I cospiratori (3069)

ottobre 30th, 2012 by Moderatore

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Per la loro agenzia investigativa un caso come questo non ha precedenti. Si occupano di persone scomparse, indagini su risarcimenti, recupero crediti, roba del genere. Furto di libri gialli, no. Eppure ci sono in ballo otto volumi di grande pregio, tutti autografati da celebri autori, per un valore complessivo di mezzo milione di dollari. Secondo il proprietario della collezione, tra le maggiori al mondo, sono stati rubati. La sua assicurazione, invece, ha qualche dubbio. Perché la biblioteca in cui erano custoditi è inaccessibile, e non ci sono tracce di effrazione: forse il collezionista sta cercando di fare il furbo? Una vera e propria sfida per l’agenzia, e anche un insolito caso da “camera chiusa”, proprio come nei polizieschi più classici. L’unica differenza è che dentro questa camera chiusa non c’è un cadavere. Per ora.

All’interno, il racconto “Come foglie nel vento” di Antonella Mecenero, vincitore del premio Giallo Mensa 2012.

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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo

24 Responses

  1. piero

    Ne aspettavo l’uscita da quasi un anno.
    Me ne aveva parlato Mauro. Bill Pronzini è un grande (secondo me il più grande, ma è un’opinione) senza nulla togliere ad altri suoi colleghi. Ma chi ha attraversato, sempre restando a galla, più generi polizieschi, guadagnando la stima dei lettori e della critica, merita un riconoscimento.
    Non è la prima volta che nell’opera di Bill Pronzini si affacciano romanzieri gialli e libri gialli, delle storie nella storia. Era accaduto con “Undercurrent”, si era ripetuto con “Bones”, ed ora ecco “Schemers”.

  2. Pasquale Russo

    Accattivante. Non leggo da molto Pronzini, ma una ventina d’anni fa cercavo di non perdere mai un’uscita del suo “senza nome”.

  3. Sergio

    Grazie Piero per avermi indicato il titolo originale, perchè sono anch’io un grande estimatore di Pronzini, i suoi libri li ho tutti e non so mai se fidarmi di un titolo che, in italiano, è inedito.
    Qualche fregatura l’ho presa, come per i gialli di James Hadley Chase, con titoli italiani differenti!

  4. Marius

    Concordo con Piero. Pronzini è il più grande degli autori moderni.
    Speriamo continui la traduzione dei molti inediti.

  5. andrea-tortellino

    Per la miseria, ho come l’impressione che mi piaciano tutte e 4 le uscite dei gm, ora mi trovo in difficoltà…

  6. Mauro Boncompagni

    Marius e Piero: sono d’accordissimo con voi. Pronzini è sicuramente uno dei più grandi maestri del giallo oggi in circolazione, uno che ha attraversato molti generi e sottogeneri, dal suspense, all’horror, al police procedural, al poliziesco di detection pura con risultati sempre molto professionali e spesso ottimi, molto superiori a quelli di alcuni suoi colleghi spesso sin troppo incensati dalla critica. Questo “Schemers”, e non lo dico perché ho avuto il piacere di tradurlo, è forse il migliore degli ultimi Senzanome, e forse anche uno dei più belli dell’intero canone: un bibliomystery che ha al suo centro un brillante problema di camera chiusa.
    E i lettori stiano tranquilli: non sarà l’ultimo Pronzini che vedranno in collana.

  7. piero

    Ah,bene.
    Vuoi dire, Mauro, che si può avere qualche speranza di poter vedere tradotto, in Italia, il bellissimo Hoodwink?

  8. Mauro Boncompagni

    Piero, io pensavo soprattutto ai romanzi più recenti di Pronzini, ma in fondo hai ragione anche tu. C’è ancora parecchio da pescare nella sua backlist, e di sicuro “Hoodwink”, il primo romanzo di camera chiusa con Senzanome, meriterebbe una traduzione. Così come la meriterebbe un altro spettacolare prodotto della coppia Pronzini-Malzberg (vedi “Caccia al mostro”, che abbiamo ristampato di recente nei Classici): “Night Screams”.

  9. piero

    Così come la meriterebbero Demons, Hellbox, Boobytrap, Camouflage. Non credi?
    Il fatto è che, purtroppo, i Bill Pronzini, anche quelli della serie Nameless, son stati pubblicati all’inizio in gran numero e poi, come accade ed è accaduto spesso in passato, sono scomparsi. Per poi comaparire qua e là.
    Ora, per Nameless, siccome con le storie che lo vedono implicato, anche la sua storia personale evolve, per non parlare della sua personalità, che attraverso la penna di Bill, cresce, sarebbe stato necessario che le uscite avessero seguito un iter preferenzialmente consequenziale anzichè randomizzato. Ora quando esce un romanzo, si apprezza la storia. Ma si può solo apprezzare questa. Invece, c’è dell’altro. E’ come leggere le avventure di Kay Scarpetta, in maniera disordinata: che so..leggi Postmortem, poi uno degli ultimi, poi uno dei primi.. Le sue vicende personali vengono messe in secondo piano e si finisce per non capire nulla di certe cose che tu leggi e sono spiegate in romanzi che non hai letto. Così per Nameless.

