Vivere e morire a Bangkok. La crime fiction di Christopher G. Moore.

novembre 28th, 2011 by Moderatore

bangkok1.jpg

 A cura di Fabio Novel

Bangkok.

Molti credono di conoscerla, tra turisti, viaggiatori ed espatriati vari. Ma, di questi, pochi la conoscono davvero.

Ci vuole tempo. E volontà. Ci vuole intelligenza, apertura mentale, ricettività, ma nel contempo anche resistenza, carattere. E fatica. Ci vogliono esperienze: molte positive, alcune negative. Ed errori, certo. Perché le conferme non sono chiavi di scrigni che una volta aperti rivelano, in soluzione unica, preziose verità accertate. No, non lo sono affatto. Spesso si rivelano, invece, il cammino della comprensione è fatto di matrioske ingannevoli, da schiudere necessariamente una ad una, in un percorso seducente, ma a volte anche pericoloso, o quantomeno pieno di contraddizioni, soprattutto per uno straniero occidentale. Un farang, per usare il termine thai.

Ci sono tanti (ma anche relativamente pochi) luoghi così, nel mondo. Posti di cui è facile rimanere affascinati, nonostante tutto.

Ognuno di questi luoghi ha i suoi narratori. Non parlo degli autori autoctoni, intendo gli scrittori stranieri che decidono di farne scenari delle proprie storie: mimetiche, autobiografiche o di genere che siano.

Tra i narratori contemporanei, quelli che meglio hanno saputo proporre ad un pubblico internazionale vere ambientazioni thailandesi (Bangkok in particolare), in Italia è conosciuto  soprattutto John Burdett, con i romanzi della sua serie del detective Sonchai Jitpleecheep tradotta a partire da L’uomo di Bangkok (Bangkok 8) quasi integralmente, con l’eccezione cioè del titolo più recente (The Godfather of Kathmandu). Un altro autore rappresentativo in tal senso è Tim Hallinan, di cui la Mondadori ha pubblicato in Segretissimo, lo scorso anno, Il Quarto Osservatore. Uno straordinario affresco nero della vita di un expat in quel di Bangkok, alla fine dello scorso millennio, è senz’altro Private Dancer, testo purtroppo inedito in Italia, piccola perla di un noto autore di thriller come Stephen Leather.

Ma è senz’altro a Christopher G. Moore che spetta la palma d’oro come “narratore di Bangkok”, sia come primo arrivato in senso cronologico, che per l’entità della sua produzione letteraria.

Canadese, classe 1952, Moore è da più di vent’anni trapiantato, corpo e anima e penna, in quel di Bangkok.

Insegnante di legge all’Università della Columbia Britannica, nel 1985 pubblica il romanzo His Lordship’s Arsenal. Dopo un periodo in Giappone, arriva in Thailandia per una visita. Nel raccogliere materiale per un romanzo, decide di mollare il mondo occidentale, e di trasferirsi in Asia. Scommessa azzardata, che però verrà premiata.

Già nei primi anni ’90, i suoi romanzi, in particolare la cosiddetta Trilogia della Terra del Sorriso e la serie crime fiction dedicata al private eye Vincent Calvino diventano una lettura di culto tra gli expats residenti nel Sud-Est Asiatico, i viaggiatori e i lettori interessati all’area.

I libri vengono pubblicati inizialmente in Thailandia (in lingua inglese – le edizioni in thai sono successive) e distribuiti sul mercato Sud Est asiatico. Con gli anni, grazie ad un crescente riscontro di pubblico e critica, Moore raggiunge notorietà e riconoscimenti anche a livello internazionale e viene tradotto in più lingue. Suoi libri sono pubblicati in Canada, Germania, Giappone, Cina, Norvegia, Francia, Spagna, Israele, Turchia e Italia. In Gran Bretagna, è pubblicato dalla Atlantic Books e negli USA dalla Grove/Atlantic.

Il romanzo Rischio infedeltà (The Risk of Infidelity Index, 2008), questo mese in edicola, fa parte della serie di Vincent Calvino, di cui Il Giallo Mondadori ha già proposto Pattaya 24/7, nel 2008.

