Errore fatale (1327)
Sybil Foster avrebbe avuto svariate ragioni per uccidersi. Malata, con due mariti già passati a miglior vita, una figlia in procinto di sposare l’uomo sbagliato e un figliastro problematico, infine costretta in una casa di cura: forse ha davvero ingerito la dose letale di barbiturici per lasciare volontariamente questa valle di lacrime. Un paio di fattori, però, giocano contro l’ipotesi del suicidio. Il primo è psicologico: chi conosceva la ricchissima vedova pensa che proprio non fosse tipo da gesti estremi. Il secondo fattore è Roderick Alleyn. Al sovrintendente capo di Scotland Yard bastano un cuscino, un francobollo scomparso e il suo raffinato talento d’investigatore per riconoscere l’impronta inconfondibile di un assassino.
Ngaio Marsh (1895-1982), scrittrice neozelandese, ha lavorato nel teatro come autrice, produttrice e regista, ed è stata anche per un breve periodo decoratrice e arredatrice a Londra. Ha firmato una trentina di romanzi polizieschi, ambientati spesso nel mondo teatrale e incentrati sulla figura del sovrintendente Roderick Alleyn, personaggio tra i più riusciti dell’età d’oro della detective fiction. Annoverata a pieno titolo tra le “regine del giallo”, nel 1978 è stata premiata con il Grand Master Award dall’associazione Mystery Writers of America.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
luglio 4th, 2013 at 10:44
Trattasi di “A grave mistake” del 1978. Un’opera dell’ultimo periodo, quindi, ma da prendere comunque.
luglio 5th, 2013 at 12:41
Adoro Ngaio Marsh!!! Non me lo perdo di sicuro……
luglio 20th, 2013 at 16:08
nessun commento? Aspettavo che qualcuno mi stuzzicasse prima di decidere di comprare questo romanzo
luglio 24th, 2013 at 20:48
Errore fatale ha un buon ritmo e fa apprezzare la scrittura curata e concisa dell’autrice, che eccelle nei dialoghi.
Il finale non è però all’altezza del romanzo, sembra affrettato: il movente è debole e la spiegazione del caso piuttosto breve.
All’inizio della vicenda l’atmosfera claustrofobica e malvagia è notevole; particolarmente azzeccato il sistema dei personaggi, equilibrato e composito, entro cui si muove la girandola di sospetti.
Errore fatale non possiede la meravigliosa complessità di Omicidio nella lana, nè l’atmosfera irresistibile di La medaglia del Cellini; è un romanzo discreto, un raffinato esercizio di scrittura. Un giglio appassito…
luglio 31st, 2013 at 13:17
Fatalmente, le ultime opere non sono mai all’altezza dei lavori migliori. Questo vale non solo per la Marsh (vedi il grande Carr, ad esempio).
agosto 1st, 2013 at 13:32
Sarebbe bello poter leggere altri romanzi di Ngaio Marsh, per esempio Artisti in delitto o Il guanto insanguinato, di cui ho letto saggi stimolanti.
Fra l’altro, credo che non tutte le opere dell’autrice siano state pubblicate in Italia, e mi piacerebbe moltissimo leggere romanzi come Colour Scheme.
Mi auguro che in futuro si aprano delle possibilità a riguardo.