Tre sorelle nei guai (1250)
Di testamenti bizzarri ce ne sono tanti, ma quello di Noel Hawthorne, ricco e affermato uomo d’affari, non ha precedenti. Morto in un incidente di caccia, Noel lascia alle tre sorelle una pesca, una pera e una mela. Sostanzialmente sono state diseredate, e anche Daisy, la vedova, riceve ben poco. A vincere tutto il piatto da sette milioni di dollari è Naomi Karn, collaboratrice, e forse anche amante, di Noel. Le tre sorelle, temendo che la cognata voglia trascinare la famiglia nello scandalo impugnando il testamento, si rivolgono a Nero Wolfe affinché medi con la giovane ereditiera. Peccato però che l’investigatore delle orchidee si ritrovi di colpo proiettato non più in una questione di eredità contesa, ma in un minaccioso caso di omicidio.E farà meglio a risolverlo in fretta, se non vuole finire lui stesso in galera.
Rex Stout nato negli Stati Uniti, a Noblesville, nel 1886, è uno dei più celebri autori di romanzi gialli del secolo. Nelle sue perfette trame, caratterizzate da un sottile umorismo, domina la figura straordinaria di Nero Wolfe, il monumentale investigatore gastronomo appassionato di orchidee. Stout è scomparso nel 1975.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
luglio 7th, 2010 at 12:37
Segnalo a chi non lo ha ancora acquistato che la traduzione è quella “nuova”, di Gianni Montanari
luglio 7th, 2010 at 22:13
ottima notizia: stout è il mio autore preferito – colui che in una lontana adolescenza mi fece avvicinare sia al romanzo poliziesco che ad una certa cultura liberal – e dopo tanti anni avrò la gioia di rileggerlo in italiano. continuo a pensare che un grande come stout si meriterebbe lo stesso trattamento che adelphi sta riservando a simenon…
luglio 7th, 2010 at 22:48
Grande! Lo compro domani allora. Invece mi sa che il Queen è una vecchia traduzione, temo non integrale
luglio 7th, 2010 at 22:58
..Già approntata per il numero 666 de I Classici del Giallo Mondadori (copertina Jacono).
Montanari incominciò Queen..e non glielo fecero continuare; cominciò Stout e..idem. Sfortunato? Sfortunati tutti noi !
luglio 20th, 2010 at 20:13
Rex Stout è anche il mio autore preferito, insieme ad Agatha Christie.
Una volta anche gli Oscar avevano una collana di gialli, con i libri di Stout. Erano belle anche le copertine.
agosto 7th, 2010 at 10:29
Per chi desidera leggere il mio parere http://corpifreddi.blogspot.com/2010/08/tre-sorelle-nei-guai-rex-stout.html
agosto 14th, 2010 at 12:11
Purtroppo, a pagina 132, dieci-ultimo rigo, sembra proprio che la citazione latina “qui pro quo” sia fuori posto, dato il suo differente significato; il contesto richiederebbe, sempre che si voglia restare nel latino, l’espressione “do ut des”, cioè: ti do una cosa in cambio di un’altra che mi serve.
Inoltre, se il romanzo è del 1940, perché non viene segnalato ma ci si limita al copyright del 1968?
agosto 19th, 2010 at 14:56
Si tratta di una cattiva traduzione: gli inglesi dicono “quid pro quo” per intendere uno scambio, ma è una storpiatura del latino “qui pro quo” che invece indica un fraintendimento (Ne “Il silenzio degli innocenti” – il film – sentiamo Hopkins dire la stessa frase per intendere lo scambio). La frase corretta dovrebbe essere, appunto, “do ut des”…