La morte danza con me (1302)
Si chiama Mari e fa la Danza della Morte. Il sassofonista Maxwell Jones, leader di un complesso musicale, la vede esibirsi in un tempio durante una crociera nelle Indie orientali. Lei gli sorride e gli dà appuntamento fuori. È stato un colpo di fulmine, dice, chiedendogli di portarla via con sé. Maxwell accetta, convinto che negli Stati Uniti l’impressionante numero della ragazza potrebbe avere molto successo. Farebbe meglio, il venale musicista, a ricordarsi perché durante l’esibizione, mentre i tamburi pulsavano con ritmo funereo, i nativi presenti tenessero gli occhi chiusi. Secondo un’antica maledizione, chi assiste a quella danza simbolica in onore di Kalì la Distruttrice rischia la morte. Ma lui non ha tempo da perdere con sciocche superstizioni. Troppo tardi per ripensarci, poi, quando la dea crudele comincerà a mietere le sue vittime.
Cornell Woolrich nasce a New York nel 1903, ma trascorre gran parte dell’infanzia in Sudamerica. Considerato l’erede di Edgar Allan Poe, ha una vita solitaria e infelice. Il suo primo libro è del 1926, ma il successo arriva nel 1940 con La sposa era in nero. Muore nel 1968. Dai suoi romanzi, Hitchcock e Truffaut hanno tratto alcuni dei loro capolavori. Si è fi rmato anche con lo pseudonimo di William Irish.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
giugno 29th, 2012 at 15:03
Innanzitutto la copertina è di stroardinaria bellezza. Ottima scelta.
Il romanzo, pur non essendo a mio modo di vedere, uno dei lavori più importanti di Woolrich è godibilissimo.
Tra l’altro, non so a voi, ma leggendolo mi è sempre venuto in mente uno degli episodi del film “Le cinque chiavi del terrore” di Freddie Francis nel quale il protagonista (trombettista) si ritrova a rubare la melodia ascoltata durante un rito voodoo in africa e la porta con sè in Inghilterra. Il proseguo potete immaginarlo…
giugno 29th, 2012 at 17:11
Certo, trattandosi di Woolrich, nessuna danza (e nessuna melodia) è mai esente da pericoli, e questo romanzo lo dimostra alla perfezione. Qui campeggia il Woolrich di novelle come “Papa Benjamin” o “I’m Dangerous Tonight”, che stanno un po’ a metà tra il giallo e l’horror, ma l’effetto è comunque assicurato. Anche perché la prosa di Woolrich è di quelle che non si dimenticano.
Aggiungo inoltre che questo è uno dei romanzi più introvabili del grande autore americano, in qualsiasi lingua. E se voleste leggerlo in originale, dovreste rassegnarvi a spendere molto ma molto di più del prezzo della ristampa nei Classici (la cui copertina si ispira alla prima edizione americana del 1959).
giugno 29th, 2012 at 19:53
La copertina è la stessa della prima uscita nel giallo mondadori,a fine anni ottanta.
Me lo ricordo anch’io come un racconto godibilissimo,classificato inspiegabilmente dagli “esteti” come un mezzo pasticcio perchè paragonato ai capolavori della serie nera;ma ci sono opere di Woolrich che seppur abbastanza convenzionali si leggono con divertimento estremo;un titolo tra quelli vituperati che amo di più è “dinastia di morti”,un racconto quasi orrorifico che se per alcuni versi fa a pugni coi classici dell’autore per altri è una storia divertente e con una simpatica storia d’amore a ,lieto fine.Insomma,per farla breve…di Woolrich va letto tutto.
giugno 29th, 2012 at 20:23
Concordo ; dopo il cambio grafico tutte le copertine hanno ricevuto un notevole salto di qualità , questa poi è davvero interessante !
luglio 3rd, 2012 at 10:04
Impossibile decifrare i credits. Chi è l’autore dell’illustrazione di copertina (mooolto pulpy)?
luglio 3rd, 2012 at 12:28
Concordo sulla bellezza di questa copertina, però se è la stessa di quando uscì anni fa il merito andrà dato a chi a suo tempo la realizzò… la storia sembra stuzzicante, e dell’autore non conosco nulla, ci farò un pensierino.
luglio 5th, 2012 at 10:26
Incrociamo le dita per la ripresa di antologie con racconti inediti di Woolrich, finora non sono mai stato deluso da una sua opera e il senso di vertigine esistenziale e di angoscia che traspare è riscontrabile solo in un altro grande del 900, Franz Kafka… Meriterebbe una ristampa completa in libreria. Lovecraft, Woolrich e Dick, nei rispettivi generi, sono i tre cardini della letteratura di genere novecentesca.
luglio 5th, 2012 at 19:40
L’autore della copertina è Prieto Muriana,uno dei copertinisti principali dei gialli degli anni ottanta e novanta.
luglio 15th, 2012 at 15:25
Da appassionato di fs e horror mi sento un mezzo intruso qui tuttavia, viste le scelte editoriali assurde delle mie collane preferite Urania e U Collezione, leggo con grande piacere di questa uscita a tinta dark del giallo mondadori, e vado subito in edicolaaaa!!!