Austin Freeman, e verrà inserito nella collana dei classici. Si intitola “La statuetta di terracotta” e chissà che non sia il famoso inedito di cui ci parlava Mauro Boncompagni a fine 2013.
Nei classici uscirà anche un buon vecchio Gardner, ovvero “Perry Mason e il siero della verità” , e nel giallo inedito abbiamo un romanzo di Enrico Luceri e uno della Simpatica e accattivante Rhys Bowen, con una nuova avventura di Molly Murphy.
febbraio 8th, 2015 at 18:55
Inizio stasera la lettura.
febbraio 9th, 2015 at 09:28
Omar, l’inedito di Freeman è proprio quello (in originale “The Stoneware Monkey”).
febbraio 9th, 2015 at 12:48
Omar: quello di Freeman dovrebbe essere il mitico The Stoneware Monkey (1938), romanzo che curiosamente è stato analizzato con grande minuzia proprio da Thomas Narcejac nel suo Une machine à lire: Le roman policier (1975), tradotto in Italia da Garzanti nel 1976.
febbraio 9th, 2015 at 20:24
La trama in quarta di copertina mi aveva lasciato piuttosto scettico, invece devo dire che è un gran bel romanzo.
febbraio 10th, 2015 at 19:38
Il romanzo di Freeman mi pare di capire che sia un inedito. Dovrebbe trattarsi di “The Stoneware Monkey” del 1938
febbraio 11th, 2015 at 19:11
@Gio : è vero , leggendo la trama sembra che sia un horror più che un giallo . Leggendo il libro ci si accorge poi che anche definirlo horror sarebbe azzardato , io lo definirei piuttosto romanzo di fantascienza e lo inserirei nella collana Urania…o non lo inserirei in nessuna collana , dato che non mi è piaciuto affatto . Forse è colpa del fatto che ne possiedo una copia antiquata (un Garzanti degli anni ’70) ma ho trovato lo stile noiosissimo e la trama surreale seppur prevedibile . Sinceramente , non ci ho riscontrato nemmeno quello humour per il quale , stento a crederlo , il libro ha persino vinto un premio . Davvero non riesco a trovare nemmeno un aggettivo positivo per questo romanzo . Sconsigliato vivamente a tutti gli amanti del giallo classico .
febbraio 13th, 2015 at 11:50
Gli amanti del giallo classico, vedi il sottoscritto, non leggono mica solo il giallo classico. Tra l’altro ho sempre spinto a leggere di tutto, vedi http://omardimonopoli.blogspot.it/2014/12/leggete-di-tutto-mascalzoni.html. Per quanto riguarda il libro, che sto finendo, recepisco in pieno il giudizio di Mauro Boncompagni.
febbraio 13th, 2015 at 12:59
Si vede che Freeman è molto gettonato:
oltre ai Gialli M. altri due editori
stanno pubblicando suoi romanzi.
febbraio 13th, 2015 at 17:46
@Gianluca: Grazie, mi hai fatto risparmiare qualche euro, promettono meglio le uscite del mese prossimo.
febbraio 16th, 2015 at 13:50
@Gianluca. Ero arrivato alle tue conclusioni solo sulla base della quarta di copertina: ho il piacere di aver visto confermata dalla tua analisi la mia scelta di non comprare questo volume. Boileau, da solo, ha scritto dei capolavori classici (basta vedere le sei camere chiuse pubblicate poco più di un anno fa dal Giallo Mondadori), con Narcejac, per quel che ho visto personalmente (pronto a essere smentito…) dà più profondità, ma perde dal punto di vista del puro enigma.
@Fabio. Sarò limitato, ma io leggo solo gialli classici…
febbraio 18th, 2015 at 21:50
@Alberto
Non ho detto questo.
febbraio 21st, 2015 at 10:10
@Fabio. Nessun intento polemico: volevo solo dire che il mondo è bello perché è vario e varietà è anche… la mia limitatezza di orizzonti (che colpa ne ho se i gialli classici sono gli unici che mi lasciano soddisfatto alla fine?).
