Doppia indagine (3045)
Stella è scomparsa da tre settimane. Il suo volto sorridente si è impresso nella memoria collettiva, riproposto ossessivamente sulle pagine dei giornali, sugli schermi televisivi, sui volantini affissi per le strade. Tutti la cercano, e nessuno la trova. Sua madre ha lanciato appelli, pregato e implorato, inutilmente. Da quel maledetto giorno di metà ottobre, all’uscita da scuola, non c’è più traccia della ragazzina undicenne dai lunghi capelli biondi. Studiosa e determinata, piena di talenti, amata da tutti… No, evidentemente non da tutti. Scoprire chi l’ha portata via è un’impresa disperata, presto le ricerche saranno abbandonate. Forse soltanto un idealista, un sentimentale, uno che se la prenda a cuore quasi fosse una questione personale avrebbe la tenacia necessaria a non mollare. Uno come l’investigatore privato Matteo Montesi. L’unico che sembra credere a un legame con un vecchio caso irrisolto: la scomparsa del padre di Stella, dieci anni prima. Perché una pista fredda, a volte, può celare la chiave del mistero.
All’interno, il racconto “Franz il Ciccione” di Alberto Rudellat, vincitore del premio Gran Giallo Città di Cattolica.
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
dicembre 6th, 2011 at 10:21
Beccato! O vediamo come se la cavano le giovani promesse…
dicembre 6th, 2011 at 16:03
Speriamo che sia un po’ meglio di quelli del 2010 e 2009 (ci vuole poco).
dicembre 7th, 2011 at 13:38
Questo lo prendo, ultimamente gli autori italiani sono i miei preferiti!
dicembre 8th, 2011 at 11:51
Letto per metà. Inevitabilmente, direi, ci sono le solite cose: il giovane investigatore privato amico del solito commissario di polizia; la solita “amicizia” che nasce tra l’investigatore e la bella poliziotta di turno, che però resiste e ancora non siamo saltati subito sul letto.
Una doppia indagine, una ragazzina scomparsa da poco e suo padre scomparso da dieci anni. Pedofilia? Addirittura servizi segreti?
La scrittura è “facile”, brillante, veloce, ricca din riferimenti al cinema, spunti culturali in qua e là (“Allegria di naufragi”), ironica e umoristica. Insomma si legge volentieri pur tra situazioni lette e rilette che non se ne può più.
dicembre 8th, 2011 at 16:19
Preso!
dicembre 9th, 2011 at 17:43
Andando avanti nella lettura mi sembra che l’umorismo di fondo diventi sempre più spesso semplice spiritosaggine. Insomma la brillantezza si fa un po’, come dire, accademica. Trattasi, naturalmente, di una prima impressione che poi dovrò rileggerlo.
dicembre 10th, 2011 at 08:33
Mi dice male se anche Fabio, che di solito ha un occhio di riguardo per gli italiani, dice che la trama è trita e ritrita…
dicembre 10th, 2011 at 11:35
Terminata la lettura in quel di Ampugnano con il giovanotto scamiciato che parla fra sé ad alta voce (giuro).
Lettura gradevole nel solco del gialletto simpatico (a volte anche troppo) che va di moda. Certo che mi aspetto di più. Carino pure il racconto “Franz il Ciccione” di Rudellat, praticamente lo “scontro” tra il personaggio e l’autore.
dicembre 12th, 2011 at 10:21
Letto!
Come dice Fabio, ‘soliti’ personaggi senza nessuna novità: d’altronde l’unico investigatore italiano fuori dagli schemi lo ha inventato cinquant’anni fa Giorgio Scerbanenco ed è Duca Lamberti.
La trama è quella che è non troppo appassionante ma neanche malvagia.
Direi che tutto sommato è un Premio Tedeschi migliore di quelli degli ultimi anni, buono per passare due ore sul treno e dimenticarlo dopo due giorni.
dicembre 13th, 2011 at 12:14
Io l’ho preso appena uscito e sono finalmente riuscito as finirlo. Trovo che questa autrice sia nettamente al di sopra della media degli italiani che ho letto finora, almeno come piglio stilistico. E la storia è meno prevedibile di come parrebbe, nonostante si rifaccia a ben noti atti do cronaca. Comunque, un romanzo che mi è piaciuto, molto più dei precedenti vincitori del Tedeschi, il che mi fa ben sperare in un segnale di attenzione e di cura ulteriore su questa collana, a partire dalle copertine, che mi piacciono sempre di più (questa in particolare è bellissima, forte e suggestiva).
gennaio 13th, 2012 at 13:50
A me è piaciuto, brava !
Molto ben riuscito anche Franz il ciccione, insomma un libro da consigliare!
ottobre 12th, 2012 at 16:22
letto tutto d’un fiato – scorrevole e molto piacevole – non sarà la Maraini o la Fallaci ma non è quello che cercavo. Brava