Mezz’ora per vivere, mezz’ora per morire (1284)
Capita a tutti di tardare una mezz’ora a un appuntamento, senza particolari
conseguenze. Ma per qualcuno si può innescare un destino diverso. Per Mike Hilton, agente di cambio, diventa una questione di vita o di morte. Durante i trenta minuti nei quali si è attardato ad aiutare un bambino a ritrovare il suo aquilone, la ragazza che lo aspettava è stata strangolata. Per Scotland Yard il colpevole è lui. Mike sa di non essere un assassino, e il bambino dell’aquilone è l’unico che può dargli una mano a dimostrarlo. Ora però deve trovarlo, in una corsa contro il tempo per evitare che quel banale ritardo possa costargli molto caro.
Francis Durbridge (1912-1998), inglese, autore di celebri serial radiofonici e televisivi di successo internazionale, ha scritto anche romanzi polizieschi nei quali spicca il suo talento di sceneggiatore.
All’interno, l’articolo “Sanantonio tra finzione e realtà” di Andrea Franco.
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Popularity: 35% [?]
Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
ottobre 31st, 2011 at 10:40
E’ un autore che andava forte in Rai negli anni sessanta con sceneggiati in 45 puntate (La sciarpa, Paura per Janet ecc).
Come romanziere lo ho sempre trovato men che mediocre.
Speriamo che questo sia un po’ meglio.
novembre 7th, 2011 at 10:44
Da quello che vedo qui, magnifica copertina. Ancora non l’ho trovato in edicola, appena arriva però lo prenderò, se non altro per il fascino di quell’immagine molto……londinese.
novembre 8th, 2011 at 10:40
Effettivamente è meglio degli altri che ho letto.
novembre 9th, 2011 at 19:31
Questi sceneggiati non me li ricordo. Ma Melissa, sì (ho anche il romanzo). E, ovviamente, il più volte trasmesso e poi riprodotto su DVD, “Giocando a Golf una mattina” tratto da “A Game of Murder”, diretto da Daniele D’Anza, uno dei grandi successi RAI, con un cast stellare per quei tempi : Luigi Vannucchi, Aroldo Tieri, Mario Carotenuto, Luisella Boni, Andrea Checchi, Giuliana Lojodice.
dicembre 5th, 2011 at 12:05
devo dire che a me è piaciuto, nenche io mi ricordo questi sceneggiati. andrò a cercarli
luglio 21st, 2013 at 13:00
Io invece ho sempre trovato emozionanti e pieni di colpi di scena i suoi sceneggiati, che fossero televisivi o radiofonici, e dei suoi drammi teatrali. Certo, Durbridge faceva parte di un altro mondo, rispetto a quello di oggi. I suoi investigatori, che lo facessero per diletto (come Paul Temple) o per necessità nel tentativo magari di liberarsi dai sospetti di un delitto, appartenevano tutti all’alta borghesia inglese come in quasi tutti i gialli di quel periodo, ma le trame erano costruite con grande maestria, e la presunta mediocrità dei suoi romanzi, che ricalcavano spesso pedissequamente gli eventi degli sceneggiati da cui erano tratti, era dovuta probabilmente al fatto che la stesura fosse spesso da attribuire a dei “ghost-writers”che su autorizzazione della BBC, che ne deteneva i diritti, e dell’autore stesso, ne scrivevano le versioni romanzate.
luglio 12th, 2014 at 09:24
Autore che mi è sempre piaciuto, magari venissero pubblicati altri suoi romanzi dato che la sua produzione è stata abbastanza vasta ma non molto è arrivato in Italia.