E poi la notte (3008)
Una lunga notte ai confini tra realtà, sogno e incubo. Nella sua disperata battaglia contro una malattia terminale, un anziano poliziotto risolve il suo ultimo caso, interrogando non solo indizi e testimoni, ma più ancora visioni allucinate e rivelatrici. Fuori, nelle tenebre, un principe africano in esilio che fa il lavavetri e un demoniaco duca celta intessono una strana amicizia che si concluderà in modo sinistro. E poi, tra ombre sempre più incombenti, intrecci sanguinosi fra moda e morte, pesci che hanno imparato a uccidere e uomini che uccidono per rassegnazione, alla ricerca di una felicità irraggiungibile e inquietante. Da uno straordinario autore, un antologico del lato oscuro destinato a lasciare il segno.
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
luglio 2nd, 2010 at 17:32
Ma i gialli mondadori non hanno codice isbn?
luglio 2nd, 2010 at 17:38
Vediamo un pò se Montanari ha lasciato davvero il segno.
luglio 2nd, 2010 at 18:45
Acquistato appena adesso…
luglio 3rd, 2010 at 16:09
Aspetto pareri!
luglio 9th, 2010 at 10:33
Beh, per quanto mi riguarda il primo racconto che ho letto è molto bello. Quattro uomini fuori da una clinica con le loro storie, i loro ricordi, i loro pensieri, le loro aspirazioni…Dentro la clinica l’ex commissario Astrea alla fine della vita che riesce a risolvere il caso di un omicidio attraverso le allucinazioni provocate dalla morfina, le sue intuizioni, il passato che ritorna, il suo rappoto sempre più flebile con il fratello che lo segue. Una atmosfera ombrosa e inquietante che avvolge tutta la storia con la natura stessa che sembra far parte della tragica esperienza della vita.
luglio 12th, 2010 at 08:35
Anche gli altri racconti sono interessanti, pur se con diverse sfumature. Alcuni sono già stati pubblicati da Perrone con il titolo “E’ di moda la morte”. Grande sensibilità dell’autore nell’evocare certe atmosfere nostalgiche e di, come dire, evaporazione della vita (mi è venuta così).
luglio 24th, 2010 at 00:42
Pessimi commenti su questo libro dagli utenti di anobii: soprattutto perché si sono sentiti “fregati”, dal momento che all’apparenza il libro si presenterebbe come un romanzo, e non come un lavoro antologico.
Chi lo sa…
luglio 24th, 2010 at 23:37
Beh, c’è poco da sentirsi presi in giro..basterebbe controllare sul dizionario il termine “ANTOLOGICO” presente in quarta di copertina per comprenderne il significato.