febbraio 21st, 2015 at 17:59
@Fabio : non sono affatto d’accordo con quello che dici ; spingere a leggere di tutto va bene , se intendi sperimentare altri generi , ma alla fine ognuno di noi ha il proprio genere preferito , sia esso giallo classico , psicologico , hard-boiled , noir o thriller poco importa , fatto sta che ognuno ha le proprie preferenze , e se anche possa leggere libri di altro tipo , non lo farà con lo stesso interesse e con lo stesso grado di apprezzamento . Ma qui il problema è persino maggiore , perché non si sta parlando di scegliere tra vari generi gialli , si sta parlando di scegliere tra un libro giallo e un libro di fantascienza ; e sinceramente non trovo giusto che un lettore compri un romanzo da una collana di libri gialli per poi ritrovarsi tra le mani , invece , un libro di fantascienza , peraltro , a mio avviso , anche decisamente mediocre . inoltre , il fatto che un amante del giallo classico non legga solo gialli classici , è soltanto una tua opinione , e non rispecchia il concetto che credo io di VERO amante del giallo classico , quello che ama SOLO il giallo classico ; io sono uno di questi ultimi , e a quanto pare non sono il solo . Ora , non che voglio sminuire gli altri generi gialli , ci saranno anche i VERI amanti del thriller , dell’hard-boiled e così via , ma qui si sta parlando di un libro che con il giallo , di qualsiasi tipo (e tanto più quello classico) , non ha proprio nulla da spartire .
febbraio 22nd, 2015 at 09:42
Almeno ho vivacizzato la discussione. Quel mio articolo “Leggete di tutto, mascalzoni!” era anche, spero, simpaticamente provocatorio. Chiaro che ognuno legge quello che vuole.
febbraio 24th, 2015 at 21:49
A me il romanzo di Boileau è piaciuto. Invece non ho capito per nulla il racconto vincitore del concorso. Antologia del fiume Oglio non è per nulla un giallo. Oppure sono io che non l’ho capito…
febbraio 25th, 2015 at 00:28
Sono d’accordo che il racconto del concorso sia poco giallo, ma la scrittura mi piace.
febbraio 26th, 2015 at 15:00
Se è vero che il racconto ha poco a che fare con il giallo , non mi stupisco che l’abbiano piazzato qui , per evidenti affinità con il romanzo…
febbraio 27th, 2015 at 18:20
Ho terminato ieri di leggere il romanzo di Boileau e Narcejac. Non entro nella discussione, se doveva o non doveva essere inserito nella collana dei Classici del Giallo, desidero commentare solo il romanzo.
Si tratta di un romanzo atipico all’interno della produzione di Boileau e Narcejac, sia per la presenza dell’elemento fantascientifico, che per la presenza imperante (e mi meraviglia che qualcuno non l’abbia percepito) e a volte disturbante di una vena umoristica che spesse volte fa virare il romanzo verso l’assurdo e il surreale. Questo “stempera” parecchio la “nerezza” dell’opera, modificando e, allo stesso tempo, limitando quello che è lo stile caratteristico dei due autori, i quali spesso tessono storie nere, plumbee e opprimenti. Non credo sia un capolavoro del macabro come sta scritto sulla copertina, perché non è un capolavoro e perché non mi pare così macabro…. Non credo sia una delle migliori opere di Boileau e Narcejac, confrontato con D’entre les morts (La donna che visse due volte) questo Pezzi d’uomo scelti impallidisce. Non è un romanzo nero e macabro dunque, ma è piuttosto un semi-giallo atipico che vira verso l’assurdo e che si salva parzialmente solo grazie al colpo di scena finale. Il difetto primario del romanzo è, però, un’eccessiva ripetitività e prevedibilità della trama che alla fine annoia davvero, mi riferisco soprattutto alla catena dei suicidi, evocata in quarta di copertina… nel testo c’è anche, secondo me, la prova che gli stessi autori si saranno, a un certo punto, annoiati di questa “catena” (scusate l’umorismo).
Per chi ha già letto altri romanzi dei due autori la lettura non può certo nuocere, mostrando un loro lato meno noto, sconsigliato invece a quelli che non conoscono ancora i due autori francesi… temo che potrebbero non ripetere in futuro l’esperienza e sarebbe un vero peccato!
marzo 13th, 2015 at 10:44
Il libro è scritto benissimo, veramente bene, ho avuto l’impressione che si è preso spunto dalle discussioni sul tema trapianti (nel 1963 Barnard faceva il primo intervento) e farne un pamphlet colorato di giallo; ripeto si legge bene, ma non è avvincente.
marzo 15th, 2015 at 21:02
Une bella recensione del raccontro principale e di quello vincitore del concorso si trova qui. Il filo d’unione è il noir. http://www.thrillermagazine.it/libri/15774