Memoria di morte (3010
Il 19 novembre 1959 William Farris, stimato commerciante e integerrimo padre di famiglia, mette mano a un fucile calibro 12 e stermina la famiglia. Per poi dissolversi nel nulla, letteralmente. Quale movente per una simile, improvvisa esplosione di ferocia? Quale futuro per Steven,unico superstite, figlio minore del killer? A trent’anni dalla strage, Steven è un architetto. Ma il passato non è mai completamente sepolto. Così ecco Rebecca Soltero, giornalista troppo intraprendente, decisa a intervistare Steven e a inserire la sua storia in un libro. E così ecco che anche la memoria della morte ritorna. In modo da annientare nuovamente tutto. E tutti.
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
luglio 1st, 2010 at 11:11
Io adoro questo scrittore! “Scritto col sangue” e “Il mistero della Chatam school” sono dei gran bei romanzi, e non solo dei gran bei romanzi gialli (che già basterebbe).
luglio 1st, 2010 at 14:24
Preso al volo, Massimo.
luglio 1st, 2010 at 14:53
Cook è un signor scrittore! A quelli citati da Massimo aggiungerei la Collina del Silenzio: un romanzo davvero da brividi…
luglio 1st, 2010 at 14:53
E dimenticavo lo straordinario Foglie Rosse!
luglio 1st, 2010 at 18:18
Sì, Thomas Cook è uno scrittore davvero da brividi. Vale per lui quello che valeva per un pittore come Van Gogh, le cui tele, più che comunicare sentimenti ed emozioni, sembrano essere fatte di quei sentimenti e di quelle emozioni. Otto Penzler considera ancora oggi Breakheart Hill (La collina del silenzio) il più bel giallo degli ultimi vent’anni, ma tutti i romanzi di Cook comunicano al lettore sensazioni forti, spaesanti, dove la solida presenza della realtà svapora sotto la lente inquietante della corrosione e del dubbio. Sia che usi uno stile evocativo, altamente poetico, sia che (come in questo Mortal Memory) adotti un linguaggio essenziale, quasi spoglio, un po’ afasico come il personaggio principale, Cook sa sempre come e dove colpire. E come spiazzare il lettore, con un effetto di sorpresa finale che non è meno scintillante di certi romanzi ad enigma del giallo tradizionale, anche se Cook è lontanissimo da quel genere. Un ottimo esempio in tal senso, è l’ultimo suo romanzo che Mondadori si è assicurato (ma non l’ultimo che Cook ha scritto) e con cui spero di potermi cimentare presto: Master of the Delta.
luglio 1st, 2010 at 21:17
“Master of the Delta” è davvero un bellissimo libro, confermo. E anche questo “Mortal Memory” non scherza affatto.
luglio 1st, 2010 at 21:27
Benissimo, Mauro, ottima notizia. Ecco, per esempio, tornando a Foglie Rosse, credo proprio che sia uno di quei libri impossibili da dimenticare e che valgono più dei tanti e banali trattati sulle relazioni familiari. Un plauso a te per aver portato Cook in Italia.
luglio 2nd, 2010 at 10:26
Tra l’altro, senza nulla togliere al Giallo e alle belle traduzioni di Mauro (anzi, anche grazie alla bontà delle traduzioni), Cook è autore che secondo me avrebbe meritato, e non da oggi, la pubblicazione in libreria, non foss’altro per tenere qualche suo romanzo in catalogo.
luglio 2nd, 2010 at 18:06
Grazie, Bernardo; in effetti, sono molto contento di aver portato Thomas Cook nel Giallo Mondadori e di avergli dato un minimo di visibilità. Ma non posso non concordare con Luca, che saluto sempre con affetto: Cook meriterebbe di comparire in libreria, non foss’altro perché così i lettori avrebbero a disposizione una backlist di titoli di immediata reperibilità e non dovrebbero arrabattarsi in un estenuante tour de force per la bancarelle cittadine. Ma non dispero, in ogni caso, e so che anche Sergio Altieri la pensa come me. Va anche ricordato, per essere corretti, che il Giallo Mondadori è stato un trampolino di lancio per molti scrittori che poi sono apparsi in libreria come per incanto, spesso “scoperti” da editor che in realtà, più che seguire le proposte degli agenti, avevano dato un’occhiata alle edicole. Se guardate i cataloghi di qualche editore, grosso o meno grosso, credo che converrete con me.
