I classici de Il Giallo Mondadori 1346: La Trappola
Innamorata di un assassino? Mary Kingery, figlia di un finanziere ucciso cinque anni prima in circostanze mai chiarite, non intende correre il rischio di sposare proprio il colpevole dell’omicidio. Riunisce allora nel padiglione di caccia di famiglia tutti coloro che erano stati presenti in quella tragica occasione, fra cui il futuro consorte. Per scoprire la verità e fugare ogni sospetto, convoca, a insaputa degli altri ospiti, anche l’investigatore Lance O’Leary e l’infermiera Sarah Keate, sua collaboratrice. A loro il compito, in una landa desolata sommersa dalla neve, di strappare la maschera a colui, o colei, che in quelle stesse stanze aveva impugnato l’arma del delitto. Una persona così fredda e sicura di sé da accettare tranquillamente il bizzarro invito, o così impaurita da non osare rifiutarlo. Di sicuro una persona che, vedendosi attirata in una trappola, non esiterà a colpire ancora. E ancora.
Mignon G. Eberhart (1899-1996), statunitense, si è dedicata alla scrittura ispirandosi ai romanzi di Mary Roberts Rinehart. Maestra indiscussa di quel filone del mystery che vede un’eroina in pericolo, ha approfondito l’analisi psicologica dei personaggi con un successo tale da guadagnarle all’epoca la reputazione di “Agatha Christie d’America”. Tra le protagoniste delle sue storie, l’infermiera Sarah Keate e la scrittrice di gialli Susan Dare. Ha vinto lo Scotland Yard Prize nel 1931, il Grand Master nel 1971 e l’Agatha alla carriera nel 1995.
All’interno, il racconto “Tre passi per guarire” di Francesco Ravioli, Alice Ruggiero e Stefano Santarsiere.
EBOOK DISPONIBILE
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Posted in I Classici del Giallo
maggio 4th, 2014 at 19:59
Uno dei classici del primo e migliore periodo dell’autrice (gli anni trenta), prima che iniziasse a sfornare in serie gialli-rosa sempre abbastanza telefonati e uguali a se stessi. ma questo è veramente buono, sperando che la vetusta traduzione di Pitta non sia troppo tagliata rispetto all’originale.
maggio 5th, 2014 at 08:41
La traduzione di Pitta mi pare sia stata rinfrescata alquanto
maggio 5th, 2014 at 17:59
A giudicare dalla differenza di pagine tra questa edizione e le versioni integrali delle opere della scrittrice negli anni ’30, i tagli ci sono e anche abbondanti. Peccato. Ma visto l’alto profilo del menu dei Gialli di questo mese, va bene anche così…
maggio 5th, 2014 at 19:01
Il romanzo presenta una camera chiusa o sbaglio?
maggio 6th, 2014 at 17:18
Peccato, questo era l’unico libro tra le proposte di questo mese che volevo comprare, ma non se sono stati apportati tagli. Le versioni integrali sono il n 145 serie regolare e il 269 i capolavori?
maggio 6th, 2014 at 23:39
Forse non ci siamo capiti, Zaplowski: il volume è esattamente quello delle Palmine, rinfrescato ovviamente perchè i nominativi mantengono la scrittura inglese e non sono italianizzati, com’era a quel tempo. Non è integrato, perchè anch’io penso proprio che all’origine furono fatti tagli ( e del resto Pitta era un gran sforbiciatore, nonostante fosse un eccellente traduttore e anche un discreto scrittore), circa una cinquantina di pagine a confrontare quest’edizione con una del 1958 inglese.
Ma rispetto a quelle edizioni che dici tu, non è stato affatto tagliato. Semmai i capolavori lo erano in qualcosa rispetto a I Libri Gialli anteguerra (Palmine).
quindi..ti cinsiglio di prenderlo perchè è carino.
Tra domani e dopodomani, articolo su di esso sul mio blog: ovviamente lo leggano coloro che l’avessero letto, perchè ovviamente rivelo qualcosa del plot.
maggio 7th, 2014 at 20:45
Uscito sul mio blog analisi-recensione sul romanzo in oggetto:
http://lamortesaleggere.myblog.it/2014/05/07/mignon-eberhart-la-trappola-the-mystery-of-huntings-end-1930-trad-alfredo-pitta-i-classici-del-giallo-mondadori-n-1346-del-9-maggio-2014-2/
maggio 21st, 2014 at 23:08
C’è un edizione in lingua originale del 1998 che ha 341 pagine. Considerando che questo arriva a malapena a 150 pagine, direi che sono state tagliate molto più che una cinquantina di pagine; direi come minimo 100 (non so la grandezza del carattere), se ne sono state tagliate ancor di più si può dire che è stato segato mezzo libro. Per me è inaccettabile questa cosa. Il più delle volte mi è sembrato di leggere una sintesi.