Il personaggio di Vincent (Vinee per gli amici) Calvino esordisce nel 1992, protagonista del romanzo Spirit House. E’ un ex-avvocato newyorchese, per metà ebreo e per metà italiano, trasferitosi per motivi personali nella capitale thailandese, dove riesce a reinventarsi come investigatore privato soprattutto grazie all’aiuto dell’amico Prachai Congwatana (detto “Pratt”), un anomalo ufficiale di Polizia siamese, amante del sax e di Shakespeare, che all’occasione ama citare.

Calvino lavora prettamente per conto di espatriati o per committenti dall’estero, in genere familiari di persone all’estero, businessmen veri o improvvisati, maschi coinvolti in  relazioni difficili se non improbabilli. Opera a Bangkok e sul territorio thailandese, ma alcune volte è impegnato anche in occasionali trasferte in altri paesi asiatici, come Cambogia e Viet Nam, negli episodi più recenti anche in Cina e negli States.

Le sue investigazioni, di varia natura, sono ottimi esempi del genere giallo, e nel contempo costituiscono per il lettore un’eccellente occasione per conoscere o approfondire le svariate sfaccettature della società, delle tradizioni e dell’attualità thailandese, oltre che degli stranieri che vi entrano, permanentemente o temporaneamente, in interazione. Senza contare che talvolta le indagini di Calvino portano anche a connessioni internazionali, e quindi ad un’attualità a più ampio spettro.

Anche lo scrittore Giancarlo Narciso (vincitore tra l’altro del Premio Tedeschi con Singapore Sling e del Premio Scerbanenco con Incontro a Daunanda, romanzi ambientati entrambi nell’Asia sudorientale), al quale la Mondadori ha affidato l’incarico di tradurre i romanzi della serie di Calvino, ha a suo tempo sottolineato proprio la grande capacità di Moore di descrivere anche “i lati detestabili del mondo degli espatriati che negli ultimi anni si sono trasferiti nel sud est asiatico”, nonché la sua “abilità di fare vivere l’atmosfera di minaccia e pericolo che avvolge un po’ tutto un sud est asiatico cresciuto a dismisura negli ultimi vent’anni e che ora sta per fare confusamente i conti con terrorismo, inquinamento, speculazione edilizia, prostituzione, criminalità organizzata…”

Per quanto sotto certi aspetti ammicchi ad alcuni dei cliché del giallo “duro”, almeno all’inizio del ciclo, Calvino è un personaggio originale e unico. E’ umano e convincente, e ben incarna molte caratteristiche dell’espatriato che ha sostanzialmente tagliato i ponti col suo passato. Ma è anche alla pittoresca galleria di personaggi secondari, o specifici di ogni storia, e di coloriti caratteristi, che i romanzi di Calvino devono una buona fetta di interesse.

Come genere narrativo, con la serie in questione ci immergiamo in un giallo di sfumature varie (differenti tra episodio ed episodio dei dodici usciti sinora), ma che nei primi romanzi era soprattutto intriso di un hard-boiled reinventato in un’ambientazione esotica ma realistica. Anzi, non realistica: reale! Moore è infatti uno scrittore di razza, capace di sceneggiare trame con grande attenzione agli aspetti psicologici dei singoli e a quelli geopolitici che fanno da sfondo alle vicende, mantenendo nel contempo un adeguato controllo del ritmo. Inoltre, è un conoscitore “vero” dell’area, uomo di esperienze oltre che di cultura: in questo approccio non è cioè atteggiato, scontato, superficiale o essenzialmente indiretto come vari suoi colleghi, anche di fama mondiale.

La sua narrativa non si limita a far uso di sfondi esotici, bensì penetra per osmosi nel tessuto sociale, nelle tradizioni e soprattutto nelle mentalità orientali con una sensibilità e una capacità di analisi sorprendenti.

In The Killing Smile, per esempio, un romanzo che non appartiene alla serie di Calvino, Moore riesce a “tradurre” per l’occidente parte del modo di essere e di pensare Thai, e soprattutto di ritrarre, con un’oggettività che non si fa mai giudice, ora cruda ora intrisa di pathos, luci e ombre di un mondo che da noi viene generalmente o patinato dai cataloghi turistici o demonizzato dal manicheista di turno.

I suoi ritratti vagamente conradiani dei vari espatriati residenti in Asia (affaristi, giornalisti, disertori, spie, maneggioni, pensionati, trafficanti, anime perdute, fantasmi senza passaporto e senza futuro, e via elencando) sono ineccepibili, talmente calzanti da risultare – per paradosso – quasi romanzati.

