Le stanze del delitto (70)
A.A. FAIR, Scacco matto
Chi non darebbe una mano a una bella ragazza in difficoltà? Donald Lam però commette una grossa imprudenza accettando di accompagnarla in un motel e di prendere una stanza insieme sotto falso nome. Anche un investigatore privato ha le sue debolezze. Poi la ragazza sparisce e in cambio saltano fuori due cadaveri. Certe debolezze, a volte, possono costare care.
ELIZABETH FERRARS, Una vita di troppo
Per Carolina, un periodo di convalescenza nella casa pensione della sorella è l’occasione giusta per conoscere il cognato, che da tempo si sottrae stranamente a questo incontro. L’uomo ha le sue ragioni per vivere appartato: sostiene di avere molti nemici, e in effetti scampa d’un soffio a un attentato. Dice anche di avere nove vite. Ma perfino quelle, prima o poi, finiscono.
JOHN DICKSON CARR, La locanda dei fantasmi
A Peter Maynard l’idea di un viaggio a piedi attraverso la Francia era parsa buona. Ora che si trova in mezzo a un bosco, in una sera di tempesta, alla ricerca di una locanda dove ripararsi, la pensa diversamente. E quando si rende conto che sarebbe stato molto meglio passare la notte all’addiaccio, ormai è troppo tardi.
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Posted in Gli speciali, Le collane del Giallo
luglio 4th, 2013 at 10:35
Conosco solo il racconto di Carr che è veramente un grande racconto.
Purtroppo è già stato pubblicato tante di quelle volte che ormai l’avranno letto tutti.
luglio 5th, 2013 at 10:53
Mah, dopo tanti bellissimi speciali questo lo trovo veramente modesto. Naturalmente non si può sempre fare antologie geniali o sempre coi soliti grandi nomi, ma DOnald Lam è un personaggio gradevole e nulla più e la Ferrars un’autrice abbastanza modesta quando non mediocre. Il racconto di Carr è molto bello, ma se non sbaglio è “la porta sull’abisso” con un altro titolo, giusto? quindi pure questo ce l’ho. Spiacente, ma dopo più di due anni di grandi speciali, questo lo lascio in edicola.
luglio 5th, 2013 at 12:40
Io quel racconto Carr non ce l’ho. Ma soprattutto non ho mai letto i due romanzi che danno corpo al volume, e che sono il vero punto d’interesse. Qualcuno sa dirmi qualcosa? Comprerò lo stesso il libro perché questi Speciali sono una meraviglia (a un prezzo quasi ridicolo), però se intanto qualcuno che se ne intende me ne parla, non potrò che essergli lieto. Grazie!!
luglio 6th, 2013 at 09:30
Domanda forse stupida: come mai negli Speciali i romanzi non sono preceduti, come da consuetudine nel Giallo Mondadori, dalla pagina in cui vengono elencati i personaggi principali?
luglio 6th, 2013 at 17:25
Ottime scelte per questa estate, che a mio avviso accontentano tutti i gusti ed i miei in particolare. Bravi!! Solo un dubbio: riuscirò ad aspettare gli ebook o prendo il cartaceo?
luglio 6th, 2013 at 17:48
Sarò di parte ma dire che il personaggio
di D.Lam (A.A.Fair)sia solo gradevole
mi risulta un po’ stretto.Faccio parte
di una generazione che può vantare ricordi in bianco e nero, fra i quali
i famosi telefilm di P.Mason, e nell’affannosa ricerca di libri con quel personaggio ho scoperto i romanzi di
A.A.Fair.Trovarli sulle bancarelle era goduria, come leggerli appena
usciti.
Certo ognuno ha i suoi gusti,le sue
preferenze,mi sarebbe facile ribaltare lo stesso giudizio su altri
autori,ma per favore Donald merita tutta la simpatia e ‘affetto del lettore.
luglio 9th, 2013 at 12:50
Certo Ezio che Donald Lam merita simpatia e affetto; ma io stavo parlando di grandi romanzi, che in questo speciale non ci sono. Negli ultimi anni abbiamo avuto negli speciali opere come L’automa, Piazza pulita, Il delitto non invecchia o La tragedia in casa Coe; questi sono grandi romanzi che danno lustro agli speciali, non quelli di questo “le stanze del delitto”. Gardner ha sempre scritto romanzi buoni e molto godibili, ma nessun capolavoro rimasto nella memoria collettiva; vale per Perry Mason come per DOnald Lam. Poi magari mi sbaglio, scacco matto è eccellente e quello della Ferrars è il titolo imperdibile della sua produzione, ma credo di poter affermare con una certa sicurezza che rispetto allo speciale di aprile questo è nettamente inferiore. In ogni caso lungi da me dire che è scadente o brutto, questo vorrei che fosse chiaro.
luglio 9th, 2013 at 17:59
Caro Omar è difficile parlare di grandi
romanzi in assoluto, quello che può piacere a te magari io non lo trovo
all’altezza.Io aspettavo da tempo romanzi di A.A. Fair. e sono felice di questa uscita.