luglio 3rd, 2010 at 12:15
Sacrosanta, l’ultima affermazione di Mauro. Solo per citare un caso recentissimo – roba di questi giorni – va segnalata l’apparizione in libreria del primo romanzo di Colin Dexter, “L’ultima corsa per Woodstock,” presso altro editore e con nuova traduzione, a mio avviso assai inadeguata.
luglio 5th, 2010 at 10:51
Non conoscevo l’autore. Convinto dalle indicazioni di mostri sacri quali Conti e Boncompagni l’ho aggiunto alla tripletta Hammett/Davidson/Montanari… che a questo punto è diventata un quadrupletta (!) . Incuriosito l’ho affrontato per primo e… grande autore! discesa negli abissi della memoria magistrale ed impeccabile. Colpo di scena finale come un pugno nello stomaco. Traduzione al bacio. Bello davvero!
luglio 5th, 2010 at 14:13
Dal che si dimostra che i grandi libri non hanno etichetta di genere.
luglio 6th, 2010 at 17:29
Scusate l’intrusione… trovo questo autore straordinario! Lessi un suo racconto in una raccolta edita del buon Otto Penzler e mi rimase impresso: estasiante! Ho ricercato tutto quello pubblicato da Cook in italiano. Qualcosa in cartonato è stato già pubblicato da altra casa editrice, ma non deve aver avuto fortuna nei tascabili ed è un peccato perché i suoi romanzi sono una garanzia! Suggerisco anche l’interrogatorio, oltre a quelli citati. Non all’altezza della “collina” ma micidiale per l’introspezione e per quel senso di solitudine che ti chiude lo stomaco.
luglio 7th, 2010 at 12:07
Fabrizio: che Cook sia stato pubblicato in libreria da qualche altra casa editrice mi giunge nuovo, e non risulta neanche nel catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale. Hai qualche informazione in più?
luglio 8th, 2010 at 11:38
Ciao Luca, sono fuori catalogo, ma la Sonzogno ha pubblicato i seguenti titoli di Cook in cartonato a cavallo delgi anni ’90: NOTTE SENZA FINE, I PRESAGI DELLA NOTTE, PROFONDO NERO. Purtroppo non so risalire al titolo originale. Comunque nulla toglie che mi farebbe strapiacere vedere Cook nei tascabili Oscar
luglio 9th, 2010 at 13:19
Grazie, Fabrizio, mistero risolto. Sonzogno li pubblicava a firma “Thomas Cook” omettendo l’H.
luglio 12th, 2010 at 21:10
Uno SCRITTORE. Ringrazio Boncompagni.
luglio 14th, 2010 at 09:49
Oltre ad una grande storia ci sono pure gli scacchi quando Laura li insegna a Peter e allora…:)
luglio 14th, 2010 at 18:32
Seguendo il consiglio di Massimo l’ho comprato proprio oggi!!
luglio 15th, 2010 at 15:17
Caro Andrea, non te ne pentirai! Quando ho letto suoi romanzi sottotono, beh, diciamo, che hanno comunque lasciato il segno. Ci pensi e ripensi, alla storia, ai personaggi, al senso di inqua solitudine. Soldi ben spesi perché questo E’ UNO SCRITTORE.
luglio 20th, 2010 at 13:16
Cook è uno sctittore con alti e bassi.
Se ‘Memoria di morte’ è al livello di ‘Scritto col sangue’ e ‘Foglie rosse’, le sue opere migliori, è senz’altro da leggere.
luglio 24th, 2010 at 13:09
è il primo libro di Cook che leggo.
buono, decisamente buono.
che un autore di questo livello non trovi spazio in libreria la dice lunga sulle scelte spesso incomprensibili in campo editoriale…
luglio 25th, 2010 at 00:12
Un bel romanzo, questo di Cook. Un po’ tirato sul finale, quando il continuo gioco psicologico nel quale si è infilato il protagonista si trasforma in una trappola noiosa. Anche il presunto colpo di scena non riesce a spezzare la monotonia: resta il dubbio che con cinquanta pagine di meno, se non cento, sarebbe stato un gran libro, così è solo l’opera parzialmente riuscita di un ottimo scrittore