Il Giallo Mondadori 3092: L’odore del peccato
Una leggera scia di profumo emanata da un cadavere. Dettaglio insignificante per i più, quel sentore impercettibile è un indizio decisivo per don Attilio Verzi, dotato di un olfatto straordinario. Tanto fuori del comune dall’avergli attirato qualche accusa di rapporti col demonio. Del resto la scena del crimine è una chiesa nella Roma del 1846, sullo sfondo le lotte di potere per il controllo del papato. All’elezione di Pio IX ha tentato invano di opporsi l’imperatore Ferdinando I d’Austria, inviando l’arcivescovo di Milano e il suo assistente a porre il veto in favore di un proprio candidato. Troppo tardi. E il cadavere è appunto quello del giovane assistente. A don Verzi il nuovo pontefice, per allontanare da sé ogni sospetto, ha chiesto di scoprire l’assassino. Solo chi, come lui, cammina senza timore sull’orlo di un precipizio potrà far luce su quel delitto. Che sprigiona, per il suo fiuto sovrumano, l’inconfondibile odore del peccato.
All’interno, il racconto “Non credere ai santi” di Alessandro Mezzena Lona, vincitore del premio Grado Giallo 2013
EBOOK DISPONIBILE
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
ottobre 3rd, 2013 at 08:39
Speriamo sia migliore del vincitore degli ultimi 5 o 6 concorsi che erano di un piattume unico.
ottobre 3rd, 2013 at 09:25
Speriamo che sia già in edicola. E complimenti all’autore, con stima, amicizia e torba.
ottobre 3rd, 2013 at 11:31
Già trovato il nostro uomo (don Attilio Verzi) in “L’odore del dolore” in “Giallo 24-Il mistero è in onda” di AA.VV., Il Giallo Mondadori extra 2013. Devo dire magno cum gaudio. Una bella sorpresa come lo fu, a suo tempo, il commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. Ho incominciato a leggerlo e, anche dal punto di vista della scrittura, noto fra i due qualche somiglianza.
ottobre 3rd, 2013 at 15:23
ehhh sono curioso!! ma si trova anche in formato ebook?
ottobre 3rd, 2013 at 15:35
Il vincitore dello scorso anno (Il metodo Cardosa) fu molto apprezzato da decine di commenti sul blog. Speriamo che il vincitore di quest’anno sia di un “piattume unico” dello stesso livello.
ottobre 3rd, 2013 at 22:58
Un saluto e un “grazie” in anticipo a tutti, anche solo per l’interessamento.
@ Fabio, già, il personaggio è quello.
@andrea: sì, in ebook c’è:http://www.amazon.it/Lodore-peccato-Giallo-Mondadori-ebook/dp/B00FFL9EWE/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1380833730&sr=8-1&keywords=l%27odore+del+peccato
ottobre 4th, 2013 at 07:36
Non succede spesso. Un romanzo che di sicuro non si fa leggere per l’intreccio o i colpi di scena mozzafiato. Magari ci saranno (l’ho appena iniziato), ma non mi sembrano determinanti. I complimenti che faccio all’autore sono riservati all’ampiezza del campo semantico, all’atto linguistico in sé, alla densità connotativa. Bravo, bravissino, Andrea. Ogni tanto qualcuno che scrive sapendo quello che fa.
ottobre 4th, 2013 at 07:51
Se non ricordo male, Marius è un estimatore di Sherlock Holmes, ovvero il personaggio più “palloso” mai scritto. Inferiore (in quanto a pallosità) forse solo a Poirot.
ottobre 4th, 2013 at 09:12
Un giallo lo considero di un ‘piatume unico’ quando dopo due giorni dalla lettura l’ho già dimenticato. Cosa che mi è successa per gli ultimi 5 o 6 premi Tedeschi (compreso Il metodo Cardosa).
Questo ‘Lodore del peccato’ spero sia buono e spero di ricordarlo a lungo.