.Lo so che Gardner ha scritto troppi romanzi e che non tutti sono buoni.Ma il discorso può valere anche per scrittori tanto osannati.Un ultimo appunto,la mia non
è una critica,bisogna stare attenti
a dare giudizi pesanti su certi libri:termini tipo “scadente” “brutto” io li eviterei.Non mi sembra
di trovare nella produzione dei Gialli una tale situazione di criticità, al massimo possiamo dire
che tale romanzo è buono o meno buono.
luglio 9th, 2013 at 20:10
Infatti Ezio ho precisato che non li ritengo assolutamente scadenti o brutti; non mi sognerei mai perchè comunque, anche se i romanzi contenuti nell’ultimo speciale non sono hanno segnato la storia del giallo in nessun modo, sono sicuramente prodotti validissimi; però quel che voglio dire è che non sono al livello dei romanzi presentati nei precedenti eccezionali speciali, alcuni vere antologie-capolavoro che presentavano opere che soddisfavano sia i collezionisti “esigenti” che i neofiti; e infatti secondo me gli speciali, da quando esistono, sono l’ideale punto di partenza per chi comincia a leggere i gialli, siano essi ragazzini che fanno la cresta sul resto della spesa per comprarli (come facevo io, anche se sono passati un bel po di annetti) oppure adulti che decidono di frequentare un genere mai sperimentato prima; e quindi almeno un romanzo fondamentale per ogni speciale me lo aspetto, proprio perchè il neofita può avere 2 romanzi e un racconto a un prezzo ridicolo, e se essi piacciono poi magari l’acquirente comincia a comprare i classici del giallo, e poi i gialli. E proprio dallo speciale estivo, ossia quello che trovano in edicola i vacanzieri che spesso leggono solo nel periodo delle ferie, mi aspettavo un qualcosa di più come qualità. COmunque ribadisco che nessuno dei gialli che escono attualmente è brutto o scadente, sono prodotti validi per tutti i gusti (ad esempio a me piace il giallo classico e non amo l’hard – boiled, ma lungi da me criticare le uscite dei classici di giugno; non le ho comprate ma sicuramente saranno piaciute a molti) per accontentare un ampio bacino di lettori.
luglio 15th, 2013 at 10:35
Il fulcro portante degli “speciali” non è tanto la pubblicazione di grandi autori , ma quanto piuttosto il saperli accostare perfettamente a romanzi di autori sconosciuti ma comunque di altissimo livello . Sotto questo punto di vista , secondo me , lo speciale più bello mai uscito era quello sulle camere chiuse : accanto a due garanzie assolute quali Ellery Queen e John Dickson Carr , figuravano un romanzo strepitoso di Hake Talbot , sconosciuto perchè assai poco prolifico in campo giallo (mi pare abbia scritto solo un altro romanzo e due racconti) , ma che ha lasciato comunque un’impronta indelebile nel mondo della camera chiusa , e un racconto altrettanto geniale di Clayton Rawson , anch’egli poco prolifico e comunque stampato pochissimo (i racconti sono tutt’ora per gran parte inediti in Italia) .
Ora , Fair e la Ferrars non figurano ne tra le garanzie assolute , ne tra i misconosciuti che sorprendono con qualche romanzo di altissimo calibro . Con questo non voglio dire che questo speciale sia scadente , sia ben chiaro , solo che è molto meno interessante degli altri , in un periodo dell’anno in cui le scelte editoriali dovrebbero puntare al massimo per attirare nuovi lettori e consolidare i vecchi .
luglio 18th, 2013 at 12:11
E’ uscito di recente nella collana della
Piccola Biblioteca degli Oscar Mondadori
un curioso libro di P.D.James :” A proposito del giallo” Autori,personaggi,
modelli.Ne consiglio la lettura, anche
se alcuni giudizi sono per me opinabili
è una gradevole storia del mondo “Giallo” con una spiccata preferenza per
le scrittrici inglesi.
luglio 18th, 2013 at 17:12
Azzardo un OT che riguarda lo Special precedente, il numero 69. Scrivo qui perchè riesumare il vecchio post consisterebbe in una perdita di tempo. La questione riguarda il racconto La calda nebbia bianca della Brand. Come si sa l’opera è uscita con due titoli differenti in Inghilterra e USA: The Gemminy Crickets Case e Murder Game. Leggendo il racconto nell’edizione USA del 1983 “Buffet for Unwelcome Guests: The Best Short Mysteries of Christianna Brand” (il titolo USA è Murder Game) sembra che la Brand avesse scritto due finali differenti per l’edizione inglese e quella statunitense. Questo si evince dall’introduzione, ma io l’ho scoperto vie traverse, non avendo l’edizione originale. La domanda è: quale finale ha adottato la traduzione italiana di Tina Honsel per lo speciale 69 (e anche per l’Autunno giallo 1977, dove è stato pubblicato per la prima volta)?
Chi lo sa alzi la mano
luglio 19th, 2013 at 16:28
Stefano, le versioni del racconto della Brand nell’antologia americana che citi tu e nel volume antologico pubblicato dall’autrice in Inghilterra col titolo “What Dread Hand” sono identiche. La Honsel aveva tradotto il racconto nella sua prima edizione assoluta, comparsa nel numero di agosto 1968 della “Ellery Queen’s Mystery Magazine”. Il finale, in effetti, presenta qualche minima alterazione dovuta sicuramente alla penna di un editor esigente come Frederic Dannay, e ciò per rendere più espliciti, e dunque più comprensibili, alcuni elementi della soluzione che nella versione della Brand restavano più allusi che detti.
luglio 21st, 2013 at 11:28
Grazie mille davvero, spiegazione perfetta! O ho interpretato male l’introduzione oppure il prefatore ha fatto una leggera confusione. Immaginavo che fosse piuttosto strano un doppio finale in un racconto così perfetto.
luglio 30th, 2013 at 21:18
Il romanzo di A.A. Fair non è male. Quello della Ferrars è di una noia mortale.
agosto 2nd, 2013 at 21:18
I nomi dei personaggi, a mio modo di vedere, o andrebbero elencati tutti o nessuno. Elencare solo i principali significa escluderne un congruo numero già in partenza. Poi, se si conosce, così come tutti i lettori di gialli conoscono, il decalogo di knox il numero dei “sospettati” diventa davvero esiguo. Poca fatica a rintracciare il colpevole.