  10. Marco Piva (killer mantovano)

    Concordo con Piero. Anche io sono un fan della prima ora di Nameless e in questi anni se ne sentiva davvero la mancanza.
    Alcune sue storie hanno accompagnato il mio percorso di letture da ragazzino, è stato molto formativo per la mia crescita.
    Sono felice di questa sua riscoperta ma auspico una maggiore sequenzialità delle uscite.
    Leggere una bella storia, per quanto ispirata sia, è solo una parte nella globalità dell’opera.
    Perdere tanti collegamenti e riferimenti ai romanzi precedenti toglie tantissimo nel potenziale indice di gradimento di un’opera.
    Felice comunque che ci sia a supporto della collana gente competente e appassionata come Mauro Boncompagni.
    Ultimamente sono molto soddisfatto della piega assunta dalle due storiche collane Mondadori dedicate al giallo

  11. Mauro Boncompagni

    Piero e Marco: avete sicuramente ragione sul “buco” nelle uscite di Senzanome e sul vuoto che si è creato nella sequenzialità delle storie. Vedremo di riconsiderare la backlist di Pronzini e di vedere cos’era stato scartato (o dimenticato) e perché. Tuttavia la priorità assoluta, mi pare, è puntare soprattutto sui nuovi romanzi della serie e fare in modo che non si determini un altro spiacevole buco. Posso per esempio dire che “Betrayers”, il romanzo successivo a “Schemers”, è già stato tradotto e dovrebbe essere pubblicato il prossimo anno. Segnalo inoltre ai lettori che Bill Pronzini, insieme alla moglie Marcia Muller (affermata giallista in proprio), si sta lanciando in una nuova serie di gialli storici ambientati alla fine dell’Ottocento che avrà come protagonisti due sue vecchie conoscenze (nel senso che erano già presenti in diversi racconti), Sabina Carpenter e John Quincannon. Il primo della saga uscirà in America all’inizio del 2013. Il secondo, mi ha confermato l’autore, è già stato scritto e apparirà ai primi del 2014. Come bonus aggiunto, ognuno dei romanzi della serie conterrà un mistero di camera chiusa. Interessante, no?

  12. Marco Piva (killer mantovano)

    Notizia molto succulenta 😀

  13. piero

    Ovvero, Pronzini si è re-indirizzato al Mystery. Come i corsi e i ricorsi storici, prima o poi si ritorna a fare quello che una volta era stato dimenticato.
    Parecchi romanzieri, soprattutto americani, stanno ritornando al Mystery. Che non passa mai di moda, come la Grande Musica Classica. Beethoven rimarrà sempre Beethoven: magari lo modernizzeranno, ma sempre Beethoven rimarrà.
    Così il Mystery, il buon Mystery.

  14. Matteo

    Allora speriamo di vedere pubblicati i due gialli storici e anche un’ antologia di racconti di Pronzini: mi pare, viste le uscite di dicembre, che i racconti stiano tornando in auge, era ora!

  15. Mauro Boncompagni

    Sì, Piero, il vero mystery non passa mai di moda. Ma in fondo Pronzini è sempre stato un fautore del giallo di detection fin dall’inizio, quando molti lo ascrivevano semplicemente alla Scuola dei Duri in virtù del suo protagonista. Non è un caso che le opere giovanili di Pronzini siano state salutate con entusiasmo da un recensore eccezionale come John Dickson Carr (allora titolare della rubrica “The Jury Box” nella “Ellery Queen’s Mysrery Magazine”)

  16. Marius

    Sono veramente felice che Pronzini ritorni a far parte del Giallo Mondadori.
    Adesso mi aspetto che lo stesso accada per un altro grande: Stuart Kaminsky.
    Mi piace Toby Peters ma soprattutto adoro Rostnikov.

  17. Mauro Boncompagni

    Per Kaminsky bisognerà vedere il problema dei diritti, Marius, ma ci si può fare sicuramente un pensierino.

  18. Redazione

    Di Stuart Kaminsky pubblicheremo nel 2013 il romanzo “You bet your life” (“Giocarsi la pelle”).

    Di Bill Pronzini abbiamo acquistato i romanzi “Betrayers” e “Camouflages”. Siamo in trattativa per “Hellbox”.

  19. andrea-tortellino

    Notizie di uscite in formato digitale?

  20. Joe Kurtz

    Ma perché alle richieste sulle uscite in digitale non c’è mai risposta??? I volumi in cartaceo sono usciti da ben due settimane, perché non si sa nulla sugli ebook?

  21. piero

    Romanzo coinvolgente e bellissimo!
    Tra qualche giorno, recensione sul mio blog (ne darò avviso).

  22. walter

    Marcia Muller affermata(?) giallista moglie diPronzini, mai sentita nominare, qualcuno la conosce?

  23. Piero

    Cavolo! Ma stai scherzando ?
    Ha vinto nel 2005 un Grand Master da Mystery Writers of America, e suo marito Bill Pronzini l’ha vinto nel 2008!
    Ha vinto anche uno Shamus!

  24. piero

    Recensione sul titolo di Bill Pronzini in edicola, sul mio blog, da pochi minuti fa:

    http://lamortesaleggere.myblog.it/archive/2012/11/23/bill-pronzini-i-cospiratori-il-giallo-mondadori-n-3069-di-no.html

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