I classici de Il Giallo Mondadori 1362: Qualcuno mi deve del grano
Chester Conway è un tassista con l’hobby delle scommesse. E quando la fortuna decide di sorridergli, lo fa in modo imprevedibile salendo sul suo taxi nei panni di un cliente. Nulla da segnalare fi no all’arrivo a Manhattan, dove però, invece della mancia, il tizio gli passa una dritta su un cavallo sicuro e tanti saluti. Bella fregatura. Un momento… e se poi ci azzeccasse? Sarebbe l’occasione di chiudere un periodo di scalogna nera al tavolo da poker, altro hobby innocente che sta allungando parecchio la lista dei suoi creditori. Per convincersi gli basta poco, per piazzare la puntata al suo allibratore ancora meno. Il cavallo vince la corsa, lui quasi mille dollari! Purtroppo per Chester, non sarà facile riscuotere dopo aver trovato l’allibratore morto ammazzato. La dea bendata, volubile per defi – nizione, gli ha già girato le spalle. E la vera scommessa da non perdere, mentre cerca di recuperare i suoi soldi, sarà quella di salvare la pelle.
Donald E. Westlake (1933-2008), statunitense, è approdato alla carriera di scrittore dopo svariati impieghi e un’esperienza in un’agenzia letteraria. Maestro insuperato del filone del giallo umoristico, culminante nelle avventure del ladro Dortmunder, si firma anche con diversi pseudonimi: come Richard Stark ha dato vita al ciclo di romanzi con protagonista il rapinatore Parker. Ha vinto tre volte il premio Edgar con un romanzo, un racconto e una sceneggiatura, e nel 1993 ha ricevuto il titolo di Grand Master assegnato dall’associazione Mystery Writers of America.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
gennaio 9th, 2015 at 15:42
Appena comprato.
gennaio 12th, 2015 at 07:00
Terminato ora.
Un buon Westlake con qualche lungaggine ma gradevole.
Buona la sorpresa finale.
gennaio 16th, 2015 at 16:13
bello questo libro l’ho letto, è una lettura che consiglio a tutti!
gennaio 18th, 2015 at 00:16
La storia è scritta bene, piacevole; si dilunga, (senza motivo per l’esito finale) o meglio insiste su qualche scena da renderla poco verosimile: l’unico neo.