La colpa (1260)
Unico elemento certo in un omicidio carico di simboli: quel cadavere di donna orribilmente violato. La vittima: un’avvocatessa rabbiosamente impegnata a difendere “l’altra metà del cielo”. Il colpevole: Alfiero Falliverni, uomo bello e di cultura, ambiguo amante della donna. Tra disperati messaggi che nessuno vuole raccogliere, obliqui indizi che nessuno vuole indagare, spetterà ad Aleardo Falliverni, fratello dell'”assassino”, scavare nella più oscura delle verità, fino a scoprire la natura profonda della più terribile pulsione umana: la colpa.
Laura Grimaldi nata a Firenze, ha diretto diverse collane di narrativa di genere e si è occupata di critica letteraria per giornali e riviste. Ha tradotto centinaia di titoli di narrativa e saggistica, ha curato antologie e ha scritto sia saggi che romanzi. Ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, tra cui il prestigioso Prix du Polar Européen.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
dicembre 3rd, 2010 at 20:56
Sembra interessante; qualcuno ne sa di più? Me ne consigliate l’acquisto?
dicembre 5th, 2010 at 10:18
Questa volta, visto il nome dell’autrice, l’ho comprato prima che uscisse la notizia sul Blog…
dicembre 7th, 2010 at 10:13
Splendido romanzo psicologico. Il tema della colpa e delle sue implicazioni è trattato in modo approfondito, così come la vita del carcere vista da chi non ha nessuna coordinata per capirla. Finale amaro e a voler essere ottimista aperto a tutte le soluzioni. Assolutamente da leggere
dicembre 8th, 2010 at 10:18
Questo lo prendo, sembra interessante.
[OT]
Sarebbe interessante riavere quest’anno l’editoriale dell’editor con qualche anticipazione.
Devo dire che questo è stato un anno positivo per il GM
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dicembre 8th, 2010 at 21:14
Mi hai convinto : ).
dicembre 9th, 2010 at 10:12
Dopo la lettura ed essendo un romanzo psicologico, mi è venuto spontaneo metterlo a confronto con un altro romanzo del genere pubblicato da poco, vale a dire ‘Memoria di morte’ di Thomas H. Cook.
Cook è chiaramente di bel altro livello che non la Grimaldi e nel suo romanzo sa coniugare all’indagine psicologica dei personaggi una trama di tutto rispetto.
Cosa che la Grimaldi non sa fare e di conseguenza l’indagine psicologica risulta fine a se stessa.
Il finale più o meno aperto poi (e questo vale anche per altri autori) mi dà sempre l’impressione non di una cosa voluta ma dell’incapacità di concludere in modo coerente la trama del romanzo.
gennaio 1st, 2011 at 17:31
Sette di sera, indeciso su cosa leggere acchiappo questo romanzo dalla pila. Undici di sera: finito, mangiato, fagocitato. Un solo complimento: regge il confronto con il miglior Scerbanenco. Personaggi che escono dalla pagina, prosa elegante, vicenda coinvolgente proprio perché poco marcata. Forse non è un giallo, o forse è più giallo di tanti romanzucoli tutti uguali a se stessi, ma è stata una boccata d’aria fresca.