In ogni caso le opinioni espresse sul blog sono sempre opinioni personali e rispetto in toto chi ritiene che Il metodo Cardosa sia una pietra miliare nella storia del giallo italiano.
ottobre 6th, 2013 at 11:57
“Il metodo Cardosa” non è una pietra miliare ma un ottimo libro. In un momento in cui tutti scrivono (e ognuno ha il diritto di farlo) e vengono pubblicati libri con un livello di scrittura raccapricciante fa piacere trovare qualcuno che ha almeno la padronanza delle parole e uno stile efficace. Così, come mi pare, sia nelle corde di Andrea Franco. Concordo con il giudizio di Ripar Lorca aggiungendo che un po’ di “incasinamento” dell’intreccio non avrebbe guastato.
P.S.
Non conosco Carlo Parri né Andrea Franco.
ottobre 6th, 2013 at 12:21
Andrea Franco si è fregato con le sue mani:dopo questo romanzo deve scriverne
subito un altro.Devo dire che “L’odore
del peccato” mi è piaciuto e quindi mi
aspetto di poter leggere un altro libro
con Attilio Verzi investigatore.Premio
Tedeschi 2013 ben meritato.
ottobre 7th, 2013 at 11:57
Il “piattume” a me pare stia nei commenti ripetitivi e sempre uguali di Marius, che si limita a frequentare questo blog solo per dileggiare e per criticare a tempo perso, ovviamente prima ancora di aver letto un libro. Quello che si dice “critica costruttiva”.
Be’, francamente non ne sento il bisogno, anzi: se Marius dileggia qualcosa mi incuriosisce, perché molto probabilmente sarà qualcosa di interessante, come per esempio “Il metodo Cardosa”, e senz’altro come quest’ultimo vincitore del Tedeschi, a mio avviso di altissimo livello stilistico e con una idea alla base formidabile. A proposito: io l’ho preso in ebook.
ottobre 7th, 2013 at 12:48
Caro VergaG, Lei probabilmente ha qualche problema con la lingua italiana: se Lei infatti rilegge il mio intervento su questo blog non troverà traccia di alcuna mia critica a priori su ‘L’odore del peccato’ in quanto come giustamente Lei rileva non l’ho ancora letto.
Comunque, come ho detto in un altro intervento, ognuno è libero di avere le proprie opinioni e spero che Lei mi conceda di avere le mie anche se non sono in sintonia con le Sue.
Lei usa poi il termine ‘dileggia’ riferito al mio modo di esprimere un’opinione: Le faccio notare che io non mi sono mai permesso di dileggiare nessuno e se vuole averne la prova si rilegga i miei interventi sul blog.
Quanto al fatto che grazie ai miei ‘dileggiamenti’ Lei è incuriosito e invitato ad effettuare acquisti che altrimenti non avrebbe fatto avrò anche i ringraziamenti dell’Ufficio Vendite.
RingraziandoLa per l’attenzione e come sempre per la squisita gentilezza, La saluto.
ottobre 7th, 2013 at 16:35
Trovo triste che due così fervidi appassionati di letteratura non trovino una “pax” seppur virtuale. Vi ricordo che la vita è già abbastanza amara per non godersi a pieno i pregevoli momenti di svago che saltuariamente ci dona .
Appassionatevi con veemenza ma non litigate.
Grazie .
ottobre 7th, 2013 at 19:09
OT
Per chi vuole seguirmi nelle mie scorribande gabinettistiche è uscito oggi il pezzo di ottobre http://theblogaroundthecorner.it/2013/10/letture-al-gabinetto-di-fabio-lotti-ottobre-2/
ottobre 7th, 2013 at 19:52
Salve, mi trovo a metà del libro e devo dire che l’autore è molto bravo nella descrizione e nella psicologia dei personaggi. Un po’ alla Eco. Certo, finora come giallo non è così avvincente nella costruzione. Spero solo che sia un crescendo rossiniano visto che sono solo a metà. Comunque Andrea Franco sa scrivere molto bene. Sentiremo ancora parlare di lui.
ottobre 7th, 2013 at 22:33
L’odore del peccato è un bel romanzo, curato storicamente, accorto nei dialoghi, seppur talvolta un po’ troppo camerateschi, ben costruito attorno all’andirivieni uomo, ambiente. Ho trovato una sola pecca, ma che mi sembra, se non giustificata, molto grossolana. Il pontefice parla in prima persona, senza l’uso (quasi ossessivo all’epoca) del plurale maiestatico. Domando all’autore. C’è un perché o è solo frutto di una colossale svista?
ottobre 8th, 2013 at 10:53
Io spero solo che l’autore oltre questo romanzo ne sforni altri.