maggio 24th, 2014 at 16:37
Caro Zaplowski,cosa a te sia sembrato inaccettabile, bisogna anche vedere se lo sia per altri. A me non è sembrato, come si evince dalla tua missiva, un romanzo selvaggiamente tagliato: bisogna anche vedere se siano giuste le cose che dici. Consentimelo: avresti dovuto controllare bene, prima di esprimere un giudizio; e tu, consentimi, non lo hai fatto. L’edizione che tu citi, ha sì 341 pagine ma in cui è compresa una introduzione di Jay Fultz di circa 5 pagine, più qualcos’altro. In sostanza come annuncia il sommario, pag.1 del romanzo in lingua originale, corrisponde a pag.11 dell’edizione che citi, come chiunque potrà andare a verificare, visto che il libro su amazon si può aprire e si possono anche legiucchiare delle cose: quindi già non sarebbero 341 ma 331 pagine. Ma 331 sembrerebbero sempre un bel malloppo rispetto alle 175 dell’edizione italiana; e và da sè, e l’ho detto in passato, che qualcosa Pitta la tagliò. SICURAMENTE PERO’ NON HA TAGLIATO MEZZO LIBRO come dici tu: ha tagliato sì e no 50-60 pagine, non di più. E siccome Pitta non era un cretino, ha tagliato quello che poteva essere tagliato senza recare danno al tutto. Faccio un esempio esplicativo: la pagina e mezzo dell’edizione italiana che comprende la letterina inviata da Leary a Sarah Keate, rapportata a quella inglese dell’edizione che citi tu, è pari a 2 pagine e mezzo, comprendendo 6 righi che Pitta non traduce. Volete sapere cosa non traduce?
“A trait which might lead him into difficulties were I other than I am, plan Sarah Keate, a spinster of uncertain age, unromantic tendencies, sharp eyesight, and an excellet stomach. I mention the last because it is really quite important: a good digestive apparatus and common sense walk hand in hand through life”.
Traduzione: “Una caratteristica che lo potrebbe portare in difficoltà erano altre cose caratteristiche di me,la semplice Sarah Keate, una zitella di età incerta, tendenze poco romantiche, vista acuta, e uno stomaco eccellente. Cito l’ultimo, perché è davvero molto importante: un buon apparato digerente e il buon senso, camminano mano nella mano in tutta la vita”. (plain Sarah Keate, in un autoritratto molto ironico, come sembra quello di Sarah, potrebbe tradursi anche “piatta”, riferendosi quindi all’assenza di un bel seno).
Ora se questi righi sono fondamentali in questo romanzo poliziesco, dimmelo tu. Fatto sta che 2 pagine e mezzo, vengono ridotte, come impaginatura e numero di caratteri, ad una pagina e mezzo. Ne consegue che 331 pagine sarebbero putute diventare nell’edizione italiana, se tradotte tutte, poco più di duecento pagine, direi 220-230. Quindi in sostanza l’edizione italiana manca di circa cinquanta-sessanta pagine. Vado per approssimazione, tenendo conto che se una pagina e mezzo fosse stata uguale a tre pagine di quella originale, le 331 pagine sarebbero state pari a 331:2 = 165. Vedete voi se il mio calcolo non possa essere giusto, o almeno approssimativamente accettabile.
maggio 24th, 2014 at 17:15
Potrebbero più verosimilmente anche essere 40-50…
maggio 27th, 2014 at 20:09
Ok non ho controllato bene (non ho potuto), ho guardato anch’io su amason e sapevo che c’era la funzione anteprima delle prime pagine. Avevo preventivato già che le 341 pagine non erano quelle effettive della storia, infatti dal mio calcolo, giusto per andare sul sicuro, avevo rimosso ben 41 pagine (tra prefazione, sommario e roba varia) per un presunto totale di 300 pagine (invece come dici tu sono 311 circa). Visto che l’edizione italiana ammonta a 147 pagine e non sapendo il numero di righe e gradezza del font dell’edizione americana ho ipotizzato un ammanco di 100 pagine qualora l’edizione americana avesse avuto meno righi di quella italiana ma non immaginavo che ne mancassero così tanti rispetto alla nostra, e che avesse carattere, margini, spaziatura righe e parole così ampi. Presumendo invece un impaginazione quasi identica alla nostra ho avanzato l’ipotesi che SE fossero state tagliate ancor più di 100 pagine (125 o 150) vien da sè pensare che 147 pag italiane su 300 pag americane (anzi 330) comportino mezzo libro tagliato. Per agevolare o no la lettura, mi chiedo se Pitta poteva o ‘doveva’ tagliare quello che poteva essere tagliato.
maggio 27th, 2014 at 21:49
corr: …ho guardato anch’io su amason e NON sapevo che c’era la funzione anteprima..