Un’altra qualità del ciclo di Calvino è che Moore è stato capace di non cristallizzare il suo personaggio di successo, ma di portarlo attraverso i cambiamenti della vita, per raccontarci sullo sfondo anche vent’anni di una Thailandia che muta, assieme al mondo intero. L’autore in questo si dimostra capace di seguire i mutamenti, riuscendo a mantenere vivo e amato il suo protagonista, senza per questo cedere alla (peraltro comprensibile) nostalgia dei tempi in cui Calvino, vent’anni fa, percorse per la prima volta lungo i soi di Bangkok, per il divertimento di noi lettori.

Bibliografia (sono evidenziate solo le edizioni in lingua inglese)

Trilogia della Terra del Sorriso

A Killing Smile, White Lotus (1991, 1992), BookSiam (1996); Heaven Lake Press (2000, 2004).

A Bewitching Smile, White Lotus (1992); Heaven Lake Press (2000).

A Haunting Smile, White Lotus (1993), Heaven Lake Press (1999, 2004).

 

Romanzi singoli

His Lordship’s Arsenal, Freundlich Books (1985); Critics Choice (1988); Heaven Lake Press (1999); Subway Books (2003).

Enemies of Memory, White Lotus (1990); ristampato come Tokyo Joe, Heaven Lake Press (2003).

Saint Anne, Asia Books (1994) ristampato come Red Sky Falling, Heaven Lake Press (2005).

Chairs, Heaven Lake Press (2001).

God of Darkness, Asia Books (1998), Heaven Lake Press (1999, 2004).

Waiting for the Lady, Heaven Lake Press (2003), Subway Books (2004), Heaven Lake Press (2005).

Gambling on Magic, Heaven Lake Press (2005).

 

Serie di Vincent Calvino

Spirit House, White Lotus (1992), Heaven Lake Press (1999, 2004), Grove/Atlantic Press (2008).

Asia Hand, White Lotus (1993), Heaven Lake Press (2000), Grove Press/Black Cat (2010).

Cut Out, White Lotus (1994), Matichon, (1996), Heaven Lake Press (1999). Ristampato come Zero Hour in Phnom Penh (2005).

Comfort Zone, White Lotus (1995, 1997); Heaven Lake Press (2001).

The Big Weird, bookSiam (1996), Heaven Lake Press (2000).

Cold Hit, Heaven Lake Press (1999, 2004).

Minor Wife, Heaven Lake Press (2002, 2004).

Pattaya 24/7 (2004) Heaven Lake Press.

The Risk of Infidelity Index, Atlantic Monthly Press (2008).

Paying Back Jack, Heaven Lake Press (2009), Grove Press (2009).

The Corruptionist, Heaven Lake Press (2010).

9 Gold Bullets, Heaven Lake Press (2011).

Non-fiction

Heart Talk, White Lotus (1992), Heaven Lake Press (1998), Heaven Lake Press (2005).

The Vincent Calvino Reader’s Guide, Heaven Lake Press (2010).

The Cultural Detective, Heaven Lake Press (2011).

Altro

Bangkok Noir, Heaven Lake Press (2011). Antologia AAVV, a cura di Christopher G. Moore.

Link utili:

– il sito di Chistopher G. Moore  www.cgmoore.com

– il sito ufficiale di Vincent Calvino  www.vincentcalvino.com

– il blog  www.internationalcrimeauthors.com

– intervista a C.G. Moore e Colin Cotteril  http://www.thrillermagazine.it/rubriche/7411/

Articolo redatto in collaborazione con ThrillerMagazine.

Popularity: 32% [?]

Posted in Extra

4 Responses

  1. Christopher G. Moore

    It is great to have Vincent Calvino back in print in Italy. I very much hope that readers will enjoy Giancarlo Narciso’s excellent translation of Rischio infedeltà. Please feel free to come to my Facebook page ChristopherGeorgeMoore and say hello.

    Best,
    Christopher

  2. Kurt Dehn

    Interessantissimo excursus sulla letteratura ThaiNoir “Made in Bangkok”.
    Chi altro avrebbe potuto scriverlo se non Fabio Novel? :)

  3. Fabio Lotti

    Benvenuto!

  4. andrea-tortellino

    welcome in italy Christopher

Leave a Comment

Please note: Comment moderation is enabled and may delay your comment. There is no need to resubmit your comment.

Spam protection by WP Captcha-Free