Il limite del Tedeschi è stato questo negli ultimi tempi: premiare vincitori che poi non hanno continuato se non sporadicamente a scrivere. E’ come se uno prende il Diploma di Laurea e poi l’appende nello studio, senza dargli seguito, come se sia stato solo un titolo di riconoscimento. Al di là di questo, non entro nella bontà dell’attribuzione della vittoria, la lascio alla giuria, mi limito a dire
che ben pochi son stati i vincitori che hanno continuato con successo a scrivere: Giulio innanzitutto, Lucarelli, Comastri Montanari che ancora scrive. Petroselli ha scritto un altro romanzo o due dopo quello vincitore, mi pare che Luceri ne abbia scritto un altro. Ma grosso modo, tutti si fermano, non trovano spazi.
Insomma pochi riescono ad andare oltre il prodotto da concorso. Spero che Franco sia tra quelli che continueranno, indipendentemente che a me piaccia o no, soprattutto per giustificare la palma della vittoria.
Perchè se c’è un vincitore, ci sono anche i perdenti. A cui io dico di non abbattersi (certamente Antonino continuerà a scrivere). Ma alcuni sicuramente non scriveranno più (spero di no). E questo è da dire. Quanti tra i perdenti di tutte le altre edizioni hanno continuato a scrivere? E quanti invece hanno pensato a fare altro? Indipendentemente da come scrivessero. Perchè non è detto che se uno scrive bene in italiano viene premiato, e il contrario: devìessere la trama ed il filone ad attrarre. Oramai il genere dell’ action all’italiana si è esaurito o quasi: l’unico che ancora miete allori (perchè sa scrivere) è Stefano Di Marino, inpendentemente dal fatto che a me piacciano o no i suoi romanzi: è un dato di fatto! Perchè evidentemente sa scrivere, ha stile.
Ma lo stile si affina solo se si continua a scrivere.
La commissione giudicatrice dovrebbe anche porsi questo interrogativo: il vincitore, al di là della bontà del suo scritto in concorso, possiamo pensare che continuerà a scrivere? Scrive in un modo che possa giustificare che un pubblico futuro acquisti i suoi prodotti?
Il Tedeschi dovrebbe essere questo: un concorso che sfornasse promesse per il futuro, non solo realtà nell’ambito del concorso.
In taluni casi l’ha fatto. In altri…
Mi auguro che almeno Franco appartenga al primo caso.
ottobre 8th, 2013 at 10:57
si legga :
indipendentemente dal fatto che a me piacciano o no i suoi romanzi.
Refuso.
ottobre 8th, 2013 at 11:12
Andre Franco, che ho avuto modo di conoscere personalmente qualche anno orsono in occasione di una presentazione che tenni all’isola tiberina è oltre a un ottimo narratore anche una persona squisita alla quale auguro di proseguire con successo nella propria carriera .
ottobre 8th, 2013 at 12:11
Per rispondere all’interessante riflessione di Piero proporrei di valutare non quanti hanno continuato a scrivere, ma quanti pur scrivendo, non hanno visto accettare dagli editori le loro opere…
In Italia il mercato è molto duro, le vendite sono quelle che sono, e chiaramente le case editrici preferiscono “andare sul sicuro” pubblicando il nome noto anzichè il romanzo di un esordiente, e in questo ambito i Premi Tedeschi e Urania sono delle straordinarie opportunità.
A tal proposito il lancerei in una proposta: se la commissione li ritiene validi, pubblicate anche il secondo o il terzo classificato del Premio Tedeschi, (magari gratificando il vincitore del premio di una pubblicazione anche in una collana “da libreria”): mi ricordo che anni fa Urana pubblicò Infect@ di Dario Tonani che non aveva vinto il Premio Urania ma che a me piacque comunque moltissimo… Quindi largo ai secondi… e ai terzi!
ottobre 8th, 2013 at 12:12
P.S.: A proposito: ma perchè non un “Premio Segretissimo”?
ottobre 8th, 2013 at 12:51
Condividendo il post di Piero, aggiungerei però ai nomi degli autori che hanno continuato proficuamente a scrivere almeno i nomi di Roberto Riccardi (anche se il suo recente “Undercover” non è uscito sul GM, ma presso un altro editore), e di Marzia Musneci (che invece ha pubblicato qui sul GM l’ottimo “Lune di sangue”). Di Carlo Parri abbiamo letto il mese scorso un racconto con Cardosa, sperando che arrivi presto un nuovo romanzo.
ottobre 8th, 2013 at 13:18
Per quanto riguarda Segretissimo, ogni anno al festival Giallo Latino , viene premiato un autore emergente al quale viene offerta la possibilità di inserire il proprio racconto in coda ad un romanzo della collana .
ottobre 8th, 2013 at 15:13
Convengo con AgenteD sul fatto di pubblicare anche qualche romanzo non vincitore del premio: ad esempio l’anno scorso c’era in concorso un apocrifo di Sherlock Holmes che mi incuriosiva.
Era veramente così scadente da non meritare un’opportunità?
ottobre 8th, 2013 at 18:06
Non si potrebbe anche valutare la possibilità di dare l’opportunità ai finalisti, con il loro consenso, di pubblicazione in sola versione e-book? Magari con la possibilità, in caso di riscontro positivo da parte dei lettori, di successiva pubblicazione in cartaceo?
ottobre 8th, 2013 at 19:26
Secondo me è possibile che questo non sia il primo romanzo che Andrea Franco pubblica sulle collane da edicola Mondadori…sbaglierò…
ottobre 8th, 2013 at 21:58
Ehilà, si rivede Quiller. Da quanto tempo…
Un gradito ritorno.
Pensa che per un po’ di tempo ho pensato che tu fossi un nickname che celasse Igor Longo…
ottobre 9th, 2013 at 12:11
Salve Piero, grazie.
Sono solo un lettore … del blog, più che dei gialli, che in realtà leggo poco. Seguo sempre con interesse ma non intervengo per pigrizia e mancanza di argomenti inerenti al genere.
ottobre 10th, 2013 at 15:29
L’ho appena terminato. Devo dire che Andrea Franco conferma in pieno quanto aveva anticipato nel racconto “L’odore del dolore”. Molto ben scritto, un protagonista decisamente originale.
Complimenti.
O.T. Sbaglio se faccio un collegamento fra Franco e il misterioso Ray Molina di “Confine di sangue” recentemente pubblicato da Segretissimo? 😉
ottobre 10th, 2013 at 17:23
Salve a tutti! Chiedo inizialmente scusa ad Andrea Franco se uso lo spazio dei commenti del suo libro per risolvere un mio dubbio, ma ho visto che numerosi esperti giallisti sono intervenuti su questa pagina e non so a chi altro rivolgermi per dissipare il mio problema : ho letto alcuni anni fa un libro mi sembra di John Dickson Carr con protagonista Gideon Fell o sir Henry Merrivale, non ricordo bene, in cui ricordo che la storia ha a che fare con una morte in una specie di prigione, con il colpevole che viene smascherato dopo un ” duello ” in una sala degli specchi allestita durante una fiera all’aperto avvenuta in una villa. Qualcuno sa dirmi il titolo? Ringrazio chiunque già da ora
ottobre 11th, 2013 at 15:20
Ehi, vedo una discussione animata. Ringrazio tutti per l’attenzione al romanzo, ovviamente: per i complimenti, le critiche, i dubbi e le aspettative future. Grazie. Andrea
ottobre 11th, 2013 at 17:48
Poirot il personaggio più “palloso” mai scritto??? A leggere certi commenti viene molta tristezza per le sorti dell’ italica patria.
ottobre 13th, 2013 at 10:51
…Appena letto, e non posso che fare i complimenti ad Andrea Franco: personaggio interessante e originale e, sopratutto una scrittura valida e “matura”. Cosa, quest’ultima, per un esordiente, piuttosto difficile da raggiungere! Complimenti!